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Terme bollenti


di forrestsherman
29.09.2015    |    21.247    |    6 8.9
"Io rimasi a leggere il giornale e dopo una buona mezzora Vale tornò in bikini, e vidi distrattamente che l’altra coppia tornò dopo qualche minuto..."
Io e mia moglie Valentina, due mesi fa, abbiamo deciso di andare a trovare degli amici in Umbria, e siccome avevamo una smart box regalatoci a natale da alcuni amici, abbiamo pensato di utilizzarlo fermandoci due giorni alle Terme di Sorano, tra il lago Trasimeno e Orvieto.
Ci diedero un bell’alloggio in una villetta di recente costruzione comoda e pulita, e l’accesso alla grande piscina calda, con intorno tutte le sdraio come fosse davanti al mare, in un anfiteatro di collina verde bellissimo.
Era Settembre e non c’era molta gente e si stava benissimo.
Giunti in albergo, andammo a sistemarci; e dopo andammo al ristorante del complesso, dove, nel tavolo vicino, incontrammo un’altra coppia che sembrava un po’ più giovane di noi, che avevamo circa 50 anni, una donna giovane rossa di capelli e un uomo bruno piuttosto in forma.
Come al solito molto socievole, mi presentai, sono Piero e lui si presentò come Marco con l’amica che si chiamava Erika, “ lei è Valentina.” dissi, “che Erika! “ rispose lui con una voce terribilmente sexy.
Dato che c’era pochissima gente scambiammo quattro chiacchiere… da dove venite, eccetera.
Erano di Roma, in week end per relax, lui lavorava nei servizi di stato e lei in una linea aerea.
Erano simpatici, lei aveva un vestito nero attillato che metteva in evidenza un sedere molto ben fatto, e lui uno sguarda amichevole, che fece presa su me e anche su Valentina.
Ci piacevano le stesse cose, film, libri, Crozza, eccetera, poi ci ritirammo presto per essere pronti la mattina presto ad usufruire delle opportunità di quel luogo di relax e bellezza.
La mattina, mia moglie Valentina si preparò per andare alla piscina, e già nel bungalow continuava a roteare per farsi ammirare, era indecisa su cosa indossare ed allora le indicai il vestito che avevamo comperato di recente, ma non aveva mai messo perché era molto corto, e lì era il posto ideale per metterlo... " Sì, hai proprio ragione” mi disse.
“Mi sta molto bene " disse. " Sei un incanto " le dissi io " tanto che mi ero tutto eccitato. È molto tempo che non indossi un vestito così corto ".
Era un vestito color crema, attillato fino sui fianchi e poi leggermente svasato e la lunghezza era un po' sopra della metà della coscia.
Lo indossò nuda come era, io dissi esci così? Lei e mi guardò come se fossi matto, ma dopo, sorrise maliziosamente e disse che l'idea le piaceva. " E se mi facesse la corte un giovanotto e questo mi piacesse? " mi disse. " Siamo in vacanza e bisogna godere di tutto.
“Tutto cosa?” dissi “ l’acqua, il cibo locale, e forse.. te piace molto quel Marco.. e se ti facesse la “festa” mi piacerebbe anche partecipare ".
" ehi! Sei troppo morboso.. " mi disse ma non ci pensò assolutamente a negare.
Ma non avevo realmente capito cosa covava la Vale
Mentre scendevamo, cingevo Vale al fianco, con la mano sul davanti del ventre, mi pareva di percepire come delle vibrazioni nel suo corpo.
Ci sedemmo al bar tra la zona delle sedie a sdraio e la costruzione che conteneva ristorante e servizi SPA - salus per Aquam- in vista della piscina calda, e vicino trovammo Marco ed Erika,
Disse, “vado a mettermi in costume”. Io rimasi a leggere il giornale e dopo una buona mezzora Vale tornò in bikini, e vidi distrattamente che l’altra coppia tornò dopo qualche minuto.
