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Prime Esperienze

Solitudine felice


di AriaNapoli
30.06.2012    |    16.064    |    2 7.5
"Se vuoi andare nel camerino fai pure, io ti reggo la tenda per non far entrare nessuno..."
Tempo un amico mi chiese di accompagnarlo a fare dei regali di Natale ed io accettai volentieri, non ci vedevamo da parecchi anni e finalmente eravamo riusciti a ritrovarci entrambi al paese per le feste.
Entriamo in un grande magazzino e chiacchierando cominciamo a girare senza un'idea precisa.
Il mio amico riceve una telefonata di lavoro ed esce a parlare mentre io continuo a girovagare da solo tra i reparti ed i vari negozi.
Senza pensare mi ritrovo nel reparto abiti da donna ed il mio sguardo viene attirato dalle forme e dai colori dei vestiti, perciò comincio a prenderne di carini per ammirarli da vicino, controllare le taglie, giocare con gli abbinamenti e le trasparenze, immaginando come potessero starmi.
Poi mi sposto nel reparto intimo e qui il mio cuore comincia a battere all'impazzata..... Un paradiso per me. Le mie mani si muovevano tra i modelli esposti ed i miei occhi si riempivano di dettagli e fantasie che mi facevano volare, quando una voce mi riporta di nuovo con i piedi per terra:
- Vuoi provarle?
- Eh? Cosa? - balbetto senza capire chi stesse parlando e cosa stesse dicendo.
- Le coulotte, vuoi provarle?
Era il mio amico che mi cercava da un po' e mi aveva trovato nel momento sbagliato.
- Chi io? Certo che no? - rispondo visibilmente imbarazzato,
- Stavo solo dando un'occhiata, sai per fare un regalo....
- Dovresti provarle, ti starebbero bene, sai - mi disse Ema con un'espressione seria.
- Ma cosa dici Ema? Ti sei ammattito? Sono da donna! - esclamo io fingendomi stupito.
- Dai Albe, con me puoi stare tranquillo, so tenere i segreti e tengo a te ed alla nostra amicizia, sarò una tomba. Se vuoi andare nel camerino fai pure, io ti reggo la tenda per non far entrare nessuno.
Io arrossii pieno di vergogna senza sapere cosa dire.
- Albe, ti conosco da quando eravamo ragazzini e non sono stupido. Ero lì che ti osservavo mentre eri perso tra i vestiti da donna e mi è ritornato alla mente il periodo della nostra adolescenza, quando facevamo quelle lunghe camminate chiacchierando del futuro, di noi, delle nostre passioni e dei nostri desideri. Ricordo bene la tua timidezza cronica e la tua curiosità. Quante volte siamo andati insieme a casa delle nostre amiche per studiare e tu ti allontanava con una scusa per frugare nei loro cassetti. Sapevo che eri un feticista e ti ho sempre parato il culo, perciò stai sereno, vai a provare quei vestiti che hai lasciato di là.

Ema mi regala un grande sorrisone così luminoso che avrei voluto baciarlo lì su due piedi.
Mi faccio coraggio ed entro nel camerino a provare un vestitino, ricordo che era corto e lasciava scoperte le spalle e faceva risaltare il mio girovita. Peccato per le gambe, non riuscivo mai a depilarle per paura di essere scoperto e deriso.
Ero lì che pensavo a quel particolare stonato quando Ema entra nel camerino.
- Però Albe! Ti sta proprio bene, ti fa proprio un bel culo. Scusami, ti ho portato queste, penso dotresti provarle.
E dicendo così mi porse un paio di calze autoreggenti e le coulotte verdi.
- Le hai dimenticate, indossale ti staranno benissimo, hai un buon gusto in fatto di lingerie!
- Grazie Ema, ma le calze non si provano!
- Ma va là, indossale e zitto, Albe, poi le lasci sotto il jeans, nessuno se ne accorgerà.
- Sei sempre lo stesso Ema, il ragazzino di sempre. Lo sai che ti adoro?
Lo bacio sulla guancia e lui mi stringe il culo con una mano ed esce rivolgendomi un'occhiata piena di desiderio.
Indosso calze e coulotte mi rimetto i miei vestiti ed usciamo dal negozio.
Ringrazio Ema e, imbarazzato, mi sento in dovere di raccontargli come ho scoperto la mia passione per i vestiti femminili e per la lingerie

