Racconti Erotici > Scambio di Coppia > Desiderio 1 - Cinzia
Scambio di Coppia

Desiderio 1 - Cinzia


di Aleppe
11.01.2015    |    38.206    |    6 9.1
"Senti come è diventato duro il tuo uccello..."
Convincere mia moglie non era stato facile. La sua mentalità non era certo propensa ad esperienze sessuali extra matrimoniali, ma con la scusa del “proviamoci” ero riuscito nell’impresa. Avevamo preso allora contatti con una coppia di B…, disponibile ad ospitarci nella loro villa di campagna. Il viaggio per raggiungerli era stato estenuante. Sulla soglia, incontrammo per prima una cameriera asiatica, che indossava una divisa nera orlata di bianco con una foggia classica anche nei minimi dettagli, tale da lasciar scoperte e ben in vista tutte le “parti giuste”. Era evidente che fosse una divisa studiata per arrapare. Questa chiamò la padrona di casa, che si presentò accompagnata da due servitori di colore in pantaloni neri e livrea gessata granata, anche questi evidentemente scelti più per la prestanza fisica che per le loro capacità professionali. “Piacere, io sono Gianna, tu devi essere Andrea e tu Cinzia.” Disse porgendoci la mano, poi, rivolta ai due di colore: “ragazzi, cosa aspettate, andate a prendere le valigie dei signori e portatele nella loro stanza. Immagino che siate stanchi dopo questo lungo viaggio, quindi non vi trattengo oltre e, se volete riposare, la stanza è già pronta per voi.” Terminati frettolosamente i convenevoli, approfittammo dell’offerta di Gianna e ci recammo immediatamente in stanza. La nostra ospite era bionda, non bellissima, ma con un corpo estremamente provocante per le curve di cui era dotato e, soprattutto, una gran faccia da troia. Caratteristiche fisiche che, fatto salvo il colore dei capelli, nero corvino, condivideva con mia moglie.

La stanza era magnifica, spaziosa, luminosa, dotata di un ampio letto matrimoniale e, fatto che apprezzammo tantissimo, bagno dedicato. Buttati sul letto senza quasi neppure toglierci le scarpe, Cinzia mi guardò con aria maliziosa e disse: “secondo te, quella fa sesso con i due camerieri? Hai visto che fisico che hanno? Non vorrai dirmi che li ha scelti perché voleva dare lavoro a due extra comunitari.” Non risposi, ma dallo sguardo capì che condividevo completamente quell’opinione. “Chissà che cazzo enorme avranno qui due …” e così dicendo mi pose la mano sulla patta, cominciando ad armeggiare per liberare il mio. Rimasi stupito: in tanti anni di matrimonio non solo non aveva mai mostrato un simile desiderio, ma tantomeno si era espressa in maniera così esplicita. L’aria della casa stava già facendo effetto?
Poi, senza che le chiedessi nulla, si buttò capofitto sul mio membro e cominciò a leccarlo e succhiarlo. Naturalmente non feci nulla per interromperla e mi godevo sdraiato quel magnifico lavoro di bocca. Leccava l’asta dal basso verso l’alto, poi riscendeva fino alle palle, ne prendeva in bocca una e, dopo averla un po’ ciucciata, risaliva verso la cappella, ingoiandola completamente. Quindi cominciò a spogliarsi e, una volta nuda, prese a spogliare anche me. Mi salì allora sopra, a cavalcioni, s’infilò senza tanti preamboli il cazzo ormai duro nella fica e cominciò a cavalcarmi quasi volesse domare uno stallone selvaggio. Afferrate ben bene le chiappe, mi sollevai per poterle leccare i capezzoli turgidi, aumentando a dismisura il di lei piacere. La rovesciai quindi sulla schiena e, a cosce spalancate, la chiavavo come un forsennato, senza interromperle il trattamento di lingua alle sue belle tette. Non passò molto che lei venne, ma la sua iniziativa aveva scatenato il mio desiderio e, soprattutto, non volevo perdere l’occasione di disporne in una veste così assatanata, pertanto la misi alla pecorina e cominciai a chiavarla dandole sonore pacche sul culo. Vedendo che quest’iniziativa era foriera di ulteriore piacere, passai al mio desiderio solitamente non corrisposto, e le schiaffai senza tanti preamboli il cazzo nel buco del culo. Le afferrai le tette con le mani e, completamente avvinghiato a lei, la inculai senza nessuna pietà, mettendole anche due dita in bocca dicendo: “succhia troia, fai finta che questo sia il mio cazzo.” Purtroppo ciò non durò a lungo, e non poteva durare considerato il livello di eccitazione, e dopo poco venni anch’io. Mi lasciai allora cadere sul letto e, con un ultimo sguardo diretto verso il suo buco del culo dal quale colava la mia sborra copiosa, mi lasciai andare ad un sogno profondo.

