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Scambio di Coppia

l'avventura del viaggio


di Bollicina87
10.04.2016    |    20.248    |    12 9.3
"Metterci in viaggio, spararci i nostri 600 km tutti d’un colpo..."
Anche quella volta avevamo deciso di partire subito dopo il lavoro.. metterci in viaggio, spararci i nostri 600 km tutti d’un colpo.. come ci piaceva sempre fare, senza soste e approfittarne per parlare un po’.. come se poi di solito fossimo abituati a tenercele per noi le cose!
Ma in viaggio era sempre stato diverso, ogni qual volta imboccavamo l’autostrada si calava su di noi un certo relax, si accendeva qualcosa, direi quasi una sorta di eccitazione, sicuramente questione di chimica, come ogni aspetto della nostra storia: gli sguardi, le parole, i baci… il sesso.
Lui è alla guida… si è così la scena perfetta, io di fianco con i piedi stiracchiati sul cruscotto, e di solito mi vesto comoda… no jeans, non cose strette, quanto meno ho addosso più mi piace, in viaggio mi voglio pronta a tutto, e poi la sua mano tra le cosce mentre l’altra tiene il volante… bhe sempre fantastico, ed è sempre meglio sentirla su dei leggings, tra i pantaloncini o sotto una larga veste.
E poi è bello provare a farsi vedere da quelli che ti sfrecciano davanti o dai camionisti che dall’alto scrutano tra i finestrini e lanciare sguardi ammiccanti…
Ma questo viaggio non poteva essere uno dei soliti, in effetti ci sentivamo abbastanza tristi, al ritorno non saremmo rientrati insieme e il pensiero di allontanarci già ci toglieva il respiro: la nostra convivenza non è abitudine e nemmeno rassicurazione, e spesso nemmeno serenità, ma è gusto, piacere, brivido, emozione, forse una droga… si proprio esaltante come una droga, che ti eccita, che ti manca quando non ce l’hai anche solo per un’ora, e che quando la prendi prima godi, sudi, ti appaghi e poi dopo quasi la odi, solo per qualche attimo, solo nell’attimo prima che ti ricomincia a mancare.
Ma avevo deciso di non pensarci, anzi avevo deciso di fare un carico di divertimento in quelle ultime ore insieme… e il gioco sarebbe dovuto cominciare fin da subito, non avevo alcuna voglia di perdere tempo.
Questa volta avevo un pochino esagerato con la mise… scollata al massimo ( guardare le mie tette mi ha sempre eccitato da morire) un sedere al vento, sotto quella gonnellina a piega che lasciava passare un soffio di corrente proprio li.. che nonostante tutto sentivo gocciolare sulla pelle, tra le cosce.
Dopo meno di 70 km, dopo un breve spuntino, fingo di essere stata una sbadata.. niente acqua da bere! dobbiamo fermarci! in più io devo assolutamente correre in bagno, lo prego di fermarsi al prossimo autogrill. Non è stato facile, il posto doveva essere proprio quello, non un altro, non mi poteva andare bene qualunque cosa, come era sempre stato, questa volta qualcosa ci aspettava li e non potevamo passare oltre.
Organizzare un viaggio avventura l’ho sempre trovato affascinante, ma che ne pensi di tante avventure a luci rosse in giro per l’Italia rotolando verso sud????
Appena mi era venuta questa idea, mi sono immaginata a scopare per ogni autogrill della Milano-Napoli: nella cabina di un tir messa a pecora dal camionista e spinta sul cazzo di mio marito; nello spogliatoio delle bariste a leccarcela mentre lui ci spia e sente i nostri gemiti, e vede le mie mani in quelle due fighe, che dopo sicuramente gli avrei fatto assaggiare dalle mie dita; e perché no dare un passaggio ad una bella signora che di sicuro avrebbe goduto nel succhiarglielo fino a costringerlo a fermarci su una piazzola e farsi sbattere sul cofano mentre io sarei rimasta in macchina a sgrillettarmi in un lago di piacere nel vedere il mio toro che la montava…
Beh.. ho immaginato troppi casi fortuiti e troppe coincidenze eccezionali… ma l’esagerazione della fantasia mi ha sempre gasata, pensare in grande mi mette in moto il desiderio.
Quindi dopo tutte queste fantasie passo ai fatti!
Mi studio la strada del nostro viaggio, mi calcolo qualche tappa e mi metto a lavoro,
Riesco a trovare un paio di coppie che abitano proprio nella zona della prima sosta che avrei in mente di fare.
Una delle due l’avevo già adocchiata, due superfighi… li tenevo in mente da un po’, sicuramente eccitanti dalle foto e dal profilo, ma per quello che avevo in mente io ci voleva qualcosa di più.. pura voglia di scopare!
