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SOLLAZZO DEI CAMIONISTI SLAVI


di sottodite
10.12.2011    |    15.418    |    0 6.1
"Poi toccò all’ altro capezzolino, la cui punta si bruciacchiò con più violenza e godimento dei 6 maschi..."
Alex era un bel ragazzino ma era molto triste: era costretto da suo padre, che era un uomo molto violento e prepotente, ad andare ogni giorno per la strada a chiedere la carità. Se tornava a casa con un numero di spiccioli inferiori a quello che voleva suo padre, veniva da lui punito molto duramente. Infatti il padre, quando beveva, diventava più violento e prepotente e lo umiliava con punizioni sempre più assurde. Decide così di scappare di casa una notte, mentre il padre, dopo averlo punito ed umiliato duramente, dormiva ubriaco profondamente. Uscì silenziosamente dalla baracca in cui abitava e si diresse verso l’ autostrada che era lì vicino, nella periferia della grande città. Sognava di incontrare, facendo l’ autostop, dei bellissimi camionisti, i quali lo avrebbero dovuto punire, perchè era scappato, e a lui piaceva pensare che essi avrebbero abusato di lui, con molto divertimento. Lo eccitava molto pensare di essere punito duramente stavolta non da suo padre, ma da un gruppo di uomini volgari e prepotenti, belli e violenti. Non sapeva davvero cosa gli stava aspettando e che soprattutto i suoi desideri, proprio quella notte, sarebbero stati esauditi, proprio come lui desiderava! Lungo l’ autostrada, abbastanza vicino a dove stava facendo l’ autostop Alex, stavano viaggiando sei camionisti Slavi, molto belli, alcuni di età tra i 30 e i 45 anni, con altri giovani tra i 20 e i 25 anni. Erano muratori e dopo molti giorni di durissimo lavoro, sporchi perchè non si erano potuti lavare da tempo, stanchi e molto infoiati di sesso, essendo stati molto in astinenza, stavano viaggiando per tornare a casa loro, che era molto lontana dal luogo di lavoro. Si chiamavano Nevio, Loris, Slevio, Noris, Julio, Karem: i primi tre più grandi di età, gli altri giovani. Alcuni erano bruni e di pelle scura, altri biondissimi e di pelle chiara, bianchissima: erano davvero bellissimi tutti, ma volgari, prepotenti, violenti e senza pietà, con una gran rabbia da sfogare, stanchi e infoiati di sesso. Erano in viaggio e si stavano annoiando dopo tante ore di viaggio, alternandosi alla guida, senza quasi mai riposare. Bevevano birra continuamente e fumavano come turchi delle sigarette puzzolenti, accendendole e spegnendole in continuazione. Avevano deciso di fermarsi a riposare alla prima piazzola tranquilla al buio e dicevano:- “ Ah, se trovassimo qualcuno con cui divertirci davvero! Abbiamo le nerchie durissime e ritte, vogliono sborrare abbondantemente magari in qualche gola! Se trovassimo qualcuno con cui sfogarci, da mettere sotto, da violentare un po’, che gli piaccia stare sotto a soffrire e noi a sborrare e a divertirci. Ma non c’ è un cazzo di nessuno in giro. Che palle! Nemmeno qualche puttana, per sfondarle il culo o la figa o la bocca! Che sfiga! “Ad un tratto Nevio frenò di colpo.- “ Ma che fai, idiota? Ci vuoi far rompere l’ osso del collo? ” Gridò Slevio incazzatissimo. – “ Ma non vedete anche voi quello che vedo io? “ Gridò Nevio, ancora più incazzato ma con un’ euforia nascente. – “ E’ vero, vediamo: c’ è un bel ragazzino lì in fondo, al bordo della strada, che fa l’ autostop!”- Gridò Noris.- “ E’ tutto scarmigliato, vestito malamente di stracci, sporco e molto disponibile, mi pare!!!”