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Lui e Lei: tra favole e realtà


di Membro VIP di Annunci69.it oltreconfine
16.04.2014    |    6.544    |    0 9.6
""Ma come, non li senti? Non li senti ansimare che sbavano dalla voglia di prenderti? Uno di loro è proprio dietro di te con l'uccello pronto a..."
Ha avuto diverse donne Luca e, chi più chi meno, lo hanno sempre un pò coinvolto sentimentalmente. Sempre in giro per l'Italia a causa del suo lavoro, ha lasciato traccia del suo passaggio, seminando pezzettini del suo cuore ora qua ora là; ma il suo cuore anzichè uscirne impoverito, è come si fosse arrichito delle pulsazioni a sua volta ricevute dai cuori altrui, chi più chi meno, con gli stessi ritmi e frequenze che ne hanno caratterizzato le "avventure". Non è, questo, il diario dei ricordi di un Don Giovanni senza frontiere, ma è piuttosto la riflessione di un uomo il quale unendosi ad una donna ha sempre coniugato al piacere di stringerla a sè, anche quello altrettanto eccitante di parlare con lei, sussurandole nell'orecchio delle emozioni che quell'amplesso gli stava procurando. E' vero, a volte aveva avuto l'impressione che quelle parole fossero superflue ed era stato, quando, il suo cuore batteva forte non come altre volte; in quelle circostanze, era proprio così, prevaleva su tutto, l'esclusiva fisicità dei due corpi che si univano ed il montare di un respiro che sentiva provenire dal profondo, lentamente e poi sempre più forte, dalla bocca di lei era il segnale di un orgasmo intenso, ma come se ad esso egli non avesse preso parte come avrebbe voluto con i suoi racconti.

Per Luca, ciò che più lo aveva sempre eccitato con una donna, non era mai stato il solo racconto di cui era capace il suo corpo o i suoi sguardi, uniti al suo modo di accarezzarla con le mani e con i baci, ma era la narrazione con le parole a cui lui si dilettava, creando nella fantasia di lei immagini che parevano moltiplicare ogni forma di desiderio. La pellicola del film che lui andava narrando con le sue parole, si rifletteva negli occhi della lei di turno ed era come assistere ad un cortometraggio dal "sapore" pornografico, nel quale le scene assumevano le sembianze lussuriose di un girone dantesco. Quando già calda ed eccitata, Luca le si faceva incontro non più e soltanto assecondando i ritmi frenetici del bacino e del culetto di lei che lo cavalcava, ma dolcemente prima e come fosse un ordine poi, la inviatava a guardarsi intorno; la stanza, le diceva, si sta popolando di uomini: uno,due, tre oscuri personaggi che vogliono unirsi a te per prendere parte al bamchetto. "Guardali!! Hanno i loro uccelli in mano e si stanno segando per te. Aspettano soltanto un tuo segnale e ti sono addosso. Li vedi?". Con queste parole la miccia era accesa. La lei di quell'ora pareva con gli occhi evocare presenze inesistenti, con lo sguardo perso tra i fantasmi che si andavano materializzando nella sua mente. "Siii, adesso li vedo" rispondeva lei tra i sussulti della voce rotta dalla frenesia di conoscere l'istante successivo e aggiungeva: "cosa fanno? Dimmi,dimmi dei loro cazzi, sono duri e tutti per me?". "Ma come, non li senti? Non li senti ansimare che sbavano dalla voglia di prenderti? Uno di loro è proprio dietro di te con l'uccello pronto a penetrarti nel culo...te lo sta leccando per prepararlo alla festa"; e mentre Luca pronunciava quest'ultime parole, a renderle più veritiere, le sue dita preventivamente fatte bagnare dalla di lei bocca, le accarezzavano il buchino con movimentti lievi e rotatori che finiva immancabilmente con il farle sparire a turno dentro di lei. Erano gli attimi nei quali Luca pensava come quella scena non avrebbe avuto bisogno di commenti ne necessitasse di alcuna ulteriore richiesta. Lei, sempre cavalcandolo, sollevandosi un pò, sfilava l'uccello grondante di umori dalla figa e poi,reclinandosi all'indietro mentre assumeva la posa statuaria dell'impalata, lo indirizzava nel proprio culo pronto come non mai a riceverlo. Gli umori di piacere dell'uno e dell'altra nel quale l'uccello era avvolto, come un baco nella sua seta, lo facevano scomparire senza alcuna resistenza nello sfintere di lei, che aveva preso a muoversi quasi fosse una tarantolata in attesa dell'esorcismo. Sdraiato, Luca l'ammirava inarcare la schiena, sgrillettarsi con le dita che poi finivano in bocca, sollevarsi a turno i seni e leccarne i capezzoli, tirarsi su i capelli e....cercare, cercare con la bocca avida, a destra e sinistra, un cazzo da spompinare. "Ma dove sono, dove sono spariti gli uomini che erano qui un istante fa?" chiedeva sottovoce, delusa e implorante di quell'assenza improvvisa. "Sono sempre dietro di te, rispondeva Luca; ecco, si stanno avvicinando a noi, a te, per essere ospitati dalla tua bocca e dal tuo culetto". E mentre Luca pronunciava queste parole le porgeva entrambe le mani e lei sceglieva le dita, portando alla bocca ora l'indice,poi il medio e infine entrambi, simulando alla perfezione il gesto tanto desiderato di leccarne almeno due contemporaneamente. E poi lanciando sguardi infuocati, uniti a quel surgere così avido, facevano giungere all'uccello di Luca gli impulsi ripetuti e incontenibili delle pareti elastiche del culo di lei. Era il sopraggiungere degli spasmi anali, addomesticati soltanto dai gemiti languidi di un piacere senza fine, che davano a Luca il segnale liberatorio con il quale poteva finalmente svuotarsi dentro di Lei con il suo fiume caldo di crema.