Contatto entrambe le coppie, ma come sospettavo la supersexy se la tira troppo, quindi punto il tutto e per tutto sull’altra.
In fondo è venerdì sera, di solito si esce, e chi piace fare questi giochi non si fa problema a spostarsi, e non eccitante darsi appuntamento in autogrill??
Spiego ai ragazzi la mia idea di organizzare una sorpresa a mio marito, che in realtà a tale proposta non mi avrebbe presa tanto sul serio, ma se lo colgo sul momento il porco non potrà certo dirmi di no!
Prima di convincerlo a fermarci avevo riscaldato un pochino i sensi , per come mi ero conciata da troia non fu difficile provocarlo e poi giocando chiedergli “che ne dici se ora che scendiamo provo a rimorchiare qualcuno? In fondo qui chi ci conosce?”
Ma ovviamente non mi prende sul serio, e trattenendo per un attimo le sue mani su di me, lo sguardo eccitato e aggiustandosi il cazzo duro, mi spintona un po’ e mi risponde “copriti un po’ pima di uscire… troia”.
Nonostante non fossi sicura di riuscire a convincerlo a sostare, avevo organizzato tutto nei minimi particolari, con i due mi ero sentita fino a poco prima di partire.
Sapevo quale macchina avevano e dove si sarebbero fermati… compaiono al banco del caffè… ci guardano..
Io e lei in perfetta sintonia, mio marito non può immaginare di essere solo una vittima, quindi io mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro: “ hai notato questi due… pare che ci provano, che dici mi lancio”?
In effetti non aspetto nemmeno la sua risposta, mi lascio semplicemente guardare da lui mentre mi avvicino ai due complici, in un luogo pubblico non poteva farmi scenate, e poi cosa stavo facendo di male?
Lo avevo capito fin da subito che quei due potevano fare al caso nostro… due porcelli veri… senza esitare mi infilo tra i due sgabelli e dando le spalle a lui, con il mio sedere coperto al limite, che sfiorava la sua coscia, mi rivolgo a lei, le sfioro la mano, passando prima di striscio con le nocche su quel bel seno pieno e sodo, e con un semplice “cosa fate? Vi va la nostra compagnia?” rompo il ghiaccio con i finti estranei, e allo stesso tempo pietrifico mio marito.
In un attimo ci ritrovammo fuori, fumiamo una sigaretta, facciamo finta di interessarci l’uno dell’altro, e mentre lui non mi toglie gli occhi di dosso, l’amica porcellina non smette di guardare il cazzo del mio lui, che per quanto imbarazzato si potesse sentire, non riusciva a trattenersi nelle mutande.
5 minuti bastano per intenderci, ma ora la recita doveva continuare, non mi sarebbe piaciuto svelarmi dopo solo poche battute, il mio porco mi doveva credere una vera puttana, una che si sarebbe fatta scopare dai primi due che avrebbe trovato per strada (il che succede molto spesso tra le mie fantasie)…
Faccio qualche passo per allontanarmi dai due estranei e richiamo la sua attenzione “allora?? Che dici?? Ci stiamo?? Dai… per me si, a te come sembrano?” lui tentenna un attimo, io aggiungo “ma hai visto lei come te lo fissa? Di sicuro sarà tutta bagnata..”
Lui mi prende, mi bacia, sento tutta la sua lingua eccitata, mi guarda e aggiunge semplicemente “ook..”
All’inizio mi sembrava piuttosto turbato, ma poi ho capito, la sua era un’eccitazione diversa dal solito, preso alla sprovvista, ma che da toro qual è, ha saputo poi ben dosare. Per non allontanarci decidiamo di non uscire dall’autostrada, il calore del momento doveva bruciare subito, e quindi solo la penombra dell’area parking dei camion faceva al caso nostro. Accostiamo le due macchine e ci invitano a salire sul loro suv.
Lei si era sistemata dietro… tolte quelle scarpe vertiginosi, la camicetta sbottonata, a gambe aperte e senza mutande… un seno stupendo e una figa dolcissima, che ho assaggiato non appena son salita ritrovandomi le mani di lei e di lui, intrise dai suoi ormoni, sulla bocca.
Siamo montati entrambi dietro, ritrovandoci la puttanella tra di noi, volevamo scoparcela, e lei voleva scopare noi.
Subito dopo aver assaggiato il suo sapore non mi trattengo nel baciare mio marito, che inebriato da quegli odori inizia un lavoro di bocca che la signora impazzisce dai gemiti, con smania mi tocca, mi cerca e poi mi spinge in avanti… il paziente compagno era rimasto troppo tempo a fare da spettatore, ed io non vedevo l’ora di scoprire la sorpresa di quello scambio, da vera troia la mia figa e la mia bocca cercavano un turgido membro da gustare e poi da spingermi dentro.
