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Prime Esperienze

La mia vicina di casa - seconda parte


di Tinny
28.08.2015    |    23.688    |    3 9.5
"Lei era rimasta lì dove l'avevo lasciata..."
Continuazione del racconto "La mia vicina di casa" che trovate nella sezione prime esperienze.

Dopo 10 minuti torno a casa di Sara, questa volta volutamente continuo a rimanere in mutande e maglietta. Lei era rimasta lì dove l'avevo lasciata. Mi siedo di fianco a lei, e incominciamo a parlare del tempo, del lavoro, fino ad arrivare al discorso delle nostre situazioni sentimenti. Sara mi racconta che si era lasciata con il fidanzato 6 mesi fà. Ormai le cose tra di loro non funzionavano più, litigavano per ogni cosa. Da allora non aveva più avuto una relazione con qualcuno.
Cambiando posizione e incrociando le gambe, mi guarda chiedendo invece di me, se ho qualche amica tra le mani, insomma come sto' a donne.
In prima battuta gli dico che non c'è molto da raccontare, che al momento sono da solo e che non ho ancora trovato la donna giusta per me. Volevo rimanere sul vago, non potevo dirgli che ero vergine, non avevo ancora baciato nessuna donna, e che il primo contatto fisico con una donna era stato con lei poco prima in bagno. Purtroppo Sara non era rimasta soddisfatta della mia risposta, e mi disse che voleva sapere di più, a che età avevo dato il mio primo bacio, e se era da tanto che non avevo una ragazza.
Mi aveva fregato, ero stato messo alle corde. Adesso avevo due possibilità: la prima, la più semplice era quella di mentire, raccontando che il primo bacio era stato a 16 anni, che mi sono lasciato con la ragazza qualche mese fa, poiché avevo scoperto che mi tradiva. Questa cosa mi aveva fatto soffrire parecchio e da allora non avevo più avuto relazioni con delle ragazze. La seconda possibilità invece era quella di raccontare la verità, dicendo che essendo un ragazzo molto timido, non riuscivo ad instaurare un rapporto con le donne. Che a 37 anni ero ancora vergine, non avevo mai baciato nessuna ragazza e che al massimo avevo visto dei topless in spiaggia.
Alla fine cercando di metterla sul ridere gli raccontai la verità, sì scelsi la seconda opzione. La sua faccia era un misto tra lo stupore e l'incertezza , come se mi volesse dire "mi stai prendendo per il culo?"
Mi salvò il telefono di Sara, che aveva incominciato a squillare. Presi il cellulare e dallo schermo capii che erano i suoi genitori. Rimanendo in silenzio, risposi e misi il cellulare sull'orecchio di Sara. Incominciarono a parlare del tempo, cosa avevano visto, ecc... A un certo punto Sara con un sorrisino complice, incomincia a dire che la badante è molto gentile, educata e si prende molto bene cura di lei. Di stare tranquilli che hanno scelto bene.
Finita la chiamata scoppiamo entrambi in una bellissima risata.
Essendo quasi mezzogiorno, decisi di preparare qualcosa da mangiare. Ai fornelli me la cavo abbastanza, così decisi di preparare un bel piatto di pasta alle zucchine e gamberetti, rollatine di carne allo speck e come contorno piselli. Per finire come dolce crema pasticcera accompagnata con dei savoiardi. Mentre io cucinavo, lei guardava un film in tv.
Arrivata l'ora di pranzo, ci sediamo uno di fronte all'altro e incominciai ad imboccare Sara, era una sensazione piacevole, poiché si stava creando tra di noi, una complicità che non avevo mai avuto con nessuno. Incominciamo a parlare di film; del film che aveva visto prima in tv, e dei nuovi film che erano usciti al cinema. Scopriamo che ad entrambi piacciono i film d'azione ed i film d’animazione. Sara mi dice che gli avevano regalato il Dvd di Big-Hero-6, non lo aveva ancora visto e che potevamo guardarlo insieme dopo pranzo.
Finito di mangiare, ci spostiamo in camera sua, poiché il lettore dvd si trovava lì. Il letto era singolo, quindi ci mettiamo uno di fianco all'altro e incominciamo a guardare il film. Verso metà film, Sara spostandosi appoggia la sua testa sulla mia spalla. Io per cercare di metterla più comoda, gli passo il braccio dietro la sua testa. Ci ritroviamo abbracciati come due innamorati. Sarà il film divertente, ma sulla mia faccia c'è uno splendido sorriso, sarei rimasto per delle ore in quella posizione.
Finito il film, rimaniamo ancora abbracciati parlando del film per circa mezz'ora.
Sara guardando l'orologio mi dice che era giunta l'ora della doccia. Il mio cuore incominciava già a battere più forte, pregustandomi su quello che avrei visto, ma soprattutto toccato. Ci spostiamo in bagno, ma a differenza di questa mattina rimane in piedi di fronte a me, e non di spalle. Alzando le braccia mi invita a toglierle la sottoveste. Io cercando di mantenere la calma, mi avvicino e delicatamente gli tolgo la sottoveste facendola cadere per terra.
