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LA MIA DONNA E' MEGLIO 1°


di gioviaf
15.10.2012    |    24.812    |    0 9.1
""Questa mattina mi sono svegliata con un solletico caratteristico, quello che provo quando una bocca mi bacia la fica..."
Sono sposato e pienamente soddisfatto di mia moglie Miky ma mi e' sempre piaciuto il sesso in tutte le sue espressioni e, naturalmente, una donna per questo mio modo di vedere la vita non e' sufficente. Ho tenuto tenuto sempre appunti delle mie esperienze extraconiugali piu' significative e adesso, dopo qualche anno, cerco di mettere ordine in quanto ho scritto nel passato.
La prima donna di cui ho scritto si chiamava Anna ed era bellissima. Gambe perfette, tette notevoli, un bel culetto e labbra sensuali. Abitava in periferia e le avevo dato appuntamento vicino a casa sua, lei era gia' li' che aspettava quando arrivai con la macchina. La feci salire strada facendo le chiesi di raccontarmi qualcosa di lei e di cosa preferisse. "Questa mattina mi sono svegliata con un solletico caratteristico, quello che provo quando una bocca mi bacia la fica. Allargai ulteriormente le cosce e diedi al mio amante lo spettacolo piu' bello che si possa immaginare. Lui continuo' la sua operazione, si stava masturbando e intanto continuava a baciare la mia fica proseguendo opoi infilandomi due dita fra le labbra bagnate e prendendo poi a leccarmi il clito con la punta di lingua. La sua lingua frugava sul bordo della fica e sul grilletto mentre il mio corpo era percorso da fremiti convulsi. Avrei voluto prolungare all'infinito questo godimento ma improvvisamente sentii i miei peli bagnati di calda crerma. Aveva goduto."
"Mia cara mia hai fatto eccitare col tuo racconto. Siamo arrivati ." Posteggiai l'auto nel box e raggiungemmo il mio monolocale che tenevo per queste occasioni.
Anna fingeva di interessarsi ai mobili e si fermo' davanti a un quadro, io ne approfittai per stringerla alla vita e baciarla dal collo alla nuca. "Sei meravigliosa Anna" le sussurrai all'orecchio e allora lei si volto' di colpo, mi getto' le braccia al collo e si strinse a me. Sentii i suoi seni schiacciati sul mio torace e il suo ventre aderire al mio, La baciai in bocca e sentii la sua lingua che cercava di contrastare la mia, Fra i nostri ventri il mio cazzo ormai duro si faceva sentire prepotente mentre io le palpeggiavo le belle natiche strizzandole. Mi staccai da lei e le feci abbassare l'abito scoprendole i seni non coperti dall'inutile reggiseno. Erano due tette notevoli belle, non grosse ma con due capezzoli duri e grossi che subito presi fra le labbra incominciando a leccarli, a succhiarli e a mordicchiare leggergente.
La testa di Anna era riversa indietro e i suoi occhi semichiusi mostravano il piacere che provava. Continuai a succhiarle i capezzoli e intanto terminai di abbassare l'abito lasciandola con uno slippino trasparente e le calze autoreggenti. Le abbassai gli slippini e iniziai ad accarezzarle il pancino scendendo poi sul triangolo di pelo per poi palparle la fica a mano piena. Intanto la mia bocca aveva lasciato le tette ed era scesa lungo lo stomaco, il pancino leggermente bombato e,finalmente la fica che penetrai con la lingua per assaporare la sbroda che gia' l'aveva resa bagnata e invitante. Mi accorsi che stava per godere e allora mi fermai. "Perche' ti sei fermato?". "Stavi per godere ed e' ancora troppo presto". Mi alzai e mi spogliai mentre lei, interessata, stava osservando quello che scoprivo spogliandomi. "Non farmi aspettare, ho voglia della tua carne di maschio." Abbassai le mutande facendo balzare fuori il mio cazzo ormai gonfio da scoppiare.
Anna si getto' in ginocchio davanti a me per infilarsi il cazzo fra le labbra vermiglie ed io, presale la testa fra le mani, iniziai a pomparla in bocca mimando la chiavata. La sua respirazione divenne affannosa e con le mani palpava e strizzava i miei coglioni. Dopo pochi minuti di questo trattamento sentii la sborra che voleva uscire e allora con le mani le pressai la testa fino a farle mettere la faccia sui miei peli e le donai i getti della mia crema densa e calda.
Lasciato passare un po' di tempo per ricaricarmi incominciammo ad accarezzarci senza tralasciare nulla dei nostri corpi di nuovo vogliosi di godimento. Il mio cazzo era di nuovo pronto per essere usato e la sua fica era tutta un lago. Ci baciammo e mi gettai su di lei che a gambe larghe mi aspettrava semisdraiata sul divano. Con un colpo secco la penetrai in profondita' e quando lei si senti' completamente riempita di carne dura e palpitante mi mise le mani sul culo per farmi penetrare ancora di piu' nella sua fica bollente.
Era in delirio "Chiavami.. piu' svelto... piu' forte... vai piu' a fondo. Ah come sono felice, come mi sento bene, tutto il tuo bel cazzone dentro di me.... io godo... dobbiamo godere insieme... nello stesso tempo... e' piu' bello".
Alla fine godemmo insieme, lei ebbe il suo orgasmo ed io le riempii la fica con il mio sperma e la sborrata mi lascio' appagato ma distrutto.
Anna si riverti' mentre io la guardavo stando ancora nudo sul divano. "Grazie, caro, tu mi hai fatto godere come non mi accadeva da tempo. Mi hai fatto morire di gioia".
Tornando a casa pensavo ad Anna e al godimento che aveva saputo darmi ed entrando in camera vidi Miki, mia moglie, a cavallo di un uomo tutto nudo. Andava su e giu e ad ogni risalita potevo vedere il cazzo duro del maschio che se la chiavava. Mi avvicinai e riconobbi mio nipote. "Bravi! continuate". Miky non mi degno' della minima attenzione e continuava a cavalcare mio nipote. Mi avvicinai sentendo il cazzo gonfiare nei miei pantaloni mentre guardavo la fica di mia moglie bagnata dallo sperma che colava dalle labbra della fica. Il ragazzo doveva avere gia' goduto piu' di una volta in quelle profondita'. Miky, con gli occhi socchiusi, godeva di quel cazzo e osservava me che mi masturbavo. Ebbe una serie di fremiti che mostravano un ulteriore orgasmo. Si stacco' dal nipote e mi mostro' la fica mentre mio nipote si teneva il cazzo duro in mano per segarselo. Mi ero avvicinato, restai un attimo dubbioso e poi mi chinai sul corpo di mio nipote, aprii le labbra e imboccai il cazzo.
"Bravo" esclamo' Miky "finisci tu, fallo godere".
Aspirai la cappella dardeggiandola con la lingua, il ragazzo ebbe un fremito, aprii la gola e mia moglie, indovinando quanto stava accedend,, mi spinse la testa costringendomi ad ingoiare i getti di sborra che io ingoiavo senza vergogna. Mio nipote mi aveva regalato il suo godimento e quindi, dopo averci salutati, se ne torno' a casa.





















































































































































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