Con delicata forza mi prende sulle sue gambe, immerge la sua testa tra i miei seni, il mio sudore e la sua saliva non avevano confini.
Ogni senso venne travolto: la vista di una scena da film, il tatto di corpi tremanti e grondanti, il gusto di sapori sconosciuti, l’inconfondibile odore del sesso, l’armonia di quelle voci sussurranti, affannate che sprigionavano piacere ad ogni respiro…
8 mani, 4 bocche, 2 cazzi, 1000 desideri: ma in quella macchina c’eravamo solo io e lui, non c’era bisogno di toccarci per sentirci, o di guardarci… lui godeva e io pure.
Scendo tra le gambe dello sconosciuto e con compiaciuta sorpresa mi ritrovo un arnese niente male tra le mani… nello swinging game non capita molto spesso… e questa volta mi sarebbe andato bene qualsiasi cazzo, me lo sarei gustata come se mai ne vessi visti, poiché più delle altre volte era la situazione che dominava l’eccitazione.
Ma la fortuna mi ha regalato un partner all’altezza: un glande come una testa rosa e gonfia, su di un tronco di legno massiccio… insomma dovevo affogare su quella chioma ed impalarmi su quel tronco.
Comincio la mia cavalcata a ritmo dei colpi che mio marito dava alla sua amante, poi cambiavo e mi lasciavo guidare dalle mani di lui che con profondità mi spingeva tra le sue gambe.
La sta facendo godere là dietro e io voglio sentire la miscela dei loro sapori sulle mie labbra e poi quelle mani sul culo lo avevano fatto bagnare troppo… lo volevo!
Improvvisiamo una sceneggiatura ad incastro, i due dietro: lui seduto, lei su di lui di spalle, che lo prende nel culo a gambe aperte… si… gambe che mi invitavano ad allungarmi là in mezzo, inevitabilmente mi piego sulle ginocchia, e cosa potevo aspettarmi da dietro se non quello che già stavo desiderando?
Eccoci lì.. ognuno il suo, ognuno nel suo, quattro corpi in un solo movimento.
Senza parole io e lei ci capiamo al volo, ci stacchiamo dai ragazzi, ci baciamo… ci accarezziamo… ed entrambe ne sentiamo bisogno, siamo state brave e pretendiamo il giusto premio, sapevamo fin dall’inizio che la sborrata dei due cazzi si doveva coronare su di un nostro lungo bacio.. era stata la mia prima richiesta, che lei era stata ben contenta di accogliere.
La sensazione fu lunga e calda: prima la tiepida doccia sui nostri seni, a seguire quel lambire dolce, e noi quattro attenti a gustare il finale perfetto.
Brevi momenti di stallo, un leggero imbarazzo… scoppia una risata collettiva.
Non potevamo trattenerci oltre, il viaggio era appena cominciato, e questa “breve” sosta aveva rallentato la nostra marcia di parecchio.
I due complici sapevano che non avremmo avuto molto tempo, quindi non fecero nessuna resistenza nel lasciarci andare subito, senza troppe chiacchiere, e in fondo per mio marito non erano altro che due come noi in viaggio per chissà dove.
Rimontati in macchina, abbastanza scompigliati, a fatica riesco a trattenere il ghigno diabolico… a contenermi dalla voglia di esultare per essere riuscita nell’intento, e vedere la sua faccia mentre glielo racconto… ma non era ancora il momento, adesso volevo godermi tutti i suoi commenti sulla mia faccia tosta e di come mi ero tuffata in mezzo a quei due come una troia esperta… e difatti non mancarono, e il suo cazzo continuava ad essere duro e io ancora più eccitata!
Nella fretta di ripartire, di proposito non mi fermo in bagno (… poteva sempre servire per una seconda mossa )
Tra risate, racconti di retroscena, toccatine e leccatine varie (devo sentire l’odore che gli lasciano addosso quelle che si scopa) passano un paio di ore buone, ormai siamo a più della metà del viaggio, e l’eccitazione non faceva che aumentare: dobbiamo scopare!
Prima di arrivare ad una piazzola di sosta che sapevamo poteva essere tranquilla, si ferma al distributore, io scendo per la pipì, lo convinco a prendere un caffè.
Stavolta non erano soltanto i miei vestiti ad attirare l’attenzione, ma sicuramente me lo si leggeva in faccia quanto ero avvolta da un fremito di passione… avrei dovuto placarmi, e invece mi guardavo attorno in cerca di un osso da mordicchiare, proprio come fa una cagna.
L’autogrill era quasi deserto, prendiamo il nostro caffè e ci dirigiamo verso i bagni, non ci stacchiamo e le nostre mani sudate continuano ad intrecciarsi, di nascosto le buttiamo un pochino ovunque mentre ci avviamo ai bagni, ci dividiamo…
Entro, prima mi avvicino ai lavelli, avevo bisogno di una rinfrescata.
