La prima di una lunga serie

Era bellissima quella mattina, le sue gambe sudate per il caldo accostate ad una gonna molto corta e di un verde acqua che si mischiava alla perfezione con i suoi occhi, profondi come il mare che guardavamo , mi stavano accanto e sembravano chiedere di essere asciugate, ma ero il suo primo ragazzo, non volevo apparire rude o frettoloso. La sua maglia , verde acqua anch'essa, metteva in risalto il suo seno prosperoso, e si intravedeva un reggipetto di pizzo color bianco nuvola al di sotto, uno spettacolo anche a sipario non ancora spalancato. La presi per mano e ci incamminammo verso l'albergo, quasi non credevo che sarebbe stato tutto così facile, concedersi così al suo primo ragazzo, mi amava davvero , davvero tanto. La baciai, arrivammo davanti alla porta, la aprii e la chiusi subito dopo essere entrati, lei mi disse che non vedeva l'ora di essere mia, io la portai in bagno, aprii l'acqua della doccia che ci bagnò entrambi, un bacio dopo l'altro lei spogliò me ed io spogliai lei, fino a restare in intimo entrambi. Camminammo mano nella mano fino al letto, i nostri corpi erano incredibilmente in sintonia in ogni movenza, ci sdraiammo, bacio dopo bacio i suoi capezzoli sotto le mie dita si facevano sempre più duri, il suo bacino premeva contro il mio, tirai giù i boxer e lei si sfilò l'intimo, succhiando il suo collo sfiorai con un dito il suo sesso, così puro, così magnificamente mio, baciandola continuai ad accarezzarle il sesso, prima con delicatezza, raggiunto il clitoride con amorevole passione, sussultava ad ogni tocco, infilai il preservativo mentre lei mi stringeva forte la mano nella sua, una dolcezza indescrivibile ed infinita, la penetrai, prima lento, con cautela, accaduto poi l'inevitabile aumentai il ritmo, e lei a bocca aperta bramava la mia lingua più che mai, continuai fino a che lei non venne, si lasciò scappare un urlo non poco rumoroso, leccai il suo collo e andai avanti, ancora, tastandole il seno con più foga di prima, stringendole i capezzoli nelle mie mani come fossero spilli in quelle di un sarto, venendo mi spostai, la baciai ancora e lei, stretta a me, chiuse gli occhi e mi sussurrò "ti amo". Aspettai un attimo, risposi :"anche io ti amo, mia dolce An"
Mi chiese cosa avevo provato, mi misi sopra di lei ancora una volta, lei arrossì più di prima, molto più di prima, si coprì il sesso e timidamente disse :" non fissarmi.." Le accarezzai il volto, strinsi la sua mano che copriva quella grazia e la allontanai, scesi con la bocca pian piano verso il suo sesso e leccando con la punta della lingua ogni curva ad ogni piccolo passo arrivai alla fonte della dolcezza. Assaporai lentamente ciò che ne era uscito poco prima, e mi impegnai affinché ne uscisse ancora . Prima diedi un leggero colpetto sul clitoride, poi una leccata molto lunga e profonda, seguita dalle mie dita dentro di lei, prima una sola, poi due, continuando a leccare sempre con più passione ed amorevole premura, all'inizio tentava di trattenere la voglia di toccarsi i capezzoli, così duri fin dal primo tocco, ma poi si strappò il reggiseno via dal petto e con delle tastate forse più passionali delle mie di prima venne, fra le mie labbra sulle mie dita, in un trionfo di dolcezza e godimento.