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Il gioco della cognata


di uomo_discreto
06.09.2013    |    70.170    |    0 9.3
"Questo mi fece pensare che lei erano almeno cinque anni che non vedeva un Cazzo con la C maiuscola, e forse ne aveva voglia..."
E’ da quando conosco mia cognata, la sorella di mia moglie, ovvero dieci anni, che il mio obiettivo è quello di farmelo succhiare da lei e poi di scopare alla pecorina quel culetto piccolo e rotondo che si ritrova. Naturalmente, vista la parentela e i relativi enormi guai che porterebbe, la cosa non è per niente facile e piuttosto ostica a verificarsi, infatti ci sono voluti dieci anni e una paziente, ma inesorabile, tattica che ha finalmente portato i suoi frutti.
Ma veniamo ai fatti. Da quando l’ho conosciuta, avendo avuto il vantaggio di dormire spesso a casa dei genitori di mia moglie nel periodo in cui eravamo fidanzati, ho fatto si che molte volte mi sorprendesse in mutande, con il pacco enorme e gonfio, per non parlare di quante volte mi ha visto con i pantaloni leggeri del pigiama da cui spuntava una enorme protuberanza mattutina. Le battute e le risate che ne seguivano mi hanno fatto sempre sperare, tuttavia non si è mai andati oltre. Il fatto poi che non fossi mai riuscito a sorprendere nuda o in mutande lei, e dunque era manifesto che non volesse farsi sorprendere, mi aveva fatto desistere quasi completamente. Eppure l’ho sempre desiderata, specie quando si andava al mare insieme e vedevo il suo corpo esile ma rotondo in costume, inoltre avevo sempre fiutato in lei voglia di servire, cosa che avevo capito anche dai racconti suoi sulle sue avventure che viveva con i ragazzi.
Gli anni passavano, ed io ebbi altre occasioni nella villetta di campagna dove passavamo l’estate, sbattendole in faccia il mio enorme pacco ad ogni occasione. Una volta, mentre mi facevo la doccia fuori in costume, e mia moglie e lei chiacchieravano vicino, mi girai di spalle e abbassai il costume, mostrandole il mio culo perfetto. – Ma cosa fai? – disse mia moglie scandalizzata - - va beh come sei bacchettona! E’ solo il culo, sai quanti ne ho visti ? – rise lei divertita. – Belli così? – risposi io scherzando - - beh effettivamente no – ammise lei. Un altro giorno, mentre mi facevo la barba nel bagno della campagna, rigorosamente in costume, sentii le sue mani schiaffeggiarmelo – Ma che bel culo ha mio cognato ! – rise lei divertita scappando poi via. Colsi la palla al balzo e, quando uscii dal bagno, la schiaffeggiai sul culetto – Ma che bel culetto ha mia cognata! – le ricambiai ridendo. Scherzi e pacche sul culo continuarono per tutta l’estate, e pensai di avercela fatta senonchè lei si fidanzò ufficialmente! Da allora, e dopo il suo matrimonio, gli episodi di reciproche palpate scemarono completamente, difatti avevo abbandonato ufficialmente il mio obiettivo e messo l’anima in pace. Fino a quando….
Andando a giocare a calcetto con il marito notai con stupore che, facendo la doccia insieme, dal suo bosco di peli si riusciva a malapena a distinguere il suo uccellino, veramente piccolo. Non si dava la pena nemmeno di depilarsi, pensai, facendolo sembrare ancora piu’ piccolo. Questo mi fece pensare che lei erano almeno cinque anni che non vedeva un Cazzo con la C maiuscola, e forse ne aveva voglia. Iniziai di nuovo a stuzzicarla, a parole però, scherzando sul fatto che adesso che era sposata con figlio poteva anche concedersi una ‘pausa godereccia’, magari col cognato, ossia io. Lei ci rideva su e ci scherzava, ma in quanto a passi avanti non mi concedeva nemmeno un millimetro, e nemmeno potevo accennare alle dimensioni dell’uccello del marito, in quanto il pericolo che glielo riferisse era elevato.
Il giorno fatidico arrivò proprio in campagna, quest’estate, con mia moglie che era andata con i genitori a comprare non so che e il marito al lavoro. Lei era rimasta col figlio ed anche io. Quando si addormentarono ci mettemmo fuori a prendere il sole sui lettini, ed io decisi che era il momento. Pensando alle sue labbra sul mio cazzo me lo feci diventare enorme sotto il costume e lo esibivo senza indugi.
- Ahhhhh che bellezza stare qui eh? Dolce far niente, ora quello che ci manca è una bella scopata tra cognati ! – sbottai guardando il suo culetto che prendeva il sole
- Ti piacerebbe eh? – rispose lei girandosi e sorridendomi
- Beh, non so se ce la faresti a prenderti 20 cm di uccello ! –
- Sehhh esagerato, sempre a vantarti –
- Non ci credi? Se vuoi prendi il centimetro e misuramelo –
- Ahhahahahahahahaha – rise lei ma il suo sguardo andò inevitabilmente al mio pacco – No va beh, ci credo, si vede… -
- E allora? Cosa aspetti? Pensa che fino a quando morirai ne avrai solamente uno, invece adesso puoi godertelo e con la massima tranquillità visto che non lo saprà mai nessuno al mondo –
- Ma daiiiiiiiii, che fai sul serio? –
- Perché no? È solo sesso! Scommetti che se lo tiro fuori poi non resisti e te lo mangi ? –
- Sei proprio uno sbruffone, ma voglio ridimensionarti e dimostrarti che non hai ragione, fallo dai – mi invitò lei
- D’accordo – risposi e mi scesi completamente il costume, lasciando finalmente libero il mio uccello di spiegarsi in tutta la sua lunghezza e durezza
- Allora? Che ne pensi? – le chiesi maneggiandolo e scappellandolo
- Beh in effetti è proprio grande, ma ti depili ? – disse lei guardando la peluria appena accennata in ricrescita
- Si è piu’ igienico, ora dai, prendilo in bocca che la voglia la leggo a distanza –
E, finalmente, lei si protese dal suo lettino verso il mio, afferrandomi il cazzo e aprendo la bocca per inghiottirlo. Iniziò a ciucciarlo di gusto, mentre le mie mani corsero immediatamente a palparle il culetto sotto il costume.