- “ Evviva!!! Ecco qualcuno che ci farà molto divertire!Lo voglia o no lo metteremo sotto!” – “ Ma non vedete com’ è? E’ di sicuro un finocchio che batte la notte! Vedrete che ci starà ben volentieri sotto a 6 bei camionisti infoiati, maschi e virili come siamo noi! E vedrete che dopo ci ringrazierà: e come lo faremo divertire sotto di noi! Forza ragazzacci, tirate fuori tutte le fantasie più violente e arrapanti che avete in mente, con lui stanotte le realizzeremo e ci divertiremo un mondo, e anche lui si divertirà con noi, non dubitate. Poverino, non può sapere cosa l’ aspetta con noi, stanotte! E come le subirà volentieri! Ci ringrazierà per la vita! Dove e quando mai troverà un’ occasione migliore per soffrire e farci godere stanotte!? E come ci starà sotto di noi! “ – Così gridarono entusiasti tutti e 6 i bei camionisti Slavi. – “ Dai, muoviamoci a farlo salire, che non resisto più: il mio cazzo sta per scoppiare, devo anche pisciare e mi è venuta una meravigliosa idea! “ – Disse Loris. – “ Beh, di idee arrapanti e violente ne abbiamo tutti a bizzeffe: vedrete che se le tireremo fuori, forse non riusciremo nemmeno a realizzarle tutte in questa notte, dovremo prolungare il sollazzo per tante altre notti! “ – Intanto Nevio aveva accostato il grande tir, vicino al bordo dell’ autostrada, dove Alex aspettava impaziente, avendo intravisto i 6 bellissimi uomini, che stavano dentro e lo scrutavano con sarcasmo e lo deridevano già.- “ Ciao ragazzino, che cazzo vuoi? “ – Chiese Julio ad Alex, tirando fuori il suo linguaggio arrogante e violento da macho com’ era. – “ Buonasera, mi chiamo Alex, vorrei andare il più lontano possibile da qui e il più veloce possibile. Voi dove state andando? “ – Chiese dolcemente e timidamente il ragazzino, dopo aver guardato i 6 figuri, trovandoli molto belli ed eccitanti, ma anche un po’ inquietanti. – “ Ah, ah, ah “ – Risero tutti insieme. – “ Stiamo andando in un posto molto lontano: all’ Inferno. Vuoi venire con noi? “ – Disse Karem con sarcasmo. – “ Comunque ormai, che tu lo voglia o no devi salire: vuoi che ti obblighiamo? “ – Disse Nevio minaccioso. – “ No, no, salgo subito volentieri. “ – Sussurrò Alex un po’ impaurito ma già molto eccitato (- “ E’ quello che desideravo, no? Che paura ho? “ – Pensò Alex )- Che vi avevo detto, ragazzi! Inizia il divertimento puro, e vai! “ – Gridarono insieme. – “ Mentre troviamo una piazzola tranquilla, appartata e buia, per riposarci un po’, perchè siamo assai stanchi, sai siamo dei camionisti muratori, ed abbiamo lavorato molto per tanti giorni e abbiamo voglia di divertirci un po’ con te: ci stai, vero? O ti dobbiamo obbligare a starci? Tu raccontaci perchè stanotte fai l’ autostop. Non era meglio rimanere sotto le copertucce, pupetta dolce, a farsi coccolare dalla mamma? “ – Alex allora iniziò a raccontare la sua triste storia. Mentre gli omacci violenti ascoltavano, intanto ridacchiavano e si dicevano tra loro: - “ E’ proprio il tipo giusto, di meglio non ci poteva capitare stanotte! Che Fortuna: cade proprio a fagiolo! “ – Mentre Alex parlava le ruvide mani callose ed enormi incominciavano ad esplorare il bel corpicino morbido del ragazzino. Chi gliele infilava sotto la maglietta e lo accarezzava rudemente, chi gli metteva le mani tra i pantaloni e cercava il molle pisellino e lo trastullava e torturava già con molto divertimento, chi si sfilava gli scarponi, nel camion già si sentiva l’ odore dei piedi non lavati da tanti giorni che si spandeva e raggiungeva le narici di Alex, inebriandolo, chi con le calze di lana madide ed appiccicaticce gli accarezzava il naso, la bocca, la faccia e gli pestava la testa, si infilavano i piedi sotto la maglietta e nella patta dei pantaloni, chi con le enormi mani gli accarezzava rudemente la faccia, la bocca, le gote, i naso e tutt’ intorno si mischiava il loro odore di sudore maschio, non essendosi lavati da giorni. Mentre Alex raccontava si sentiva mancare e sdilingueva per tutte le mani e i piedi che lo toccavano dappertutto. – “ Eh, via, ragazzi: un po’di pazienza: tutto voi? Ed io che sto guidando non