Come potevo in tutti questi anni, a non essermi accorto di questa ragazza, era stupenda, con quelle culottes attillate che mettevano in risalto il suo culo, e quel reggiseno a balconcino bianco. Era sexy da morire, nonostante quei brutti lividi che si vedevano ancora sul suo corpo. Abbassandomi gli tolgo le mutande, la visione e l’odore della sua vagina mi fa eccitare, il mio pene immediatamente incomincia ad ingrossarsi, la cappella preme per uscire dalle mie mutande. Poi risalgo e passando da dietro gli slancio il reggiseno. Non avevo ancora visto il suo seno, era a forma di pera e aveva due piccole aureole. I capezzoli erano ben visibili sembravano duri come il marmo. Sara entra nella doccia che si trovava sulla destra, non era molto grande sarà stata 90x70. Io mi metto invece sulla soglia della porta. Apro il miscelatore, un getto d'acqua mi bagna un po’ la maglietta. Incomincio a lavarle la schiena, ma non è semplice lavare qualcuno in una doccia senza bagnarsi, infatti altri schizzi d’acqua finiscono sulla maglietta e sulle mutande. Girandosi Sara mi dice che mi stò bagnando tutto, e che forse mi conviene togliermi i vestiti. Anche se può sembrare strano, la cosa mi metteva in imbarazzo, poiché avrebbe visto il mio pene in piena erezione, e avrei potuto rovinare tutto. Sento delle improvvise vampate di colore in viso, capisco sono diventato tutto rosso in faccia. Lei guardandomi, aggiunge che in fondo la parola imbarazzo e la nudità è un discorso relativo, ricordandomi che ero stato io a dirglielo questa mattina. Sara mi aveva fregato con le mie stesse parole.
Non avevo scelta, mi tolgo la maglietta e con un gesto rapido mi tolgo le mutande. Il mio pene si mostrava per la prima volta davanti ad una donna. Non ho un pene da attore porno, ma un normalissimo pisello lungo 12 centimetri, leggermente curvato a sinistra. Sara che non aveva smesso di guardarmi, con un sorriso malizioso mi dice che non pensava che nonostante le sue condizioni, facendo segno alle sue braccia, poteva ancora fare un certo effetto sugli uomini.
Mi infilo nella doccia, e riprendo da dove mi ero fermato. Con le mani continuo a lavarle la schiena, essendo molto vicini il mio pene viene più volte a contatto con il suo culo. Lo sento come se conoscesse già la strada, sfiorare e appoggiarsi in mezzo alle sue chiappe. Poco per volta scendo fino ad arrivare al suo culo, con movimenti delicati passo la mano dall’esterno verso l’interno, fino a sfiorare il suo ano. Sara rimane immobile come se nulla fosse. La prendo per i fianchi e la faccio girare. Siamo uno di fronte all'altro, con le mani incomincio a lavarla sul davanti. La mia mano si posa sui suoi seni, i suoi capezzoli sono turgidi, appena li sfioro sento Sara emettere un leggero gemito. Questa volta sono io che faccio finta di niente e continuo scendendo fino all'ombelico. Mi metto in ginocchio e le lavo i piedi. Ha delle dita piccoline affusolate, erano dei piedini veramente deliziosi. Con calma arrivai alle sue gambe, erano muscolose ma nello stesso tempo femminili, la sua pelle era vellutata e morbida. Arrivato sull'interno coscia, vedo l'acqua scendere dal suo ombelico, per finisce in mezzo alle sue gambe, sulle labbra della sua vagina, che come pioggia dorata cade sul piatto doccia. Questa visione mi manda in estasi, prendo la mano e la metto in mezzo alle sue gambe, non appena la mia mano entra in contatto con la sua vagina, i suoi muscoli si contraggono come era avvenuto questa mattina, ma questa volta Sara chiude le gambe bloccandomi la mano, e contemporaneamente la sento emettere un gemito più deciso rispetto a prima. Non resisto più ho il pene che sta esplodendo, mi alzo in piedi, i nostri sguardi si incrociano, e se anche non avevamo detto una sola parola, era chiaro che cosa volevamo. Mi avvicinai a Sara e incominciai a baciarla. Dopo qualche minuto finalmente persi la verginità. Facemmo l'amore più volte quel giorno, e ogni volta lei mi insegnava qualcosa sul sesso. Alla fine eravamo stremati, guardai l'ora, erano le 23. Baciandola le dissi che mi sarei preso cura io di lei fino all'arrivo dei nostri genitori. Sara guardandomi negli occhi, mi dice che era felice che la badante non fosse venuta quel giorno, e che nei prossimi giorni voleva conoscermi meglio, voleva il bis e che se anche le sue mani, non avevano ancora avuto modo di poter toccare il mio pene, la sua bocca invece era impaziente di poterlo assaporare . La abbracciai e ci addormentammo insieme.
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