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Un maschio sfondato 6 - Paola


di birbantotto
01.06.2016    |    19.197    |    1 9.4
"Erano diventati una coppia quasi aperta, nel senso che comunque non condividevano quasi mai le loro avventure eccetto un paio di incontri a tre con Mario su..."

Patrizio era tornato a casa sfinito ma piacevolmente soddisfatto delle attenzioni ricevute. Una tale dose di cazzo non l’aveva mai presa.
Per un po di tempo – pensava – sarò a posto, e poi essere troppo disponibile non va bene.
Luigi lo chiamava spesso, erano diventati amici come è più di Bruno.
Lavorava in una carrozzeria ed economicamente stava molto bene. Un figlio all’università che gli dava molte soddisfazioni ed una vita sessuale intensa ed appagante.
Anche lui era sposato ma la moglie, al contrario di quella di Patrizio, era una vacca da competizione.
Luigi gli raccontò che aveva conosciuto Mario grazie a Paola, sua moglie, una sera che era rientrato dal lavoro molto prima del solito
“Entrai in casa e sentii la voce di un uomo che insultava mia moglie. La trovai nel tinello, legata mani e piedi alle gambe del tavolo con il culo sollevato e lui dietro che la scopava con foga dicendole parole oscene. Che gradiva molto lo capii dal rumore della scopata, sembrava che infilasse il cazzo in un secchio d’acqua e le gambe erano zuppe del suo umore”
Luigi disse che fece una scenata Mario scappò mezzo nudo e lui lasciò la moglie legata al tavolo per tutta la sera e per sfogare la rabbia la stuprò nel culo....
Si chiarirono discutendo e litigando tutta la notte. Paola incontrava Mario da mesi, era attratta dal suo cazzo largo e nodoso e Luigi non se ne poteva accorgere perché la loro viva sessuale era continuata senza problemi. Lui nel frattempo aveva le sue soddisfazioni omosessuali e le confessò alla moglie.
Erano diventati una coppia quasi aperta, nel senso che comunque non condividevano quasi mai le loro avventure eccetto un paio di incontri a tre con Mario su richiesta della zoccola di Paola che aveva voluto provare la doppia figa e culo.
“Non avevo scelta, o la tenevo così o l’avrei persa – spiegò Luigi – e poi anche io mi sono creato l’opportunità di divertirmi”.
Una sera Patrizio, dopo un mese dall’avventura con il trans, chiese a Luigi se potevano vedersi, aveva voglia di sesso. Luigi si fece pregare ma poi in cantina fecero sesso solo loro due con grande piacere di entrambi ed un finale da baci e carezze.
Prima di lasciarlo andare però Luigi chiese a Patrizio se avrebbe voluto fare una cosa a quattro con Paola e Mario perché Paola da tempo avrebbe voluto vedere il marito alle prese con un maschio.
Fu sorpreso dalla proposta ma l’idea gli piaceva “volentieri, ma se poi mi viene voglia di scoparmi tua moglie?” “Nessun problema – rispose Luigi – ma per prima cosa voglio incularti davanti a lei”.
Due settimane dopo, di venerdì sera, Patrizio e Mario si presentato con due bottiglie di vino a casa di Luigi.
Paola era una donna mora sulla cinquantina, prosperosa ma non grassa. Indossava una gonna nera ed un paio di stivali con tacco alto, le cosce bianche e carnose erano incorniciate in modo da essere evidenziate. Patrizio non poté vedere com’era il suo culo ma notò che dalla camicetta rossa carminio si intravedevano due capezzoli grossi. Non era bella, anzi il viso era poco regolare ma la bocca grande e carnosa e gli occhi neri facevano intuire che animale da letto fosse.
Mario la baciò sulla bocca e le palpò oscenamente il culo sollevando la gonna. Patrizio invece le strinse la mano, ma quella donna lo eccitava.
I convenevoli durarono poco, Luigi aprì la camicetta a Paola e si abbassò i pantaloni mostrando quanto era contento di essere lì. Mario fece lo stesso e mentre Paola stava abbassandosi per ingoiare il suo cazzo, Patrizio la precedette. L’asta dura e larga di Mario sparí nella bocca del maschio voglioso che leccava e sbavava. Anche Luigi avvicinò il suo membro e Paola fu sveltissima e si ingoiò l’asta del marito fino in fondo.
La scena sembrava il preludio della serata, Patrizio e Paola in ginocchio si facevano scopare in bocca; insomma le due cagne da monta erano pronte a essere sacrificate contemporaneamente.
“Andiamo in camera” disse Luigi.
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