devo fare niente? “ – Gridò Nevio al volante. - “ La piazzola è a pochi metri, stiamo arrivando e quando saremo lì ci divertiremo tutti a dovere! “ – Il tir arrivato allo spiazzo appartato, si inoltrò dove era più buio e si fermò, finalmente. I 6 camionisti lo trascinarono dietro, dove c’ era una grande cabina atta a farli riposare, accesero le tenui luci. Alex era a completa disposizione col suo corpicino per il sollazzo suo e dei camionisti, si sentiva svenire dal piacere ma aveva anche una lieve paura, che si accrebbe quando i duri uomini dissero: - “ Non sai cosa ti aspetta, ragazzino bello! E’ una notte che ti ricorderai per sempre! E non ci dimenticherai davvero: faremo di tutto per farci ricordare, non ti preoccupare! Tu starai sotto e ti farai fare tutto quello che noi vogliamo: ma proprio tutto, non ammettiamo nessun lamento o negazione, altrimenti ti obbligheremo con molta violenza. Ma vedrai che ti piacerà un mondo,vero? finocchio di merda! Eccome se ti piacerà: ci supplicherai di non smettere mai! E noi godremo mentre tu soffrirai da morire! E più soffrirai e più godremo! Forza ragazzi, all’ opera: si comincia! “ – “ Sì, farò tutto, non dovrete avere pietà di me: punitemi a dovere, tanto ci sono abituato, ma con voi sarà bellissimo. E’ quello che desidero da tanto e non mi è mai capitato!!! “ – Supplicò Alex. - “ Non sappiamo se è proprio quello che desideravi, ma a noi non ce ne frega un cazzo! Se ti piacerà meglio per te e per noi, altrimenti peggio per te e sempre meglio per noi. Nei cazzi duri adesso ci stai tu, noi ne godiamo e basta: e così deve essere tra uomini veri con un finocchietto come quelli come te! “- Intanto Nevio iniziò a sfilare via la maglietta di Alex, che restò a petto nudo, bianco di latte, con i due capezzolini puntuti ritti pronti alla tortura. Nevio li titillò e li torturò sulle punte, si bagnò la punta delle grandi dita, per farle scorrere meglio sulla punta dei capezzolini, che uscirono sempre più fuori più ritti e duri per farseli toccare e torturare. Alex godeva mentre le grandi mani enormi di Nevio gli titillavano e torturavano le punte ritte dei capezzolini, guaiva di piacere e languiva, intanto Karem si era sfilato gli scarponi e col piedone n° 48 gli premeva la testa, obbligandolo ad inginocchiarsi davanti a tutti. Slevio lo teneva fermo da dietro con forza, preparandolo a non muoversi quando ci sarebbe stata la tortura da infliggere. Allora Noris, che stava fumando una sigaretta che era a metà, mentre le dita delle mani di Nevio continuavano a far ben rizzare i capezzoli di Alex, allungò la mano e lievemente pose la punta della sigaretta su un capezzolino ben turgido: anzi Nevio lo strinse colle dita, in modo che si rizzasse il più possibile, e la punta della sigaretta, colla cenere calda, toccò lievemente il capezzolino puntuto. Prima Alex sentì un lieve calore, che fece rizzare sempre più ed eccitare il capezzolino, poi piano piano, con grande maestria da torturatore di Noris, sentì sempre più calore e poi bruciare tantissimo. Al dolore Alex reagì con un grido. – “ Niente urla, stronzo! Subisci e soffri in silenzio, finocchio, che te lo meriti! “ – Gridò ordinando Julio, ma dato che Alex non ce la faceva a soffrire in silenzio e mugolava piano trattenendosi, Julio si tolse lo scarpone e fece sprofondare in gola il piedone n° 49 con la calza di lana sudata e sporca, come da farlo affogare, forzando per farglielo entrare tutto in gola il più possibile e contenere tutto dentro la bocca. – “ Toh, infila bene dentro! Così non gridi più, puttanella. Dai che ti piace!!! “ – Gridò eccitatissimo, toccandosi il pacco sotto i pantaloni Slevio. Gli occhi di Alex supplicavano pietà, ma i 6 uomini ridevano e si divertivano un mondo. Poi toccò all’ altro capezzolino, la cui punta si