Valentina stava benissimo ed il bikini era uno tanga che lasciva completamente scoperte le due natiche abbronzate, e il reggiseno era altrettanto minimo e che copriva solo parzialmente il seno , quasi solo i capezzoli
Il pisello mi divenne un pò duro e quando mi tolsi i pantoloncini e rimasi solo con il costume leggero, vidi Valentina osservarmi e fare cenno a Erika.
Risero in maniera complice e mi sembrava mi stessero prendendo in giro.
Ci guardammo , io e Marco, capivo che qualcosa non quadrava.. “andiamo prima alla sauna?- disse Marco. Io feci cenno di sì.
Valentina mi precedette con Marco mentre io parlavo con Erika osservandone i colori, il rosso dei capelli, la pelle bianca, le unghie colorate di verde, e i morbidi seni, il monte di venere prominente sotto il nylon del tanga…
Poi ci immergemmo nella piscina termale, tra la nebbia del vapore.
La mia mente era offuscata dall’umidità dell’aria e dal calore dei pensieri.
Le ragazze erano stupende, galleggiavamo con calma fin dove non si tocca, poi Vale mi venne vicino mi riportò dove toccavamo appena appena, mi abbracciò nell’acqua con le braccia e le gambe, io mi indurivo di nuovo, lei mi abbassò il costume estrasse il pisello e lo diresse verso la fica, scostandosi il tanga, e me lo fece introdurre.
Galleggiavamo abbracciati, stando attenti a non dare troppo nell’occhio ai tre o quattro altri utenti della calda piscina,
Marco ed Erika ci guardavano, si baciavano anche loro… ridacchiavano…dato che c’era poca gente, io mi eccitavo con il galleggiamento e mi cullavo attaccato a lei che muoveva il bacino, mentre eravamo in piedi appena sul fondo.
Qualche ondina ci veniva in faccia, sputavamo acqua ma ci baciavamo e la fica mi succhiava.
In questa situazione, Valentina mi disse: “ sai… ho scopato in doccia con Marco, sono venuta tre volte… ora voglio la quarta..”,
Non me l’aspettavo, il mio cervello subiva uno shock..,,mia moglie ha appena scopato con un altro…… mi dice sai ho scopato in doccia con Marco, sono venuta tre volte… ora voglio la quarta…non afferravo bene il senso…mentre leggevo il giornale....mi uscì solo una frase..” ma come come…?”
Lei disse, sai quel vestitino era un filo provocante… quando sono andata con la borsetta con dentro il costume lui mi ha seguito nel corridoio degli spogliatoi, ridevamo, faceva complimenti.. mi stava vicino…mi allupava… disse “ma che bel vestitino..e niente sotto…” io ridevo, poi lui mi fermò e mi diresse nella doccia, e chiuse la porta .., mi sentivo imbarazzata.
Lui si è tolto la maglietta , restava con i pantaloncini, io guardavo i suoi muscoli ben definiti,..mi si avvicinò, io ero eccitata, indifesa, solo il vestitino sottile, nulla sotto, sentivo colare un po’ tra le gambe..eravamo nell doccia,chiusa, insieme, senza dire nulla..
Le sue mani iniziarono a muoversi con sicurezza sul mio corpo, gia mi stavo eccitando al suo tocco...sentivo le sue mani che mi alzavano il vestitino, e mi toccavano tra le gambe poi mi tirò giù il top.
Mi baciava le tette, sentivo il suo cazzone che mi strusciava sulla pancia...,poi cominciò a baciarmi il collo e i seni...
Sentivo una sua mano massaggiarmi dolcemente la fica io ..io non sapevo cosa fare........io l’ho baciato, e gli mordicchiavo il collo....era eccitatissimo… e continuava ad eccitarmi.... si dedicava alla mia fica ai miei seni e cominciò a torturarmi i capezzoli....poi si inginocchiò e sentii la sua lingua picchiettare il mio clitoride e succhiarlo con le labbra.....mugolavo e gemevo, non resistevo più..venni..mentre con le mani premevo la sua testa sulla mia fica.......poi..immagina…mi ha scopato, sono venuta due volte.