In un attimo nella testa mi ripassa in mente quella formidabile cavalcata del suv e riavverto di nuovo tutti quegli odori.
Mi guardo allo specchio, provo a riprendermi da tutto quel calore che non mi passava, e intravedo alle mie spalle, da una delle porte socchiuse dei bagni, una tizia, che è abbassata in avanti e mi spia.
Resto così, per un attimo interdetta a fissarla, poi riprendo la mia borsa e mi infilo nella prima porta libera.
Non faccio a tempo a girarmi che me la ritrovo alle spalle, mi trattiene la porta e si infila dentro.
Mi spinge sul fasciatoio dei bambini, non riesco a fare resistenza, non voglio!
In mezzo a quell’odore aspro di detergenti scadenti e di bagni pubblici, percepivo solo il suo profumo, forse mai sentito un’essenza di donna così… e poi era così bella!
Mi siedo sull’improvvisato e morbido covile, la sua mano mi stringe forte un seno, si abbassa e senza difficoltà trova la mia passera avvolta da quel lembo di stoffa a pieghe e riparata da un sottile perizoma bucherellato: servita su un piatto d’argento!
Non posso non spingere la sua testa per sentire la sua lingua sempre più in fondo, non poteva immaginare che tutto quel nettare era frutto di due cazzi e una figa che fino a poco prima mi avevano riempita, ma lo avrà trovato sicuramente delizioso, perché di staccarsene non ci pensava proprio!
Mi sentivo venire, non era accaduto prima, quasi cominciavo a tremare, ma non volevo che finisse, così le prendo con forza la testa e la bacio, assaporo tutto, ormai era un mix esplosivo, e lei si accorge della mia bocca che sa di sborra, ma non poteva comunque immaginare tutto...
Non perde tempo, mi infila la sua mano affusolata interamente dentro, stavolta non mi trattengo dall’urlo, ma non riesco a pensare, mi ero dimenticata persino di lui che mi stava aspettando là fuori, anche se costantemente lo tenevo presente davanti agli occhi immaginandomelo che ci stesse guardando .
all’improvviso mi appare realmente, la troietta voyeurista aveva lasciato dietro di sé la porta semiaperta, e dall’oblò dell’altra porta si riusciva ad intravedere da fuori… mio marito non riusciva a staccarsene!
Nell’attimo stesso in cui realizzo che è lui il nostro spettatore in prima fila, il tremore mi travolge… lei mi guarda fissa negli occhi e mi bacia ancora una volta.
Proprio come una gatta si defila senza proferire parola, svanisce lasciandomi nell’esatta sensazione di un dormiveglia….
era stato forse un sogno?
Forse la stanchezza mi aveva travolto?
il mio corpo non era riuscito a tenere testa alla mia perversa mente, che aveva immaginato e goduto mentre le membra si erano lasciate andare su di un fasciatoio per bambini?
Non mi sentivo lucida, lui era scomparso da dietro l’oblò, e stavolta non potevo tirare fuori una delle tante fantasie che mi facevo di solito non appena mi allontanavo, e che gli raccontavo per stuzzicarlo un po’, perché forse davvero la lussuria stava prendendo il sopravvento sulla realtà!
Mi sistemo al meglio, continuo a sentire quegli odori, esco… lui è ad un tavolo ad aspettarmi, sarà stato molto, perché non mi chiede nulla? Perché non mi guarda?
Mi avvicino e come se nulla fosse stato usciamo: la mia confusione aumenta.
Arriviamo in macchina, si avvicina con le labbra alle mie mettendomi una mano aperta in faccia, le sue dita sotto il mio naso: la troia del bagno uscendo gli aveva leccato le dita e sfiorato la bocca, e ora tutto il mio sapore era già su di lui… non avevo di certo sognato!
Parte, ma continua a guardarmi, non diciamo nulla, dopo appena 10 km arriviamo a quella piazzola che avevamo in mente già da prima, mi fa scendere, mi stringe sulle braccia e con energia mi sbatte sul cofano: non c’era bisogno che mi chiedesse altro, le mie gambe erano già aperte ad aspettarlo.
Mi ha scopata ripetutamente figa e culo, ho sentito il suo latte sulla schiena e sulla pancia, ma non si era fermato… il mio toro era impazzito e nessuno dei due sapeva fermarsi. Arrivo mentre mi tiene in groppo al suo cazzo e senza lasciarmi uscire mi porta sul mio sedile, e dalla portiera aperta mi irrora ancora una volta!!!
Quando la realtà supera ogni fantasia…
Eravamo fuori ogni tempo massimo previsto, e anche se i nostri corpi chiedevano tregua, ci sentivamo così felici e innamorati… ci rimettiamo sulla strada, la nostra strada, il nostro viaggio… il nostro relax.
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