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Prime Esperienze

Leggete e bevetene tutti...


di uno78
05.08.2016    |    10.470    |    3 6.9
"Altro non se lo aspettava ma la complicità di quei momenti è quasi magica e non può resistere..."
Senza pensarci allunga una mano sui jeans sfiorandogli il pene. Poi l’altra sulla schiena, lasciandola scivolare fin sotto le natiche. Si sta eccitando. Il pene pulsa dalla voglia. Si sente un porco. È quello che vuole. Fuori il caldo è soffocante e il silenzio della gente in vacanza è interrotto da qualche cicala. Il cemento dei palazzoni popolari incombe sulle poche piante ingiallite lungo il viale mentre le poche persone in giro si trascinano dentro e fuori il supermercato in cerca di fresco e compagnia. Anziani per lo più, bermuda camicia aperta e ciabatte, tutti uguali. Donne sole in vestaglia e zeppe da mercato; camminando la pianta dei piedi si attacca alla suola e ad ogni passo produce un altro suono che il silenzio desolante amplifica ancor di più. Nella stanza il ventilatore è al massimo e la tapparella è abbassata. I raggi che penetrano dalle fessure si riflettono come scie luminose sul soffitto. Uno solleva all’altro la maglietta e infila la mano nei pantaloni da dietro sentendo con le dita l’umido del sudore tra le chiappe. Con il medio si avvicina al buco e inizia a stimolarlo. Se lo mette in bocca per bagnarlo di saliva. Entra ed esce facendolo gemere di piacere. L’altro gli blocca la mano dicendogli di aspettare. Vogliono spogliarsi annusarsi buttarsi a terra inginocchiarsi strusciarsi leccarsi stringersi godere. Sono in piedi nel disimpegno uno di fronte all’altro. Tesi ed emozionati. Iniziano a toccarsi i rispettivi genitali attraverso i pantaloni e le mani, stringendoli, sentono pulsare e ingrossarsi i loro arnesi. Uno afferrando i fianchi dell’altro abbassa i pantaloni alle caviglie e si inginocchia toccando prima le gambe e il culo poi il pene ormai eretto attraverso le mutande. Si avvicina con la bocca e il naso e appoggia le labbra sul pene protetto ancora dalle mutande. Lo annusa per sentirne l’odore e ne percepisce il sapore. Va su e giù con la bocca leccandogli le mutande e l’inguine. Poi gliele abbassa e libera un cazzo bello largo e teso che scatta all’in su rigido e venoso. Lo accarezza e lo prende in mano scoprendo una cappella rossa bellissima. Mentre uno lo massaggia l’altro in piedi a gambe aperte guarda un po’ verso l’alto il soffitto godendo e un po’ verso il basso per vedere l’uno che lo massaggia e lo bacia. L’altro prende la testa a uno e delicatamente lo spinge contro il suo uccello invitandolo a prenderglielo in bocca. L’altro vuole che uno glielo prenda in bocca. E uno non vede l’ora di sentire il cazzo dell’altro indurirsi sempre di più nella sua vergine bocca. In piena estasi gli lecca il cazzo da cima a fondo e senza prendere fiato gli lecca le palle con il pene umido appoggiato alla faccia. Uno si struscia in calore e vuole sentire tutto il sapore del cazzo dell’altro che adesso inizia a rilasciare piccole gocce di nettare trasparente. Uno non se ne perde una e con la lingua gira intorno alla cappella e gli solletica il filetto facendolo impennare di spasmi prima di prenderlo tutto in bocca sentendolo arrivare fino in gola. Segandolo a fondo con la bocca il pene dell’altro, sempre più duro, si lubrifica di saliva e dolci gocce e quando uno lo sfila di bocca, dei fili argentei, come rugiada, si stendono dalla cappella alle sue labbra e poi li risucchia.