bruciacchiò con più violenza e godimento dei 6 maschi. Alex si dimenava e guiaiva, pur avendo il piedone calzato dalla calza pesante di lana di Julio nella gola, ma non poteva ribellarsi, nè tantomeno muoversi, perchè Slevio lo braccava tenendolo fermo da dietro. Alex sentiva il suo fiato pesante di alcol sul collo, si inebriava a sentirsi sia toccare sia l’ ansimare del fiato sul collo dei maschi in calore lo eccitavano e gli facevano superare il dolore delle bruciature sulla punta dei capezzolini. A turno i 6 camionisti, poi, per farlo soffrire di più, colla lingua e la saliva, gli leccavano i capezzoli feriti, cosicchè Alex guiava e mugolava, avendo la bocca otturata dall’ enorme piede dello Slavo.- “ Ti piace eh, puttanella, ti piacciono le nostre lingue di maschio che ti ciucciano e succhiano i capezzoli da femminuccia che hai, vero? “ – Mormorò Nevio e succhiò con voluttà il capezzolino malconcio, tanto che Alex sussultò e guaì più forte. Poi Julio tolse il piede dalla bocca del ragazzo e Karem, che continuava a pestargli la testa col piedone, gli mise il piede sul naso, otturandogli le narici: Alex non potendo respirare spalancò la bocca per prendere aria e allora sia Karem che Noris gli buttarono il mozzicone acceso in gola, Karem gli chiuse la bocca col piede costringendolo ad ingoiare e ad inghiottire le 2 sigarette accese. – “ Guarda come gli brucia tutto dentro al finocchietto, è tutto arso da un fuoco di passione!! ” – Risero con sarcasmo gli Slavi. Alex non potendo gridare dal dolore, prima aveva sentito una lieve bruciatura in gola, poi era diventato un dolore lancinante, fino a che presto le sigarette si erano spente nel suo stomaco, e con gli occhi chiedeva pietà ai duri e spietati carnefici. – “ Non avremo nessuna pena di te: e questo è solo l’ inizio! Vedrai che notte ti faremo passare, checchina! “ – Disse ridendo Loris. – “ Hai ben digerito il caldo pasto? Adesso respirerai un po’ di calore e ti scalderai dentro, vedrai! “ – Dissero sarcastici i camionisti. Allora, mentre Karem lo teneva fermo da dietro, Slevio e Nevio gli infilarono nelle narici del naso due sigarette appena accese; all’ inizio Alex sentì come una pungitura nel naso, poi dolore atroce, mentre gli usciva il fumo dalla bocca e dalle orecchie e poi iniziò a tossire. – “ Non gradisce molto la checchina dolce, ah, ah, ah! “ – “ Risero tutti insieme: - “ Guardate come fuma, dalla bocca e dalle orecchie. Povero finocchietto. Ma adesso ti spegneremo il fuoco che brucia. Dai ragazzi, siamo un po’ pietosi! “ – Disse sarcastico il giovanissimo Loris. Detto questo tutti i maschioni si aprirono le patte dei pantaloni e fecero uscire 6 enormi nerchie, di varie forme e colore dal bianco allo scuro, pelose, ritte, lunghe e durissime, che guizzarono verso l’ alto. Ad Alex, vedendole, venne l’ acquolina in bocca. – “ Ti piacerebbe assaggiarle eh? Finocchio di merda! Ma adesso ci scappa da pisciare ed abbiamo qui un water bell’ e pronto all’ uso, senza scendere dal camion! “ – Disse Julio volgarissimo. – “ Inoltre deve avere tanta sete, ragazzi, spegniamo l’ incendio di passione che lo pervade tutto, il finocchietto schifoso! “ – Disse ghignando Karem. E dai 6 uccelloni uscirono lunghi ed abbondanti fiotti di liquido giallo, che si divertivano a fare centro dentro la bocca della vittima, molto eccitata. – “ Ti piace il nostro sapore? E’ di tuo gusto? Anche se non ti piace lo berrai tutto fino all’ ultima goccia e bada che nemmeno una goccia deve disperdersi in giro. Mica vogliamo sporcare il camion di urina, c’ è qui la tua bocca-water assetata e tutta devi ingoiarla. Ecco, lecca anche le gocce che colano dalle nostre canne. Che bella bevuta! Ti sei dissetato per bene? Non ce n’ è più, peccato! Ti piaceva tanto. Toh, ciuccia dalla punta, quanche goccia