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Prime Esperienze

Metti una sera a cena...


di cris35
16.05.2012    |    15.452    |    2 9.5
"” Ci mettiamo d’accordo per la sera seguente, se non è un problema devo essere da loro per le 18, a Trento evidentemente hanno l’abitudine di cenare..."
Una sera come tante altre, navigo in internet alla ricerca di un po’ di trasgressione, io, Claudio, 28 anni, sono single, per scelta, delle altre, sono un tipo anonimo, fisicamente normale, ne bello ne brutto, ne alto ne basso, ne magro ne grasso, ho un solo difetto, il mio uccello si erge per 28 cm, ma poiché sono tremendamente timido, non riesco a usarlo un granchè.
Sono iscritto in un sito di annunci, sono in cerca di avventure, la mia fame sessuale è forte, la voglia è tanta, questo sito mi da la possibilità di inserire foto mie come mamma mi ha fatto, un po’ di pubblicità all’attrezzo non guasta, spero sempre che qualcuna mi contatti, ho provato a mandare qualche messaggio, ma nessuna risposta per il momento.
Quella sera invece, concentro la mia ricerca sulla sezione “coppie”, coppie in cerca di coppie, coppie in cerca di singole, coppie che non vogliono assolutamente singoli, un’altra delusione…
Abitando a Verona, sposto la ricerca nelle regioni vicine, donne lombarde troppo esigenti e troppo fighe per perdersi con uno come me, mi sposto verso il Trentino, in fin dei conti faccio prima ad andare a Trento che a Milano o Venezia, le persone iscritte sono poche, ma le donne trentine sono tutte molto belle, gambe lunghe e magre, fisici asciutti, occhi azzurri…
Ci provo, trovo una coppia che fisicamente mi piace, l’annuncio non lascia dubbi, cercano anche singoli, purchè ben dotati e dimostrabile!!!
Il mio messaggio è semplice, non invadente, sincero, mi presento e chiedo se fossero disposti ad incontrarmi, ecco, inviato, aspettiamo…
La risposta arriva dopo dieci minuti :” Ciao Claudio! Sono Valentina, la lei di coppia, le tue foto sono quello che rispecchiano la nostra ricerca, il tuo modo di porti nei nostri confronti ci piace, mio marito Franco sai che volendo è bisex ma non è obbligatorio, il desiderio è il mio, quello di essere presa da due uomini, siamo ospitali e desiderosi di conoscerti, se sei sempre disponibile, una di queste sere ci organizziamo, vieni a cena da noi, e poi se ci sarà feeling……mandaci un numero di telefono dove poterti contattare! A presto! Un bacio, Vale!”
Quasi prendo un colpo, non me l’aspettavo, rispondo subito lascio il mio cell e rimango in attesa di una telefonata…
La sera passa lenta e silenziosa, il telefonino non squilla, penso ad una fregatura, vado a letto e mi addormento un po’ triste, dopo l’ennesima “bocciatura”….
L’indomani la vita riprende come sempre, l’ufficio è sempre grigio e senza anima, che palle, niente di niente, tutto uguale, alle 12.20 ricevo una chiamata
“pronto?”
“Claudio?”
“Si, chi parla?”
“Ciao! Sono Valentina, di Trento, ci hai lasciato il numero ieri sera…”
Silenzio
“Ci sei?” riprende lei
“Si si, scusa, è andata via un attimo la linea, ciao Valentina, è un piacere sentirti, grazie per avermi chiamato, hai un voce stupenda!”
“Grazie, sei molto carino, ti chiamavo per……………….”
Ci mettiamo d’accordo per la sera seguente, se non è un problema devo essere da loro per le 18, a Trento evidentemente hanno l’abitudine di cenare presto!!! Mi prendo la mezza giornata dal lavoro così da non avere problemi e dover correre, stanotte non dormirò, già adesso sono nervoso, un certo formicolio al basso ventre sta prendendo piede, meglio andare a mangiare, spero di distrarmi, altrimenti sarò snervante questa attesa.
Arriva il giorno fatidico, la notte è passata lentissima, mille pensieri e mille si sono affacciati nella mia mente, non sono riposato, ma sono elettrizzato anche se il tempo non sembra passare mai, ma passa per fortuna, arriva l’ora di partire, sono in macchina e sul navigatore imposto l’indirizzo di destinazione, ho visto che abitano in centro, vicino a Piazza Venezia, in via Grazioli, non dovrebbe essere un problema, un po’ la conosco Trento per fortuna… nonostante i lavori in autostrada, alle 17.30 sono a Trento, meglio presto che tardi, parcheggio e poi vado a bere un caffè per far trascorrere questa mezz’ora, sono in zona tanto.
