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Pasta e succo di cazzo...


di uomo_discreto
21.08.2012    |    32.894    |    3 9.1
"La palazzina dove abitava era molto elegante, di quattro piani con ampie verande, e, forse anche vista l’ora, era totalmente silenziosa e sembrava..."
La settimana dopo arrivai a casa sua verso le 13 e 30, avevo fatto tardi per appuntamenti di lavoro e avevo una fame bestiale. Il giorno prima avevo ricevuto un mms da lei in cui si mostrava con una zucchina infilata nel culo e dovevo ammettere che ormai era diventata una puttana con i fiocchi, superando le mie piu’ rosee aspettative. Peccato solo che le foto fatte dai primi cellulari con mms facessero veramente schifo, altrimenti avrei pensato io stesso a farmeli inviare di continuo. La palazzina dove abitava era molto elegante, di quattro piani con ampie verande, e, forse anche vista l’ora, era totalmente silenziosa e sembrava disabitata. Suonai al citofono che lei aprì dicendo – secondo piano – , così entrai e presi l’ascensore. La porta dell’abitazione era aperta – Valeria? – chiesi entrando e richiudendola delicatamente – si Mario, sto in cucina -. L’odore che veniva dalla cucina era molto buono così entrai e la vidi. Era ai fornelli, di spalle, con indosso solamente un grembiulino e nient’altro, nemmeno le scarpe. Il grembiule era attaccato da un nastro appena sopra il culo, e dunque schiena, cosce e sedere erano completamente scoperti. Dal culo inoltre spuntava metà zucchina, con la base del preservativo attaccata alle chiappe. Le arrivai dietro e, mentre le baciavo il collo, impugnai la parte scoperta dell’ortaggio e iniziai a muoverglielo dentro – mmmmmmhhhh – guai’ lei offrendosi completamente alle mie mani. Sempre standole dietro le girai la testa e iniziai a baciarla, mentre la mia mano libera le strizzava i capezzoli. –Brava Valeria, stai diventando veramente una brava schiava – Tolsi la zucchina dal suo buchetto e lo osservai da vicino, rispetto alla settimana prima quando era piccolo piccolo aveva fatto passi da gigante. – Vedo che l’hai preparato bene, sei pronta a prenderlo nel culo? - - Si, sono pronta, lo voglio nel culo – disse lei continuando a baciarmi e a strofinare il suo culetto sul mio pacco avvolto dai jeans. – Prima vediamo se hai cucinato bene, poi avrai il tuo premio – Le rinfilai la zucchina nel culetto che entrò dolcemente mentre lei si piegava per favorire l’operazione, poi le mollai una sonora pacca sulla chiappa e andai a sedermi al tavolo. La osservai scolare la pasta e condirla a culo nudo, con la zucchina ben infilata dentro, con il mio cazzo che ormai faticava a rimanere costretto dentro i jeans, così mi alzai e me li tolsi, come anche le mutande, rimettendomi a sedere con l’uccello durissimo fuori. Valeria mi riempì il piatto e osservò famelica il mio cazzo enorme e pulsante – Mmmh deve essere buono dall’odore – le dissi mentre si riempiva il suo – Eh si – rispose – come la faccio io pasta e zucchine non sa farlo nessuno – e sorrise per la battuta. – Brava, ora vai sotto il tavolo in ginocchio e inizia a leccarmi cazzo e palle mentre mangio, senza però mettertelo in bocca - - con il grembiule ? – chiese lei con voce sottomessa – si, e anche con la zucchina dentro, puttana, voglio vedere come l’appoggi a terra e muovi il culetto per scoparti da sola nel culo mentre me lo lecchi – Si gettò sotto il tavolo e iniziò a passarmi la lingua su tutta l’asta, guaendo come una cagnolina e alternando occhi chiusi dal piacere a occhi fissi su di me, vedevo le sue anche muoversi e sapevo che stava eseguendo gli ordini da vera troia. Iniziai a mangiare ma aveva messo poco sale nella pasta – E’ sciapita Valeria, mi sa che ti meriti una bella frustata al culo come punizione - - Oh no mi spiace – fece lei mentre continuava a leccarmi il cazzo come un gelato – hai ragione, mi merito una bella punizione – Ad un certo punto si dimenticò degli ordini e se lo ingoiò tutto fino alle palle. – Eh no – le dissi brusco – ti avevo detto di leccare solamente, senza mettertelo in bocca - - hai ragione – rispose tirandolo fuori – ma non riesco a resistere - - Perché non riesci a resistere? Voglio sentirtelo dire - - Perché sono una puttana - - Non solo, perché sei una pompinara golosa di cazzi, dillo - - Perché sono una pompinara golosa di cazzi – ripete’ lei mentre mi guardava. - Punizione aumentata allora, ogni volta che non resisti e te lo infili in bocca aggiungerò cinque frustate, per ora sei a quota dieci, cinque per la pasta e cinque per il pompino. – Non avevo neanche finito che se lo mangiò un’altra volta – quindici – si staccò, corse con la lingua su tutto il cazzo e finì alle palle, leccandole perbene, dopodiché spalancò la bocca e prese a spompinarmi furiosamente – venti - - venticinque - - trenta, sei proprio una bocchinara con i fiocchi. - Quando finii di mangiare il mio piatto mi alzai e la sollevai dai capelli – adesso tocca a te mangiare – le dissi mentre affondai il cazzo nel suo piatto in mezzo alla pasta – prima però te la insaporisco un po’ – Subito si gettò sul piatto iniziando a mangiare, nel frattempo le versai l’acqua nel bicchiere e affondai il mio cazzo anche in quello – Dai troia, bevi – le dissi – e poi fammi venire che ti voglio sborrare nel piatto – Bevve il bicchiere e poi si girò verso il mio uccello mangiandoselo finalmente di gusto e iniziando a succhiare mugolando come al solito. Bastarono pochi minuti e la scansai rudemente dai capelli, sborrando come un fiume nel suo piatto di pasta. Mentre le mischiavo ben bene la pasta con il mio succo di cazzo lei me lo ripulì alla perfezione come suo solito. Andai a sedermi sulla poltrona e mi accesi una sigaretta, la guardavo nuda, col grembiulino da cuoca, seduta sulla zucchina che aveva ancora nel culo, mentre mangiava di gusto la pasta con zucchine e sborra, e capii che ora era finalmente diventata la mia schiava sessuale perfetta e che il divertimento vero doveva ancora iniziare…..
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