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Prime Esperienze

Cuck in Spiaggia, Nero è bello! - Prima Parte


di blackxxxmiamoglie
07.06.2016    |    55.496    |    6 9.5
"Una decina di minuti più tardi alzo lo sguardo dalle pagine del libro che stavo leggendo e intravedo la figura dell’uomo africano che aveva lasciato la propria..."
Cuck in Spiaggia, Nero è bello!

Prima Parte

Il racconto che state per leggere parla dell’incontro che ha rivoluzionato la nostra vita coniugale.
Siamo una coppia matura, naturista da molti anni con una mentalità aperta, ma non siamo una coppia scambista, non amiamo lo scambio alla pari perché non cerchiamo la scopata fine a se stessa. Abbiamo una visione del piacere e del gioco che implica sempre un contesto erotico, nato spesso dalla casualità, situazioni non scontate che danno emozioni. Siamo portati a vivere il piacere del nostro partner nella sua totalità, siamo sempre orientati e molto attenti al piacere del nostro partner, inteso come moglie/marito, assaporando ogni istante del godimento dell’altro, provando un intenso piacere che deriva dal piacere dell’altro sia tra di noi sia coinvolgendo partner occasionali.

Quello che state per leggere è il racconto della nostra prima esperienza afro, qualche tempo dopo la bella esperienza di mia moglie con il black al mercato (racconto precedente).

Le nostre vacanze estive le abbiamo sempre passate ricercando spiagge poco affollate dove si può vivere la natura in piena libertà, implicando anche la possibilità del gioco erotico. In tal senso negli anni abbiamo avuto solo esperienze soft, molto esibizionismo, guardare, farsi guardare e niente più. Niente bull, singoli o scambio di coppia.

Prima di trasferirci in Spagna ci recavamo spesso solo per impegni di lavoro. Un'estate di qualche anno fa ci trovavamo a Barcellona e terminato il lavoro abbiamo colto l'occasione per fare un paio di settimane di vacanza andando alla scoperta delle note spiagge naturiste della Costa Brava e della Costa Blanca.
Finalmente in spiaggia, tanto relax, tanto sole e mare, sabbia e dune tutto intorno a noi, un sole quasi tropicale e bella gente. Notiamo soprattutto coppie ma anche donne sole, niente famiglie con pargoli. I singoli non mancano mai però erano pochi, molto tranquilli e rispettosi, a differenza di quanto può capitare in alcune spiagge italiane. Permetteteci solo una considerazione, abbiamo constatato che le donne spagnole nella media hanno delle gran tette e grossi capezzoli, sarà da questo che deriva il termine “Spagnola”? Boh chissà!
Il caldo era intenso e la terza giornata di mare stava trascorrendo serena, in spiaggia non c’era molta gente, le persone più vicine stavano ad una trentina di metri da noi. All'ora di pranzo mia moglie, cotta dal sole, si alza e dice che ha voglia di refrigerio, vieni anche tu, mi chiede, ma io le rispondo che preferivo rimanere a leggere ancora un po’. Lei si alza e va a farsi un bagno. La seguo con lo sguardo mentre cammina sculettando sulla sabbia calda e penso a quanto sono ancora innamorato di questa donna dopo tanti anni di matrimonio, mi ritengo un uomo fortunato. Nel frattempo vedo arrivare in lontananza uno dei tanti venditori ambulanti che girano per le spiagge, proprio come da noi in Italia. Mentre si avvicina noto che porta sulla spalla un fardello di teli africani in fibra naturale, sembrano belli e interessanti, sarei tentato di chiedere di farmeli vedere. L’uomo, un africano dal colore della carnagione molto scura aveva un fisico muscoloso, girava a petto nudo e portava un paio di pantaloncini corti e larghi. Si avvicina e a sorpresa mi oltrepassa senza propormi di comprare nulla, passa in silenzio, poi a qualche metro di distanza dal nostro ombrellone l’uomo si ferma e si siede a riposare per qualche istante, si leva i pantaloncini e corre verso il mare lasciando la mercanzia appoggiata sulla sabbia. In quel momento vedo che mia moglie sta raggiungendo a nuoto la riva, così afferro la macchina fotografica per farle una foto mentre esce dall'acqua. Accendo la macchina, punto l’obbiettivo verso la riva del mare, cerco mia moglie nell'inquadratura portando lo zoom dell'obbiettivo al massima focale. La vedo mentre sta uscendo dal mare, ma in quel preciso istante entra nell'inquadratura anche il negro che stava correndo verso il mare per farsi un bagno e in quel frammento di secondo, noto che lo sguardo di mia moglie si posa sul cazzo del negro che le passava davanti e che istintivamente divarica leggermente le gambe sfiorandosi per un istante con le dita della mano la sua figa rasata. L’uomo sta per incrociare mia moglie, vedo il cazzo ciondolare a destra e sinistra durante la sua corsetta verso il mare e in quel momento io scatto. Nello scatto successivo colgo la mano di mia moglie che si posa sulla figa e si accarezza. Scatto le foto senza rendermi conto di documentare un evento che segnerà il futuro della nostra vita coniugale.

