Il mio primo tradimento: 1° cap.

L’inizio
Erano quasi quattro anni che ero fidanzata con un mio coetaneo. Avevamo cominciato che io avevo quindici anni e lui diciannove. Feci con lui le meravigliose scoperte del sesso e così in quei quattro anni percorremmo insieme tutte le strade del piacere. Vivevamo i momenti di intimità con un appagamento profondo e già dopo qualche mese che stavamo insieme lui mi sverginò. Facevamo spesso del petting spinto ma al momento di penetrarmi completamente lui non affondava il pene fino in fondo e si tratteneva all’imbocco della vagina e alla fine mi sborrava sulla pancia. Il giorno dello sverginamento, tutto avvenne in un modo delicato e dolcissimo, tanto che provai pochissimo dolore. Lui riuscì a lubrificarmi al massimo con lunghi preliminari e quando lentamente affondò il suo durissimo cazzo nella mia fichetta umida, mi scivolò dentro con facilità e se non fosse venuto così presto, per la forte eccitazione raggiunta, mi avrebbe fatto sicuramente raggiungere anche l’orgasmo, così come faceva a volte con due dita della sua mano che mi sfregavano intensamente tra la vagina e la clitoride. Ebbi un attimo di smarrimento quando vidi delle macchioline di sangue sui fazzoletti usati per pulirmi, per tutte le storie sentite sulla perdita della verginità, sulle conseguenze e i vari pregiudizi ma lui subito mi tranquillizzò con maniere gentili e parole dolci. Per quella sera ci fermammo lì ma dopo qualche giorno riprendemmo da dove avevamo interrotto, anche perché, superata la paura della prima volta, adesso mi veniva la voglia e la curiosità di godere non solo con la clitoride ma con tutto il cazzo dentro, alla spasmodica ricerca del punto giusto. Allora appena possibile provavamo tutte le possibili posizioni e pratiche per raggiungere l’appagamento dei sensi. Nelle mai troppo lunghe ore passate a fare sesso facevamo di tutto, spesso in auto, qualche volta in qualche casa reperita di fortuna o in qualunque luogo dove ci si poteva appartare per un po’.
Nei flirt avuti in precedenza, nessuno si era impegnato a farmi partecipare agli atti sessuali, in quanto mi utilizzavano piuttosto come oggetto. Mi mettevano distesa, e al di là del piacere che mi poteva procurare qualche bacio, mi sfregavano il loro pene in mezzo alle cosce fino a sborrare per terra o su un fazzoletto. Per il mio fidanzato invece il sesso era un rito che andava fatto con la più completa partecipazione. Infatti quando gli facevo le prime seghe, all’inizio del nostro fidanzamento, ero un poco impacciata e lui, da subito, cominciò a farmi capire che anche dal tenere semplicemente un cazzo tra le mani dovevo trarre per me il massimo piacere possibile. Iniziò quindi a farsi segare mentre anche lui mi masturbava e così parlando delle sensazioni che ci donavamo, anche la masturbazione divenne fonte di eccitazione e appagamento per entrambi.
Con la stessa filosofia mi introdusse alle altre pratiche sessuali, non perché lui avesse tanta più esperienza di me, ma piuttosto aveva avuto poche ma brave maestre. Quando lo masturbavo cominciavo non solo a carezzare il pene ma anche a lubrificarlo, se era il caso, con la bocca. Così in modo naturale presi l’abitudine di farmi sborrare in bocca per aumentare il suo piacere e per il mio gusto. Con questa stessa semplicità mi introdusse al sesso orale facendomelo sembrare come la cosa più naturale di questo mondo, come leccare o succhiare un gelato. Infatti dopo le primissime volte che tentai di prenderlo in bocca con un certo pregiudizievole disgusto, lui mi praticò le mie prime meravigliose minette. Facendomi provare quelle piacevoli sensazioni date dalla sua lingua e dalla bocca sulla mia vagina, capì quale piacere si potesse provare unendo bocca e genitali e superando le mie iniziali resistenze imparai ad assaporare il cazzo che riempie la bocca, sfiora la gola, accarezza il palato e stimola i sensi. Così diventai una brava bocchinara e il cazzo da allora è diventato una delizia per il mio palato.

Sesso anale
Dopo quasi un anno che stavamo assieme abbiamo cominciato, nello stesso modo semplice e naturale, a praticare anche il sesso anale. A dispetto di quello che spesso si pensa del sesso anale, che sia doloroso o addirittura pericoloso, o altre dicerie varie, basta avere un paio di accortenze e tutto risulterà facile e piacevole. La prima è quella della lubrificazione: quanto più è abbondante meglio avviene la penetrazione. La capacità dello sfintere di adattarsi alle dimensioni del cazzo è elevata ma ci vuole il suo tempo, ed allora il maschio di turno deve avere la pazienza di introdurre il suo bastone lentamente e fermarsi il tempo opportuno per l’adattamento dello sfintere alle dimensioni del cazzo. Una volta raggiunta la dilatazione adatta allora si può cavalcare con i ritmi e i tempi che si vuole e nella giusta posizione si può raggiungere facilmente un orgasmo molto soddisfacente. Spesso, impalata sul turgido cazzo del mio ragazzo, a spegni moccolo, faccia a faccia per poterci baciare e succhiare labbra e capezzoli, ho languidamente avuto orgasmi indimenticabili. Il senso di pienezza che si prova con un bel cazzone tra le chiappe, superato il fastidio iniziale, già da solo da una grande soddisfazione. Poi tutto il resto completa l’opera e la soddisfazione del proprio partner è enorme quando ti tiene sotto di se col suo membro dentro il tuo culo e lui da sopra che ti tiene a pecora e ti riempie tutta ed in quel momento si sente il padrone del mondo.