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Club privé con un manzo nero


di versatilero
21.07.2014    |    16.493    |    2 9.4
"A questo punto quello che mi mordeva i capezzoli m’infilò il suo cazzo in bocca quasi soffocandomi! Ghedi era bravo a non farmi male: spingeva leggermente la..."


Un mio amico mi aveva parlato di un Club Privé….m’intrigava l’idea di andarci e dopo qualche giorno …Eccomi !

Vidi lo spiazzo antistante con alcune auto parcheggiate, mi feci coraggio e bussai al portone. Mi fu aperto da una donna la quale mi diede il benvenuto sorridendo. Dissi che era la prima volta che ero in quel posto e lei immediatamente mi comunicò tutte le informazioni in modo esaustivo, rilevando più volte la massima discrezione che offriva quella struttura. Senza alcuna esitazione decisi di entrare, pagai la mia quota e varcai la soglia del privé. La luce era molto bassa, vidi un bancone di un bar veramente ben fornito tante poltrone e divanetti tutto intorno, una pista da ballo e una porta che conduceva in tante piccole salette dove evidentemente ci si poteva appartare. Notai subito uomini e donne che parlavano affabilmente, due lesbiche che si baciavano mentre in una saletta vidi un uomo che s’inculava un signore un po’ attempato. Fui colto dall’eccitazione e rimasi a guardare.

L’uomo lo stava sbattendo, il signore era steso, con le gambe sulle spalle dello stallone che lo penetrava come una troia, il signore iniziò ad urlare dal piacere e si eccitava sempre di più nel vedere che tante altre persone stavano intorno a lui altrettanto eccitati, un'altra persona allora si avvicinò e gli mise il suo cazzo in bocca facendolo affogare. La scena durò ancora qualche minuto poi l’uomo che lo stava inculando, gettò un urlo che preannunciava una copiosa sborrata, l’altro che glielo stava mettendo in bocca si stacco e iniziò a masturbarsi sulla sua faccia e poco dopo gli sbrodolò la calda sborra sul viso e in bocca. Tutto finì in pochi minuti e tutte le persone si allontanarono.

Mentre sorseggiavo una bevanda, si avvicinò un ragazzo di colore che si presentò "Piacere, io sono Ghedi" rimasi senza parole non potevo fare a meno di lanciargli qualche occhiata fugace mentre parlavamo, per osservargli quel viso armonioso, in cui spiccavano due labbra carnose che solo a guardarle sembravano fatte apposta per essere baciate, anche se devo ammetterlo, in un paio d'occasioni l'occhio cascò anche sul pacco,
all’improvviso Ghedi disse “Ti piace il mio cazzo?" "Come dici, scusa?" "Dai, ho visto che mi hai guardato il pacco." Vuoi vederlo meglio?"... Mi fece strada ed entrammo in una saletta, la prima cosa che vidi fu un uomo legato che aspettava che qualcuno lo frustasse ed una donna vestita con una tutina di pelle nera che aveva un uomo a guinzaglio che gli leccava i piedi… tutto questo mi eccitava tantissimo e pensai che quello per me fosse il paradiso, trovammo una saletta libera e Ghedi cominciò a sbottonarsi i pantaloni "Eccolo, ti piace?", mi voltai verso di lui e vidi un fallo davvero enorme, come non ne avevo mai visti, di un nero intenso, tranne la cappella, rossa come il fuoco e non potei fare a meno di esclamare "Mio Dio! Hai un cazzo enorme!” " vuoi toccarlo? A me piace scopare ragazzi bianchi, sai? Mi eccita infilare il mio bastone nero tra le loro chiappe bianche. E sapessi come godono. Alcuni urlano, non sono abituati a un cazzo così grosso".
Non ce la facevo più, tutte quelle battute mi stavano facendo girare la testa: era il mio sogno erotico più ricorrente fare sesso con un ragazzo di colore superdotato.

Ghedi mi liberò di tutti i vestiti, presi il suo cazzo e cominciai dapprima a solleticargli la cappella con la punta della lingua, poi piano piano cominciai a leccargli bene l'asta, che era ben oltre i 25 cm, per poi ridiscendere verso le palle, che leccai con cura; non ero molto sicuro di riuscire a farmelo entrare in bocca, ma volevo a tutti i costi succhiarglielo…. Dovetti aprirla al massimo per farmi entrare quella grossa cappella rossa in bocca, che dopo pochi secondi premeva già contro le mie tonsille, pur non essendo neanche a metà del percorso; m’impegnai al massimo facendomi arrivare il suo cazzo enorme fin nella gola, ma ne avanzava sempre un pezzo tanto era grosso.

