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Lacrime nell'oscurità


di Diablus
15.11.2015    |    9.799    |    0 7.0
"- Sbocconcella svogliatamente qualche patatina e si incammina per fare due passi lì intorno a sgranchirsi le gambe..."
Quella sera la sagra di paese. Senza sapere come Serena era stata convinta dal cugino ad aiutarlo alla cassa, pertanto quella sera si trovava inchiodata all'ingresso a fare scontrini e dispensare sorrisi, mentre tutti si stavano divertendo. Da quella posizione riusciva a vedere solo gli addetti al servizio bar, tra cui spiccava il bel Diego, migliore amico del suo ragazzo, nonchè colui che turbava i suoi sonni da quando erano finiti a letto insieme. Lui diceva per amore. Lei affermava per un desiderio pazzo e incontrollabile. Ma in quel momento era tutto in stand by e quella situazione rendeva Serena sensibile e palpitante.
La serata era torrida ed umida, la maglietta le si appicicava alla pelle, i jeans e le sneakers erano insopportabili ma necessari visto che le zanzare non davano tregua, nonostante citronella e zampironi.
Cominciavano ad arrivare i primi avventori e tutto filava liscio, la carne alla brace avvolgeva tutto con il suo aroma inconfondibile e gli animi iniziavano a riscaldarsi grazie anche al vino e alla birra che scorrevano a fiumi. In un attimo il posto si era riempito e Serena era sempre più indaffarata. Avrebbe bevuto volentieri qualcosa anche lei e così cercava con lo sguardo un addetto al servizio ai tavoli a cui chiedere, ma erano tutti presi. Aveva ormai quasi perso le speranza, quando finalmente le arriva una bella birra ghiacciata, Serena ringrazia la ragazza che gliel'aveva portata e guardò un attimo Diego che le stava sorridendo. Allora ringrazia anche lui, ma con un bacio in punta di dita, arrossendo lievemente al pensiero che lui la stava ossservando così intensamente da percepire quello di cui lei aveva bisogno.
Quando finalmente tutti erano stati sfamati e dissetati, il divertimento iniziava anche per coloro che avevano lavorato. Alcuni avevano già bevuto parecchio, compreso Diego, che aveva una resistenza incredibile alla birra, ma quella sera ne aveva buttate giù veramente tante. Anche Ivan, il ragazzo di Serena, era su di giri, le arrivava da dietro e le toccava il seno, facendola morire d'imbarazzo. Poi la invita con lui in pista a ballare, ma suo cugino si era allontanato per telefonare, così Serena era ancora inchiodata alla cassa. Pazienza, tanto arrivava solo qualcuno ogni tanto che ancora non si era stancato di bere e non si formalizzava, se Ivan continuava ad istigarla posandogli le labbra dietro ad un orecchio. Serena solleva la testa e gli morsica un labbro - adorava la sua bocca carnosa; lui reagisce succhiadole avidamente la lingua e le loro bocche si uniscono in un bacio mozzafiato.
Diego al di là del bancone li stava fissando con un misto di tristezza e rabbia nello sguardo, butta giù una coca e rum in due sorsate e allora Serena capisce che aveva esagerato, con quello spettacolino offerto senza ritegno.
Allora allontana bruscamente il suo ragazzo: - Sta tornando mio cugino - gli dice - Vado a mangiare qualcosa. -
Sbocconcella svogliatamente qualche patatina e si incammina per fare due passi lì intorno a sgranchirsi le gambe. Anche Diego non era più al suo posto e Serena sperava di incontrarlo per provare a parlargli, a giustificarsi in qualche modo: del resto anche se si trattava del suo ragazzo, doveva avere più tatto e si sentiva in colpa. Passava mentalmente un discorso che non sembrasse patetito ed era talmente presa dai suoi pensieri che subito non aveva sentito i bisbiglii di una coppietta appartata in un angolino buio.
Alzò lo sguardo attirata da una risatina femminile e il fiato le si spezzò in gola, quando riconobbe l'inconfondibile profilo di Diego che stringeva fra le braccia una ragazza. Avrebbe voluto scappare via e rifugiarsi in qualche posto a piangere amare lacrime di delusione ma le sue gambe restarono immobili e anche i suoi occhi, seppur velati dal pianto, non riuscivano a staccarsi dallo spettacolo che gli ignari ragzzi le stavano offrendo.
Si appiattì ulteriormente contro il muro e vedeva le mani di lui insinuarsi sotto la minigonna di quella donna che stava invidiando con tutte le sue forze, mentre gli affondava il viso nello scollo della maglietta, fra due seni prosperosi e ben fatti. Mugolava di piacere quando le strinse un capezzolo fra le labbra, mentre non riusciva ad intuire quante dita aveva intrufolato dentro di lei o se le stava solo stimolando il clitoride. La vedeva contorcersi a quel tocco e sentiva i suoi gridolini farsi via via più rochi e carichi di piacere. Lui si staccò da lei e la fece girare faccia al muro con le gambe divaricate, con una mano la masturbava e con l'altra estrasse dai pantaloni il suo membro turgido.
Serena nonostante si sentisse come se avesse uno stiletto conficcato nel cuore, alla vista del cazzo di Diego e al pensiero di quanto l'aveva fatta godere qualche notte prima, sentiva gli slip bagnarsi copiosamente...il dolore dell'affronto e il piacere offerto alla sua vista si mescolavano in un cocktail esplosivo mai provato fino ad allora, che la faceva sentire in estasi. Così quando lui la tirò per i capelli e gli ficcò la lingua in gola per soffocarle un grido di piacere, mentre la penetrava senza troppi complimenti, Serena si infilò una mano negli slip, e muoveva freneticamente le dita sul clitoride pulsante. Più le spinte di lui crescevano di intensità e frequenza, più il movimento della sua mano si faceva serrato, fino a quando sentì l'orgasmo arrivare inesorabile a travolgerla, nello stesso momento in cui Diego riversava il suo sulle belle chiappe bianche della ragazza, che ora sorreggeva tra le braccia, anche lei squassata da ondate di piacere.
La baciò e la mandò nei bagni a sistemarsi, mentre lui pisciava e si sistemava i pantaloni. Quando uscì le spiegò che era meglio andarsene separati per evitare chiacchiere e commenti inutili.
Serena nel frattempo si era accasciata in un angolino affranta dall'orgasmo e dalle lacrime. Si sentiva svuotata, la frenesia che l'aveva travolta pochi attimi prima, aveva lasciato il posto alla vergogna per quello che aveva fatto. Aveva goduto grazie ad una scopata vissuta da altri.
Diego nell'andare via sceglie proprio di passare laddove era Serena, la vide e dalle sue condizioni capì che aveva assistito alla scena. Si sedette accanto a lei che lasciò andare la sua testa sulle sue ginocchia, le mani di Diego asciugarono le sue lacrime calde e mute.
Nessuna parola tra loro, solo quell'emozione bastarda che oramai li legava indissolubilmente
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