ne trovi ancora e noi non sporchiamo nulla! Attento, idiota, sta scendendo una goccia lungo la mia canna: lappa bene colla linguetta da finocchio ed ingoia, così, brava puttanella! Ma così se slingui mi fai eccitare, scemo! E’ ancora presto per farmi venire, ingorda! Aspetta che di cose ne abbiamo ancora da fare! Arriverà il momento e te li faremo assaggiare tutti i nostri uccelloni da maschi veri, quanta fretta! Vedrai quanto ci sarà da bere dalle nostre canne arrapate da mesi! “ – Alex aveva bevuto tutta la loro piscia, aveva lo stomaco pieno di non so quanti litri di urina vista la tanta birra bevuta: per lui era buonissima e lappava e leccava e succhiava le gocce avanzate da tutte le nerchie ritte e sgocciolanti con ingordigia e voluttà: un’ esperienza stupenda ed inimmaginabile! In più la tanta urina, gli aveva spento il fuoco delle sigarette accese nel suo stomaco e nella sua gola riarsa. – “ E adesso che finalmente ci siamo svuotate le vesciche a dovere, ci rilassiamo un po’. Si accesero ancora sigarette, ma stavolta inventarono un nuovo gioco: Nevio, per primo, spento il fiammifero con cui aveva accesa la sigaretta, lo infilò lentamente nel buchino del pisellino del ragazzo. Alex all’ inizio sentì come se lo pungessero, poi il dolore aumentò e si fece lancinante, finchè la punta si raffreddò al contatto coll’ umido dell’ interno della cannetta del pisellino. Il fiammifero venne lentamente introdotto nella canna del pisellino dalla mano di Nevio sempre più in fondo lentamente, così che penetrò quasi tutto dentro al pisello. Anche gli altri esercitarono lo stesso gioco a turno, infilando i fiammiferi ancora caldi nel suo buchino del pisello, e poi dopo il bruciore e il dolore, li introducevano quasi fino in fondo alla cannula del pisello: alla fine conteneva 12 fiammiferi conficcati quasi fino in fondo dentro il pisello. Finito il divertimento e il dolore di Alex, di botto Karem tirò via i fiammiferi di scatto dal buco del pisello; Alex ebbe un sussulto di dolore e il pisellino restò vuoto, ma slargato, sgranato ed indolenzito. – “ Adesso un po’ di lavaggio, visto che non ci laviamo da tanti giorni! Vero ragazzi? “ – Rise Nevio. – “ Certo! Eccome! “- Dissero gli altri in coro. Gli uomini si sfilarono tutti gli scarponi pesanti da muratori: nel piccolo vano del retro camion si sentì il fortissimo odore dei piedi sudatissimi e non lavati dei sei maschiacci prepotenti. – “ E a lavarci tocca a te, mezza seghina! “ – Poi lentamente insieme i 6 uomini si sfilarono le calze di lana madide di sudore, che faticavano a staccare dai piedoni perchè tanto erano sporche ed appiccicaticce ai piedi non lavati. Man mano che se le toglievano facevano aprire la bocca al ragazzino e gliele infilavano senza pietà in bocca, anche 2-3 alla volta, riempiendogli completamente la bocca e la gola. – “ Di cosa sanno? Sono di tuo gusto? Hanno il buon sapore dei veri maschi? “ – Risero sardonici i maschi, davanti ad Alex inginocchiato colla bocca piena dei loro calzini lerci. – “ Devi affogare dalla puzza e ne devi ingoiare più che puoi. Siamo buoni che non te li facciamo mangiare: sarebbero un buon pasto per il tuo stomaco vuoto, visto che non mangi da un po’, ma ci servono ancora. Dopo dobbiamo rinfilarceli, non ne abbiamo altri di ricambio, sempre i soliti sporchi mettiamo, così non potrai ingoiarli fin nello stomaco. Peccato, vero? Sono così buoni e così poco pesanti! E che buon sapore di marcio, adatto ad un frocetto come te! – “ Lo deridevano senza pietà, mentre lo vedevano faticare ad ingoiare tutte le calze di lana pesanti ed ad affannare nell’ eseguire i loro ordini. – “ Poi c’ è altro di buono da mangiare, vero ragazzacci? “ - Alex vide finalmente i loro enormi piedi nudi: avevano da un minimo di 48 ad un massimo di 56 di piede. Inoltre