LA NOSTRA VITA - TRA REALTA' E IMMAGINAZIONE

PREFAZIONE : Il racconto è un mix tra immaginazione e fatti realmente accaduti; nulla è scontato, tutto è una sorpresa. Sta a voi scegliere la verità.

Io e la mia bellissima ragazza, da ora in poi denominata V, ci conoscemmo in tenerissima età, io poco più che 16enne e lei che aveva da poco compiuto i 14.
A quel tempo frequentavo una tra le sue migliori amiche, con la quale però non avevo stretto alcun legame e della quale mi importava davvero poco.
Quando una sera la vidi, in compagnia della mia ragazza di allora, scattò subito la scintilla.
Le due si conoscevano da una vita e immaginai subito che ci sarebbero state difficoltà a mettermi in relazione con lei. Notavo i suoi sguardi ammiccanti, i suoi occhi penetranti che mi chiamavano. Ed io nel giro di pochi giorni avevo già il suo numero di cellulare e la voglia di farle uno squillo prevalse; DRIN e chiudo; tempo un nano secondo e lei "Chi sei?" a mezzo SMS.
"Sono B. il ragazzo di L., ti dovrei dire una cosa questo pomeriggio. Ci vediamo al parco alle 3?"
"Va bene".
E ci incontrammo, al parco, candestinamente, alle 3. Nel giro di 5 minuti mi trovai la lingua in gola e lei a cavalcioni su di me. Prese lei le redini, alla faccia dell'amicizia.. Ci piacemmo subito.
Nei giorni successivi lasciai L., per mettermi ufficiosamente con V. Ne parlai con i miei migliori amici, che non erano nel giro di conoscenze di L e V; mi misero quasi in guardia, avvertendomi che L e V erano ragazze alle quali, diciamo, piaceva godersi la vita (e una parte del corpo maschile).
Al tempo ero estremamente, ossessivamente, geloso.
Quelle parole mi misero non poca angoscia, ma credevo nel rapporto che stava nascendo.

Avevo 16 anni, avevo avuto decine di ragazze. Ma non avevo ancora fatto sesso. Ero molto chiuso a livello sessuale, timido, imbarazzato. Non amavo le forzature, non davo adito alla competizione di scopate che si fa in quell'età. Però con a fianco una ragazzina come lei, tanto amorevole quanto calda, qualcosa dovevo pure forzare.
Passarono un paio di settimane ed entrammo nel discorso.
Chiesi a V: "L hai mai fatto?" e lei "No". La guardai, vidi la donna della mia vita, già lo sapevo, le misi una mano in mezzo alle sue cosce e lo facemmo. Esperienza divina, lei che si muoveva come se già sapesse tutto, mi fece sentire a mio agio. La cosa che notai, però, era l'assenza di sangue, fenomeno che sapevo doveva apparire dopo lo sverginamento della vagina.
Non le dissi niente, anche se rimuginai per parecchio tempo, fino quando feci una banale somma numerica del tipo 1+1; mi arrivarono voci su di lei ed un'altra sua amica le quali avrebbero avuto rapporti sessuali, di tutti i tipi, assieme a due ragazzi, prima che lei stesse con me.
Si ritrovavano a casa di uno dei due ragazzi e tutti e 4 si giravano i compagni. In queste occasioni, V aveva avuto rapporti anali e orali completi.
Vissi un periodo complicatissimo, sapevo per certo che mi aveva mentito, ma mi ero convinto che lo avesse fatto per non deludermi e per non inabissare subito il rapporto.
Non le dissi nuovamente nulla, tenni tutto dentro.
I giorni assieme a lei correvano veloci, i pomeriggi li passavamo insieme e a sera ognuno a casa sua, ad eccezione del sabato che lei andava a ballare. [CONTINUA]