Finalmente avevo nelle mie mani un bel cazzo nero e grande... Tanto tempo era passato dall’ultima volta che avevo succhiato un cazzo bianco e più piccolo, che mi ero quasi dimenticato il profumo inebriante ed il sapore libidinoso. Iniziai a toccargli le palle mentre il suo arnese iniziava ad indurirsi ancora di più sotto i colpi della mia lingua e delle mie tonsille, audacemente iniziai con un dito a frugare il suo buco spingendo dentro l’indice sentivo che apprezzava e si faceva sempre più duro.
"Sei bravissimo a fare pompini, di solito nessuno arriva così in fondo" "Sono contento che ti piaccia come te lo succhio" "Adesso, però vorrei provare a scoparti, te la senti?" "Sì, proviamo." però, mi raccomando: "Fai piano, altrimenti se mi fai male…poi non entra più". Nel frattempo entrò nella saletta un ragazzo che toccandomi iniziò a mordermi i capezzoli, ero completamente imbambolato da tanta eccitazione e non capivo bene cosa stava succedendo. Una cosa era certa, ERA TUTTO BELLISSIMO!!!! Ad un tratto, Ghedi mi staccò dicendomi che voleva incularmi … Io non attendevo altro, mi alzai e mi misi a pecora appoggiandomi al divano mentre Ghedi infilava un profilattico enorme e con un po' di lubrificante cominciò a stuzzicarmi il buco del culo.
"Così non entra, devo aprirti prima con le dita" "Si fallo, voglio quel coso enorme nel culo", a quel punto prese una buona dose di lubrificante, se lo spalmò nelle dita e ne infilò due nel mio sfintere che si aprì bene, mentre con due dita faceva su e giù nel mio buco, con l'altra mano mi massaggiava le chiappe, facendomi godere e rilassare allo stesso tempo.
Tolse le dita, mise dell'altro lubrificante nel mio ano e arrivò il momento fatidico, appoggiò la cappella tra mie chiappe, cercando di farsi strada dentro di me; era davvero la cosa più grossa che mi era mai capitata di appoggiare al mio buco e aveva una dannata voglia di entrare. A questo punto quello che mi mordeva i capezzoli m’infilò il suo cazzo in bocca quasi soffocandomi! Ghedi era bravo a non farmi male: spingeva leggermente la cappella nello sfintere e al minimo cenno di contrazione lo ritirava fuori, per poi ricacciarlo dentro qualche millimetro più in profondità; ad un certo punto sentii che la cappella era quasi tutta dentro e gli urlai "Dai, stavolta entra, infilalo tutto", Ghedi non se lo fece ripetere due volte e spinse senza indugio tutta quell'enorme asta di carne nera nelle mie viscere, provocandomi un dolore lancinante. Mi guardai intorno, ero diventato il centro dell’attrazione tante persone uomini e donne mi guardavano mentre prendevo tutti quei cazzi e godevo moltissimo in questo stato di umiliazione che mi stavano infliggendo! A un tratto un forte dolore…"Toglilo, ti prego, mi fai male!" "No troia, non lo tolgo, ormai è entrato! Resisti due minuti, che poi passa e ti faccio godere come una gran troia" e senza sentire ragioni cominciò a penetrarmi, incurante delle mie urla di dolore; all'inizio i movimenti furono lenti: lo infilava tutto fino in fondo, arrivando a toccare punti al mio interno che neanche il mio fallo avevano raggiunto, per poi toglierlo quasi tutto e ricacciarlo dentro con un pizzico di energia in più."
Non potevo ribellarmi: ero schiacciato contro la poltrona con un cazzo in bocca, straziato da quel grosso palo nero che mi martoriava il culo, ma che cominciava anche a darmi piacere; Ghedi se ne accorse "Ora stai godendo, troietta bianca! Bene, adesso ti scopo come piace a me" e afferrandomi per i fianchi cominciò a infliggermi colpi di reni molto più violenti di quelli che avevo ricevuto finora.
A ogni suo movimento io avevo un sussulto, stava entrando così in profondità che io stesso mi stupivo di come quell'arnese enorme riuscisse a scomparire totalmente nelle mie viscere, fino a quel momento, avevo sempre pensato che solo nei film porno si potessero vedere uomini che riescono a prendere cazzi tanto grandi… e invece ci stavo riuscendo anch’io.
Ormai ero completamente aperto ed accoglievo in me il cazzo di Ghedi senza problemi "Ora sì che sei accogliente, bello morbido, ora sei la mia puttana bianca impalata!" E' un piacere scoparti hai un culo che sembra una fica" "Hai un cazzone meraviglioso. Sto godendo da matti. Sto per venire!" e mentre il mio partner di quella sera mi penetrava ancora più selvaggiamente, inondai la poltrona col mio seme."
"Rimani a pecora" mi disse Ghedi continuando a sfondare il mio culo, mi scopò a lungo…poi mentre stava per venire, si staccò e mi sborrò sulla schiena il suo grido di piacere e il suo caldo sperma ricoprì le mie chiappe e la schiena.
A questo punto quello che mi aveva messo il cazzo in bocca, si stacco e mi venne ad inculare, sentivo il suo cazzo penetrarmi mentre Ghedi mi sbocchinava ardentemente strizzandomi i capezzoli. Ero di nuovo eccitatissimo e così mentre ero sbattuto, violentemente rivenni nella bocca di Ghedi il quale raccolse tutto il mio seme nella sua bocca per poi sputarlo in un fazzoletto. Alla vista di questa scena, chi mi stava inculando si eccitò maggiormente, aumentando il ritmo di colpi fino a che sentii la sua sborra scorrermi dentro. Rimanemmo così per qualche minuto con tutta la gente intorno a noi che godeva, guardava chiacchierava e commentava. Situazione surreale ma tanto, tanto eccitante! Rimanemmo così avvinghiati per un po’, poi si staccò da me, prese dei fazzolettini e si pulì e poi iniziò ad asciugare la sua sborra che mi usciva dal culo! Ormai ero completamente sfondato e appagato allora capii che quel posto mi eccitava moltissimo e l’avrei frequentato assiduamente per cercare cazzi….e sempre più grossi! Felice e soddisfatto presi la via di casa per tornare dalla mia dolce mogliettina.
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