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La fimminedra (parte settima)


di Stalio
12.08.2014    |    12.575    |    3 9.7
"L'altra sulle tette, i capezzoli sono duri e dritti..."
Mario li tiene sotto entrambi, Barbara è sottomessa a Mario ma a sua volta tiene sotto Vincenzo. Vincenzo è sottomesso a tutti e due.

Appena arrivati a casa, i due coniugi, vanno immediatamente a letto. È tardi.
Barbara, tanto per chiarire i ruoli anche senza la presenza di Mario, si solleva la vestaglia scoprendo la passera, poi: "Mi sta sgocciolando, dagli una ripassata."
Lui, pur stanchissimo: "Si amore, come desideri."
Con le dita prende uno dei piccoli capezzoli di lui e gli da' un forte pizzicotto: "Come desidero? ....tu devi essere contento quando ti ordino qualcosa!"
"Haiaaaa........si, si amore. Sono felice di leccarti la fica."
"Bravo. Ti voglio ubbidiente."
Cinque minuti e per Barbara arriva l'orgasmo.
Lei: "Stamattina in frigo ho visto delle belle carote. Vai a prenderne due, una grossa come il tuo pollice e l'altra ancora più grossa."
Vincenzo non capisce, cosa ci farà Barbara con due carote all'una di notte? Ma si guarda bene dal fare qualche obiezione. Forse avrà fame.
Quando torna si distende sul letto e passa le carote alla moglie, lei prende la più piccola, l'accarezza con le dita, poi la poggia sulle labbra del marito, spinge. Lui, sorpreso, apre la bocca e lei va avanti e dietro per qualche attimo, mimando un pompino. Poi la estrae e se la porta sulla fica, la infila dentro, la ritira fuori, la rimette dentro, poi: "Togliti le mutande e girati a pancia in giù."
Lui esegue. Barbara con la carota va sul buco del culo di Vincenzo, prima lo massaggia delicatamente, poi comincia inesorabilmente a spingere.
Lui : "No, no, ti prego. No."
"Stai zitto e fermo, se vuoi continuare ad essere mio marito."
Smette di protestare ma gli scappa qualche altro gemito.
"Se non la smetti prendo quella più grossa."
Vincenzo morde un angolo del cuscino ed aspetta rassegnato l'intrusione della carota.
Il buchino pian piano comincia a cedere, Barbara spinge ed ecco i primi cm dentro, spinge ancora, ora è dentro un bel po'.
Si ferma qualche attimo, poi un'altro colpo. La carota è dentro almeno per dieci cm.
A questo punto, piano, comincia a fare dentro-fuori.
Lui è immobile, gli occhi chiusi, ma non morde più il cuscino, lei aumenta il ritmo, l'uomo comincia a sentire qualcosa......non brucia più, anzi sente una lieve sensazione di piacere, il suo uccello comincia ad indurirsi.
Barbara se ne accorge: "Ti piace vero? Sapevo che eri un frocio.... Per punizione voglio che tieni la carota dentro tutta la notte. Se ti azzardi a toglierla, ti infilo subito quella più grossa. Adesso leccami la fica."
Vincenzo si avvicina, con le dita allarga le grandi labbra, trova il crito e prende a stuzzicarlo con la lingua. Barbara è diventata sensibilissima, prende a gemere, a contorcersi, mentre non smette di fare avanti e indietro con la carota nel culo del marito, che gradisce molto. L'orgasmo arriva prima per Barbara, poi anche per Vincenzo. Per lui è il terzo nella giornata......un record.
E quest'ultimo è stato quello più intenso.
Lei: "Frocio.......continua a leccare finché non ti dico di smettere."
E Vincenzo continua ancora.......passano 2-3 minuti e Barbara crolla. Il marito sente che non si muove più, alza la testa e realizza che la moglie si è addormentata.
Si tira su e torna dalla sua parte, la carota è sempre ficcata nel culo, ma lui se ne guarda bene dal tirarla fuori. Anzi per il timore che durante la notte possa uscire da sola, la spinge dentro ancora un po'.
Poi si addormenta anche lui.

