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Prime Esperienze

UN CULETTO NUOVO NUOVO 2°P


di RedTales
18.03.2015    |    16.628    |    0 9.9
"Non riuscì a fare altro perché gli altri due, dopo averlo preso per le braccia, gli si misero sopra, tirandolo di nuovo giù sul tavolo..."
Non rispose, non sapendo proprio cosa dire, visto che non solo non lo aveva mai fatto ma non si era neanche mai trovato in una situazione così.
Senza accorgersene, si ritrovò con Fernando accucciato dietro di lui che si mise a leccargli il culo. Girò la testa per guardarlo. Avrebbe voluto dirgli qualcosa ma quella lingua che partiva dalle palle per risalire, lungo il solco tra le chiappe, fino alla schiena gli stava piacendo... troppo.
Ormai l'orgia era iniziata e quel gruppo di sei ventenni si stava per scatenare. Alessio lo sapeva benissimo ed era li per farsi dispensare il maggior piacere possibile da tutti quei cazzi che si erano radunati per scoparselo.
Infatti Angelo, dopo avergli fatto sollevare una gamba sulla spalliera del divano, lo aveva già impalato e se lo stava scopando, proprio mentre Samuele gli si era appiccicato alla bocca e gli aveva infilato tutta la lingua dentro. Gli altri due erano li intorno, aspettando il loro turno e, nell'attesa, si menavano l'uccello.
Fernando, nel frattempo, visto che il nuovo arrivato lo lasciava fare, anzi, sembrava proprio gradire, gli stava allargando il culo con le mani, infilandogli nel buchetto la lingua. Passò poi ad un dito e sentendolo così disponibile e... cedevole, dopo averlo fatto piegare sul bordo del divano, provò a penetrarlo. Ma la sua cappella non era certo il dito e il ragazzo si lamentò per una fitta che sentì proprio li, spostandosi e dicendo che non voleva, come se si fosse svegliato all'improvviso.
- “No, non mi va, lasciami stare il culo. Non voglio”.
Diego, che stava guardando, proprio per capire cosa fare di lui, lo zittì con un : “dai, guarda Alessio! Ti sembra che gli faccia male? Non vedi che gli piace come a una troia! E' solo il primo momento, poi ti piace e non ne puoi più fare a meno...”
Terminò la frase prendendogli il pisello in bocca e iniziando a succhiarlo avidamente.
Gilberto smise di lamentarsi e iniziò a gustarsi quella bocca. Fernando, preso un po' di lubrificante dal vasetto, iniziò a spalmarglielo attorno e... dentro. Prima con un dito, poi con due, sentendo lo sfintere aprirsi sempre di più. Si sistemò di nuovo dietro e riprese a puntarlo con la cappella. Lo afferrò per i fianchi e cominciò a spingere. Non entrava. Gilberto sentì di nuovo una fitta e cercò di liberarsi ma si trovò stretto tra l'abbraccio di Diego e quello di Fernando che gli impedivano di spostarsi. Fu proprio lui che, dimenandosi, si spinse di colpo indietro, facilitando la penetrazione. Tutta la cappella scivolò dentro e lui provò un'altra forte fitta che lo fece immobilizzare.
- “Togliti! Mi fa male” gridò. Ma ne Diego, che aveva tutto il suo cazzo in gola, ne Fernando non si spostarono. Uno continuava a tenerlo con le mani e a farsi scorrere il suo pene fra le labbra, l'altro era fermo, aspettando di continuare a spingere.
Infatti così fece. Gilberto trattenne il fiato, aspettandosi di sentire ancora male, ma il resto della penetrazione fu quasi indolore. Percepì il corpo dell'altro contro il suo culo e una strana sensazione dentro il culo. Vedendo che era stato infilato fino in fondo, anche Diego si fermò, come per lasciargli percepire completamente quella sensazione che stava provando.
- “Ti piace sentirlo tutto dentro?”
“Mhh...”
“Dai, dillo che ti piace...”