erano sporchissimi, lerci, giallastri per il sudore e per non esserseli lavati da mesi, con caccole scure, nere, gialle e residui di pezzi di lana tra gli spazi interdigitali, che uscivano fuori dai diti, le unghie piene di pezzi neri di lana mista a sudore. L’ odore e la vista erano inimmaginabili! Alex era estasiato ed eccitatissimo da tanto ben di dio! - “ Ti picciono, eh, i nostri piedi di maschi? Ti piace la loro puzza? D’altronde piace a tutte le checche in calore! Li stai divorando con lo sguardo. Ma adesso potrai mangiarli e pulirli a dovere colla tua bocchina dolce e la tua linguetta da mignotta! Avanti, ficcateli in bocca, ingoia, lecca, pulisci e sprattutto ingoia tutte le caccole che trovi tra i diti! Devono essere lavati e puliti a dovere. E’ compito tuo: così ti sazierai con questo buon pasto puzzolente di maschioni prepotenti! “ – I 6 uomini iniziarono a turno, porgendo i loro enormi piedoni sul viso del povero Alex, che iniziò a lappare, slinguare, pulire, baciare, leccare e sniffare tutto quel meraviglioso ben di dio. Egli si inebriava dall’ odore di sudore, assaggiava tutti i vari sapori, dolci, aspri, acri, amari di sporco virile, sniffando tutti i vari odori: dolciastri, acri, amari, virili, lerci. Oltre che farseli leccare e pulire i maschiacci si divertirono con Alex con un gioco: dovevano infilargli 2 piedi in bocca, cercando di farglieli contenere in gola quanto più poteva, anche 2 piedi di 2 uomini diversi; Alex affannava ad ingoiare il più possibile prima uno e poi l’ altro piede, se li sentiva quasi nello stomaco, veniva penetrato da quegli enormi piedoni. I camionisti ridevano e si divertivano vedendolo faticare a contenere quanto possibile i loro piedi contemporaneamente, ed inoltre gli poggiavano gli altri piedi sul naso per fargli sniffare la grande puzza, e lo obbligavano a sniffare ed ingoiare pestando i loro piedi sulla testa. - “ E dai, ingoia, merda! E fatica un po’ che il mio piede può entrare ancora un po’ dentro la tua bocca di merda! Muoviti, ingoia senza tante storie, lavativo! Dai, che ti squarciamo la bocchina, te la smembriamo! Ecco, così, bravo, ancora un po’, inghiotti e non affogare! Ti piace intanto la puzza? Quale preferisci? E quali dei nostri piedi hanno un sapore migliore? Forza, ingoia! Soffri, fatica! Muoviti, non abbiamo pietà!! “ - . Dopo tanto sforzo Alex era esausto, ma eccitatissimo: infatti il suo piccolo pisello era diventato turgido, ritto e duro, per come poteva, e si era bagnato: infatti usciva una gocciolina di eccitazione. I muratori Slavi si accorsero di questo e ridendo dissero: - “ Gurda come si è eccitata la cagnetta in calore, ce l’ ha duretto, per come possa averlo duro un finocchio, e ce l’ ha anche bagnato! Adesso ti diamo una punizione come si deve! “ – Allora Julio tenne fermo giù in ginocchio Alex, sempre colpiedone sulla testa, spingendolo sotto come fosse un pulsante, Karem lo tenne fermo da dietro, e intanto Slevio gli stuzzicava i capezzolini indolenziti e lo faceva gemere e squittire di piacere, divertendosi, Nevio gli premè la piccola canna del pisellino semi rigida, e tirò su la pelle colle mani grandi, così che il buchino era ben visibile ed aperto. Allora Loris, che aveva il piede più grosso, virile, maschio, potente e volgare, prepotente, n° 56, con un alluce enorme e penetrante, largo, grosso iniziò lentamente ad avvicinarlo al buchino del pene del ragazzo: con grande sadica maestria iniziò a penetrare nel buchino, sgranandolo lentamente ma inesorabilmente. Alex godeva ma sentiva come un trapano che gli entrava su dentro la cannulla del pisellino, gliela slargava per le enormi dimensioni dell’ allucione, e si introduceva dritto come un trapano inesorabile nel suo pisello, che si slargava e diventava grosso, largo e sembrava