Quante, quante volte pensava Luca, aveva assistito a quelle scene ancora oggi eccitanti al solo ripensarle.Quante volte ne aveva fatto corollario di un teorema inscritto nella mente di ogni donna , alla quale bastava nulla per accenderne le fantasie inconfessabili.Quel loro sentirsi appagate nella bulimia di membri che ruotano intorno a loro senza più curarsi se appartenenti a uomini belli o brutti,alti o bassi, magri o grassi, bianchi o neri. La voglia, solo la voglia di cazzi e tanti, di ogni dimensione e colore era , o così era sembrato a Luca, l'unica vera ragione di orgasmi senza paragoni,rispetto a quelli raggiunti con una scopata orfana di quelle fantasie che, come uno specchio, si riflettevano anche nel suo intimo piacere di provocarle nella lei. Ma era pur sempre un piacere riflesso il suo.

Sin quando, un giorno, Luca incontrò la donna che sarebbe poi divenuta sua moglie. Anche con lei non tardò a far emergere il suo "altruismo" con racconti del tipo di quelli sopra accennati, ma Stefania, sua moglie,era diversa da tutte le altre. Anche lei come lui, era tutt'altro che "egoista" e anche lei come lui trovava piacere nel raccontargli di una,due, tre donne lì, accanto a lui, sempre pronte a soddisfare l'avidità della sua bocca,delle sue mani e del suo cazzo.Insaziabili, le donne protagoniste dei racconti di Stefania, lo "tormentavano" nella sapiente conoscenza di ogni sua vulnerabilità anatomica,facendolo impazzire come lui aveva fatto impazzire con i suoi racconti le donne della sua vita. Luca e Stefania erano proprio fatti della stessa pasta e in loro ribolliva l'impulso primordiale dell'accoppiamento istintuale in branco. Non passò molto tempo perchè si rendessero conto che i racconti che sino ad allora avevano arginato il loro bisogno di sesso a volontà, erano diventati insufficienti. Iniziarono lo scambio di coppia e divennero poi artefici della conoscenza delle coppie tra loro. Oggi, almeno una volta al mese, il club da loro fondato, conta svariate decine di coppie che si ritrovano tutte insieme nella loro villa sul mare e danno vita ad orge memorabili sino alle prime luci dell'alba.

Luca e Stefania hanno smesso da tempo,con reciproca soddisfazione e dei loro amici, di raccontarsi le favole.
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