Riguardo subito nel monitor della macchina fotografica le foto appena fatte, la prima immagine mi conferma ciò che avevo visto. Mia moglie Mary e il nero si guardano, lei guarda rapita e sorridente il cazzo del negro mentre lui la nota. Un fugace, quanto intenso scambio di sguardi, che in un primo momento mi fece ingelosire. Quel fatto e le foto mi stavano suscitando diverse emozioni contrastanti tra loro. Istintivamente sentivo in me una sorta di eccitazione generale, però poi subentrava un forte sentimento di gelosia e di rifiuto di quel “contatto” tra mia moglie e un altro uomo, poi nuovamente una sorta di eccitazione. Il mio corpo però parlava chiaro. Una scarica di serotonina, l’ormone del piacere, e di adrenalina mi stava scombussolando come un adolescente, stimolandomi fantasie inconfessabili. Inconsciamente mi venivano alla mente immagini e fantasie sull’evolversi di quell’incontro fortuito, la mia fantasia stava ricamando una serie di situazioni che razionalmente cercavo di respinge ma allo stesso tempo affioravano e visualizzavo nella mia mente. Sentivo che il mio subconscio mi stava comunicando qualcosa facendo crescere in me l’eccitazione finché una forte emozione con un senso di accettazione liberatoria mi face gonfiare il cazzo. Che mia moglie avesse un debole per i negri già lo sapevo da tempo, almeno dall’esperienza vissuta da lei al mercato, ma un conto sono le fantasie, un “contatto” a distanza e un rapporto non consumato, un conto è un evento reale che ti ritrovi per le mani e non capisci bene come interpretare e gestire.
Nel frattempo mia moglie ritorna, la studio, la scruto, è sorridente e divertita, la guardo sdraiarsi sul suo telo a pancia in su, non dice nulla, si sistema il cuscino gonfiabile sotto la nuca e continua a prendere il sole. L’unica cosa che le sento sussurrare con un sospiro è la parola “bellissimo”! Speravo si riferisse al fatto di essersi rinfrescata in mare, ma avevo forti dubbi e presto ebbi la conferma che non si riferiva al bagno ma al cazzo di quell’uomo.
