Prime Esperienze

A scuola


di pato3
25.02.2014    |    51.442    |    1 7.7
"Prima di loro c'erano Bosco, Ferro e Fiorucci..."
Per il lettore: i nomi sono tutti casuali, eccetto quello di Marika. Inoltre invito a leggere tutto con leggerezza, il tono vagamente da analisi politica-elettorale è volutamente scherzoso. Buona lettura.

Pochi anni prima dei telefonini con le fotocamere, succedevano un sacco di cose senza che la diffusione su internet potesse fare scalpore. 
In classe due mie compagne, che oggi non vedo più, purtroppo, un giorno fecero promesse elettorali, molto più spinte di quella ragazza che mostrava le tette davanti al telefonino. La classe ovviamente nei giorni di assemblea era assolutamente off limits per i professori. Marika promise un pompino a tutti quelli che la votavano. La sua avversaria, Giulia, vedendo che le elezioni erano praticamente perse, promise di fare altrettanto. Sondando un po' l'elettorato, stante una sostanziale parità tra le donne, dovette però registrare una decisiva tendenza maschile a continuare a votare Marika, in quanto la più ambita ed esperta. Così Giulia dovette rilanciare, ed oltre a promettere un pompino, con ingoio, chiaramente ai suoi elettori, promise anche la palpata di tette, di cui era nettamente più dotata rispetto alla concorrente Marika, più magra e sexy, ma sprovvista di davanzale. Non potendo servirsi di quella risorsa sicuramente importante Marika calò l'asso. Avrebbe fatto sesso con uno a caso dei suoi elettori, purtroppo solo uno. Allora l'elettorato avrebbe dovuto ricevere un pompino certo ed in più il singolo elettore avrebbe potuto aspirare, se la dea bendata l'avesse voluto, ad una scopata, in separata sede ovviamente. Ci fu chi non si fidava, allora fu ammesso dalla candidata la presenza di un testimone all'evento futuro, comunque dipendente dal risultato elettorale. A quel punto l'elettorato era diviso, solo le urne avrebbero stabilito il vincitore, i favorevoli alle tette sicure si schierarono con Giulia; gli innamorati di Marika, fermo restando il pompino, aspiravano al sorteggio, che avrebbe procurato al più fortunato il migliore dei premi in palio.

Le cabine elettorali, non dove si votava tecnicamente, infatti il voto era per alzata di mano, ma gli angoli dove si svolgevano le attività corruttive per il voto di scambio. In fondo a destra Marika, con i suoi pompini, in fondo a sinistra, in modo da essere più coperta rispetto alla porta, Giulia con i suoi pompini a tetta nuda, da usare a piacimento degli elettori, e soprattutto pompini con ingoio, cosa di cui Marika non aveva parlato. Marika offriva la scopata ad uno solo, non assicurava l'eiaculazione per il pompino. Con Giulia l'eiaculazione era sicura, e ci si poteva servire delle tette. Ecco il punto su cui l'elettore doveva decidersi, e la scelta non era facile. Sborra sicura su una non così bella ma tettona? O rischio ma con una da sogno? Io ero per la seconda alternativa. Ed andai subito a mettermi in fila. Immagino che con la mania di riprendere tutto col telefonino, le ragazze non avrebbero fatto quello hanno fatto. 

Si misero entrambe dietro un banco, coperte anche da una schiera di elettori in fila che stavano in piedi a far da separé. Giulia si alzò la maglietta, tolse il reggiseno, si ricoprì, posò il reggiseno nello zaino e tornò in postazione con la maglietta alzata. Se le donne fossero state divise perfettamente al 50% su chi votare, il che non era sicuro ma sembrava più o meno risultare secondo i sondaggi, allora l'ago della bilancia eravamo davvero noi maschietti. In classe si era in 25, 15 maschi, 10 ragazze, tolte le candidate 8, tutti eravamo presenti. Come ci distribuimmo noi maschi? Inizialmente 10 su Marika, a tentare la fortuna, e 5 sul sicuro con Giulia. Poi sia per la vista delle tette, sia per la fila eccessiva la situazione elettorale si stabilizzò con due transfughi sull' 8 a 7 ancora per Marika. 