- Ohhh si brava, dai, adesso tira fuori la lingua e leccatelo come un gelato –
Lei obbedi’ e prese a passare la lingua su ogni centimetro del mio cazzo, per poi riprendere a ciucciarlo di gusto con foga inaspettata.
- Ti piace il cazzo enorme eh? Dai goditelo di gusto, che nelle docce del calcetto ho visto cosa dovrai prendere per tutta la tua vita – decisi di affondare il colpo ora che lei non poteva piu’ tornare indietro. Lei si staccò un attimo e mi disse
– sei proprio stronzo, però hai ragione, avevo voglia di un cazzo grande almeno per un’altra volta –
- Lo avevo immaginato – mi alzai e mi misi davanti al suo lettino, iniziando a scoparla in bocca. Le sue mani corsero immediatamente al mio culo palpandomelo e assecondando il movimento che facevo. Ad un certo punto scese a leccarmi le palle per poi andare sotto lo scroto, dopodichè fece una cosa che mi stupì, mi fece girare e iniziò a leccarmi e mordermi il culo. – Mmmhhhh che culo che hai, volevo proprio mangiartelo – disse lei. La feci fare ancora un po’ ma poi tornai a girarmi ed a offrire alla sua bocca famelica il mio cazzo duro e gonfio .
- Ohhh si, è una vita che voglio scoparti, non vedevo l’ora di farmelo succhiare perbene da te, dai, leccami anche le palle, così , siiiiii –
La sua lingua correva instancabile dalle palle lungo tutto l’uccello, per poi tornare a ingoiarselo e vedevo che si infoiava sempre di piu’, così mi piegai verso di lei e le tolsi il costumino. Lei allargò immediatamente le gambe e mi offrì la fica rasata di fresco, allora mi misi a stuzzicarla con la mano facendola bagnare immediatamente.
- Scopami dai, non ce la faccio piu’ – gemette lei
- Girati – le ordinai io perseguendo lo scopo di scoparmela alla pecorina.
- Noooo, sai come mi spacchi con quel coso, mettimelo così dai, non perdere tempo –
A quel punto decisi di accontentarla e staccando l’uccello dalla sua bocca iniziai a strusciarglielo sulla fica bagnatissima, dopodichè entrai strappandole un urlo.
- Ahhhhhhh, com’è grosso, ahhhhhhh – gridò lei di dolore stringendo i denti, così io iniziai a muovermi lentamente fino a quando sentii la sua fichetta sciogliersi in un abbraccio umido al mio uccello, dopodichè la scopai con sempre maggior forza. Godeva e mugolava come una matta però non veniva, così dovetti tirarlo fuori altrimenti sarei venuto io.
- Vieni su allora, dai – la invitai mettendomi disteso sul lettino, non provai a chiederle di nuovo la pecorina poiché sarei venuto immediatamente. Lei salì su di me e si infilzò con naturalezza, iniziando a scoparsi sul mio cazzo. L’afferrai dai fianchi mollandole qualche pacca sul culo ogni tanto, mentre lei accellerava sempre di piu’ continuando a gemere come una cagna in calore .
- Dai maialina, lo senti il cazzo tutto dentro? E’ enorme per te, muovi quel culetto dai, te lo guardo ad ogni occasione e mi viene sempre il cazzo duro nei pantaloni, lo sai ? –
- Ahhh si, si , si , lo so, sei un porco e stai sempre a guardarmi, lo sapevo che un giorno te l’avrei data, maiale ! –
- - Però ti piace eh? Dillo , ti piace farti fottere a dovere dal cazzone gigante di tuo cognato –
- Si , si , si , mi piace , siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii – gridò lei venendo su di me e abbandonandosi sul mio petto.
- Ora fai venire me, girati – le ordinai nuovamente
- Ancora? No, mi fa male – rispose nuovamente lei
- Ma non voglio mettertelo, voglio solo venire su quel tuo culetto fantastico –
Allora lei si girò finalmente alla pecorina e ci misi meno di 5 secondi a venire, la vista di mia cognata finalmente nuda e sottomessa al mio cazzo era troppo esplosiva per resisterle. Le inondai la schiena e il culetto di sperma, dopodichè ci dirigemmo alla doccia esterna nudi e iniziammo ad insaponarci a vicenda.
- E’ stato solo un gioco – disse lei guardandomi
- Non chiedo altro, magari fossero tutti così i giochi – le sorrisi spalmandole il bagnoschiuma sul culo nudo. Lei sorrise e, forse, avremmo trombato di nuovo, però suo figlio iniziò a piangere nella camera e lei corse dentro. Da allora non c’è stata piu’ occasione di rifarlo, anche se so che prima o poi è inevitabile che riaccadrà….
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