scoppiare contenente l’ enorme alluce. Poi lentamente Loris iniziò a ravanare dentro la cannetta del pisello, ruotando e andando sempre più dentro. Alex sentiva piacere e dolore insieme, un trapano che si introiettava dentro. –“ Guardate, lo violenta come se fosse una fighetta, un clitoride! “ – Risero gli altri sadicamente. Alex si accorse di aver dentro contenuto quasi tutto l’ enorme piede nel buchino oramai slargato e sgranato che entrando lo eccitava fino al parossismo e lo masturbava. Era come se avesse il piede fino alla piccola prostata. Si sentì svenire e morire dal dolore e dal piacere e venne, ma il getto della sborra si bloccò, otturata dall’ alluce e dal piene contenuto dentro: un piacere immenso! I maschi se ne accorsero e gridarono: - “ Viene! Sta venendo il finocchio! Altro che soffrire, sta godendo! “ – Allora tutti si tirarono fuori gli enormi uccelloni e si misero a menarseli come dei forsennati. Intanto i camionisti Slavi dissero: - “ Dai ragazzi, visto che il finocchio può sborrare, noi non lo credevamo possibile, divertiamoci a farlo sborrare, finchè si asciuga, a spomparlo!!! “ – E coi piedi di tutti lo masturbavano facendolo venire almeno 15 volte, tanto che alla fine Alex venne con un sussulto senza liquido. Allora gli ficcaroni a turno gli uccelloni in gola e si fecero spompinare coll’ ingoio, anche con 2 uccelli alla volta in bocca. Alex ingoiò con gusto tutte le varie sborre saporose e salate, di vario gusto, leccò ed ingoiò tutte le gocce che colavano dalle canne ancora ritte e dure, succhiò e ciucciò direttamente dai buchi dei cazzi la sborra rimasta e si sentì beato, perchè i suoi desideri erano stati esauditi! Ma per lui non era ancora finita: d’ altronde i maschi gliel’ avevano detto che di fantasie ne avevano a bizzeffe da realizzare. Stanchi e appagati dello sborramento, si accesero le sigarette. Guardando il pisellino malconcio, slargato, sgranato di Alex, quando stavano per finire la sigaretta, a turno infilavano la punta ancora accesa dentro il buchino aperto del ragazzo; Alex prima sentiva pungere, poi bruciare, perchè le grandi dita dei camionisti lentamente ma inesorabilmente spingevano la sigaretta dentro il pisello, egli urlava dal dolore fino a che la sigaretta, a contatto col bagnato dentro il pisello, si spegneva e il dolore cessava. Ma i 6 camionisti ancora non volevano dare tregua al ragazzino: lo legarono ad un paletto asse che era dentro il retro del camion ed usando le dita, i diti dei piedi, pettini, aste di ferro, mollette, cannucce di legno e altri arnesi di ferro da muratori, giocarono con il corpo del ragazzo tutti insieme, poi gli davano calci coi piedoni nudi sul viso, sulla testa, in bocca, sul naso e sul culetto roseo e lo insultavano senza pietà, deridendolo della sua posizione da cui non si poteva ribellare. Chi gli titillava e torturava i capezzolini malconci, chi il pisellino ormai inutile, lo scroto e le palle, tutto il corpo. Infine gli misero in bocca un imbuto, legato al viso e per ore vi pisciarono dentro e sborrarono, obbligandolo a bere ininterrottamente senza sosta piscia e sborra a turno, quasi da affogare. Alex si beava di tutto ciò: era meglio di quanto mai avesse potuto immaginare e sognare. Così passò quella notte stupenda, in balia dei violentatori Slavi, ma Alex fu così felice di aver subito questi abusi che chiese loro di restare sempre con loro, per soddisfare le loro voglie tutte le notti, e anche per continuare a goderne anche lui.


P. S. Se qualcuno volesse fare l’esperienza con me, anche la prima volta, solo o anche in gruppo con degli amici, può scrivere subito a [email protected] oppure Telegram@Sottodite ed io sarò felice di sottomettermi ai suoi o loro piedi sudati e puzzolenti!
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