Mentre lo succhia uno si tocca il cazzo, un po’ segandosi e un po’ cercando con l’indice il buco sulla cappella, anch’esso umido di nettare e pulsante per la goduria.
Quel caldo mette sete. Si staccano, uno si rialza e l’altro si tira su mutande e pantaloni. Vanno in cucina e bevono un bicchiere colmo di acqua fresca. Si guardano, si scrutano. Lo sguardo di uno è per un attimo sul rigonfiamento dei pantaloni dell’altro che se ne accorge e se lo tocca chiedendogli se gli piace. Ormai si sono lasciati andare e non hanno più vergogna. Si sentono liberi di fare ciò che vogliono in quello spazio e in quel momento. L’altro si asciuga la fronte dal sudore e ora che il suo pene non pulsa più duro come prima inizia a sentire uno stimolo. Deve svuotare la vescica. Dice a uno di aspettarlo un attimo. L’altro va in bagno e uno, non resistendo, lo segue di nascosto. Altro lascia la porta aperta ed è in piedi davanti al water mentre uno da fuori lo guarda. Altro si accorge inevitabilmente della presenza di uno e a quel punto lo invita a guardare da più vicino così uno avanza mettendosi in piedi di lato. Quando l’altro inizia a pisciare uno si siede sul bidet di fianco alla tazza e allunga la mano destra verso quel getto sottile sentendo nel palmo il calore odoroso di quel liquido. Non l’aveva mai fatto con un altro ma la naturalezza del momento gli permette di guadagnare in coraggio e dopo la mano ecco sporgersi col volto fino a sentire nella sua bocca il gusto salato della piscia dell’altro. Altro non se lo aspettava ma la complicità di quei momenti è quasi magica e non può resistere. La piscia schizza nella bocca dell’uno che ingoia la cappella bagnata dell’altro. Si sente un porco gli piace e non vorrebbe smettere. Si spoglia completamente e si fa pisciare addosso. Il liquido cola dalla bocca sul corpo. Altro abbassa il getto e finisce di pisciare sul cazzo dell’uno che si sente tutto caldo e bagnato. Sono troppo eccitati per aspettare ancora.
Uno abbassa l’asse e si siede sul water mentre l’altro una volta che ha finito di pisciargli addosso si mette in piedi davanti a lui e inizia a segarsi muovendosi avanti e indietro infilandogli il cazzo in bocca. Uno è ormai completamente assuefatto a quella canna pulsante. La lecca e si fa riempire la bocca da quel pezzo di carne come una troia. Uno succhia e l’altro glielo spinge in bocca avanti e indietro avanti e indietro sempre più in fondo sempre più forte fino a quando non arriva il momento.
L’altro non fa in tempo a dire che sta venendo che già uno è pronto a ricevere tutta la sua schizzata fino all’ultima goccia. Allora l’altro se lo prende in mano e si sega vicino alla sua bocca. Va avanti una trentina di secondi poi gemendo fa uno scatto in avanti col bacino e dalla sua cappella parte un primo schizzo di sperma che centra quasi in pieno la bocca di uno per poi colare su un lato. Il secondo schizzo di sborra uno se lo prende tutto in bocca, sulla lingua. E quando ancora l’altro non ha finito di schizzare uno prende tutto il cazzo e sente gli ultimi schizzi in gola e il gusto viscido di quel nettare gli riempie la bocca. La sborrata è stata copiosa e tutto lo sperma che è finito nella sua bocca, dopo averlo sputato e risucchiato dal cazzo, finisce per ingoiarlo con goduria.
Ansimando l’uno e l’altro rimangono immobili per un istante. L’altro strizzandolo fa cadere l’ultima goccia in bocca dell’uno che ormai impassibile ma ancora eccitatissimo rimane li seduto col petto bagnato di piscia mentre si passa la lingua sulle labbra umide di piscio e sborra. Ingoia la saliva contaminata e l’odore acre dello sperma penetra nella sua gola.
Non vedono l’ora di penetrarsi…
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