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Lidia e i due operai


di Lidia
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"Roberto gode in silenzio di quel pompino inaspettato che lo fa sentire al settimo cielo, sente montare nei testicoli tutto quello sperma che si è caricato in..."
Un sabato pomeriggio usciamo per andare a vedere degli specchi da mettere in un corridoio, degli amici ci hanno segnalato un laboratorio artigianale che ha articoli molto carini.
Mi sento in giornata di esibizionismo quindi mi vesto sexy tacchi a spillo, calze autoreggenti, minigonna, giacca e sotto un body trasparente senza reggiseno e con le mie tettone !!!
Suoniamo alla porta entriamo e nel piccolo atrio dove una scala a chiocciola fa scendere nel laboratorio, scendo per prima e noto subito gli sguardi verso l’alto dei due uomini, posso solo immaginare cosa vedono senz’altro le cosce chiare dove finiscono le calze.. Sono molto gentili ci mostrano parecchie loro opere cosi definiscono i loro specchi, l’atmosfera che si sta creando mi stuzzica molto, mi muovo con disinvoltura e per nulla imbarazzata dal pavimento a fatto di specchi e luci!! Si ho scritto giusto il pavimento era fatto a scacchiera quadri bianchi con sotto le luci e quadri a specchio il tutto ricoperto da una lastra di vetro, i due spesso erano intenti a guardare il pavimento!! E io mi soffermavo apposta sulle mattonelle di specchio, ero senza le mutandine… lo spettacolo era veramente eccitante, insomma una buona ora per scegliere due “opere” da appendere nel corridoio della sala, poi ci siamo accordati per quando potevano consegnarceli.
Gli chiedo> Potete venire lunedì mattina a portarceli?
Mio marito rreplica “Io non ci sono lunedì, non posso aiutarli a montarceli”
“Per voi è un problema…. Se sono da sola…”
Il tutto detto con una vocina da mogliettina in calore loro chiaramente erano molto contenti di venire Lunedì a portarli.
Il Lunedì mattina stavamo ancora dormendo l’appuntamento era previsto per 10.00
Driiin.
“Cazzo ma sono già arrivati, che ore sono ?”
“Le nove amore…vai tu ad aprire ?” dico a Marco ( mio marito)
che si veste in fretta e va ad aprire la porta.
Li Sento che parlano……
Marco “Grazie siete un po’ in anticipo ma, entrate…”
Gli operai “Un attimo che andiamo a prendere gli specchi nel furgone…”
Marco “Vi posso fare un caffè ?”
Gli operai “No, grazie non si disturbi…”
Marco “Nessun disturbo, lo devo fare anche per mia moglie…”
Gli operai “Allora grazie”
Dopo qualche minuto i due uomini, appoggiati gli specchi sul pavimento si bevono il caffè comodamente seduti sugli sgabelli in cucina.
Io “Buongiorno a tutti…”
Marco “Buongiorno cara, stavo per portarti il caffè…”
“Buongiorno…” esclamano strabuzzando gli occhi. ero entrata in cucina con una vestaglia rosa di raso cortissima e non completamente chiusa che lascia scoperte le mie gambe abbronzate la sottoveste di seta fatica a contenere i grossi seni. io sorrido vedendo l’imbarazzo negli sguardi dei due, soprattutto quando mi siedo sullo sgabello di fronte a loro la vestaglia scivola sulle cosce e mostrando il pelo della passera.
“Ora sarebbe meglio che ci mettessimo al lavoro, …andiamo…” dicono, con lo sguardo fisso nella scollatura tra le mie cosce.
“Ti sei già’ bagnata eh ?” mi chiede Marco appena sente iniziare i rumori nell’ingresso.
“Mmhh, si mi hanno già’ messo una voglia addosso…”
“Fammi sentire…” si avvicino, mi fa sedere sul tavolo, mi alza la sottoveste e “si sente dall’odore…” mi infila due dita l’indice e il medio nella passra bagnata.