- Ricordi, sono sempre stato timido, anzi timidissimo con le ragazze.
Troppo belle, perché dovrebbero guardare uno come me!
Perciò le ho sempre ammirate da lontano, bellissime, le adoravo e le adoro ancora e sempre. Adoro i loro lineamenti, adoro i loro movimenti, adoro i loro sorrisi e adoro i loro vestiti.
Opere d'arte fatte di sinuosità opposte agli spigoli maschili.
Amavo stare all'aria aperta e correre, giocare con gli amici e ridere, ma con le ragazze diventavo muto, impacciato, scontroso....
Troppo belle e troppa voglia di baciarle, di toccarle, di guardarle.
Si, mi sarei accontentato anche solo di guardarle, di tenerle come un vaso da fiori da ammirare e da sfiorarle delicatamente con il naso e con le punte delle dita per assaporarne la fragranza e la freschezza.
Un pomeriggio faceva caldo e giravo per casa in mutande. Ero stranamente solo quel pomeriggio.
Entrai in camera di mia madre, aveva un grande specchio e la mia attenzione fu catturata dall'immagine riflessa. Un adolescente troppo magro. Muscoli leggermente abbozzati, ma sempre troppo esile.
Il mio boxer bianco scivola sul pavimento senza pensarci.
Magro, esile, ma proporzionato, poco peloso e con un bel culo.
Si, effettivamente ho proprio un bel culo, sembra quello di una ragazza...
Ho cominciato a guardarmi con occhi sempre più grandi, nascondo il pisello tra le cosce e vedo una ragazza nuda, ma ero io!
Mi guardo intorno preso da una strana frenesia, apro gli armadi, niente, solo roba da signore in carne. Insisto, cerco, frugo nel fondo dei cassetti. Ecco! un vecchio vestitino di qualche anno fa, quando mia madre era magrissima... Lo indosso e mi entra! Nero ed elegante, lungo fino alle ginocchia ma molto sexy, aderente... Mi slancia proprio... fasciante... mi sta veramente bene!
Trovo un paio di scarpe con i tacchi, un po' larghe certo, ma almeno entrano. Inclino lo specchio e la mia testa sparisce dall'immagine,
c'è solo una donna attraente e slanciata nella stanza.... una vera porca!
Si massaggia il corpo con dolcezza, stirandosi le pieghe del vestito e mostrando il suo gran bel culo da urlo.
... se fossi donna, penso, sarei una vera porca.... Anzi, SONO una vera porca! Mi ritrovo ad arrossire.... oops, quella protuberanza che sta spingendo lì davanti non è molto femminile.
Indosso una mutandina di mia madre. Troppo larga. Ne cerco altre. Trovo un vecchio costume sgambato, rosa.
Perfetto! Mi sta ed emana anche buon profumo da donna.
Ora la mia erezione è sparita, schiacciata da un costumino un po' troppo stretto. È nascosta, ma la sento pulsare forte. Non ricordo di aver avuto mai un cazzo così duro, nemmeno nell'ora di ginnastica, quando le ragazze indossavano quei meravigliosi fuseau!
Fa quasi male... Sta provando a scappare da quell'abbraccio rosa, ma non può, il costume è a vita alta, perciò lo sento che pulsa, pulsa appoggiato ai miei addominali da adolescente sportivo.
Sto venendo!!
E' bellissimo... mi guardo venire senza toccarmi...
E' stato più bello di qualsiasi film porno che avessi mai visto e più eccitante di qualsiasi sega....
...... Mi piace!
Mi piace, penso, mi piace tantissimo! Devo rifarlo....
La prossima volta che resto solo in casa lo rifarò! Si!

- Ecco perché ad un certo punto hai cominciato a farti vedere sempre meno in giro!
Esclama Ema che era stato ad ascoltarmi in silenzio.
- Prima non eri quasi mai solo a casa, eri sempre con noi in giro a fare casino o a giocare a basket. Ricordo ancora con nostalgia i pomeriggi invernali a casa tua, a bere, a fumare ed a ridere come scemi. In quanti eravamo? Sempre almeno in 5, poi qualche volta siamo arrivati anche a 10 o 12 persone!
- Eh già, quando eravamo sotto esame! Maschi e femmine! Che bei ricordi!
- Albe e quanti film porno abbiamo visto noi cinque! Ah ah ah!
- Eh eh eh! Il video registratore si è fuso a furia di mandare le cassette avanti per arrivare subito al momento delle scopate! E mio padre era incazzato nero!
- Ecco perché ti piaceva sempre andare a cercare la parte dove lei si metteva a pecora!
- Bravo! E lo smorza candela, non ce lo dimentichiamo!
- Se il letto dei tuoi potesse parlare, sai quante ce ne direbbe!
Rimanemmo in silenzio entrambi per un po', assaporando la gioia che ci regalavano quei ricordi, ognuno perso dentro i propri pensieri.
- Albe, dovevi essere uno spettacolo vestito da donna quando eri un ragazzino senza peli, mingherlino e senza barba! Ancora adesso hai mantenuto un gran bel culo, morbido e liscio!
- Non dire stupidaggini, Ema!
- Tu sei uno stupido sai CARA Albe? Se tu ti fossi confidato con me tanti anni fa mi sarei risparmiato tante seghe e tu ti saresti evitato tante banane, cetrioli ed utensili vari!! Sai che ti avrei scopato volentieri a pecora come piace a te? Certo non eri il mio tipo, sai che amavo e amo la figa, ma qualche trapanata te l'avrei data di gusto e ti avrei fatto diventare anche un professionista dei pompini!!!
- Accidenti alla mia timidezza! Però un bravo spompinatore lo sono diventato ugualmente, e sono anche un ottimo leccatore di fighe! Sappilo! Sai, a volte mi capita di andare in ufficio in perizioma e calze autoreggenti, proprio come nel grande magazzino! Mi fa sentire leggero e libero come l'aria.
- Senti Albe, ma quando la facciamo una rimpatriata a casa dei tuoi?
- Adesso è libera per tutta la sera, ma non riusciremo mai a convincere gli altri saranno già tutti impegnati!
- E chi ha detto che dobbiamo invitare anche gli altri, ARIA?
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