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Però Giovanna! 1


di mgc56
17.08.2016    |    20.262    |    6 7.8
"Si spoglia si piega un poco e rimane ferma..."

Devo raccontare un fatto che mi è accaduto questo agosto.
Come quasi tutte le estati anche quest’anno sono tornato al paese di mia moglie, un piccolo paese della provincia di Roma, in collina, poche anime aria buona e soprattutto poca confusione.
In questo paese ho anche trascorso un po’ della mia infanzie e giovinezza, li abita Giovanna, una donna che non saprei come definire, una di quelle donne che, anche della mia stessa età, sembrano più adulte, vecchie. Sposata giovane con un uomo molto più grande di lei, subito mamma, sempre vestita in modo anonimo e quasi mai truccata, comunque una bella donna. La frequentavo anche da ragazzo perchè il marito era addirittura amico di mio padre e non nascondo che spesso mi sono masturbato pensando a lei, immaginando lei che si masturbava perché il marito non la scopava più. I miei pensieri erano dovuti a due cose, primo la differenza di età tra lei e il marito e secondo le “battutine” che mi faceva quando la incontravo, anche in casa.
Vengo a questo agosto, l’avevo persa un po’ di vista negli ultimi anni, quando tornavo al paese lei era al mare, il marito è in pensione, mentre quest’anno ci era già andata. I soliti convenevoli, le solite “battute” e il solito invito a passare una serata insieme, ovviamente con le famiglie e cosi qualche giorno dopo siamo a cena da lei, il marito, mia moglie e una coppia di cugini. Perfetta padrona di casa, si cena e poi al momento del caffè con una scusa la raggiungo in cucina. Giovanna quando mi sente arrivare continua a fare quello che faceva e – cosa ti serve?- io aspetto un attimo e –nulla volevo vedere se serviva qualcosa a te!- il tono era abbastanza deciso, lei si gira mi accorgo che è un po’ rossa in viso – a me? A me non serve niente …ma in che senso …cosa dovrei…?- la guardo, diventa ancore più rossa in viso sta’ aspettando che gli dica qualcosa? Io, invece mi giro e torno a tavola. Dopo un attimo arriva con i caffè evita di guardarmi noto che è in imbarazzo, bevuto il caffè chiacchieriamo ancora un po’lei mi evita e va beh, poi torna in cucina e – Massimo, puoi venire a prendermi un piatto che non ci arrivo?- il mio primo pensiero è stato FATTA! La raggiungo, lei evita sempre di guardarmi e non parla, un po’ da stronzo – allora è di questo che avevi bisogno? Che ti devo prendere un piatto? Non è che devo darti anche qualche cosa d’altro???- alza la testa è rosso fuoco –ma dai, cosa dici?- ma il tono non è quello giusto, poi dice quello che mi è sembrata la frase magica – e poi di la c’è mio marito tua moglie ...- non la faccio finire la prendo per i fianchi la stringo e le metto in bocca tutta la lingua, lei non tenta nemmeno una razione, si lascia andare ricambia il bacio, mi faccio subito sfrontato e le metto le mani sulle chiappe, due belle chiappe sode, gliele stringo anche con un po’ di forza lei a quel punto tenta di staccarsi, penso di più per paura di essere scoperta, non la lascio metto la mano sulla figa e le faccio sentire che io sono pronto, che ho già il cazzo duro. Siamo interrotti, per fortuna, dalla voce del marito che ci chiede se abbiamo bisogno – no, non ti preoccupare a Giovanna serviva una mano-. La gurdo, il suo imbarazzo è totale, le dico che domani la voglio “vedere” trovasse lei il sistema e il posto – … ma io ..non so..