“Spingi, spingi, dai…” gli chiedo
Marco “Non vedi l’ora di scoparteli eh ?... Uno alla volta o tutti e due insieme ?”
“Mmhh, si, si insieme …aahh…”
“E non vedi l’ora di bere il loro sperma…”
“Si, si voglio tutta la loro sborra…” quelle parole scatenano la Troia che ce in me.
“Adesso basta devo andare al lavoro e pensa che tra un po’ li avrai tutti e due…”
L’immagine dei due uomini nudi che mi schizzano sul viso, sulla bocca e sui seni tutto il loro sperma mi lascia una terribile voglia addosso.
Saluto mio marito in corridoio e passo davanti a i due al lavoro. “Come procede ?”
“Benissimo signora, tra non molto avremo finito…”
“Fate pure con calma, non c’è fretta…” rispondo allontanandomi dopo aver sorriso maliziosamente.
I due continuando prendere le misure dove montare gli specchi ma non possono fare a meno di bisbigliarsi tra di loro.
“Hai visto che tette…”
“E che, sono cieco ?”
“E’ proprio una gran sorca… “
“Secondo me anche un bel po’ Troia…”
“Si, vabbe’, a quella piace solo farla annusare per divertirsi…”
“Dai, muoviti, prendimi il metro” “lai sentito.. montatemeli bene .. io gli monterei qualcos’altro” risatina dei due
“Senti, Gianni, non ce la faccio più, devo andare al bagno…” “Vai, che cazzo vuoi da me ?”
“scusi signora posso usare il bagno”
“si certo vieni è di qui”
Io stavo svuotando la lavatrice “fai pure io non ti guardo ma devo togliere i vestiti prima che mi vadano insieme i colori"
Roberto si mette a pisciare io intuisco che mi sta guardando mentre mi chino per mettere i panni nel secchio la vestaglia cortissima sale mostrando il culo e la mia passerina pelosa, ovviamente lo faccio apposta, finito di pisciare è ancora li con il cazzo in mano, mi giro lo guarda..
niente male un bel cazzo non è ancora in erezione ma è già ben formato mi verrebbe di prenderglielo in bocca.. ma si trattengo voglio giocare più a lungo con i due, quindi continuo a sballottargli le tette davanti mentre svuoto il secchio, e appendo allo stendi biancheria la mia lingerie molto sexy…
Lui torna dal collega..
“quanta ne avevi da fare”
“non ho parole che vacca quella lì”
“taci va sai quanto la chiaverei volentieri” In quell’istante arrivo nel corridoio fingendo di non aver sentito, mi chino a raccogliere una vite la cintura allentata della vestaglia permette al seno di uscire, gliela passo ai due “Opss scusate” mi rimetto apposto la tetta” “Avete bisogno di me?” “no signora non si preoccupi,, “vado a vestirmi se avete bisogno sono in stanza,, Una volta in stanza mi accorgo che gli specchi sono appoggiati al muro nel corridoio proprio di fronte alla stanza, lascio la porta aperta mi tolgo la vestaglia e inizio a vestirmi, prima le calze con il reggicalze, con la coda dell’occhio vedo i due che guardano.. indosso la minigonna.. ops mi sono dimenticata di mettere le mutandine poi un camicetta senza reggiseno generosamente aperta, infine le scarpe bianche con i tacchi sottili e alti le mie preferite quelle che psicologicamente mi fanno mettere la maschera da troia, esco nel corridoio a controllare i lavori quasi al termine, cammino sculettando vado in sala mi siedo sulla poltrona accavallo le gambe mostrando le cosce, prendo il telefono e chiamo mio marito raccontandogli sottovoce cosa ho combinato fino adesso, mentre sono al telefono i due che nel frattempo hanno finito si fermano davanti all’ingresso della sala, stanno in silenzio per non disturbarmi al telefono, ammirano le mie cosce, maliziosamente le accavallo e le scavallo, chiudo la telefonata.