Sono le 18, mi presento al portone, faccio uno squillo e mi viene aperto, secondo piano porta a destra, faccio le scale per smorzare la tensione, arrivo, la porta e accostata, busso, mi apre lei, una donna bellissima, i suoi 45 anni sono solo scritti sulla carta d’identità, è alta 1.70, capello castani e occhi azzurri, magra, slanciata, vestita da sera, tacchi alti, calze nere, scollata quanto basta per vedere il seno, mi f accomodare, Franco ci aspetta in salotto, un bell’uomo anche lui, altissimo, almeno 1.90, ben tenuto e curato, vestito elegantemente anche lui, mi colpisce il fatto che l’atmosfera è molto accogliente, sento il calore di persone cordiali e socievoli, le strette di mano sono forti, come piacciono a me, chi stringe la mano per finta mi sa tanto di persona falsa, loro sono sinceri, sorridenti e molto piacevoli!!!
Un aperitivo per sciogliere la tensione che comunque c’è, quattro chiacchiere per conoscerci, racconto lo ro della mia vita monotona, della mia timidezza,lo faccio ovviamente tutto rosso in viso, Vale è seduta sul divano accanto a me, e la sua mano è appoggiata sulla mia coscia per tranquillizzarmi, vede il mio imbarazzo e mi dice di star tranquillo, fosse facile!!! L’aperitivo fila liscio, ci prepariamo per la cena, tipica trentina, iniziamo con un carpaccio di carne salada, un primo di canederli al burro fuso e salvia, come secondo luganega e fagioli con cipolla a vivo, giusto per star leggeri!!! Valentina cucina molto bene, abbiamo mangiato benissimo, le due bottiglie di vino sono andate giù alla grande, ci concediamo un bicchierino di limoncello, il caffè lo prendiamo in salotto, io sul divano a tre posti, Franco sulla poltrona accanto e Vale a prepararci il caffè con la moka, io e Franco parliamo di sport, del fatto che mi piace l’hockey su ghiaccio e che seguo il campionato svizzero, lui mi asseconda perché ne capisce di hockey, anche se segue quello Canadese, arriva Valentina, faccio un colpo, il vassoio con i caffè in mano e dietro c’è lei in reggiseno nero e perizoma, calze autoreggenti e tacco 10, un sorriso che non lascia dubbi, dopo aver perso un paio di battiti, cerco di ricompormi, non so come agire, Franco mi precede e le fa i complimenti, il vassoio viene appoggiato sul tavolino di fronte a noi, Vale si siede al mio fianco, non riesco a staccarle gli occhi di dosso, mi scuso e in cambio ricevo una passata di tette sul braccio, scatta l’erezione, solo che date le mie dimensioni, inizia ad essere fastidiosa, non so come sistemarmi sul divano, guardo Franco e lo vedo già nudo, ma come ha fatto? Quando si è spogliato?
Mi sorride e mi invita a spogliarmi altrimenti il caffè si fredda, prendo coraggio e mi alzo, faccio per togliermi la camicia e le mani di Valentina prendono la cintura dei pantaloni e la sfilano, poi i pantaloni stessi mi vengono tolti e assieme i boxer, sono nudo anch’io, il cazzo in tiro e l’espressione di Vale la dice lunga sulla serata che mi si prospetta!!!
Le dolci mani di Vale si impossessano del mio membro, e ancora ne avanza, la luce nei suoi occhi mi eccita, la cappella pulsa vogliosa di essere presa, Franco si avvicina, Vale lascia una mano per prendere il cazzo del marito, la sua bocca è indecisa, il porto sicuro o la nuova rotta?
Decide per prendere in bocca il cazzo di Franco, anche lui messo piuttosto bene, un 20 cm ci sono tutti, grosso e depilato, se lo prende tutto, lascia fuori solo le palle, gliele prende in mano e gliele massaggia, intanto inizia a muovere l’altra mano che sta stringendo la mia asta, mi sporgo verso di lei, la mia cappella è praticamente appoggiata alla sua guancia, lo sente che premo li, ma è più forte la voglia di tenere in bocca il cazzo del marito, stiamo facendo conoscenza, un passo alla volta…
Dopo dieci minuti si stacca dal marito, lui è estasiato, il suo uccello è turgido e maestoso, dev’essere di un duro pauroso, potrebbe spaccare una lastra di marmo, Vale si concentra sul mio adesso, la sua bocca è calda, umida e larga, non c’entro tutto, ma una buona parte si, sento che spinge verso il mio ventre, ma arriva fino ad un certo punto, ci riprova ma niente, allora inizia a muoversi su e giù, qualche pausa per leccarmi la cappella e poi riprende il movimento, sto per venire, lo faccio presente, si stacca e mi da il tempo di riprendere fiato, ci spostiamo in camera da letto nel frattempo, un letto matrimoniale molto semplice, arredamento sobrio ma caldo, mi fanno distendere al centro del letto, Vale mi sale sopra con la sua vagina sopra la mia faccia, è il suo turno e io mi perdo volentieri a leccargliela, è bagnatissima e dopo un paio di minuti la sento venire, è un piacere il suo umore, mi confessa che sono bravo come linguista e che adesso vuole vedere il resto, Franco è ancora in disparte, lo scorgo che ha una videocamera in mano, il porco ci sta riprendendo, è eccitatissimo anche lui, come me e come la dolce mogliettina!!!!
