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Ludovica


di bull44
22.09.2010    |    49.712    |    2 7.2
"Fece un piccolo segno ai suoi amici, ma non capivo cosa indicasse..."
Ciao sono Ludovica,ho 22 anni, studio psicologia e vivo a Parma.
per quanto riguarda il fisico non sono il massimo della bellezza, sono alta 1.70 occhi castani capelli lunghi ricci e castani, porto una 3 di seno e una 48, diciamo che sono una ragazza un pò in carne.. Una sera sono stata invitata ad un compleanno a casa di un mio amico; con molto piacere ci sono andata e ho trovato tanti ragazzi (alcuni li conoscevo); qualcuno conosceva anche me e sapeva che ero molto timida e poco incline a strani giochini sessuali.
Ero l’unica ragazza e mi sentivo un po' imbarazzata; osservavo i ragazzi e guardavo come erano vestiti. Si rideva e si scherzava. Io ero in piedi, avevo un paio di pantaloncini bianchi attillati che facevano intravvedere le mutandine.
Ad un certo punto il ragazzo che faceva gli anni mi disse che ero vestita molto sexy e che era un peccato non vedere tutte le mie forme... senza veli. Lo guardai un po' stupita, ma mi eccitò questa cosa...
Ci fumammo una sigaretta, lui mi toccò una coscia, gli spostai la mano perché tutti gli altri ragazzi mi guardavano. Dovevo andare in bagno, lui m accompagnò. Fece un piccolo segno ai suoi amici, ma non capivo cosa indicasse.
Entrai in una stanza e mi disse: ”in quella porta c’è il bagno”.
Ho fatto pipì, era molto bagnata la mia figa. Sono uscita dal bagno ritrovai il mo amico e mi chiese: ”ci dvertiamo un pò?”; ero un po' sbalordita dalla domanda.
Mi prese una mano e me la mise sul suo cazzo, si abbassò i pantaloni e mi chiese di leccarlo. Mentre l’avevo in bocca sono entrati in camera due suoi amici, mi vergognai a morte, volevo scappare.
Lui mi disse che non dovevo preoccuparmi e mi fece sedere su un tappeto.
A quel punto lui si mise davanti a me, sfilò nuovamente il suo cazzo e me lo strusciava in faccia. Gli altri ragazzi guardavano, uno se ne andò e l’altro mi guardava.
Mi sdraiò sul letto e gli ho chiesto cosa voleva fare. Lui mi rispose semplicemente “ora giochiamo un po'”
Anche l’altro ragazzo uscì dalla camera eravamo solo noi due, e in un attimo mi ci ritrovammo spogliati. Mi bendò gli occhi, perché ha detto che non voleva che io vedessi niente. Mi puntò il suo cazzo in bocca mentre con una mano mi toccava.
Ho sentito dei passi, mi spostai e gli chiesi chi c’era; lui mi infilò nuovamente il cazzo in bocca.
Erano i suoi amici, sentivo mani dappertutto, ho sentito le mie gambe aprirsi.
Mi tolse la benda, e vidi 5 ragazzi nudi con il cazzo duro.
Sempre il solito mi disse: “prendi la pillola? risposi di si. “e allora adesso ti scoperemo tutti e tutti sborreranno dentro di te”. Gli dissi che era pazzo, che non volevo.
Mi presero in tre quantro, mi bloccarono e uno iniziò a scoparmi. Sentivo piacere e dolore. Uno si sdraiò sul letto, mi misero sopra, infilò il suo cazzo e mi scopava con piacere; ad un certo punto ho sentito il suo liquido dentro di me, era caldo e tanto.
Mi sdraiarono e fu il turno del secondo, il terzo e via di seguito. Sentivo la pancia calda di piacere e mi sentivo voglia di fare pipì, mi alzarono un attimo in piedi, mi fecero aprire le gambe, presero un bicchiere di birra piccola e me lo misero vicino ala figa e mi dissero
”spingi”; usci circa mezzo bicchiere di sperma, giallastro.
Giù di nuovo e ancora gli altri ragazzi. Me lo misero anche dietro, mi bruciò un pò. Mi dissero di aprire bene la bocca perché volevano che bevessi tutto lo sperma nel bicchiere ormai quasi pieno. Non avevo mai provato, aveva un gusto forte. Provai ad assaggiarlo, poi ne versai un po' nella bocca, mi dissero che dovevo ingoiarlo. Alla fine mi feci coraggio, presi il bicchiere e lo ingoiai tutto.
Stavo per vomitare.
Dopo un po' sono usciti, ero sola, sentivo il profumo dello sperma dappertutto, mi toccai e mi sentivo oltre che aperta ancora piena di sperma. andai in bagno mi feci una doccia. Mi bruciava sia il culo che la figa. Scesi da loro e tutti mi sorridevano. Andai sulla mia borsetta e presi un assorbente. volevo tornare in bagno, ma uno dei ragazzi mi disse ”non preoccuparti stai qua e fai quello che devi fare”. Tirai giù i pantaloni e le mutandine, indossai l’assorbente perché sentivo ancora sperma dentro di me”.
Ho detto loro di non raccontare mai a nessuno cos’era successo, ma questa fu un’arma a doppio taglio e un ricatto. La risposta di un ragazzo è stata ”a patto che ci ritroveremo in compagnia tutti insieme”.

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