Cerco di distrarmi continuando a prendere il sole e leggere. Una decina di minuti più tardi alzo lo sguardo dalle pagine del libro che stavo leggendo e intravedo la figura dell’uomo africano che aveva lasciato la propria mercanzia vicino a noi per farsi il bagno. Stava risalendo la spiaggia con passo lento come a godersi quel momento ristoratore del bagno in mare e la bellezza del panorama. Mentre lui sale giro gli occhi e noto mia moglie osservare con sguardo rapito e vigile il negro che si stava lentamente avvicinando. Lui era di fronte a lei ad una trentina di metri, io stavo accovacciato all’ombra dell’ombrellone proprio affacciato fronte figa di mia moglie. Lei ha le gambe allineate normalmente, come quando si prende il sole, improvvisamente però le raccoglie e le tiene ripiegate, lentamente inizia ad aprirle e a richiuderle, ritmicamente, lentamente, poi via via un po’ più velocemente. Sento il suo respiro affannarsi leggermente, io mi allerto, capisco che sta accadendo qualcosa di inaspettato. Affiorano nella mia mente una moltitudine di pensieri, in contrasto tra loro. Penso, sento, e in breve il sospetto diventa certezza, ho la conferma che mia moglie si sta eccitando desiderando un altro uomo. Il mio sguardo si rabbuia, il sentimento di gelosia sta per prevalere su altre sensazioni carnali, trasgressive. Il mio corpo dice una cosa, la mia pancia ne dice un’altra, ma sarà la mente ad essere l’ago della bilancia e far prevalere un atteggiamento piuttosto che un’altro. E la mente, come un bagliore improvviso che appare nella notte, illumina i miei pensieri e placa i miei sentimenti. Immaginando e fantasticando ciò che a breve sarebbe potuto accadere realmente mi dico: “ Lucas ….maa …..perchè no? “ Sì, mi stavo eccitando al pensiero che mia moglie potesse desiderare un’altro uomo, un uomo di colore, ne stavo prendendo coscienza.
Una sensazione mai provata invade il mio corpo, partendo dalla pancia l’emozione mi sale con un tonfo alla bocca dello stomaco, un brivido caldo mi percorre tutto il corpo, corre lungo la schiena e mi sale fino al cervello. Una sferzata di pura energia fa crescere in me l’eccitazione alle stelle. L’immagine reale di lui che si avvicina sempre di più a mia moglie, lei che gira la testa verso di me, mi guarda dritto negli occhi con occhi socchiusi tradendo una libidine crescente, un sorriso malizioso pari ad una supplica per ottenere il mio assenso. Il suo sguardo languido pervaso dal desiderio, la sua lingua passata ad inumidire le labbra, tutti segnali precisi, indice di ciò che tanto temevo e che stava per accadere realmente. Ero emozionato, spaventato, la paura mi accelerava il ritmo cardiaco a mille, ma era tutto così meravigliosamente bello ed eccitante. E lei? Si arriva anche il momento della scelta di lei, arriva inaspettata ed improvvisa e si spalancano le porte del paradiso. Con un movimento plateale, sinuoso e molto sensuale, mia moglie divarica le gambe aprendole a 180°, di più non si poteva, spinge in avanti il bacino facendolo ruotare, come a voler offrire al negro il suo prezioso e magico dono, l’ostrica, la prugna, la propria orchidea selvaggia, il proprio frutto della passione, la sua figa fradicia di umori e di desiderio.
Conosco molto bene questa donna, mia moglie quando si eccita le pulsa la figa, si apre e si richiude, gioca e si da piacere dilatandola, muovendo le piccole labbra, senza toccarsi, sbrodolando umori bianchi che emanano aromi e odori irresistibili per un maschio. Riesce a masturbarsi così, senza toccarsi nemmeno con un dito, se vuole fino a raggiungere l’orgasmo, godendo intensamente, spruzzando dolci e ricche sborrate bianche. Dalla mia posizione potevo ammirare lo stesso spettacolo che in quel momento stava vedendo il negro. La figa completamente aperta, dilatata anche dal calore del sole, le labbra nere che contrastavano con il rosa della vulva, la fessura aperta, la vulva pulsante che si apre e si richiude, ritmicamente, il succo biancastro che scivolava fuori. Vedere mia moglie che, per la prima volta, esibiva in pubblico la sua figa aperta ad un negro mi scombussolava totalmente, corpo e mente, ero eccitatissimo. Questa scena mi provocò una notevole erezione, ma soprattutto sentivo crescere un’intensa energia che mi percorreva l’interno del mio membro svettante e pulsante. Il negro sempre più vicino a noi si accorge di tutto questo e si