Lato Marika:
"In ordine alfabetico ragazzi, siate precisi!" ci disse facendo il verso alla Antonini di Matematica.
Il primo allora fu Bonetto, subito decise di mettere le carte in tavola: "Posso venirti in bocca, vero?". Marika era molto indecisa e rispose con un vago "Vedremo". Bonetto non era un maratoneta del sesso, e checché ne dicesse tutti sapevano che era vergine, comunque aveva una mazza rispettabile, cosa che fu sottolineata da colei che disse: "Hai capito Bonetto!!". Venne e non avvertì, così Marika dovette ingoiare il rospo, pardon, la sborra. Tutta, chiuse gli occhi e buttò giù. Toccò dunque a Cercato, ma lui ben più resistente non veniva nemmeno con il grande impegno manuale della candidata. Così lei gli disse: "Va bene, io il pompino te l'ho fatto, avanti un altro!". Fu in quel momento che i due transfughi Razzo e Filipoti, passarono all'altro candidato, perdendo poi di fatto la partecipazione al sorteggio per la scopata che grazie alla vittoria di Marika si tenne. Cercato era certamente deluso, ma accettò il tutto in quanto effettivamente la candidata aveva promesso il pompino senza dire nulla di specifico sulla eiaculazione come invece aveva fatto l'avversaria, che infatti beveva parecchio in quel momento. 
Dopo Cercato fu la volta di Domenghini, "Succhiamelo almeno qualche minuto!". "Sì, ma quando stai per venire dimmelo!". Lui con la sua minchia eccessivamente piccola (spariva interamente nella bocca di Marika) avvertì prima di sparare, e lei prontamente lo fece venire a terra, infischiandosene della pulizia in aula, tanto qualcun altro avrebbe pulito. Fu proprio Domenghini a pulire il suo liquido, con un fazzoletto chiaramente, mentre toccava a me farmelo succhiare, avevo già deciso che me ne sarei fregato di avvertirla e le avrei riempito la bocca. Lei, che andava piuttosto di fretta, si aiutò fin da subito con le mani, e io venni poco prima che lei pensasse di lasciarmi sul più bello, le riempii la bocca, si arrabbiò, fu tentata di sputare ma ingoiò ancora. Fu proprio un gran pompino. A quel punto mi spostai verso Giulia, solo in qualità di osservatore esterno, almeno guardavo un paio di tette, palpeggiato e difeso dai suoi fedeli elettori. Con Marika, sfilarono Martini, Muzzi, nulla da registrare. Quando toccò a Quansah invece, ragazzo ghanese, ricordo la curiosità di tutte le ragazze che si avvicinarono curiose, non che non lo facessero anche con gli altri, la curiosità è donna, ma con Quensy i freni si mollarono un po'. Anche Marika, contenta del fatto che il ghanese non tradì le aspettative, si dedicò con cura affinché lui eiaculasse, pur tuttavia non in bocca, ma sul muro. Sul muro! Tutte ammirarono lo spruzzo, Quensah non volle pulire e ci pensò una delle oche spettatrici. Dopo la gran performance fu la volta di Violante, detto da quel giorno Speedy Violantes. 

Lato Giulia:
"Non fatemi male!" fu l'unico avvertimento di Giulia, il pompinaggio si svolse senza una regola precisa, anzi l'unica regola interessante era: "Qui si ingoia!". Da 5 passarono a 7 quando i due delusi appurarono che rischiava di mancare la sborrata. Finché erano in 5 due stavano seduti sul banco due sulla sedia e uno in piedi, lei in mezzo passava di cazzo in cazzo. Giavitto che era pronto a finire, chiese prticolare attenzione su di sé. Giulia si dedicò anima, bocca e tette su di lui, lo fece venire, ingoiò golosamente e si liberò del primo. Poco dopo toccò a Trento. Poi arrivarono i due. I due che già avevano eiaculato comunque non se ne andarono, se ne restavano lì a giocare con le tette quando erano libere. Razzo e Filipoti attesero per ultimi. Prima di loro c'erano Bosco, Ferro e Fiorucci. Ferro ebbe l'accortezza di farsi fare una spagnola e intestarditosi sulle tette le inondò, lasciando un po' infastiditi i ragazzi che ancora manneggiavano.  

Vinse Marika perché le donne, tutte molto unite e solidali tra loro, si divisero 4 a 4 e nessuna amicizia fu rovinata. Giulia perse il reggiseno, qualcuno lo trafugò dal suo zaino. Non ne fece un dramma, fu più dura per lei incassare la sconfitta. Ma si consolò ripensando alla quantità di seme ingurgitato. Un reggiseno glielo regalammo al compleanno. Ma non era la stessa cosa: lo comprammo al sexy shop.

Vinta l'elezione Marika estrasse il vincitore della scopata, usando la boccetta con tutti i nomi con cui alcuni prof sorteggiavanogli interrogandi. Sperava in Quensah, vinse Domenghini, piccolo, rapido e fottutamente fortunato. Dome nominò me come testimone. Ma questa è un'altra storia.
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