Mentre galleggiavo con lei che mi raccontava queste parole, mi eccitai oltre ogni limite e quando lei mi toccò le palle non capii più nulla e sborrai alla grande nella sua fica, e lei, sentendo il contrasto del mio liquido caldo a 37 gradi rispetto ai 30 gradi dell’acqua stralunò gli occhi in su come se svenisse, vedevo il bianco dei suoi occhi mentre mi attraeva tutta a se per un intenso orgasmo,
Galleggiamo un po’ insieme, poi con qualche bracciata raggiungiamo il bordo seguiti da Marco ed Erika, usciamo nel vapore , Vale si alzò e si diresse alle docce, nel piccolo complesso di servizio.
Io chiacchieravo con Erika, notando la bellezza dei suoi capelli rossi, la pelle bianca con molte efelidi, e il fiorire di qualche pelo rosso in mezzo alle gambe, poco contenuto dal costumino azzurro.
Quado Valentina tornò e dopo poco anche Marco che disse “ venite nella sauna turca, l’hammam! è bellissimo! ” .
Ci alzammo e andammo nella costruzione attigua, e ci accomodammo nel locale sauna.
Valentina era seduta sopra insieme a Erika, sempre in bikini, e io e Marco, con i costumi a pantaloncino, nella panca più bassa. Non ci sembrava cosa metterci nudi, poteva entrare qualche altro ospite.
Le cosce di Erika vennero illuminate dall’unico raggio luminoso che riusciva a penetrare la coltre nebbiosa, poi si alzò in piedi e avanzò verso la bacinella d’acqua.
Mi fu impossibile non incrociarne lo sguardo, e dovetti scostarlo dal suo corpo, la fissai intensamente.
La ragazza cambiò improvvisamente direzione, portandosi di fronte a me.
“Posso buttare acqua ?” Mi chiese e io risposi di si.
Mi diede nuovamente le spalle, riempì accuratamente il cucchiaio di acqua e la fece evaporare più volte.
“ehi.. hai ancora freddo? ” sorrise riferendosi al fatto che portavo ancora l’asciugamano sulle spalle, io riportai gli occhi nella nebbia, alla ricerca di una posizione plausibile tra le due donne, Valentina, mia moglie, sul fianco, giaceva con la testa appoggiata alla mia schiena, mentre Erika si era seduta di fronte a me, con il capo rivolto verso l’alto e il corpo abbandonato ambiguamente e con le gambe allungate.
Marco era dall’altra parte dell’hammam, sdraiato .
Fissai Erika, era veramente seducente con quel bikini minimo che ne copriva limitatamente il corpo.
Dopo che lei ebbe buttato acqua, se prima si respirava a fatica, ora l’aria era talmente densa da eliminare ogni respiro superfluo.
Vidi a mala pena Erike riporre l’asciugamano lungo la panca, si sdraiò senza badare a me, dandomi le spalle. appoggiando i piedi sulle mie spalle, così glieli massaggiai comodamente mentre ci abituavamo all’atmosfera.
Valentina osservò la donna, probabilmente attratta dalla sua sicurezza e sensualità, poi mi avvicinò la bocca all’orecchio e sospirò: “Te la vorresti scopare, vero? So che c’è stato qualcosa tra voi prima, ho visto come ti guarda” Si mise a fantasticare.
Ma non era vero! Era solo che Marco si era scopato lei! E ora voleva rivoltare la frittata!
Ero stupefatto da quelle parole.. ma Erika in effetti mi si avvicinò e lasciai che le sue gambe mi cinsero fino ad abbracciarmi, a contatto con la sua pelle portai la mia mano lungo il ventre e la accarezzai dolcemente, poi scesi e la toccai piano, al tatto sul suo sesso lei tremò.
Ne percepivo i bollenti umori, ma decisi di aggiungere dell’acqua e vaporizzare il luogo.