- -non dire cazzate, ho detto domani-. La mattina dopo trovo un messaggio sul cellulare, - se ti va alla casa di campagna di mio padre alle 15.00- se mi va? Voglio però rimanere padrone della situazione, così non rispondo ma vado all’appuntamento alla 15.00 esatte, Giovanna è già in casa, mi sente arrivare e anche se la casa è molto fuorimano mi fa mettere la macchina dietro la casa. Entro come sempre lei è vestita in modo anonimo, gonna al ginocchio, più sotto che sopra, una camicetta e il tutto completato da un sandaletto da farmacia. La guardo la vedo arrossire e subito la bacio, lei mi stringe premendo il suo ventre contro, il mio cazzo sta rispondendo è già quasi tutto duro, mi muovo per farglielo sentire e nel frattempo cerco di sollevarle la gonna. Giovanna, per mascherare un po’ la tensione o per vergogna mi stringe e forza la lingua ancora di più, la lascio fare intanto ho l’uccello che è diventato durissimo. Mi stacco la guardo, imbarazzatissima cerca di dire qualcosa ma io le metto una mano sulla bocca, voglio fare un gioco all’eccesso, quindi le dico – era ora, chissà da quanto aspetti! Ora ti tratto come vuoi essere trattata, da TROIA! Parto fra 10 giorni e ti garantisco che in questi giorni ti faccio fare una indigestione di cazzo e sborra!- Lei sgrana gli occhi, fa un passo indietro prende fiato – ma ..cosa dici.. come parli! Io, io non sono come- non le faccio finire la frase alzo le spalle e mi giro per andarmene facendole ciao con la mano ma, non faccio nemmeno un passo che – no, non andare, aspetta, non voglio che te ne vai ma, ma quello che mi hai detto mi ha fatto sentire come una donnaccia, come una prostituta, ti prego resta-. Mi giro la guardo -Giovanna il gioco lo conduco io. Non ti sentire una donnaccia, ti devi sentire proprio come vuoi sentirti, una puttana, una che ha voglia di essere scopata, usata …abusata. Ti garantisco che ti farò sentire così che ti “userò” come meglio credo e come sono sicuro tu voglia sentirti “usata”. Però se ho sbagliato dimmelo perché se cominciamo non potrai, NON POTRAI, rifiutare nulla, sarai mia in tutti sensi-. Vedo che sta pensando ma dopo un secondo annuisce, le dico che voglio una risposta chiara alza la testa mi guarda – va bene, sarò tua, solo non fare cose che possono compromettermi, solo una cosa tra me e te -. – Va bene adesso fammi vedere cosa mi hai nascosto in questi anni spogliati anzi prima spoglia me che ho il cazzo che mi scoppia (ancora una indecisione). Allora non sono stato chiaro, devi fare come ti dico, sbrigati altrimenti ci ripenso-. Comincia a togliermi la maglietta. Accarezza il petto e accenna un bacio poi passa ai pantaloni mi guarda in faccia forse vuole che la baci così da smbrarle più naturale, io resto fermo, tira giù pantaloni e boxer insieme finalmente ho il cazzo libero – se vuoi baciare qualcosa bacia lui, ha sofferto fino ad adesso-. Lei lo guarda lo accarezza ma non fa altro, la cosa anziché infastidirmi mi eccita di più, che sia davvero da svezzare? Si sposta e comincia a spogliarsi si toglie il golfino, si slaccia la camicetta e la toglie, poi si apre la gonna e guardandomi, e arrossendo, la toglie rimanendo in reggiseno e mutandine. Le faccio togliere i sanali e le dico di girarsi, mi chiede il perché, - perchè voglio che ti giri- non voglio essere troppo brutale ma voglio sappia quali saranno i ruoli. La osservo ha bel fisico, non più da ragazzina ma tonico, soprattutto ha un gran bel culo e pensando come ha reagito alla richiesta di prenderlo in bocca sono quasi sicuro che sia ancora vergine. – Bene adesso togliti tutto piegati in avanti così vedo la tua figa e il buco del culo- anche se è girata immagino la sua espressione e come sarà combattuta. Si spoglia si piega un poco e rimane ferma. – piegati a 90 gradi, voglio vedere tutto, con le mani allargati le chiappe e mostrami tutto e svelta-. Mentre lei si piega prendo il telefono e le faccio un paio di foto, non si sa mai ci ripensasse, devo ancora sollecitarla per aprirsi le chiappe poi ubbidisce e mi mostra tutto. La lascio così un attimo la osservo e ceco di vedere che faccia fa. – Brava adesso girati pure che si comincia! Vieni dammi un bacio e poi fammi un bel pompino!- - Ma io non l’ho mai fatto, Luigi (il marito) non me lo ha mai chiesto- - beh, da oggi cominci, una puttana che si rispetti deve saper fare tutto, vorrà dire che sarà un altro buco che dovrò aprire (sperando capisse subito che l’altro sarebbe stato il culo), adesso prendilo in bocca, vedrai che l’istinto ti aiuterà. Vedrai che non sarà difficile tirare fuori la vera Giovanna, la Giovanna vogliosa di essere finalmente trattata come vuole, come è!