“Mi senti che sono tutto dentro?”
“Mhh...”
“Adesso ti scopo...”
“Mhh...”
e Fernando iniziò a sfilarsi. Se all'inizio aveva sentito una fitta di dolore e poi quasi niente, adesso quel movimento, gli procurava piacere. Ritornò avanti, sempre lentamente, quindi di nuovo indietro, poi avanti, ancora indietro.
- “Ahhh...”
Gilberto si lasciò sfuggire dei gemiti di puro piacere che proprio non riuscì a tenere dentro la gola. Era troppo bello. Pensò a cosa avrebbero detto gli altri. Pensò che si stava facendo scopare. Pensò che gli avevano aperto il culo. Pensò che tutto era successo così in fretta e che... stava godendo.
Il ritmo era diventato sostenuto e quasi non riusciva a sopportare quell'enorme piacere che gli saliva dalla base del pene e si propagava dappertutto.
A complicare la situazione ci pensò Diego che si riprese il suo uccellino in bocca. Ormai stava per scoppiare e... lo fece, riempendogli la bocca.
- “Troia! Sei venuto come una troia! Sei venuto di culo, perché ho appena iniziato a lavorarti il cazzo ma mi hai già riempito! Ti piace farti inculare troiona? E facevi tanto la verginella... Dopo ti do una botta anch'io...”
Anche se aveva già sborrato, stava continuando a godere, quasi da star male. Davanti a se vedeva le palle e il cazzo di Alessio, perfettamente lisce, che ballonzolavano al ritmo dei movimenti di chi, da dietro, lo stava possedendo. Incrociò il suo sguardo e capì che stava godendo come lui. Capì che Fernando era venuto solo perché si era fermato di colpo. Poi lo sentì' strofinarsi dentro di lui e cercò di percepire il liquido che gli aveva sparato dentro, ma non lo sentì. Quando uscì si aspettò di sentire di nuovo male, ma non provò niente. Il ragazzo che lo aveva sverginato gli arrivò davanti e iniziò a baciarlo con impeto.
- “Vieni, mettiti sul tavolo. Ti voglio guardare negli occhi mentre ti inculo”
Diego lo prese per una mano e lo tirò sul tavolo, facendolo appoggiare con la schiena. Lui si distese completamente lasciandolo fare. Si sentì nuovamente puntare ma come la pressione aumentò il dolore divenne fortissimo. Si alzò di scatto, sedendosi sul tavolo. Guardò giù e capì il motivo. La cappella era troppo grossa. Quel cazzo era decisamente fuori misura. Non riuscì a fare altro perché gli altri due, dopo averlo preso per le braccia, gli si misero sopra, tirandolo di nuovo giù sul tavolo. Alessio si abbassò su di lui e cominciò a sussurrargli parole dolci, a leccarlo dappertutto e a baciarlo, forse per tappargli la bocca.
Gli fuggì un forte grido, che si smorzò nella bocca dell'altro, quando il cazzo gli entrò dentro. - “Adesso che hai preso Diego puoi prenderli tutti... Adesso ti passa... E poi... Mhh...”
Non finì la frase e riprese a baciarlo. Gli faceva ancora male ed era senza fiato perché stava trattenendo il respiro. Diego non aspettò come l'altro e iniziò subito a soddisfarsi in quel culetto stretto. Gilberto, dopo la decima spinta cominciò ad una sensazione di puro piacere ed anche il fastidio iniziale era sparito.
Sarebbe inutile dilungarsi oltre in particolari ma, quella mattina tutti e quattro quei bei piselloni entrarono nel suo culetto e, di certo, non solo una volta, con grande goduria di tutti. Quello un po' trascurato fu forse Alessio che però seppe, in ogni caso, prendersi le giuste attenzioni di tutti.
In quegli ultimi mesi Gilberto, con i suoi amici, si vide diverse volte, specialmente quando il clima, diventato mite, riusciva a trasformare anche un angolino di prato in una lussuriosa... sala giochi.
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