L’hamman era buio, con delle lucine che indicavano dove sedersi e le panche dove sdraiarsi, in più dall’alto colava frequentemente una lenta coltre di vapore, che da una parte ci dava tregua dall’afa e dall’altra velava ancor più l’ambiente, mi disfai dell’asciugamano e mi risedetti con calma, la mia erezione era spropositata tanto da far sorridere l’eccitata Erika.
Mi feci riabbracciare dal suo corpo nudo: i suoi seni si incollarono alla mia pelle, il suo sospiro cresceva, la sua bocca si incollò alla mia.
Inclinandomi il capo all’indietro mi baciò sensualmente, poi scese sul mento e lungo il collo, le mie mani le accarezzavano le cosce e tentavano di raggiungere l’apice senza riuscirci, l’eccitazione cresceva.
Quando sentì la mia mano scendere lungo il suo corpo a contatto con la mia schiena e fermarsi alla vagina, mi voltai: Valentina si era scostata da me un metro e ci osservava, seduta vicino a Marco, che si era spostato e che guardava ancora dall’altra parte.
Mentre il manto di vapore si ripeteva ci scambiammo di posto: ora ero io dietro a lei. Il mio membro, duro e caldo, le si poggiava violentemente sulla schiena, Erika si voltò di scatto.
Mi baciò in bocca con foga e subito si tolse, osservò il mio membro, lo strinse tra le mani e si chinò, prendendolo tra le labbra.
Ero schiavo del suo passionale movimento nelle tenebre e mentre il mio piacere cresceva il velo di vapore sfumava lentamente, lasciandomi presto preda della vista dei nostri partner, immobili.
Quando il mio viso e parte del busto erano ormai distinguibili Erika si accorse che qualcosa stava accadendo dall’altra parte della stanza.
A quel punto tentai di interrompere Erika, ma senza successo; gli occhi altrui si posarono su di me con crescente interesse.
“Voglio che Marco veda cosa so fare con un altro uomo..” disse con un filo di voce.
Socchiusi gli occhi, tentando di limitare i miei sospiri, ma quando rimisi a fuoco assistetti a qualcosa che non potevo aspettarmi.
Valentina, che prima ci spiava con discrezione si era ora propesa verso di noi, e ci stava osservando incuriosita, mi fisso negli occhi, poi scrutò Erika e sorrise, si sfiorò i capelli con una carezza attirando l’attenzione, poi tornò sui suoi passi e uscì dall’Hammam insieme a Marco.
Rimasti soli ci liberammo delle ultime inibizioni, ma il caldo era troppo, così decidemmo di cercare un luogo più adatto.
Uscimmo coprendo i nostri corpi eccitati con il limitato lenzuolo, il freddo si faceva sentire e non conoscevamo il luogo, così ci portammo nuovamente verso la Jacuzzi, confidando che fosse libera. Ma così non era.
Vi erano diverse persone appollaiate, tuttavia Erika si portò a bordo piscina, si liberò dell’asciugamano ed entrò nell’acqua effervescente.
La seguii non senza imbarazzo visto che la mia erezione era ancora semiviva, ma a nessuno sembrava importare.
Lo spazio era limitato, così ne approfittai per portarmi la ragazza a cavalcioni e fu li che mi accorsi: di fronte a noi vi erano due ragazzi, maschi, giovani, carini e molto interessati alla nudità di Erika.
Che porca.. è entrata apposta per loro, per farli impazzire e ci sta riuscendo perfettamente, è suo l’unico corpo scoperto che ondeggia sulle bollicine della vasca.
Le toccai il sedere, ma lei non rispose, era troppo presa dalla situazione.
Le altre persone lentamente abbandonarono la vasca, attratte dal suono di campanelline che probabilmente stavano ad indicare l’inizio del servizio del ristorante.
Rimanemmo in 4, io, lei, e i 2 ragazzi.