gode lo spettacolo inaspettato. Avanza sulla sabbia bollente rallentando sempre di più il passo, come se volesse prolungare all’infinito quella visione paradisiaca, ignorando il dolore indotto dal calore della sabbia. Solo allora mi rendo conto delle reali dimensioni di quella splendida mazza nera, un cazzo pazzesco, possente, lungo oltre trenta cm ma soprattutto grosso, veramente molto grosso in circonferenza. Insomma era veramente uno spettacolo quel cazzone. Non sono gay ne bisex ma cominciavo anch’io a fantasticare di giocare a quattro mai con quel birillo. Mi resi presto conto che iniziavo a desiderarlo anch’io! Soprattutto mi resi conto che mia moglie stava sbavando per quel cazzo tutto nero e questo mi mandava in visibilio, era bellissimo. Ogni sentimento di gelosia era svanito, era rimasto solo il desiderio, la gelosia si era trasformata in una potente tensione erotica, meraviglioso! Ormai lui era davanti a mia moglie, quasi si ferma, lei rimane ammutolita ed inebetita davanti a quel cazzo, le sue gambe spalancate e la figa bagnatissima fanno effetto su quell’uomo e sul suo cazzone nero. Appena smette di ciondolare causa la falcata del passo inizia a crescere e gonfiarsi, ma sappiamo che gli africani possono avere uno spiccato senso del pudore, così davanti a tutti non se la sente di proseguire quel gioco, però prima di andare via se lo prende in mano e con dolcezza, molto lentamente lo fa crescere completamente, è enorme, gli da ancora tre o quattro pompate facendo scorrere la mano lungo quell’asta nerboruta e sfoderando una cappella imperiale, forse lo fa come gesto di apprezzamento e ringraziamento per quella visione e forse anche per creare un precedente stabilendo un legame a suggello di questo primo incontro. A quel punto sia io che mia moglie eravamo pronti ad esplodere, vedere quell’uomo che aveva iniziato a segarsi sopra a mia moglie in quello stato di eccitazione mi ha provocato una serie di pulsazioni del cazzo e senza nemmeno toccarlo schizzo una mega sborrata con una serie infinita di copiosi getti di caldo nettare che sono arrivati sul seno e sulla faccia di mia moglie ad oltre un metro di distanza. Lei prontamente gira il volto verso il mio cazzo per ricevere il mio seme, inizia a spalmarsi la mia sborra sul viso, la lecca, la sparge sui seni e sul ventre, si stringe i capezzoli roteando le dita tra gemiti e sospiri offrendogli la figa aperta. L’uomo però, sorridendo e credo con grande sacrificio, scuotendo la testa si allontanò. Si rivestì e riprendendo la sua mercanzia ci salutò con un “perdona, hasta magnana”.
Mia moglie ancora in preda all’eccitazione si passa la mano sulla fica e se la mena per un po’ raccogliendo i suoi umori, richiude le gambe e continua a masturbarsi come prima, aprendo e chiudendo le cosce e continuando a torturarsi i capezzoli, poco dopo, anche lei raggiunse l’orgasmo sborrando dalla figa, peccato non ci fosse più quell’uomo a raccogliere il frutto del suo piacere. Lo farò io andando con mia moglie dietro le dune. Una leccata e una goduta indimenticabile per entrambi.
Ma non finisce qui, questa è solo una anteprima ……e la vacanza prosegue.
La sera stessa mia moglie dice che vuole stare a casa, non ha voglia di uscire, bene dico io così domani siamo riposati per il mare. Dopo cena la vedo armeggiare in bagno, si sta preparando per darsi lo smalto sulle unghie dei piedi e delle mani. Mia moglie come sapete ha dei meravigliosi piedi da troia, piedi affusolati, dita roteanti e lunghe unghie laccate. Capii al volo che si stava preparando nella speranza di incontrare nuovamente l’uomo africano della spiaggia e questa idea mi eccitava moltissimo. Anch’io avevo una gran voglia di ritrovare quell’uomo e giocare insieme a mia moglie con lui. Al termine della toilette la presi da parte, la abbracciai e la baciai dicendo che se avesse voluto poteva fare ciò che più desiderava con quell’uomo, io ne sarei stato felice. Ma lei sul momento negò di desiderarlo e di essere così elettrizzata per l’esperienza di questa mattina in spiaggia, anzi minimizzò sull’accaduto. Ma io sapevo bene che non era così. Diceva che era impossibile ritrovarlo ma quando le spiegai che “hasta magnana” in spagnolo significa “a domani” gli si illuminarono gli occhi e fece un bel sorriso. Le infilai la lingua in bocca e la mano nelle mutandine, era bagnata, le dissi io ti amo porcellina mia, io ti amo.