Vale si distende sul letto, le gambe aperte sono un chiaro invito a riprendere dove l’avevo lasciata, la posizione mi impone di stare con la testa infilate tra le sue gambe e il corpo raccolto offrendo il mio sedere all’obbiettivo della camera, messo così il mio uccello tocca il letto, l’asta è lunga e rigida, ho una gran voglia, quando sono intento a gustarmi la figa di Valentina, sento il mio culetto che si bagna, una sensazione strana, ma piacevole, mi giro e vedo Franco che affonda la sua bocca sul mio culetto, una mano mi tiene le natiche aperte, l’altra inizia a masturbarmi, la sua lingua indugia sul mio forellino vergine, è una situazione che mi fa paura, infatti contraggo i muscoli più che posso, sono etero convinto, ma le mani di Vale mi riportano nel suo Paradiso, il sapore dolce della sua voglia mi distrae tanto da rilassarmi, Franco che dev’essere un uomo navigato, capisce e ne approfitta per infilarmi un dito li dove non dovrebbe, lo sento entrare, mi aspetto un dolore lancinante, ma niente, entra senza fatica, lo sento scivolare e procurarmi un discreto piacere, la doppia stimolazione mi manda in confusione, una certezza che avevo sta piano piano lasciando spazio alla scoperta di un sesso diverso, lo lascio fare ma Vale mi tira su per la testa, mi vuole dentro, il tempo di infilarmi il preservativo e scivolo dentro di lei senza fatica, è bagnatissima, ha la figa calda e larga, come la sua bocca, entro quasi tutto, lei geme e si contorce, inizio con gli affondi, un movimento regolare a cercare il ritmo giusto per farla venire, Franco si è portato davanti nel frattempo, la videocamera di nuovo in mano, riprende sua moglie che si gode la mia nerchia, rallento il ritmo, esco piano da lei e quando sono fuori rientro sempre piano, per permettere al regista di riprendere al meglio la penetrazione, sento Vale contrarsi con questo movimento, lo ripeto, tutto fuori e poi rientro di nuovo, una decina di volte, l’ultimo affondo lo faccio veloce, un sussulto e Vale viene di nuovo, la sento rigida, le sue unghie sono conficcate sulle mie natiche, Franco è di nuovo dietro, lo sento armeggiare col suo uccello, lo appoggia sulle mani di Valentina, sento le sue mani e il cazzo di Franco appoggiato sulle mie natiche, ho paura…
“ti va di provare?” Valentina ha una voce sensualissima, come faccio a dirle di no?
“ho paura vale” le faccio io
“tranquillo, ti faccio vedere come si fa e poi proviamo”
Mi fa sfilare e si mette lei a pecorina, Franco le arriva dietro e mi da la videocamera, le bagna appena il buchetto con un po’ di olio e le infila la mazza in un attimo, Vale sorride
“hai visto? Non fa male, anzi!”
Franco inizia ad incularla con vigore, Vale urla di piacere, io cerco di riprendere il meglio possibile, lei mi fa cenno di spegnere e di distendermi, eseguo, non so dirle di no, sono li e loro prendono un attimo di pausa, Vale si impala sopra di me e appena pronta Franco glielo rimette nel culo, la doppia penetrazione, che sensazione, Vale mi bacia in bocca, è assatanata, si dimena, vuole prendersi i nostri cazzi il più possibile, la facciamo godere, è esausta, io sto per venire, non ce la faccio più, il tempo di togliere il preservativo e prendermi l’uccello in bocca che vengo copiosamente dentro di lei, Franco si avvicina, si mette in ginocchio e le sborra sulla faccia, ne aveva tanta anche lui, infatti ne è caduta un po’ sopra di me…
Mi cade l’occhio sulla sveglia appoggiata al comodino, segna le 23.48, dovrei iniziare a pensare a rientrare a Verona, Vale mi guarda, Franco mi guarda, io li guardo, mi sa che non abbiamo finito, adesso tocca a me, sul serio….
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