“Abbiamo finito signora,, “ Bravi posso offrirvi qualcosa da bere,, “ Si grazie magari un altro caffè,,
Li accompagno in cucina i due si accomodano di nuovo sugli sgabelli, preparo il caffè, i due malgrado saranno eccitati come tori non hanno il coraggio di fare la prima mossa, da parte mia come è nel mio stile, e come mi eccita da morire, vorrei essere presa da loro fingendomi non consenziente per poi lasciarmi invece andare, mi risiedo sullo sgabello con le cosce aperte..è praticamente impossibile che non gli vedano la bella passera umida di voglia i due sono rigidi non si decidono a saltarmi addosso, verso i caffè il tempo corre fra poco usciranno penso senza aver potuto assaggiare i due uomini, tento l’ultima mossa e di fronte a loro mi chino a gambe tese per cercare nell’ultimo cassetto in basso una penna per firmare le bolle di consegna, nel chinarmi la minigonna sale molto.. molto.. resta a culo teso davanti ai due a pochi centimetri da loro, ormai è troppo anche per due imbranati ed è Gianni ad alzarsi e mettermi le mani sul culo, per il colpo perdo l’equilibrio e mi appoggia al bancone Gianni e Roberto senza parlare mi sollevano la minigonna mi palpano, il tutto avviene per il primo momento in silenzio come per non rompere un incantesimo.. resto appoggiata al bancone e li lascio fare, iniziano a muovere le dita esplorandomi la passera umida, ora sono ormai eccitatissima quindi mi giro verso Roberto senza fiatare gli slaccio la cerniera lui tira fuori il cazzo che comincia ad ingrossarsi anche
Lui non parla, dalla bocca non riesce a far uscire alcun suono. Gli sembra di star vedendo un film, qualcosa che non sta accadendo a lui. Vede il suo cazzo scomparire nella mia bocca, sensazioni paradisiache gli attraversano il cervello.
comincio a masturbarlo, muovo su e giù la pelle, a scoprire e ricoprire la cappella e osservo affascinata lo spettacolo di quel cazzo che le cresce tra le mani. Avvicino la bocca e tirando fuori la lingua lecco la punta golosamente.
“Mmhh “inizio a godere con la cappella che mi spinge sul palato e due dita della mano di Gianni infilate nella passera. Roberto gode in silenzio di quel pompino inaspettato che lo fa sentire al settimo cielo, sente montare nei testicoli tutto quello sperma che si è caricato in una mattina di provocazioni. “Eccola…” intanto cerca un appoggio, sente le gambe farsi leggere e quasi incapaci di sorreggere l’intero corpo ormai concentrato solo al piacere del pompino che sta subendo.
Con la mano, masturbo sulla lingua quel cazzo di cui serro la cappella tra le labbra, poi scendo con la lingua a leccargli i testicoli enormemente gonfi.
“Dai, dammi la tua sborra…” lo incito ormai senza ritegno e vogliosamente mi rivolgo al piccolo buchino sulla punta della cappella che sto succhiando. “Che puttana…che sei,, mi dice da dietro Gianni, intanto Roberto si sente esplodere, tremare le gambe, perdere l’equilibrio. accelero il movimento della mano. Su e giù’ ancora un paio di volte finche sento la bocca riempirsi, gli schizzi sembrano non finire più. Dischiudo un po’ le labbra per far uscire la sborra che non riesco a deglutire, ma da quel cazzo continua a uscire liquido denso e vischioso, così lo tiro fuori e me lo strofino sul viso imbrattandomelo compiaciuta.
Continuo a masturbarlo, a far uscire le ultime gocce di quello sperma che tanto mi piace sentirmi in bocca,
Roberto è svuotato, crolla seduto sullo sgabello.
“Eri proprio pieno eh…?” gli dico ingoiando esplicitamente e leccandomi le labbra mentre mi rialzo
Gianni intanto si e’ tirato fuori il cazzo dai pantaloni io mi spoglio completamente nuda se non per il reggicalze e le calze, mi inginocchio davanti a prendendoglielo tra le mani.