La mattina seguente si alzò di buon ora, e come pensavo, preparò i vestitini e le sue scarpe da troia più trasgressive che avesse. Oggi per la prima volta da quando siamo qui in vacanza vedo mia moglie truccata e profumata, con un bel rossetto che le esalta la bocca. Prima di uscire mi si avvicina e dice: “ Amore, ti piace vedermi fare la troia? “ Io le rispondo si amore, lo adoro, è stato bellissimo ieri. Lei replica dicendo: “ Va bene, lo farò solo per te, per me e per il piacere dei nostri compagni di gioco, lo farò per noi amore mio, ma lo farò solo con uomini di colore. Ieri ho capito qualcosa di nuovo su di me, mi piacciono i negri, sono la tua troia amore mio, sarò la troia dei negri. Quelle parole inattese mi stordiscono dall’emozione, ho il cazzo duro, la guardo negli occhi e le prendo dolcemente la testa tra le mani, le accarezzo il viso e la bacio. Limoniamo a lungo intensamente, da quel momento la nostra vita coniugale non sarà più la stessa, saremo ancora più uniti di prima sia nella vita reale sia nel custodire il nostro segreto d’amore nato dal desiderio.
Alle dieci eravamo pronti per uscire a fare colazione lei indossava solo un vestitino rosso chiuso da una lunga fila di bottoni sul davanti, un reggicalze e calze velate color carne. Io pensavo avesse infilato uno slip o almeno un tanga, ma poi mi accorsi che sotto non aveva niente, girava a figa nuda.
Salita in macchina mia moglie inizia a sbottonarsi la maggior parte dei bottoni partendo dal basso e i primi quattro dall’alto, vuole far uscire dal vestito le punte dei capezzoli ed esporre le cosce. Arrivati nella solita spiaggia rimaniamo un po’ seduti in auto aspettando di vedere se arrivava il nostro amico nero. Il tempo passava ma di lui nemmeno l’ombra. Con mia moglie vestita in modo così provocante mi stavo eccitando, le posi la mano sulla coscia e cominciai ad accarezzarla. La sentivo fremere sotto le mie dita e continuai finchè le nostre bocche non si incontrarono, le lingue si contorcevano in una danza selvaggia. Nel frattempo nel parcheggio, ma sul lato opposto, ad una decina di metri da noi si era formato un gruppetto di ragazzi africani che aspettavano il furgone con le mercanzie che avrebbero dovuto portare in giro per le spiagge. Erano in quattro tutti giovani sui 20 - 25 anni, mia moglie li nota e mi dice: “ Hai visto Lucas, guarda là che bei ragazzi neri, guarda che meraviglia, ora vedrai la tua troia cosa è capace di fare per un cazzo nero”, e io: “ Dai non esagerare, siamo in un parcheggio pubblico, e se arriva qualcuno? …e lei: “ Sii amore voglio che mi vedano tutti e che sappiano quanto è troia tua moglie ….adoro e mi eccita esibirmi, adoro far tirare cazzi e far bagnare qualche bella figa aperta …adoro quando mi esponi tu in pubblico, da sola non lo farei mai, è un gioco fra di noi e gli altri.” Io sempre più arrapato reggevo il gioco delle parti, mi dimostravo un po’ ansioso per la situazione, mi piaceva tenere un atteggiamento apprensivo, ma solo per provocare in lei una reazione opposta.