Erika poteva ora tranquillamente scendere dalle mie ginocchia, invece mosse il ventre all’indietro, incrociando il mio membro, che più rigido non poteva essere, non ero adirato o dissuaso, ma molto, molto eccitato.
I due, presi alla sprovvista almeno quanto me dalla complicità di lei distorsero lo sguardo e iniziarono a chiacchierare tra loro, muovendosi di tanto in tanto lungo il bordo.
La spinsi verso il centro della vasca con la scusa di farla giungere al getto più forte, che dalla base saliva in alto facendo sobbalzare le bollicine, così potei abbracciarla e palparla al di fuori delle occhiate altrui, che tornarono ad essere insistenti.
Lei fu investita dal getto verticale proveniente dal basso , che le faceva vibrare le zone sensibili. Stava ferma , assorta, io la abbracciai e pensavo che il gesto romantico servisse a far capire ai ragazzi di lasciarci soli, invece i due sorrisero fra loro e si sedettero nuovamente, ma molto più rilassati.
“Sono eccitata, l’acqua mi fa godere, vuoi scoparmi?” disse tutta a un tratto Erika con un tono di voce che sentimmo tutti e tre.
Mi fissò negli occhi e mi abbracciò di nuovo sospirando: “se no mi scopano loro..”.
Il suo azzardo mi fece esplodere.
La strinsi per una natica e la portai su di me, mentre arretravo verso il bordo lei impugnò il mio membro e se lo inserì con forza, baciandomi .
Seduta su di me iniziò ad ondeggiare vogliosamente, esibendo il suo corpo nudo e posseduto ai due voyeur.
Mi guardai in giro, nessuno altro era in zona, le toccavo il seno e aumentai il ritmo, palpandola pubblicamente, mentre i due come risposta cominciarono a masturbarsi.
Erika parve apprezzare la situazione e si lasciò sfuggire qualche gemito, poi volteggiò su di me dando le spalle ai ragazzi ma senza smettere di muoversi.
Si aggrappò alle mie spalle e con un filo di voce mi chiese “dimmi cosa fanno”.
“Ti guardano” risposi senza accontentarla.
“Parlami” insistette mentre la perforavo.
“Si toccano, godono, ti vogliono”. La feci impazzire, era al culmine del piacere, ma non era ancora il momento.
Mi guardai ancora in giro. Nessuno.
“Stanno venendo da noi” le dissi mentendo.
Erika si ritirò su di me, impaurita. Avevo toccato il limite.
La baciavo e le palpavo le chiappe e massaggiando la zona. Erika chiuse gli occhi.
“Sono dietro a te, ma non ti toccano se non vuoi” Le dissi con tono tranquillizzante.
“Oppure vuoi che ti scopino?, le confidai tutto a un tratto. Sentivo i suoi umori esplodere.
“Forse vuoi che ti lascio a loro?, vuoi che ti guardo mentre ti scopano?” azzardai nel pieno del godimento.
“Ahh”, una serie di gemiti ci sorprese nuovamente tutti, Erika venne fortemente di fronte a tutti, inclinando la schiena lasciò che l’orgasmo la penetrasse tutta come corrente elettrica e poi si accasciò abbracciandomi.
Pensavo, mioddio che porca, si eccita ad essere scopata in pubblico….
Mentre la coccolavo dolcemente, i due ragazzi uscirono dalla vasca.
Il giorno dopo ci svegliammo tardi, uscimmo e cercavamo Valentina e Marco, ci avevano lasciato detto dal massaggiatore di dirci di raggiungerli alla piscina termale o nella sala di odoroterapia.
Andammo prima lì, fino ad una porta turchese, e, varcata la soglia ci trovammo in un ambiente semibuio e con una atmosfera aromatica, intuii che doveva essere molto esteso dai suoni in lontananza, ma nulla si scorgeva a parte alcune piccole rientranze che dovevano essere gabinetti di meditazione.
Entrai nel primo che capitò e vidi di fronte a me una cassetta con dentro una serie di boccettine, che ignorai.