“Avevo proprio voglia di un altro bel cazzone…”
prendo in bocca l’asta, la succhio voracemente, lo insalivo e lo masturbo sotto gli occhi attenti di Roberto che si sta rieccitando
Gianni si gode le meravigliose sensazioni che da abile pompinara gli procuro
affondo il cazzo nella gola, ne torturo il filetto con la lingua, succhio il glande mentre con una mano lo masturbo delicatamente e con l’ altra gli accarezzo le palle.
Sento che l’uomo non ne può più, che sta per crollare. Rallento il ritmo assaporando sulle labbra ogni centimetro di quel cazzone che tanto mi fa godere, e quando sento il gemito strozzato mi allontano con il viso e continuando a masturbarlo. Con una mano lo scappello e con l’altra mi tocco il seno e i capezzoli inturgiditi.
“Dai, dai…”
Roberto stringe i pugni, contrae l’addome ed esplode. “Si, dai…riempimi di sborra …” mormora mentre un violento fiotto mi colpisce sulla lingua continuo dirigendo gli schizzi in piena bocca Lo sperma esce copioso da quel cazzo, e quando la bocca è piena mi cola sul mento, scende giù per il collo, e sul seno. Scivola sui capezzoli.. lo guardo, tiro fuori la lingua e raccolgo le ultime gocce direttamente dal buchino, assaporandole. Sento il muscolo afflosciarsi nella mia mano, lo prendo tra le labbra e lo succhio.
massaggiandomi il seno con lo sperma, lo spalmo sull’aureola scura e mi strizzo i capezzoli leccandomi le labbra.
“Anche tu era un pezzo che non godevi eh !” dico all’uomo intanto Roberto che se lo stava menando guardandoli lo ha di nuovo in piena erezione, apro un cassetto tiro fuori un pacchetto di preservativi lo passo a loro, l’uomo già pronto lo infila mi sdraio sul bancone mi tengo al bordo con le mani mentre il cazzone di Roberto mi penetra, viene risucchiato senza fatica nella calda e fradicia passera, anche per Gianni è uno spettacolo da sogno vedere il suo amico scopare una splendida maiala a gambe aperte inguainate nelle calze nere sdraiata sul bancone mentre lui in piedi la fotte le tettone ancora impiastricciate di sperma ballare per il movimento della scopata, si avvicina con il cazzo ancora moscio e mi tappa la bocca per non far sentire i miei gemiti ai vicini, sono vicina all’orgasmo il cazzo di Roberto mi stantufa e quello di Gianni sta ricrescendo tra le mie labbra, è grosso pensa mentre lo sento picchiare contro le ovaie mentre i coglioni mi sbattono contro le chiappe, le cosce sono tenute ben spalancata dalle mani forti di Roberto, il liquido lubrificante mi cola dalla passerina fino all’ano, lo percepisco mi sento troia all’ennesima potenza e basta che mi sfiora con le dita l’orifizio che vengo con gemiti forti, sentirmi cosi ansimare fa prendere vigore di nuovo a Gianni che con il cazzo di nuovo turgido si mette il preservativo e prende il posto di Roberto..
“prendi il mio adesso bella vaccona ,, non lo sento ormai mi sta godendo il momento il calore che le sale dal ventre le mani di Roberto che mi stropicciano le tette mentre tolto il preservativo se lo mena, Gianni continua a pomparmi lo toglie prova a mettermelo nel culo spinge l’orifizio cede lo lascia entrare stringo i denti fa male ma mi piace da morire dietro, i muscoli si rilassano e il cazzo di Gianni scivola su e giù per il mio intestino.. raggiungo un secondo orgasmo, anche Roberto sta per venire mi prende per la nuca e mi scopa in bocca riversandomi la sua seconda sborrata in gola a quella vista anche Gianni sborra riempiendo il preservativo nel mio culo.
Sono svuotati si ricompongono si rivestono.
“Ciao e grazie del lavoro… gli specchi sono splendidi”
“Vienici a trovare in laboratorio….. che ci divertiamo,, mentre mi salutano sono ancora nuda e sporca di sperma.
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