Guardando verso i quattro ragazzi neri che ci avevano già notato limonare e amoreggiare, mia moglie apre il finestrino, loro continuano a sbirciare verso la nostra auto, poi lei spalanca la portiera, istintivamente io esclamo in modo provocatorio: “ Amore ma che fai sei impazzita, così ti vedono mezza nuda!! “ …lei si gira e mi risponde: “ ….E allora? Lascia che mi guardino e che si seghino …dai amore, sono giovani, dai gustati lo spettacolo e segati anche tu…. “. Come se niente fosse si gira verso i ragazzi solleva e divarica le gambe spostando il vestitino ormai completamente aperto, appoggia un piede sul finestrino abbassato e muovendo e roteando il bacino scarica sul terreno una lunga pisciata calda che non finiva più. Lo spruzzo aveva un lungo getto potente, arrivava a quasi due metri di distanza, poi a conclusione della pisciata si accarezza un po’ la figa infilando due dita per un paio di volte. Sospirando sussurra con voce sensuale: “ Che porca che sono …amore ti piaccio così, hai visto come mi guardano quei ragazzi? “.

Si rigira, mi guarda con un sorriso e si riaccomoda sul sedile richiudendo la portiera, appoggia le gambe divaricate sul parabrezza con i piedi scalzi e inizia a masturbarsi con due dita roteando la mano con movimenti ampi e lenti. Comincia a gemere e in un attimo intorno alla macchina ci troviamo i quattro ragazzi neri che finalmente capiscono cosa devono fare. Quello più vicino al finestrino sente l’odore della figa di mia moglie già completamente fradicia, si infila una mano nel pantalone ed estrae un gran bel cazzo nero dall'odore intenso, un buon odore di cazzo silvestre, inizia a scappellarselo e a menarselo lentamente. Mentre si sega lo pone bene in vista davanti alla faccia di mia moglie che lo guarda ipnotizzata. Lei non toglie lo sguardo da quel cazzo nero nemmeno per un istante mentre continua a masturbarsi passando la lingua turgida sulle labbra con una voglia pazza di prenderselo in bocca. Dalla cappella del ragazzo esce un po’ di succo, ma non stava per venire, con uno scatto felino allora mia moglie si sporge leggermente fuori dal finestrino e avvolge con le labbra la grossa cappella rosa, poi si spinge in bocca tutto il cazzo nero fino a farlo scomparire in gola. Mary comincia a pompare su e giù succhiando il cazzo avidamente, lecca la cappella gonfia e carnosa con gusto ed una passione travolgente. Quando il ragazzo ha sentito che stava per sborrare estrae il cazzo dalla bocca di mia moglie e infila una mano dal finestrino per aiutare mia moglie a menarsi la figa ormai in fiamme dal desiderio. La tocca, la struscia, la penetra con tre, poi quattro dita, la fa ansimare le fa provare un estremo piacere. A sorpresa, intanto, un ragazzo sta continuando il lavoro di mia moglie, sta succhiando il cazzo del suo amico con molto gusto e perizia. Di fronte a questa scena, nuova per noi, abbiamo provato un ulteriore brivido di eccitazione e improvvisa io sento affiorare una nuova voglia, il desiderio di succhiare quel cazzo nero. Mia moglie era in estasi, era così eccitata e godeva così tanto che non capiva più nulla, la mano del ragazzo era magra con dita lunghe e affusolate, lui continua a sditalinarla e a penetrarla con quattro dita, lei gode sbavando dalla figa notevoli quantità di succo bianco, poi improvvisamente la sua mano scompare completamente inghiottita dalla figa di mia moglie. Lei sobbalza, ansima e geme quasi allo sfinimento, lui continua a pompare con la mano fino a che, con un gemito animalesco, mia moglie viene sborrando copiosamente dalla figa.
Gli altri a seguire, in pochi istanti avevamo quattro cazzi neri che si stavano segando ammirando la performance di Mary. Dopo aver avuto il primo orgasmo lei era inebetita, continuava a menarsi la figa e a gemere. Uno di loro chiede se siamo italiani, lei con un filo di voce risponde di si, il ragazzo dice che è stato in Italia e parla e capisce un po’ l’italiano. Con la voce rotta dal godimento allora mia moglie gli chiede: “ ti piace guardare la mia figa mentre mi sditalino? Lui risponde “si è belisima”. Ti piacerebbe dare una bella leccata alla mia figa bagnata e piena di succo? E lui “ Si, io fami lecare e tu godi ”. Lei ….Daii fatemi succhiare ancora i vostri cazzi neri oh siiii …che bello …… Poi mette un piede fuori dal finestrino e dice: “ Daii ora leccatemi i piedi ….vi prego, voglio sentire la vostra lingua fra le dita siiii daiiii …..