Uscì dalla parte opposta, iniziavo ad essere preoccupato per Valentina, intuivo che tutto ciò la poteva agitare e così proseguì con passo spedito ma quasi a tentoni lungo un corridoio molto umido dove mi parve di distinguere delle docce rintanate nella roccia, e finalmente raggiunsi una sala.
Finalmente incrociai delle persone che, seminude, gironzolavano con i piedi nell’acqua lungo questa grande sala respirando lautamente un’aria che profumava di erbe aromatiche, il che rendeva il clima molto disteso e naturale.
Lateralmente notai numerose porte a vetri, oscurate e offuscate, probabilmente erano le saune, mentre in sottofondo distinsi il fruscio dell’acqua corrente. completamente ignorato dagli altri ospiti mantenni l’asciugamano alla vita e cercai di seguire quel suono, tuttavia finì per ritrovarmi di fronte all’ennesima porta, la superai e decisi di aspettare.
Venni investito da una coltre di vapore, così mi sedetti in attesa, gli occhi si abituarono abbastanza in fretta al vapore e scoprì di non essere solo, lentamente distinsi due sagome, due donne, completamente nude, decisamente attraenti, accovacciate lungo la banchina di legno.
Valentina probabilmente mi stava cercando, ma non potevo uscire subito, oltretutto quei corpi erano splendidi, potevano avere una quarantina d’anni, ma il loro fisico era perfetto, parevano gemelle, tanto si somigliavano.
“Hey” giunse una voce. Dall’acqua sorse Vale.
“Dammi una mano a uscire” Mi disse con tono singolare, la issai sul bordo. Rimasi sorpreso dal fatto che fosse in topless.
“Andiamo, ma dove eri?”
La seguì lungo l’argine della piscina fino ad una porta a doppia anta, dalla quale fuoriusciva un’incessante coltre di vapore, la sorpassammo ritrovandoci in una camera quadrata, molto luminosa, al centro un’enorme vasca idromassaggio.
Mentre ci immergemmo le chiesi dove era finita l’altra parte del suo costume. Con uno sguardo accorto iniziò a raccontare.
“Dopo l’hammam, dove tu facevi lo stupido con Erika,me te lo lasciavo fare, sono uscita dallo spogliatoio e ho dovuto attraversare una lunga sala caldissima, c’erano tre quattro persone, non so, non si vedeva molto, pensavo che fosse la sauna principale e che in qualche modo tu arrivassi da un momento all’altro.
Ho atteso qualche minuto, poi c’è stato un suono e le persone sono uscite, lasciandomi sola.
Avevo tenuto il costume nonostante il regolamento, i veli erano troppo corti!
Una volta sola decisi di sfilarmi il top, fu in quel momento che notai di non esserlo.
Di fronte a me c’era un ragazzo, mi aveva notata da un po’ perché il suo sguardo non era sorpreso; io rimasi con il costume in mano, particolarmente imbarazzata, poi abbassai lo sguardo e scoprii che era nudo, di istinto sorrisi e mollai il costume a terra.
Il mio atteggiamento fu frainteso, le sue occhiate divennero ben presto intense e non volevo andarmene per non dare l’impressione di voler essere seguita.
La situazione era imbarazzante.
Passai cinque minuti a guardarmi in giro, nel frattempo il mio disagio si era affievolito, rialzai gli occhi, ma lui era sparito.
Da una parte mi sentii confortata, ma dall’altra mi bruciava la figura che avevo fatto”.
“Tutto qui? Non mi nascondi nulla?” Scherzai.
“In realtà..” continuò.
“…prima di andarmene decisi di levarmi anche lo slip che ancora indossavo sotto il velo, così distesi l’asciugamano e mi denudai, in quel momento sentì aprirsi la porta, e pochi secondi dopo il ragazzo ritornò, con un amico.”
Io capii che i due erano Edo e Giorgio, li conoscemmo dopo, quelli che erano usciti allupatissimi dalla Jacuzzi mentre scopavo Sara!
