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famiglia con amante (capitolo 5)


di macchiettadiseta
11.02.2016    |    12.655    |    2 7.6
"Quando esce, Laura consegna tutta la merce alla commessa che gliela impacchetta e dopo averla imbustata gliela ridà facendogli anche un occhiolino malizioso..."
CAPITOLO 5

- Pronto …
- ciao, Giorgio, sono Antonio, come và?
- tutto bene, grazie, e lei?
- tutto a posto. Senti per dopodomani come siamo messi? Novità?
- no, nessuna, tutto ok, soltanto che non ho trovato un modo per lasciarvi un po’ da soli … ci ho pensato tanto, ma non mi è venuto in mente nulla.
- non ti preoccupare, ci ho pensato io …
- ah, bene, mi dica …
- quando verrete a cena, diciamo verso le 20,00, dopo che vi sarete accomodati, io farò finta di essermi dimenticato di aver ritirato la torta in pasticceria, così con la scusa che io dovrò finire di preparare, tu ti offrirai volontario per andarla a prendere.
- bene, sì, mi sembra perfetto, naturalmente cercherò di lasciarvi soli più tempo possibile, diciamo una mezz’oretta, e al mio ritorno posso dire che c’era fila.
- sì, perfetto. Allora, mi raccomando Giorgio, venerdì cercherò quanto meno di baciarla. Poi vediamo come evolve la serata. Ora ti saluto che ho da fare. Stammi bene.
- ok, va bene, arrivederci.
Antonio, sta tessendo la sua trama ed è molto soddisfatto, ancora non ha usato neanche il numero di cellulare di Laura, è già mercoledì e pensa che gli farebbe piacere incontrare Laura non solo per un caffè, ma anche per avere un altro momento di complicità tutto per loro. Così decide di chiamarla subito.
- pronto…
- buongiorno, ti disturbo?
- scusi, ma chi è?
- ma come? Non mi riconosci?
- oddio, no, scusami, chi sei? Poi ti sento pure male che qua c’è un casino che non ti dico…
- eh, sì, si sente, comunque sono Antonio
- ah, signor Antonio, mi scusi, come sta?
- ma mi ridai del lei? Non eravamo rimasti d’accordo che mi davi del tu?
- oddio, che sbadata, scusa, hai ragione … È che mi hai preso in un momentaccio…
- scusami tu allora, non volevo disturbarti
- ma no, dimmi pure ... almeno faccio una piccola pausa e mi rilasso un attimo…
- ma, no, niente di particolare, siccome nel pomeriggio devo vedere un cliente dalle tue parti, magari ci potevamo prendere un caffè insieme, che ne dici?
- ma certo, perché no? Per che ora pensavi più o meno?
- guarda dovrei finire verso le 16, comunque ti mando un sms quando ho finito, ok?
- ok, perfetto, a dopo allora. Ciao ciao
- ciao …e buon lavoro
Verso le 16, Antonio è già in zona, manda un sms a Laura dicendogli che l’aspetta al bar San Marco, una nota caffetteria della città. Dopo neanche 10 minuti Laura arriva al bar.
- buonasera
- buonasera a te, sempre bellissima eh?
- ma dai, non mi farmi arrossire
- va bene, non ti adulerò più, promesso!
- vabbè, ora non esageriamo dai, ammetto che un complimento ogni tanto fa piacere….
- ah, ecco… comunque sarebbe stata una promessa che avrei faticato davvero tanto a mantenere. Ma vieni entriamo dentro che qua fuori si gela.
- si, hai ragione.
Antonio offre il braccio a Laura, la quale con naturalezza infila il suo per farsi portare a braccetto dentro il bar. Si vanno a sedere nella zona salette, dove ci sono tavoli e divanetti separati da dei separè.
- che mi racconti di bello? Sei sempre così indaffarata a lavoro?
- no, per fortuna no, se era sempre così a quest’ora non so che fine avrei fatto ahahahah… solo che in questi giorni abbiamo avuto dei problemi con dei fornitori e quindi siamo un po’ così, sul panico andante ahahah
- eheheh, sì sentiva. Giorgio che dice? Ci raggiunge?
- chi Giorgio? No, no, assolutamente… non gliel’ho neanche detto… è un gelosone, anzi mi raccomando acqua in bocca, eh? Venerdì non dirgli nulla.
- ahahahah, va bene, sarò muto come un pesce.
La conversazione procede, sempre guidata da Antonio, il quale non ha nessuna intenzione di calcare la mano, anzi. Dopo che hanno consumato una cioccolata calda Laura e un cappuccino lui decidono di rincasare.
- dove hai la macchina?
- qua vicino, di fronte la banca.
- ah pure io ce l’ho da quelle parti, ti accompagno.
E prendendola sotto braccio si avviano alle macchine.
Ad un certo punto passando davanti una vetrina di un bel negozio di intimo, Antonio vedendo che Laura stava sbirciando, si ferma per fargli vedere i capi esposti.
- sei una cliente abituale?
- no, figurati, guarda che prezzi poi.
- peccato, credo che con quell’intimo faresti impazzire Giorgio…. e non solo lui…
- adulatore… andiamo dai.
