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Io cuckold 2


di pato3
08.07.2012    |    31.552    |    1 9.6
"Anche la “paura” di essere scoperti da Giacomo rendeva assai più eccitanti le nostre esperienze..."


Tornati da quelle meravigliose vacanze avevo una gran voglia di continuare la mia vita da cuckod, volevo essere umiliato, avrei voluto chiedere a ogni ragazzo, uomo, anziano di trombare mia moglie lì davanti a me. Avrei voluto vedere la mia donna al centro del nostro soggiorno, pieno di amici e parenti pronti a trombarla a turno. Per diversi giorni ebbi anche un sogno dove sia mio padre che mio fratello si trombavano mia moglie, e con loro c’erano tutti i miei colleghi e i miei amici di infanzia. Ero deciso a fare di mia moglie una troia, e io ero pronto a guardare.

Non aspettammo molto, e già l’estate ’98 fu la nostra prima grande estate nei nostri nuovi giochi della trasgressione.
Nostro figlio Nicola aveva solo 2 anni, mentre Giacomo che ne aveva già 6 passava tutti i pomeriggi in un centro estivo. In questo modo riuscivamo a ricevere visite il pomeriggio mentre il bimbo faceva il riposino, questo accadde quattro o cinque volte, tuttavia la maggior parte delle visite, nonché le più piacevoli si svolgevano la sera.
Forse in tutto quell’estate ricevemmo una decina di visite serali, e proprio la sera il nostro ospite era sempre il solito, tanto che dopo i primi tre incontri decidemmo una sera di invitarlo a cena, con i bambini presenti e una volta a nanna i bambini cominciare il nostro gioco. Anche la “paura” di essere scoperti da Giacomo rendeva assai più eccitanti le nostre esperienze.

Per i bambini Igor, l’ospite, era un collega di mia moglie che era diventato nostro amico, infatti loro lo ricordano con affetto come amico di famiglia e da bimbi lo chiamavano “zio Igor”.
Igor non era un collega di Marzia in realtà, anche se l’aveva conosciuto a lavoro. Marzia a quei tempi lavorava come commessa in un negozio di abbigliamento, era un negozio molto frequentato da ragazzi giovani, il nostro Igor aveva poco più di vent’anni ed era andato al negozio per fare diversi acquisti. Ogni tanto, quando ero libero passavo anche io dal negozio e quella mattina mi colpì quel giovanotto particolarmente piacente. Anche a mia moglie Igor non era affatto indifferente, mentre stavo a guardare appoggiato al bancone Marzia chiedeva di cosa avesse bisogno e mostrava i pezzi forti del negozio. Il ragazzo aveva bisogno di jeans, magliette e anche mutande. Non mi contenni più appena Igor entrò nel camerino per provare una maglietta, mentre Marzia cercava i jeans che credeva potessero interessare al giovane, mi avvicinai a mia moglie e la esortai a fare la troia. A fargli provare le mutande, anche se di solito non si fa, e a sbirciare nel camerino, facendosi notare dal bel ragazzo.

Così una volta provata la maglietta era deciso a passare ai jeans, mia moglie gliene mostrò due paia.
Glieli porse e aggiunse: “Intanto vuoi vedere anche qualche slip o boxer? Così li provi con i jeans?”
Lui rispose: “Oh sì grazie, li posso provare?”- “Sì certo! Vuoi dirmi la taglia così ti porto qualcosa?” non se la ricordava, così esitò un attimo, ma mia moglie saggiamente colse al volo l’occasione: “Aspetta, guardiamo la taglia di quelle che hai addosso?” senza aspettare la risposta, palpeggiando il culo sodo del ragazzo cercò l’etichetta e lesse la taglia.
“Bene, siccome è meglio che non stringa troppo davanti”- disse sorridendo e ammiccando – “puoi dirmi se, sì insomma, davanti hai bisogno di molto spazio oppure no?”
Il ragazzo proprio non si aspettava certe domande e arrossendo non rispose. Mia moglie che sapeva prendere bene l’iniziativa concluse: “Va beh non fa niente, adesso te ne porto qualcuno poi si vedrà” e sorrise ancora.

Igor chiuse la tendina, provò i jeans, uscì fuori per guardarsi nello specchio grande, si piaceva e piaceva anche a mia moglie. Che fece di tutto per farlo capire al ragazzo, che a dir la verità ci era sembrato molto imbranato inizialmente.