Addormentati con la luce, ci risvegliammo col buio completo. Era già ora di cena, ma Cinzia non volle rinunciare a presentarsi in maniera consona allo scopo, di conseguenza impiegò tutto il tempo necessario per mettersi in tiro e indossare un abito attillato che esaltasse le sue forme. Scendemmo quindi nella sala sottostante dove tutto era già apparecchiato. Gianna ci presentò Carlo, suo marito, che, al contrario di lei, era un tipo assolutamente nell’ordinario. Il classico “funzionario”, né alto né basso, né grasso né magro, dal fisico non prestante ma neppure cadente, ecc. Dalla sala, attraverso una finestra ricavata nella parete, si vedeva l’ampia cucina, dove la servitù armeggiava per preparare la cena. “Quella è la cucina”, indicò Gianna, “terreno di esclusiva proprietà della servitù. Al di fuori della cucina, la servitù è obbligata a corrispondere qualsiasi tuo desiderio, e sottolineo qualsiasi, ma se ti avventuri in cucina senza avere il loro permesso, è concesso loro di farti qualsiasi cosa …” proseguì terminando la frase con un sorriso ammiccante. “… e vale anche per i maschi!”, aggiunse poi rivolgendosi verso di me con aria severa.

Al tavolo, lungo, di forma rettangolare, Carlo ed io eravamo seduti alle estremità, mentre le rispettive mogli, entrambe bellissime per l’occasione, al centro del lato lungo. La cena fu ottima, Carlo e Gianna furono degli ospiti squisiti con i quali si poteva conversare di qualsiasi cosa senza cadere nel banale.
Terminata la cena, scesi due scalini, ci spostammo nella zona dell’ampia sala in cui, attorno ad un tavolinetto, stavano collocati su un tappeto un ampio divano appoggiato alla parete e due poltrone. Di lato, tra una poltrona e il divano, un ampio televisore. Carlo e Gianna si sedettero sul divano, Cinzia sedeva sulla poltrona di fronte al televisore e io sull’altra. “Bene”, cominciò Gianna, “parliamo pure del motivo per cui siete venuti fin qui. Noi amiamo gli scambi di coppia, che pratichiamo da anni, ma ci teniamo che l’atto sessuale sia consumato alla presenza dell’altro coniuge. Non la squallida separazione in cui ciascuno si nasconde col partner dell’altro in stanze separate, piuttosto un gesto di … amore di gruppo, per intendersi.” “Quindi Cinzia, se vuoi cominciare sedendoti accanto a me …” proseguì Carlo, ma mia moglie non aveva affatto intenzione di cominciare e cominciò a irrigidirsi. Sorridendo, Gianna si rivolse verso di me sussurrando: “La moglie è sempre la parte più difficile, ma non ti preoccupare, una volta svezzata, vedrai che sarà proprio lei a trascinarti nelle perversioni più intriganti.” A questo punto Carlo si alzò e si avvicinò a Cinzia, alla quale prese la mano e, guardandola negli occhi, disse: “Avanti, non aver paura, tiralo fuori e toccamelo”. Ma niente, lei era come pietrificata. “Lasciati andare, so che ti piace il sesso”, aggiunse allora Carlo, prendendo il telecomando dal tavolino e puntandolo verso il televisore. Acceso il quale, sullo schermo cominciarono a comparire delle immagini a me in certo senso familiari. Eravamo Cinzia ed io nella stanza da letto! Ci avevano ripresi