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Prime Esperienze

ESSE COME SANDRA EFFE COME FICHETTA (2)


di Membro VIP di Annunci69.it beggin
17.06.2016    |    7.593    |    3 9.7
"Mario aveva un espressione da satiro, e anche l'arnese era satiresco..."
Due giorni dopo ci vedemmo in spiaggia e le dissi che avevo saputo che a pochi chilometri c'era una spiaggia dove si stava nudi. Decidemmo di andarci il giorno dopo, trovando la maniera di essere liberi tutto il giorno. Arrivati sul posto un panorama mozzafiato, una lunga spiaggia di sabbia e dietro la pineta. Ci spogliammo subito, nudi, e camminammo per trecento metri prima di fermarci e piantare l'ombrellone. Ci stendemmo al sole e dissi a Sandra di stare con le cosce un poco aperte, sapevo che qualcuno non avrebbe resistito allo spettacolo. Dopo mezz'ora le dissi ci sono tre tizi stesi di fronte a te che ti guardano la passerina e si fanno una sega. Un brivido di eccitazione in Sandra, palese. Allarga di più le gambe, fai vedere bene la fighetta. Se vuoi posso anche toccarmi. Certo, così mi sego anche io. Cominciò a toccarsi lentamente, mentre guardava il mio uccello che diventava sempre più duro. Io guardavo i capezzoli delle sue tettine che si inturgidivano e la mano che operava tra le gambe. Non vedevo la sua fica ma tanto mi bastava. I tre si masturbavano sempre più forte. Sborrami sui capezzoli, mi disse, la sua voce cominciava ad eccitarsi. Mi inginocchiai vicino a lei e centrai le tettine con i miei getti di sborra bianca. Feci anche in modo che qualche goccia le arrivasse in faccia. Si pulì con le dita e le leccò, buona disse. Poi cominciò a massaggiarsi i piccoli seni con le mani, distribuendo la mia sborra su tutte le tettine. Sai le dissi con tono dottorale lo sperma fa bene alla pelle ed è nutriente, la donna dovrebbe berlo almeno due tre volte alla settimana. Mi guardò con fare interrogativo e disse dai, andiamo a fare il bagno. Rimanemmo quasi un ora in acqua giocando e scherzando come bambini.
Tornati all'ombrellone decidemmo di andare tra i pini per riposarci e fare il nostro picnic. Trovammo una radura riparata dagli sguardi ma solo quando vi fummo entrati ci rendemmo conto che c'era una coppia intenta a fare sesso, lei gli stava facendo un bocchino mentre lui la ditalinava nel clitoride, in più con tre dita nella fica. Dissi torniamo indietro, ma l'uomo disse rimanete pure e la donna se vi piace guardare continuiamo. Rimanemmo e facemmo amicizia con Mario e Laura, vicini alla trentina e sposati. Rimanemmo a parlare a lungo con loro, mentre si toccavano reciprocamente i genitali, Laura accarezzava il cazzo e le palle del marito, lui si spingeva fino al aprirle le piccole labbra e a mettere due dita nella fica depilata. Sandra teneva le cosce ben aperte, facendo vedere la sua passerina e ogni tanto la toccava, da parte mia ogni tanto facevo un su e giù per mantenere l'erezione. Non avevo mai visto la fica di una donna matura, se non nei porno, poi così depilata mi attizzava veramente. Anche lei guardava il mio sesso con interesse. Mario poi la scopò in diverse posizioni, e mi chiese di fare alcune foto a viso intero con la sua camera ed anche un video. Soprattutto fotografai la figa col cazzo dentro, ma anche la faccia di Laura mentre faceva un bocchino al marito, con quella faccia da porcella, un po' troia e un po' santarellina. Mario aveva un espressione da satiro, e anche l'arnese era satiresco. Avrei voluto che glielo mettesse anche nel culo, secondo me Laura l'avrebbe desiderato, ma ciò non avvenne. Aveva un lato b da urlo, ma anche le tette non erano male. Quando apriva le gambe poi mostrava una passerona che diceva chiavami.

Risultò poi che i due abitavano tra casa mia e casa di Sandra, pertanto ci invitarono ad andare a trovarli quando volevamo. Cominciammo a frequentare la casa di Viale Italia quasi tutti i pomeriggi ed io molte sere. Mario era medico, Laura una signora un poco annoiata che cercava nel sesso un diversivo. Avrebbe avuto bisogno di quello che adesso si chiama toyboy, forse anche più di uno. Arrivavamo, ci mettevamo nudi e ci servivamo una bibita fresca, Sandra apriva le gambe e mostrava la fichetta e il buchetto del culetto, a me veniva subito duro e guardavamo le esibizioni dei due su un basso divano tra una chiacchiera e l'altra. Una pomeriggio Mario disse a Sandra che era ora che anche noi cominciassimo a fare sesso, siete in pieno bum ormonare. Sandra rispose che non era pronta a perdere la verginità, alché io dissi che avremmo potuto iniziare con sesso orale e, la buttai, anale. Laura disse Beggin ha bisogno di scaricare la sua potenza sessuale, se tu non lo puoi fare, lo farò io, se soddisfo un cazzo posso soddisfarne anche due. A me pareva di essere in un sogno. Mi pare giusto, disse Mario, almeno che tu perda la verginità, cosìché quando sarà il momento buono non sarai impacciato a cavallo della fica. Ci girammo verso Sandra, che si morse il labbro inferiore ma disse solamente giusto così.

Laura apri le gambe e mi invitò a stendermi su di lei, mi prese il cazzo in mano e lo strusciò contro la sua fica che era calda ed umida, entra in me, torello, mi disse nell'orecchio, sono pronta, fammi sentire tutta la tua potenza. Queste parole mi diedero una carica notevole, era la prima volta e tutti gli occhi erano puntati su di me. Spinsi col pube per entrare nella sua figa, ci baciammo ardentemente, le lingue si toccarono, entrai nella sua bocca come il cazzo era entrato nella sua passera. Mi misi poi in ginocchio e le sollevai le gambe. Guardavo la figa di Laura, le piccole labbra turgide che si muovevano all'unisono col mio cazzo, il mio glande che usciva dalla vagina per poi rientrare con una certa prepotenza, la guardavo poi negli occhi che mi dicevano sono tua prendimi fammi provare quello che non ho mai provato. Guardai Mario, che mi fece cenno di si col capo, mentre si masturbava il grosso cazzo eretto, poi prese da terra la cinepresa ed riprese a filmare. Infine guardai Sandra, che era stupita e al contempo eccitata e che mi disse con gli occhi e col pensiero vai, vai, scopala con tutta la tua forza, con tutto te stesso, come un giorno prenderai me. Le sorrisi e le dissi con gli occhi ti voglio. Ma sapevo che non era ancora il momento. (Continua - sono graditi commenti e critiche)


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