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La prima volta (parte 1)


di Membro VIP di Annunci69.it Slave4u
16.07.2016    |    28.466    |    8 6.8
"Mario aveva spiegato chi era e non sapeva cos'altro dire..."
Per essere totalmente onesti non era davvero la sua prima volta. Tutto dipende da cosa si intende per "prima volta", questo è ovvio... Di pompini, ad esempio, ne aveva già fatto uno. Ma il suo culetto era inviolato e, cosa puù importante, non aveva nessuna intenzione di vederselo aprire. L'unica volta che Mario aveva fatto un tentativo si era trovato con un dolore molto forte mentre il ragazzo che si era cimentato (un torello dell'università conosciuto in modo del tutto casuale) aveva rivelato tutta la sua inesperienza cercando di entrare con la forza in un buchino che più lui spingeva, più diventava stretto e contratto; e perlappunto ci si era ritirati in un lungo e clamoroso pompino che aveva lasciato entrambi soddisfatti e aveva cancellato la frustrazione di quel maldestro tentativo di inculata.
Dopo quella esperienza si era radicata in Mario la ferma convinzione che il sesso anale non fosse una cosa piacevole e che l'unico motivo per accettare di farlo dovesse essere quello di sacrificarsi per amore dell'altro.. un po' come le vergini del medioevo che disprezzavano il sesso, fonte di ogni peccato, se non per recare figli a Dio.
Ad ogni buon conto Mario era un gran bel ragazzo, e per quanto si sforzasse di restare casto aveva ormoni grossi il doppio della sua coscienza che in un wrestling virtuale vincevano senza troppi patemi ogni delicata resistenza della sua educazione religiosa. Quindi avendo adorato l'esperienza del pompino con il torello frustrato dalla mancata inculata che lo aveva letteralmente scopato con rabbia fino in fondo alla gola e non si era fermato finché non lo aveva castigato con un lungo fiume di sborra incandescente, Mario aveva deciso di specializzarsi in quel settore così promettente.Gli era piaciuto tutto di quel pompino: le mani dell'altro sulla sua testa; la rabbia repressa dei colpi di cazzo con cui il torello aveva cercato di metterlo in difficoltà; il senso di sottomissione quando l'altro gli era esploso in fondo alla gola e poi pulito il cazzo sulla sua faccia... esperienze da riprovare, certamente.

Il numero di quel tizio lo aveva ricavato rispondendo a un annuncio su una rivista. Si era ingolosito della foto di un maschio 55enne, peloso, massiccio, con un cazzo lungo e venoso che faceva la sua porca figura appoggiato sulle labbra di una troietta con gli occhi censurati e un rossetto improbabile. Mario aveva copiato il fermoposta per scrivere subito poche righe febbrili inviando una sua polaroid al mare, il massimo dell'erotismo che riuscisse a escogitare. Poi era tornato più volte a vedere se fosse arrivata qualche risposta fino a perdere quasi le speranze. Alla fine venne premiato: in una busta semplicissima c'era un foglietto di poche righe: "non scopo maschi. Se ti senti abbastanza donna chiamami allo 06 xxxxxxx. Aldo"
Mario aveva prima esultato, poi si era preoccupato, poi si era segato a morte, poi aveva pensato di bruciare il numero, poi aveva ritagliato la foto di Aldo dalla rivista per guardarsela meglio. Alla fine aveva trovato il coraggio di chiamare. La voce dall'altra parte lo aveva colpito: forte, sicura, per niente intimidita. Mario aveva spiegato chi era e non sapeva cos'altro dire. Aldo tagliò subito corto: gli diede solo due indicazioni, luogo e orario. Non era un invito. Suonava più come un ordine e Mario fu molto grato di non dover prendere la minima iniziativa. Si limitò a balbettare un "senz'altro". Aldo aggiunse solo una domanda: "come sarai vestito?" Quando Mario rispose "Lacoste rossa e pantaloncini beige" Aldo aggiunse semplicemente: "Ok. Niente slip o mi incazzo".
Furono pochissime parole. Mario si era atteso una conversazione di qualche tipo, domande sexy, chissà... Quei modi bruschi e quella nota finale furono più efficaci di un afrodisiaco. Quel pomeriggio Mario si tirò tre segoni quasi senza soluzione di continuità. Immaginava il cazzo della foto mentre si apriva una strada fra le sue tonsille e Aldo che trasformava la sua testa in una eccellente imitazione di fica. L'appuntamento era per il giorno dopo, sabato pomeriggio...
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