La mattina Barbara si sveglia più 'addolcita'. Vincenzo è girato di spalle e dorme ancora.
Per prima cosa Barbara controlla che la carota sia ancora ben infilata nel culo del marito. Si, lo è, anzi, a lei sembra che sia stata spinta ulteriormente dentro.
Vincenzo, sentendo la moglie muoversi si sveglia anche lui. Lei si avvicina e lo bacia.
"Bravo. Hai fatto quanto ti ho ordinato, meriti un premio: puoi estrarre la carota."
Lui porta la mano dietro, la prende con due dita e pian piano, sotto gli occhi della moglie, la tira fuori. Alla fine si sente un 'flop'. Il buco rimane aperto per qualche secondo, poi lentamente si richiude.
"Visto che ti è piaciuto tanto, la prossima volta infiliamo quella grossa."
"Si, è stato bello. Non pensavo che si potesse godere così. Grazie amore mio. Ma l'altra è veramente grossa....."
"L'hai scelta tu.......e comunque non è neanche paragonabile al bastone che sta aspettando me stamattina, per rompermi il culo."
"Mario? Vuole dartelo nel culo?"
"Si, me l'ha già anticipato. Ti voglio vicino quando succederà. Il solo pensiero mi procura dolore."
"Amore.....non sei obbligata. Vuoi che parli io a Mario?"
"Ma che dici? Non ti ascolterà.......ha già deciso. Non rinuncerebbe per tutto l'oro del mondo, a meno che noi non rinunciamo a lui. Ma io non voglio. Tu invece?"
"Certo che no........ Tesoro, ti devo confessare che in tutti questi anni ho pensato spesso a lui, ....più che altro al suo uccello. E, pensandoci, spesso, mi sono anche masturbato. No, io non intendo rinunciarci, adesso che l'ho ritrovato."
"Amore.... in un certo senso ti capisco. E il suo modo di fare mi ha conquistata. Io, quando siamo nel nostro privato, ti tratterò sempre come ho fatto stanotte, perché mi eccita ed ho visto che anche a te piace. Ma ti prometto che in tutti gli altri ambiti sarò una brava mogliettina, come sono sempre stata."
"Grazie tesoro. Nel nostro intimo sono disposto a diventare il tuo schiavetto e a starti sottomesso. Ti amo."