“Prova queste, sono comodissime!” con tanto di occhiolino mia moglie dicendo così gli prose un paio di mutande a Igor. Lui le prese, e attonito la guardò aspettando. Aspettava che se ne andasse, infatti con falsa sbadataggine Marzia era rimasta con la testa nel camerino in attesa di guardare l’esito della prova degli slip. Poi disse: “Oddio scusa, non mi sono proprio resa conto, cioè in fondo sei un ragazzino molto timido, scusa” tuttavia non lasciò il camerino, anzi, rincarò la dose “Vuoi davvero che me ne vada? O vuoi farmi vedere?” dicendo questo mostrò al ragazzo un seno.

Io da fuori riuscivo solo a vedere Marzia mezza dentro e mezza fuori dal camerino, ma immaginavo che stesse capitando qualcosa di bello. Da fuori la scena sembrava normale, una normale commessa, forse un po’ invadente, che dà consigli a un cliente.

Il ragazzo era eccitatissimo, pensava di farsi una sveltina, ma non fu così, mia moglie riuscì a guardare la grandezza del suo cazzo, e non era niente male, andava più che bene per noi due. Così diede una sola leccata al gelato e fissò appuntamento col ragazzo in casa nostra. Spiegò tutto, il fatto che ha un marito, ma che è più accondiscendente che mai. Igor ci pensò molto, poi pagò e accettò l’appuntamento.
Tornai a casa anche io.

Qualche sera dopo era finalmente la gran serata. Come di consueto i bambini andarono a dormire presto e dopo mezz’ora arrivò il ragazzo.
Fu un classico primo appuntamento con qualche imbarazzo. Le cose però andarono bene e andarono anche decisamente meglio negli incontri successivi.
Igor, Marzia ed io non abbiamo mai dimenticato il nostro appuntamento più bello: non eravamo “solo” noi tre. Igor aveva portato anche due amici (io ne avrei voluti di più per la mia donna).
Non ricordo i nomi dei giovani, ma ricordo la loro eccitazione. Igor aveva cenato con noi, era già amato dai nostri bimbi, e anche lui gli voleva molto bene, finita la cena e messi i bambini a letto aprimmo la nostra casa a quei due ventenni focosi.
Erano compagni di squadra di Igor, due bei tipi muscolosi, speravamo fossero ben dotati soprattutto in basso: non ci delusero.

Andammo in cantina, dove avevamo allestito un’autentica zona sicura per incontri proibiti, infatti la camera da letto era troppo vicina a quella dei bambini, e se si fossero svegliati ci avessero cercati, dalla cantina li avremmo sentiti comunque e ci saremmo potuti fermare e ricomporre in tempo. Era un rifugio perfetto. C’era un vecchio divano letto e due poltrone.
Ero un tipo di cuckold “regista”, non mi piaceva stare passivo, volevo essere io a guidare la mia umiliazione. Avrei fatto scopare mia moglie con chiunque, e adesso c’erano due sconosciuti, più un ragazzo conosciuto poche settimane prima.

Igor, che faceva quasi da padrone di casa, toccava le tette alla mia donna, ancora vestita, per far vedere ai suoi amici che si faceva fare sul serio, e non c’erano limiti, si trattava proprio di una gran troia col suo maritino cornutone.
Frettolosi ed eccitati i due senza pensarci un secondo di più estrassero i cazzi.
Mia moglie aveva voglia di essere presa con la forza quindi non si buttò sui cazzi, ma si sedette sul divano, ancora vestita e si fece saltare addosso dai tre ragazzi.
Uno le metteva le mani sotto la maglietta cercando di prendere una tetta per leccarla, mia moglie fece un po’ di resistenza, per sentirsi più desiderata, ma ben presto cedette, la spogliarono i pochi secondi e subito uno era già in piedi sul divano che glielo metteva in testa aspettando il pompino.
I cazzi erano tutti e tre piacevolmente grossi e il più corto sarà stato di quasi 20 centimetri, avrei quasi voluto essere nei panni di mia moglie, infatti a forza di guardarla scopare stavo maturando il desiderio di essere anche io una schiava. Ma la cosa era solo una fantasia. Intanto mi ero spogliato e mi masturbavo guardando la scena da vicino.
Marzia era fortemente attratta da Igor, così gli succhiava il cazzo, infischiandosene del cazzo che ancora sbatteva sulla sua testa. Il terzo era seduto accanto a lei e sembrava avere dieci mani, era molto rapido e toccava ovunque, con poca delicatezza le stringeva le tette, che erano già arrossate, e poi subito passava a cercare di masturbarla, ma non ci riusciva, quindi tornava sulle tette. Mia moglie imperterrita continuava ad amare il cazzo di Igor.
Ero un po’ geloso delle attenzioni speciali che dedicava al suo prediletto: “Marzia hai tre cazzi, prendili tutti e tre!”