Lei continuò “Era il momento di scappare, mi dissi, ma ero in piedi di schiena e si capiva che mi stavo sistemando, non volevo certo ripetere la figura di prima, così mi distesi con il massimo della nonchalance. Percepivo una serie di sensazioni molto riconoscibili, la prima era la rabbia, prima verso di te che mi avevi abbandonata la da sola, poi verso il mio atteggiamento, troppo emotivo, e poi una forte, fortissima eccitazione. Non ero assolutamente attratta da quei due, assolutamente, ma il fatto che fossero venuti appositamente per guardarmi mi riempiva di fervore, così decisi di rimanere e non avvertivo alcun turbamento, cancellato dai loro occhi su di me.”
“E poi?” Incalzai io, Vale si voltò verso me con aria incuriosita, voleva una risposta, ma la anticipai ritornando sul discorso. “E poi cosa è accaduto?”

“comunque la cosa mi turbava, pensai che fosse il momento di scappare, mi dissi, ma ero in piedi di schiena e si capiva che mi stavo sistemando, non volevo certo ripetere la figura di prima, così mi distesi con il massimo della nonchalance” .
“ avevo sensazioni contrarie, rabbia, prima verso di te che mi avevi abbandonata da sola, per pastrugnarti Erika, poi verso il mio atteggiamento, troppo emotivo, e poi una forte, fortissima eccitazione nell’essere guardata. Non ero assolutamente attratta da quei due, assolutamente, ma il fatto che fossero venuti appositamente per guardarmi mi eccitava.”
Io avvertii un suo turbamento, lei non teneva gli occhi su di me.”
“E poi?” Incalzai io, “E poi cosa è accaduto?”
“sai” disse, “ è stata un’esperienza strana…te lo devo dire…ero imbarazzata, il ragazzo, in quell’anticamera, si fermò, nudo , con quel suo pisello che mi intrigava, poi si avvicinò, io ero nuda, avevo perso il costume per terra, e mentre aspettavamo ci guardammo con dolcezza e lui mi venne vicino , senza dire nulla ci abbracciandoci e ci baciammo. Non sapevo chi era, gli chiesi come ti chiami?, lui disse Gesualdo, detto Gesù…Io ero tutta eccitata e speravo di andare avanti ma Gesù mi fermò. Mi stupii e gli dissi che morivo dalla voglia di fare l'amore. Iniziai a baciarlo ed abbracciarlo; lui sospiro, disse , no non devo , non posso..mi ha punito..ma iniziò a gemere, lo strinsi a me , inizia ad accarezzare e succhiare i capezzoli e presi in mano il pisellone , ma Gesù mi tolse la mano e facendosi serio mi disse che non avrebbe potuto..
Disse “ non sai come è geloso Norman, mi ha tenuto in castigo! Da quando lui sta con me non vuole che io faccia l’amore con le clienti.!” Capii che era uno dei proprietari delle Terme, l’avevo visto all’ufficio quando avevo fatto il check in..me lo ero dimenticarto.
Io sono sposato con una donna, Valeria, ma lei non è gelosa che mi prenda qualche libertà con le clienti, lei ha un amante e sa che deve lasciarci godere un po’ anche noi, intendo io e Norman, che è svedese, sta qui d’estate. Ma oggi ero con Norman nella vasca, ho visto tuo marito fare l’amore con quella tua amica, ho pensato che tu…."
Non so perchè ma, invece di arrabbiarmi, l'eccitazione andò a mille ...