nella nostra intimità! E non avevano tralasciato niente, anzi, con vi erano addirittura magnifici quanto espliciti zoomate sulle parti migliori del corpo di mia moglie. Che rimase di fronte a quelle immagini a bocca aperta, mentre avrebbe fatto meglio a chiuderla, infatti Carlo colse l’occasione per tirarsi fuori da solo il membro e infilarlo nella bocca di Cinzia. Sul momento lei ebbe un sussulto, ma Carlo fu rapido ad afferrarle la nuca con una mano per impedirle di liberarsi e dirle “ciuccialo senza fare storie come facevi a tuo marito”; da quel momento, Cinzia non oppose più resistenza. Ed era buffo vedere la guancia di mia moglie che ritmicamente si gonfiava per il movimento del cazzo che le stantuffava la bocca, mentre lei non riusciva a distogliere lo sguardo dal televisore, sul quale continuava la proiezione del video hard core di cui eravamo i protagonisti!
Carlo e Gianna si scambiarono un cenno d’intesa, lei si avvicinò a Cinzia e, sollevatala, cominciò a spogliarla, mentre continuava a spompinare il marito. Una volta completamente denudata, Carlo, toltisi i pantaloni, si sedette sulla poltrona e fece “accomodare”, con l’aiuto di Gianna, mia moglie sul suo cazzo eretto. Cinzia prese dunque a oscillare sul cazzo del padrone di casa, continuando a godersi lo spettacolo televisivo, mentre Gianna le slinguazzava oscenamente i capezzoli. Non passò molto tempo che mia moglie si lasciò andare ad un lungo “Ooohhhh” chiaro indicatore del godimento più profondo. Una volta venuta, Carlo decise di ispirarsi alla scena del film in corso, ribaltò Cinzia alla pecorina sul tavolino, estrasse il cazzo dalla di lei fica e, senza tanti preamboli, glielo schiaffò in culo. Gianna, nel frattempo, si avvicinò a me, estrasse il mio cazzo dai pantaloni e cominciò a segarmi mentre con la lingua mi stuzzicava orecchio e collo. “Ti piace vedere tua moglie inculata come una qualsiasi battona, vero?”, mi sussurrò, “Non ti vergognare, è così per tutti. Senti come è diventato duro il tuo uccello. Vuoi che tolga la mano? No, vero, masturbarti di fronte a lei ti eccita ancora di più. Vuoi metterglielo in bocca? Ancora non è il momento, più avanti ne riparleremo.” Ascoltavo queste parole eccitatissimo e quando vidi Carlo venire nel culo di mia moglie, sborrai immediatamente. Carlo estrasse allora dall’ano il proprio pene, lasciando che le ultime gocce di sperma si riversassero sulla di lei schiena. Cinzia era magnifica, appoggiata al tavolo a quattro zampe, rossa in viso per lo sforzo di sopportare l’inculata e con il rivolo di sperma che correva lungo la schiena fino alle chiappe. Trascorso quasi un minuto, si sollevo e, con grande nonchalance, o forse in tranche, come se nulla fosse accaduto, raccolti i vestiti da terra, disse: “Sono un po’ stanca, scusatemi, vorrei andare a dormire” e si diresse verso la nostra stanza, seguita ovviamente da me.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.1
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Desiderio 1 - Cinzia:

Altri Racconti Erotici in Scambio di Coppia:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni