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Diventare cuckold ... cap.3


di spp
02.02.2011    |    30.808    |    0 7.9
"Per dirla tutta mi faceva specie leccare il mio sperma ma oramai non riuscivo a negarle nulla, pertanto iniziai a farlo, la lubrificai di nuovo con il gel e..."
Quella sera stessa andammo a letto e mi prodigai nella preparazione del suo culetto, iniziai con lo spalmarle dell’olio facendole un dolce massaggio, partivo dalle spalle e poi lungo la schiena sino ad arrivare alle sue belle cosce tornite, insistevo particolarmente nell’accarezzare il suo bel buchetto.
Passavo la mano anche sulle labbra delle sua fichetta ma, nonostante lei portasse verso la mia mano il suo sesso con il chiaro intento di farsi penetrare, mi guardavo bene dall’affondare e mi limitavo solo a sfiorarle. Anna, dietro quel trattamento, spinta dall’eccitazione cominciò a dirmi di accontentarla e poi aggiunse che non vedeva l’ora di dare il suo culetto a Nicola, mi spronò a prepararla bene in modo da sentire poco dolore quando quell’enorme palo sarebbe entrato in lei, sarà come farlo per la prima volta visto che il tuo pisellino paragonato al suo sembra un cotton fioc.
Anna non mi aveva mai parlato così, confesso che le sue parole, che in una certa misura mi facevano male ebbero il potere di eccitarmi terribilmente, mi sentivo confuso non solo ero felice perché uno stallone si prendeva mia moglie e la sottometteva ma provavo piacere ad essere umiliato, ma visto lo stato d’eccitazione non ci pensai più di tanto e tornai a dedicarmi al mio amore.
Anna quando finalmente penetrai con il dito dentro il suo bel buchetto fece un sospiro di sollievo e subito dopo cominciò ad ansimare di piacere, allora tolsi il dito e cominciai a penetrarla con il dildo più piccolo, arrivò il primo orgasmo, istintivamente misi la mano sulla sua fica, colava, era bagnata fradicia. Volli leccargliela per assurgere al sapore che mi ha sempre inebriato, la portai velocemente ad un secondo orgasmo, ero in erezione ormai da tempo allora cercai di infilarglielo nel culetto, lei sorridendo mi fermò e mi disse: patato, mi chiama così nell’intimità, se mi infili il cotton fioc come fai a prepararmi bene per lui, dai prendi il vibratore grosso e datti da fare.
Nonostante il mio desiderio fosse grande, ubbidii, presi il grosso vibratore che usavamo per giocare e con molta pazienza e lentezza glielo infilai nel culo, era la prima volta che lo facevamo perché lei non lo aveva mai voluto lì, solo davanti, temendone le dimensioni. Dovetti lubrificare con il gel parecchie volte ma dopo una ventina di minuti tutto il dildo era piantato nel suo culetto, sebbene all’inizio provasse solo fastidio e dolore in seguito cominciò a gemere di piacere ed infine arrivò all’orgasmo.
Volevo toglierglielo e trovare anch’io il mio piacere ma lei mi fermò dicendomi di lasciarglielo dentro che doveva abituarsi bene visto cosa l’aspettava l’indomani, poi mi spronò a muoverlo di nuovo sino a farle raggiungere un nuovo orgasmo, non resistevo più glielo dissi, lei sorridendomi mi chiese se volevo entrare nella sua ficona calda, riuscii solo a sussurrare un sì. Allora si girò passando dalla posizione prona a quella supina ed allargando le gambe, mi stupì il fatto che non si fosse tolta il dildo dal culo, glielo dissi, lei rispose che vista la scarsa consistenza del mio cazzetto sperava che l’ingombro dietro potesse almeno farglielo gustare un po’. Entrai senza trovare alcuna resistenza, Nicola l’aveva davvero allargata perbene, sentivo nettamente il grosso vibratore al di là dell’esile parete che ci divideva ed era difficile resistere, vista la voglia che avevo e quel che provavo, ma facevo di tutto per non godere subito, però quando Anna mi disse :”patato sei contento che domani Nicola si scopa e si incula la tua troietta e la fa godere tanto tanto mentre tu potrai guardare e farti tante seghine?” sborrai senza riuscire a trattenermi oltre godendo come mai mi era accaduto prima.
Uscito da lei feci per recarmi in bagno ma Anna con la faccia da monella imbronciata mi chiese di non lasciarla così, che io ero venuto, ma lei aveva sentito davvero poco della scopata, visto che era stata tanto brava dovevo darle un premio, si mise alla pecorina ed allargando le gambe mi invitò a leccargliela e pulirla e nel contempo a muovere il vibratore che era ancora piantato nel suo culetto.
Per dirla tutta mi faceva specie leccare il mio sperma ma oramai non riuscivo a negarle nulla, pertanto iniziai a farlo, la lubrificai di nuovo con il gel e cominciai a muovere il dildo mimando una inculata forsennata e nel contempo le leccavo tutta la fica, Anna si mise quasi ad urlare dal piacere, mi diceva che ero davvero bravo che adesso sì che la stavo facendo godere tantissimo, scoppiò in un orgasmo che mi colpì per la sua intensità. Affondai ancor più la lingua nella sua fichetta per succhiare tutti i suoi umori, lei allora accarezzandomi la testa aggiunse, vedrai domani patato sarà bellissimo e se fai il bravo magari te la faccio leccare ancora piena della sborra di Nicola, se lui è d’accordo, ha un sapore diverso dal tuo ma vedrai che ti piacerà. Io, a quel punto, accennai ad una protesta, non sapevo se me la sentivo davvero di fare una cosa simile, tanto umiliante, lei calmissima mi smontò! Ma patato non vedi che solo a dirlo hai di nuovo il cazzetto in tiro e sei appena venuto, non ti era mai successo prima, mi prese per le palline e lo avvicino alla sua bocca, gli diede un paio di leccate e poi se lo infilò, sentire la sua bocca calda mi prendeva completamente, lo tirò fuori quasi subito e guardandomi negli occhi, volle dicessi che ero felice che l’indomani lei avrebbe finalmente potuto godere tanto con un vero stallone e che l’avrei leccata volentieri tutta piena della sborra di Nicola, aggiungendo, vedrai quanta ne fa, adesso dimmelo cornutone mio, come un automa risposi sì amore come vuoi, ma lei disse no!, patato dillo bene e volle che lo ripetessi esattamente come l’aveva detto lei compreso il fatto che ero felice di essere cornuto, questo purtroppo corrispondeva a verità. Ottenuto ciò, mi tirò per la pelle delle palline in modo che il mio cazzo fosse ancora più teso, se lo infilò di nuovo in bocca, senza alcuna sollecitazione incominciai a dire che sì ero un cornuto e che ero felice che lei diventasse la troia di Nicola, esplosi in una nuova sborrata che lei inghiottì senza alcuna difficoltà.
Per quella sera eravamo entrambi appagati, dopo una veloce doccia tornammo a letto e ci addormentammo.
La mattina dopo fummo svegliati dal campanello della porta, mi alzai ed andai ad aprire, era Nicola, mi salutò con un lapidario ciao ed entrò senza chiedere permesso, poi quasi non esistessi… ehi piccola dove sei?, sentire lui che chiamava piccola mia moglie mi fece quasi specie, Anna dalla camera urlò: sono in camera, nel letto, lui allora andò di là, io lo seguii, sul comodino c’erano ancora i due dildi usati la sera prima e che vide immediatamente, lessi un sorriso sulle sue labbra, e bravi porcellini ma almeno l’avete preparato bene? Fu Anna a rispondere, certo abbiamo fatto del nostro meglio anche se sono sicura che quando entrerai tu mi spaccherai in due, vedi abbiamo usato anche quello grosso perché Luca non è certo all’altezza con il suo. Allora, puttanella, fammi sentire quanto sei felice che sono venuto a trovarti nel tuo lettone e così facendo infilò la mano sotto la camicia da notte di mia moglie, cavolo sei già bagnata, non vedi l’ora vero?. Tirò fuori il dito che le aveva introdotto nella fica e glielo mise in bocca, Anna lo succhiava come se fosse la cosa più bella del mondo, diglielo quanto mi vuoi la incalzava, digli che da oggi in poi farai tutto quello che ti chiedo pur di farti sfondare dal mio uccello. Lei si girò verso me, che ero vicino alla porta, e mi disse che sì, era la sua puttana ed avrebbe fatto tutto ciò che desiderava lui, poi continuò che anch’io ero contento e felice di quello e mi pregò di dirglielo. Avevo la gola secca, un enorme groppo me la chiudeva, ero geloso, invidioso, umiliato ma eccitato quasi in maniera parossistica, Nicola mi guardava ed aspettava, allora io dissi quello che voleva sentire, che ero felice che Anna godesse tanto e lo ringraziavo per il piacere che le donava e che io non riuscivo a darle ed anch’io, da parte mia, avrei fatto tutto ciò che lui riteneva opportuno ebbi solo la forza di aggiungere che il tutto però non doveva venire a conoscenza di alcuno che non fossimo noi tre, lui sorridendomi mi disse diciamo solo di persone che vi conoscono, ho in mente alcune cose che ci divertiranno e metteranno in luce la troia che c’è in tua moglie. Ebbi solo la forza di annuire.
A quel punto Nicola spogliò completamente mia moglie, io mi misi ai piedi del letto vedendo di non dargli fastidio, poi volle che lei lo spogliasse ero ansioso di vedere quanto fosse dotato, quando Anna gli tolse finalmente gli sleep apparve un cazzo di dimensioni, per me, gigantesche ero soggiogato non riuscivo a staccare gli occhi da quel bestione e cominciavo a capire cosa avesse provato lei la prima volta, nonostante i suoi racconti dettagliati vederlo dal vivo era tutt’altra cosa. Per la prima volta vidi il mio amore avvicinare la bocca al suo enorme palo, prima di prenderlo in bocca, gli accarezzava i testicoli e girandosi verso me … hai visto patato, questo sì che è un vero cazzo… dopo che lo aveva in bocca da qualche minuto in maniera sommessa la vidi godere, la conoscevo bene, mai avrei pensato che potesse giungere all’orgasmo per il solo fatto di fare un pompino, mi uscì spontaneo dalla bocca: amore sei la regina del sesso, sei bellissima quando godi. Nicola si sdraiò sul letto e Anna gli montò sopra impalandosi da sola, non mi sembrava vero che potesse contenere tutto quella cosa dentro di sé, lei si muoveva sinuosa mentre lui giocava con le sue tette, lei ansimava e godeva raggiungeva l’orgasmo uno dietro l’altro ad un certo punto sentii lui che le diceva, finalmente hai sbrodolato puttanella, non capivo a cosa si riferisse, poi quando Anna si tolse dal suo cazzo, mettendosi prona al suo fianco e lui le salì sopra penetrandola e mordendole il collo mi avvidi di una larga chiazza, sembrava quasi che qualcuno si fosse pisciato addosso.
Dopo aver raggiunto un paio di orgasmi anche in quella posizione arrivò finalmente il momento fatidico, Nicola uscì dalla sua fica, volle che fossi io a spalmare di gel lubrificante il culetto di mia moglie e poi mi intimò di spalmarlo anche sul suo cazzo, averlo in mano mi diede la sensazione che fosse ancora più grosso di come lo avevo visto sino a quel momento e poi era, nonostante le dimensioni, durissimo. Non sono gay, ma dovetti confessare a me stesso che quello che stavo facendo non mi dispiaceva, anzi provavo un sottile piacere a prepararlo, ricevuto l’assenso che era sufficiente smisi e mi sdraiai di fianco ad Anna, le accarezzavo il viso e le tenevo la mano, non osavo neppure pensare a cosa avesse provato da lì a poco. Nicola puntò il suo enorme palo sul buchetto e senza fretta cominciò a farsi strada, il volto di Anna era trasfigurato, grondava di sudore si intuiva che le faceva male, le chiesi se volava che lo facessi smettere, mi fece cenno di no con la testa e si morse le labbra, la baciai, le sue labbra erano gelide ma non una parola per farlo smettere. Persi la cognizione del tempo non so dire quanto tempo passò, ad un certo punto cominciai a sentirla ansimare, iniziò a parlare… oh mamma non mi fa più solo male, incomincia a piacermi.. è bello, non mi sono mai sentita così piena e così troia.. godo.. sto godendo.. sono una puttana e quasi venne urlando, lui allora cominciò ad intensificare i colpi, con un ritmo bestiale dandole della botte violentissime, Anna sembrava gradire quel trattamento perché cominciò a dirgli di fare più forte, di spaccarla ancora di più .. dai riempimi, pisciami dentro tutta la tua crema, non capivo come potesse resistere perché io, sentendola, quasi senza toccarmi, sborrai. Continuò a trapanarle il culo ancora a lungo, facendola godere numerose volte, lui era instancabile non veniva mai, alla fine lei lo pregò quasi di venire perché non ce la faceva più, oramai lo stimolo era troppo forte e doveva andare in bagno. Nicola uscì da lei che corse immediatamente in bagno, lui allora mi fece segno di seguirlo e andando nell’altro bagno volle che glielo lavassi accuratamente, mentre lo facevo mi tornò duro, lui allora per schermirmi mi disse che se facevo il bravo un giorno me lo avrebbe anche fatto leccare. Finita l’operazione di pulizia tornammo in camera, Anna lo stava aspettando già posizionata alla pecorina.

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