- Così si abbassa mi prende l’uccello lo massaggia lo scappella e lo bacia sulla punta, poi lo comincia a leccare, dapprima con un po’ di ritegno poi sempre con più gusto fino a metterselo in bocca. Ogni tanto mi guarda per capire se stà andando bene, questa cosa mi fa ancor più eccitare, come se ce ne fosse bisogno, per farle capire che va bene le accarezzo la testa e con questa scusa comincio a darle sia il ritmo che a spingerglielo sempre un po’ più dentro. Ho il cazzo durissimo questa cosa mi fa impazzire, quando le arriva fino alla gola si tira indietro di scatto mi guarda e mi dice che così la soffoco. Non le rispondo nemmeno solo con lo sguardo le comunico di stare zitta e ricominciare, quindi le prendo la testa con le due mani e le affondo il cazzo fino alla fine, lo tengo li fino a che non sento che sta per tossire, lo tiro fuori e lei ha come un conato e sputa un litro di saliva, - così mi fai soffocare non posso prenderlo tutto in bocca è troppo lungo mi arriva in gola e non respiro, mi viene da vomitare-, non le dico un’altra volta niente, mi alzo e la faccio mettere al mio posto le allargo le gambe, lei fa un po’ di resistenza ma ancora una volta basta il mio sguardo, si lascia andare. A gambe larghe mette in mostra la sua figa, che vista! Un po’ pelosa ma le dico che l’indomani mattina deve andare dall’estetista a fare una ceretta la voglio completamente rasata, mi chiede come giustificherà la cosa al marito – è un problema tuo, poi tuo marito è da tempo che non ti scopa più? Se proprio gli verrà voglia saprai trovare una scusa, e non mi rompere, ti ho detto che ti voglio rasata e ti raderai punto- senza aggiunger altro mi abbasso e comincio a leccarla. Ha già la figa tutta bagnata e glielo faccio notare, le passo la lingua sul clitoride e sulle grandi labbra, ogni tento le entro con la punta, la sento fremere, il suo bacino accompagna ogni mia leccata, le infilo un dito dentro, poi due e li inizio a muovere lei gode e quando sento che sta per venire mi fermo, lei mi mette le mani sulla testa vuole che continui ma io smetto mi alzo la guardo negli occhi, leggo la sua perplessità la sua richiesta di continuare, senza dire nulla mi appoggio e la penetro è completamente lubrificata le entro dentro senza alcuna resistenza, il suo viso si rilassa soddisfatta – sei proprio una troia, la senti come è bagnata? senti come ne aveva voglia? Dimmi come ti senti adesso, dimmi cosa provi-. –E’ vero ne avevo voglia, non pensavo così tanto! Sono felice, mi sento felice- la guardo con piglio – scusa, mi sento una troia, non vedevo l’ora di essere scopata, di sentirmi posseduta e di godere, continua a scoparmi-! La pompo per un po’, sento che gode ma ogni volta che le si avvicina l’orgasmo rallento per poi ricominciare, questo gioco mi sta facendo impazzire spero di riuscire a fare quello che ho in mente. Vado avanti così per parecchio e quando Giovanna mi chiede di non smettere di farle raggiungere l’orgasmo tolgo l’uccello mi sposto, e le dico – bene per oggi basta così. Mi rivesto. Lei ancora sulla poltrona con le gambe aperte, non riesce a capire, - per oggi basta, domattina fai quello che ti ho detto, poi qui alla stessa ora, sarà un pomeriggio “pieno”. Se vuoi continuare da sola fai pure, io vado-. Mentre vado a prendere la macchina passo sotto la finestra e sento che Giovanna ha seguito il mio consiglio e si sta masturbando, mi appoggio alla finestra, che spettacolo. A gambe aperte si mette un dito nella figa e con l’altra mano si massaggia le tette, le faccio due foto poi mi tiro fuori il cazzo, ancora duro, e mi faccio una sega anche io, fare la parte del duro va bene ma avevo una voglia, quando lei viene quasi urla e contemporaneamente vengo anche io.
Continua..
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