II ragazzi si impegnano a soddisfare le richieste di mia moglie, dopo la leccata ai piedi lei apre la portiera e divaricando le gambe dice: “ Daii mangiatemi la figa ragazzi ” …uno di loro si inginocchia e comincia a lappare la figa di mia moglie con dei gran colpi di lingua, una bella lingua lunga, gliela infila tutta dentro come un fosse cazzo, mia moglie sobbalza e sussurra ….” siiii che bello siii scopami con la lingua …..daii fammi sborrare ancora …daii voglio sborrarti in bocca …hmmm ” Nel frattempo stava segando e spompinando a turno gli altri tre ragazzi. Mia moglie succhiava avidamente quei cazzi neri, con goduria, baciava e leccava quelle grandi cappelle con sensualità e maestria non avevo mai visto Mary così eccitata, cosi stravolta dal piacere. Io ovviamente mi segavo e a stento cercavo di resistere per non sborrare prima di loro, la doccia dovevamo fargliela tutti insieme. Dopo un’ora di giochi mentre uno dei ragazzi le lecca e le tortura i suoi sensibilissimi capezzoli le parte un altro orgasmo, Mary geme, ansima, gode e sborra dalla figa come una fontana. Il negro rimane impassibile, continua a leccarle la figa e a deglutire tutto il suo succo denso. Sentendo godere ancora la mia troia non potevo più resistere stavo per esplodere, allora dissi: “ Daiii sborriamola tutta ….sborriamo tutti insieme su mia moglie ….” E lei replico: “ Siiii daiii sborratemi tutta …sborratemi in faccia, sui capezzoli, sulla figa …..”. Mentre lei finisce di succhiarsi uno dei cazzi neri sborriamo tutti insieme contemporaneamente inondandola con tanti fiotti di caldo nettare, l’ultimo le riempe la bocca mentre si fa spompinare, il brodo caldo le cola dalle labbra, il suo volto è ricoperto di tanta sborra. Mi avvicino al suoi viso, la guardo intensamente negli occhi e le dico: “ Ti amo troia, ti amo amore mio …oh quanto ti amo “ e le infilai la lingua in bocca ancora piena della sborra del ragazzo nero, la limono a lungo assaporando quel dolce succo dal gusto gradevole. Lei sussurrò queste parole: “ Oh Lucas ….mi fai impazzire così, questa cosa mi prende il cervello amore, mi scopi il cervello tesoro, sei proprio un porco amore mio, sai farmi godere proprio come una troia, sii sono proprio una troia, dai baciami ancora che sto per venire di nuovo, Lucas ti amo …lo sai che io ti amo ….amore mio dai fammi sborrare ancora ….ho ancora tanta voglia ….” Continuando a limonarla inzuppando la mia lingua nella bocca ancora piena e leccandole il viso ancora pieno di sborra provo una nuova bellissima emozione, e lei ancor di più, tanto che poco dopo raggiunge un nuovo intenso orgasmo.
I ragazzi intanto si stanno ripulendo e risistemando, ma prima che si allontanino domandiamo loro se conoscevano un loro fratello, quel negro con il gran cazzone. Dissero che lo conoscevano ma che oggi non sarebbe venuto alla spiaggia perchè aveva avuto un imprevisto impegno di lavoro a Barcellona, stava arrivando un nuovo container di merce dal Senegal e non sarebbe ritornato qui alla spiaggia prima di due o tre giorni. Nel salutarli mia moglie disse ai ragazzi che erano stati bravi e rispettosi, che era stato tutto molto bello e che l’avevano fatta godere e sborrare tantissimo, che avevano dei gran bei cazzi e che se la vedevano in spiaggia di fermarsi a salutarla. Con un gran sorriso ringraziarono mia moglie dandole un bacio e si allontanarono salutando anche me con un “ciao amigo, tu sei uomo bene ….e fortunato …ciao italia”. Noi ci ricomponiamo alla svelta e sorridenti ed appagati ci avviamo verso la spiaggia per la tintarella.

Fine Prima Parte
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