"Entrò Norman vestito e con un bel sorriso. Si soffermò un po’ e guardò Gesù negli occhi poi me e mi mise una mano tra le cosce ..poi disse, “ sempre con queste ….sei già bagnata, troia, vabbè, non voglio frenare l’amore, poi faremo i conti, comunque io non faccio la spia, ma poi sai cosa mi devi!”. E uscì. Ero sconvolta ma troppo eccitata dalla scena, dalla mano che mi aveva sfiorato il glrilletto e dal pisello di Gesù, non feci domande, e mi accarezzai la fica mentre lui iniziò con una mano a stringermi il seno e con l'altra a sfiorarmii il sesso. Mentre ci toccavamo l'uno accanto all'altra, lo osservavo , ed il fatto di averlo li accanto a me senza poterlo avere dentro mi faceva impazzire ed eccitare nello stesso tempo. Gli dissi “ Il tuo amico ci va forte, ma tu sei uno bisex, vero ?” Lui disse “-Ehmm... sì, ma attenzione a non farci scoprire dal tuo uomo...” Io dissi “Non ti preoccupare, è un giorno che sto qui, ho conosciuto Marco e mi sono già fatta scopare senza che mio marito se ne accorgesse.”
Lui senza parlare si avvicinò a me e mi diede un bacio,e poi abbracciati entrammo nella cabina e chiudemmo la porta, il calore che era dentro, ci avvolse e ci sentimmo come in una sauna.., cosa che contribuì ad eccitarci, e gli ormoni veicolati dal sudore mi rendevano rovente di desiderio… Gesù si inginocchiò, a baciarmi la passera......poi mi fece mettere in ginocchio e io mi trovai il suo bastone davanti alla faccia....come ipnotizzata, iniziai timidamente a baciarlo, lo succhiavo come un calippo…
Poi lui mi ha fatto alzare e io ero appesa con le braccia alla paratie, e lui mi ha spostato il bacino indietro e me lo ha messo dentro, e quando è successo questo è entrato Norman, nudo, e ha abbracciato lui da dietro e io ho sentito spingere tutti e due come se fossero in due dentro di me…ho urlato, urlato e lui era sempre più duro e grosso… sentivo che Norman gli diceva “bastardo, fotti questa troia di femmina..ma io amo te..dai dai.. …non mi era mai capitato… in realtà è stato come se fossi scopata da Norman attraverso Gesualdo. e tutti e tre siamo venuti insieme io per l’eccitazione ho avuto lo squirt pisciavo...…sono quasi svenuta…poi i due sono andati e sono rimasta li a terra colante. “E poi sono uscita, ”.

Durante il racconto la sua mano era finita lungo il mio ventre, il racconto e la situazione la aveva eccitata, non ci mise molto a scendere più in basso ed ebbe un sussulto quando sentì la mia erezione, si voltò nuovamente verso di me, capiva che era dovuta al suo racconto ...

“Tu invece dove eri finito?” mi chiese facendosi sentire.
“Non mi sono divertito quanto te, ma..” le prendo un braccio e la tiro verso di me. Affondo la faccia tra i seni e lecco ovunque, poi Vale prende e mi infila un capezzolo in bocca. Io inizio a boccheggiare e comincio a masturbarla, gode, succhiadomi il cazzo con dolcezza e io inizio a non capire più nulla, tanto sono eccitato. cavalco in modo violento mentre urlo di piacere. -Vengo, sto per venire! le vengo sulla bocca, mentre mi lecca i capezzoli. Le tolgo il pene di bocca e la prendo per i capelli per baciarla, e mentre le nostre lingue si mescolano , mi prende la mano, la bacia, si inginocchia sulla sabbia, mi bacia sulla bocca mi tocca il petto, il pisello mi sale....ci vedono tutti..... calma, sei una ninfomane!

Fummo interrotti da Erika e Marco, usciti anche loro dai locali sotterranei.
Era sera e decidemmo di fare un ultimo bagno con una nuotatina nella piscina termale calda, e ci tuffammo nuotando e chiacchierando del più e del meno, tra cui dei due ragazzi che aveva visto Valentina e che io ed Erika sapevamo che vedevano volentieri gesti amorosi.
Poi andammo negli spogliatoi per rivestirci per tornare al nostro bungalow.
La sera cenammo insieme e poi andammo a letto, ma io non riuscivo a dormire, pensano alle cose innominabili ma eccitanti che mia moglie aveva fatto, e anch’io… poi presi a dormire spossato.

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