Mia moglie obbedì prese finalmente in bocca quello che ancora gli sbatteva sulla testa. E masturbava gli altri due. Erano due in piedi sul divano l’altro di fronte a lei.
I tre uccelli erano vicini alla sua bocca a contatto e provava a leccarli tutti insieme. Era un vero piacere vedere così tanti uomini su mia moglie, ma ne avrei voluti ancora e ancora.

I tre avevano voglia della fica. Si sedettero tutti e tre sul divano e mia moglie a turno prendeva il cazzo seduta sopra di loro, guardandomi e aspettando le mie direttive.
Godeva, chiesi a tutti di non chiamarla per nome, adesso il suo nome era Troia, Puttana, Schifosa e via dicendo. Adesso godevo anche io, sempre masturbandomi, lei passava diligentemente da un cazzo a un altro. “Puttana vieni qui! Puttana prendi anche il mio!” Puttana andava da un cazzo a un altro, stando forse un minuto su ogni cazzo. Come godevo.

“Brutta troia lo prendi anche in culo?” chiese uno, la troia lo prendeva in culo ma non rispose, sorrise e continuava a godere nella fica. “Prendilo in culo Schifosa!” ordinai io.
Marzia si alzò andò sul cazzo di quello che aveva fatto la domanda, sputò sul suo cazzo, si fece sputare nell’ano, se lo allargò da sola e prese quel cazzo nel culo.

La scena era davvero eccitante grazie alla bravura di Troia che passando da un cazzo a un altro faceva una piccola sfilata, camminando sensualmente e ondeggiando sapientemente culo e seni.

Era per tutti il momento di metterlo a turno nel culo, la fica aveva già ricevuto la sua buona dose, e piano piano tutti le allargarono anche il culo.
Un ragazzo in attesa del suo secondo turno mi chiese “Ma tu perché non partecipi?” – “ Mi piace guardarla e poi non sono molto resistente.” – “ Ma che ti importa? Dai mettiglielo anche tu!”
Accettai l’invito, nonostante non ne avessi bisogno.
Mentre mia moglie stava seduta su un giovane col cazzo nel culo mi avvicinai e me lo prese in bocca. Sapeva quanto poco mi bastasse per inondarle la bocca, così fece molto piano. Poi passò a un altro cazzo, mi spostai con lei e continuò a ciucciarmelo. Le riempii la bocca. Volevo andare a sedermi, ma mi trattenne lì continuava a succhiarlo anche se era moscio, voleva ravvivarlo.
Mi piaceva farmi succhiare il cazzo appena venuto, sarei potuto venire ancora, ma avevo altri piani per lei. Era ora di doppie penetrazioni, mi misi in piedi sul divano facendo alzare gli altri due, lei aveva ancora un cazzo in culo, un altro glielo metteva nella fica e Igor anche lui in piedi sul divano aspettava il pompino, mia moglie aveva ancora la bocca sporca della mia sborra, prese il cazzo del ragazzo, sporcandolo con il mio seme, poco importava anche a lui, infatti mia moglie era così brava e attenta da pulirglielo rapidamente con la lingua. Intanto la troia godeva da morire con due cazzi nei due buchi. Quello nel culo rimaneva fisso e nella fica si alternavano Igor e il suo amico, io restavo fisso in bocca.

Finalmente il ragazzo sotto di lei le inondò il culo. Marzia: “Lì non mi posso pulire, ma ci deve entrare un altro cazzo. Chi mi lecca l’ano?” facendo questa domanda mi guardava ammiccante, forse aveva capito la mia voglia latente di fare la donna, io però non ne ero sicuro e rifiutai, Igor che già aveva avuto la mia sborra sul suo cazzo non si fece molti problemi e le penetrò il culo, già aperto, e comunque lubrificato anche dalla sborra dell’amico. L’amico stanco si sedette accanto alla troia ma non voleva più partecipare. Dopo poco vennero anche Igor e l’altro reduce.
Mi ero dimenticato di avvisare di non venire nella fica, credevo fosse sottointeso, ma non lo era, il giovane le aveva riempito la fica.

Temevamo la gravidanza, più che altro perché non volevamo interrompere i nostri giochi, e per fortuna non restò incinta. Le nostre avventure quell’estate continuarono, ma prendemmo le dovute precauzioni.

Quella sera i ragazzi li avevamo mandati via bruscamente, eravamo rimasti soli io e mia moglie, nudi, lei aveva ancora la sborra negli orifizi. “Sicuro che non me la vuoi leccare via tu amore?”
Stavolta accettai, e mi presi cura dei suoi buchi, le leccai prima di tutto via la sborra che era in superficie nella fica, poi leccai più affondo, una volta pulita la vagina, passai all’ano. Godetti del piacevolissimo sapore di culo e sborra mischiati.
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