Arrivano a casa di Mario che sono già le 9,30. Anche lui si è attardato a letto ed ora sta facendo colazione.
"Ciao amici miei. Vi preparo subito un caffè." Intanto da un bacio a Barbara con gran palpata di culo.
"Sei già col costume pronta per il mare. Ma è presto."
"No.....io ci vado subito, dopo il caffè."
"Dopo il caffè e dopo qualcos'altro...... Vieni qui." E la fa sedere sulle sue gambe.
"Vincè, ci pensi tu al caffè?"
Lui: "Ok."
Barbara: "Mario, ho una paura tremenda."
"Dai.......Barbarina. Non sei la prima. Vedrai che ti piacerà."
Intanto le prende una mano e se la porta sull'uccello già in tiro. Lei struscia da fuori.
"Tanto è inutile insistere vero? È deciso....."
"Già......" Intanto una mano va nel costume, due dita nella passerina già bagnata. L'altra sulle tette, i capezzoli sono duri e dritti.
"Vedi che ne hai voglia anche tu?"
"Non di prenderlo nel culo......"
Quando arriva il caffè lei si mette in piedi vicino al tavolo, prende la tazzina, e lo beve guardando Mario negli occhi. Cosa che fa ancor di più arrapare l'uomo.
L'uccello è duro come una clava.
"Vincè......vieni qui." Intanto spinge Barbara con la pancia sul tavolo e le sfila il costume sotto.
Le apre le gambe e con un braccio fa abbassare l'uomo che capisce subito cosa deve fare.
Gli umori di Barbara colano lungo le cosce prontamente raccolti da Vincenzo, che subito dopo si sposta più su, la donna comincia a gemere per il piacere e quando lui va sul crito e prende a passarci la lingua sopra, Barbara esplode nel primo, intenso, orgasmo della giornata.
Lui continua a leccare la passera mentre Mario ha tirato fuori la clava e la accarezza vicino ai due.
Fa spostare Vincenzo sul buchetto dietro, lui usa la lingua, ma non sa esattamente cosa fare.
Mario: "Mentre lecchi, di tanto in tanto spingi la lingua dentro."
Lei è in bambola, quando sente la lingua del marito sul buchetto che spinge, riprende a gemere.
Mario sta qualche minuto in disparte, con l'uccello in mano, poi sposta l'amico e punta la cappella sulla fica, un unico colpo ed è tutto dentro. Lei lancia un urlo, si irrigidisce un attimo, ma subito riprende con i sospiri e risponde ai colpi dell'uomo che la sta pompando alla grande.
Intanto Mario, senza che Barbara se ne renda conto, lubrifica la rosetta del buchino con dell'olio d'oliva che aveva preparato sulla tavola.
Continua a pomparla, a quel ritmo la donna non resiste molto, e preceduto da un lungo brivido arriva l'orgasmo. Ancora qualche colpo poi, con un'azione fulminea, l'uomo estrae l'uccello dalla passera e punta il buchetto stretto.
Un colpo secco e la cappella è dentro. A questo punto Barbara se ne rende conto.....ma è tardi.
Si sente squarciata e lancia un urlo, prova a sottrarsi ma lui la tiene giù attaccata al tavolo con una mano sul collo. Spinge ancora, è dentro per metà, poi si ferma un attimo, un'altro colpo ed è tutto dentro. Si ferma. Sul viso della donna le lacrime scendono abbondanti.
Gli spasimi dei muscoli anali che serrano la cappella fanno letteralmente impazzire Mario, è per quello che gli piace tanto il culo, specialmente se vergine.
Vincenzo è lì, stringe una mano a Barbara, è perplesso, ma si guarda bene da dire alcunché.
Mario pian piano prende a pompare, ma lei non smette un attimo di lamentarsi: "Male.....che male...mi stai spaccando in due."
"Barbara, il peggio è passato. Adesso vedrai....." Fa avvicinare Vincenzo e lo spinge giù fra le gambe della moglie per lavorargli la passera, e lui si adopera subito.
Con lentezza, Barbara comincia a lasciarsi andare, la lingua del marito è una spada che colpisce sempre nel punto giusto.
Mario realizza che la donna è pronta per il finale.
Senza estrarre l'uccello, la fa sollevare dal tavolo, e la tira a se mentre si mette a sedere. La donna lo segue, sempre impalata. Adesso è lei sopra di lui. Mario con le mani sotto le chiappe la solleva, poi la molla, a ritmo, mentre Vincenzo si risistema fra le gambe della moglie, in una posizione più comoda e continua il lavoro.
Ormai Barbara geme di continuo, sentirsi riempita dietro e torturata davanti sul crito, la manda letteralmente in orbita. La testa indietro sul collo di Mario, la bocca aperta con la bava che cola, i colpi inesorabili di Mario.......l'orgasmo è devastante. Mai provato niente del genere. È tramortita e si abbandona addosso all'uomo, che non è ancora pronto per godere.
Mario continua a pompare, lei dopo qualche attimo comincia a rispondere ai colpi.
Adesso non gli fa più tanto male, il bruciore si è attenuato.
Barbara punta i piedi per terra, si solleva quasi estraendolo del tutto, poi giù, su e giù, detta lei il ritmo.
Mario agguanta i capezzoli, stringe piano, palpa, strapazza le tette.
Intanto Vincenzo lecca tutto quello che capita, un pò' la passera, un pò' le palle, la base dell'uccello.
Mario è quasi pronto per esplodere, ma prima vuole far godere ancora la donna. Allora prende la testa di Vincenzo e la spinge sulla passera. Lui la apre con le dita, trova il crito, lo prende tra le labbra e succhia con tutta la forza. Barbara arriva, si scuote, brividi di piacere ed ecco l'orgasmo, seguita a ruota da Mario che gli scarica dentro le visceri 5-6 schizzi di sperma, che sono altrettante frustate per la donna, e che sente uno per uno.
Passato l'orgasmo i due rimangono immobili, esausti, l'uccello sempre conficcato nel culo di Barbara. Anche Vincenzo si ferma e li osserva. Sua moglie ed il suo amico, e lui è l'anello di unione. È felice.

I tre, dopo una mezz'ora sono in spiaggia, in silenzio.

Vincenzo pensa che è questa la sua sessualità, accontentare la moglie e prendere quello che Mario gli da'.
Barbara, con il sedere che brucia ancora, pensa che la penetrazione anale non è poi stata così tremenda, nonostante la consistenza dell'uccello. Adesso si sente completa. Una vera troia, come dice Mario.

E Mario? Sta osservando due ragazzine che sono ad una decina di metri da loro, una è Irene, la figlia della sua padrona di casa. È già maggiorenne, guida la macchina. Bel fisico, ed è carne fresca.
Lei si sente osservata, si gira, vede Mario e sorride, poi lo saluta. Sorride ancora.
Un'altra preda???

Fine !
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