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Il mio primo tradimento: continua 4° cap.


di martan
07.09.2012    |    22.273    |    6 9.6
"Scivolai automaticamente con le mani sul suo cazzo e sentì che era ancora semiaddormentato..."
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Il primo pompino
Stavo riposando con la testa appoggiata sul suo petto quando ci riprendemmo dal torpore che ci aveva colti dopo la seconda chiavata. Scivolai automaticamente con le mani sul suo cazzo e sentì che era ancora semiaddormentato. Presi a carezzarglielo con delicatezza scendendo tra le cosce e avvolgendo con la mano il suo scroto per sentire le palle. Questo lavorio di mano gli era molto gradito poiché mi chiese di continuare. A me piaceva sentire quell’arnese ingrossarsi nella mia mano e continuai con le mie manovre. Ad un certo punto lo sentì muoversi e appoggiare una mano sulla mia testa e con una leggera pressione accompagnarla verso il suo cazzo. Era chiaro che a questo punto voleva sentire il calore della mia bocca ed io volevo accontentarlo con piacere, anche per gratitudine per l’impegno che aveva profuso precedentemente quando stava sotto di me e mi succhiava i seni mentre io mi sbattevo sul suo bastone. Mi avvicinai alla sua capocchia con le labbra dischiuse e cominciai a baciarla mentre accarezzavo ancora le palle e l’asta. Dopo i primi baci a labbra dischiuse iniziai a leccarmi le prime goccioline di sperma trasparente che fuoriuscivano. Le leccavo e succhiavo e facevo scorrere la lingua attorno alla capocchia, lungo il frenulo, sotto la cappella e lungo l’asta. Dovunque sentivo i suoi fremiti là mi soffermavo, anche se ormai era tutto un fremito. Strinsi il cazzo alla base e lo feci leggermente congestionare mentre continuavo a leccare e succhiare, poi lo liberai e lentamente me lo feci arrivare in gola e succhiai più forte. Sentì il suo corpo agitarsi, evidentemente il mio impegno faceva effetto, ed allora continuai ad andare su e giù sul suo cazzo. Mi soffermavo a succhiare solo la capocchia, poi lo facevo scorrere in gola, quindi lo facevo passare da una guancia all’altra. Mentre mi giocavo il suo cazzo in bocca in questo modo continuavo a segarlo con facilità perché c’era tutto un brodo caldo che colava, un misto di saliva e sperma che in piccola parte dovevo anche ingoiare. Sfilandolo di bocca per riprendere fiato lo sentivo implorarmi di rimetterlo dentro e di farlo arrivare fino in fondo alla gola. Appena cominciai a sentire i suoi gemiti accelerare capì che stava per sborrarmi in bocca. Lui appoggiò le sue mani sulla mia testa per invitarmi a tenerlo tutto in gola, ma io appena sentì il primo fiotto colpirmi la gola lo sfilai per non soffocare ma tenendolo comunque per metà dentro e mi feci riempire la bocca di sperma. Mentre sborrava e fremeva di piacere continuai a far roteare la mia lingua sulla cappella, poi mi fermai e attesi che i suoi fremiti si calmassero prima di sfilarmelo completamente per andare a sputare tutto quel liquido. Quando tornai lo trovai sfinito ma contento e mi accolse di nuovo tra le sue braccia ringraziandomi per il piacere che gli avevo donato con quel primo pompino. Intanto si era fatta l’ora di pranzo e, anche in seguito a quelle attività sessuali così intense, ci era venuta fame, per cui ordinammo del cibo in camera perché fortunatamente l’albergo aveva anche questo servizio. Mangiammo con appetito e seminudi ci continuavamo a stuzzicare. Dopo il pranzo ci facemmo portare il caffè e ci fumammo la solita sigaretta, scherzando tra noi mentre ci passavamo le volute di fumo con le bocche. Dopo esserci riposati ancora un poco rimanendo abbracciati nel letto e parlando del più e del meno, mi venne voglia di fare la pipì e così andai in bagno. Mentre mi stavo rinfrescando appoggiata sul lavabo, sentì lui che da dietro mi accarezzava il culo. Le sue mani calde mi palpeggiavano le natiche e mi stringevano i fianchi per trattenermi in quella posizione prona ed il suo bacino premeva sul mio culo. Chiese se mi piaceva prenderlo in culo ed io gli risposi che anche se non era la mia attività sessuale preferita, sovente lo praticavo con il mio fidanzato, però in quel momento non me la sentivo di essere inculata.
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