Riprendono a camminare, ma dopo qualche metro Antonio si ferma e gli dice:
- ti andrebbe di fare un gioco con me?
- che tipo di gioco?
- niente di compromettente, giuro. Dai sarà divertente, se poi sarai brava potresti vincere qualcosa di bello.
- ah sì? Mi stai incuriosendo…
- vieni con me e reggimi il gioco
Così dicendo tornano indietro e Antonio apre la porta del negozio di intimo e fa entrare Laura, che rimane alquanto spiazzata.
- buonasera, come posso esservi utile?
- buonasera, io e mia moglie passando abbiamo visto quel bellissimo completino intimo in vetrina, quello sul manichino bianco per la precisione…
- ah, sì, ho capito, sua moglie ha buon gusto. Prego, seguitemi.
Laura, guarda Antonio sgranando gli occhi, ma poi accenna un sorriso e seguono entrambi la commessa.
- signora che taglia porta?
- una terza. Grazie.
- bene, un attimo che glie lo prendo subito.
Il tempo di aprire un cassetto e il completino viene consegnato a Laura.
- prego mi segua, il camerino è da questa parte.
- ma veramente non volevo provarlo.
- ah, ok. Noi però li facciamo sempre provare, così se c’è qualche modifica la facciamo fare alla nostra sarta.
- Ma si cara, la signorina ha ragione, provalo un attimo e vedi come ti sta.
- mmm, ok.
I tre si avviano verso il camerino, la commessa apre le tende e gli accende la luce. Laura entra e si chiude le tende dietro di se mentre Antonio si accomoda su un divanetto là davanti. Da dove sta può vedere cosa succede in quanto la tenda arriva a circa 30 cm da terra.
Vede Laura che si spoglia, si toglie le scarpe e i collant, poi probabilmente le parti sopra e poi le mutandine.
- mi scusi signorina, sarebbe così gentile da portare a mia moglie anche un paio di calze autoreggenti, come quelle del manichino con quei ricami floreali. Grazie.
Dopo neanche un minuto la commessa è di ritorno, bussa delicatamente al camerino e passa a Laura le calze.
- queste gliele manda suo marito.
- sì sì ho sentito, grazie.
- Ah, caspita, complimenti, pare fatto su misura per lei.
- grazie.
Antonio vede che Laura adesso si sta mettendo le calze, prima una e poi un’altra. Allora si alza e si avvicina alla tenda del camerino.
- Laura?
- si caro?
Risponde lei ridendo.
- posso dare una sbirciatina per vedere come ti sta?
- non ci pensare proprio!
- ma cara, dai , solo una sbirciatina veloce veloce.
- assolutamente no, forse a casa se farai il bravo.
- ma è solo per vedere il mio investimento in fondo. E poi la commessa, quando ti ha fatto i complimenti mi ha incuriosito non poco. Non resisto di arrivare fino a casa.
- uff…va bene, ma un’occhiata veloce eh!
- velocissima
Antonio scosta un po’ la tenda e mette dentro giusto la testa, quello che vede è una visione celestiale, sexy, bellissima, la commessa non aveva affatto esagerato.
Le mutandine sono trasparenti e a vita bassissima, tant’è che una piccola striscia di peli fa capolino, anche il reggiseno non è da meno, il seno lo riempie benissimo e siccome anch’esso è trasparente si vedono chiaramente i capezzoli, che vista la situazione, sono anche piuttosto turgidi.
- wow, sei incantevole!
- ok, grazie, ora però hai visto.
Si avvicina per chiudere la tenda…
- si, ma mi manca la parte dietro…
- uff…
E sbuffando si gira mostrandogli un culo praticamente nudo, ma perfetto, rotondo, sodo e a mandolino.
- ok, basta, prima che mi venga un infarto. Ormai ho una certa età.
- ma smettila. Lasciami rivestire.
Antonio, si allontana, con un principio di erezione e si avvia alla cassa a pagare il tutto.
Quando esce, Laura consegna tutta la merce alla commessa che gliela impacchetta e dopo averla imbustata gliela ridà facendogli anche un occhiolino malizioso. Cose da donna.
Usciti dal negozio Antonio riprende sotto braccio Laura e si avviano verso le auto.
- ahahah che matto che sei, ma ti rendi conto di cosa mi hai fatto fare?
- nulla di male, spero. O di cui pentirsi.
- no, però dai. Cioè sì, cavolo, mi hai vista praticamente nuda! Anzi, mi hai vista conciata da battaglia, tutta in tiro ahahahahahah….oh mio dio , non ci posso ancora credere.
- ahahahah, beh, io non ti ho mica costretto eh.
- come non mi hai costretto? Ok, ok, lo ammetto, non mi hai costretto, ma hai comunque abusato della mia ingenuità.
- sì sì, mettila come vuoi.
- mi raccomando eh, a Giorgio non una parola. Gli dirò che erano in saldo e che gli volevo fare una sorpresa… che credo apprezzerà.
- certo, ci mancherebbe.
Intanto erano arrivati alla macchina di Laura. Apre lo sportello e infila dentro la busta con il regalo di Antonio.
Si avvicinano per salutarsi dandosi un paio di baci sulle guance, ma Antonio la blocca mettendogli le mani sui fianchi si china un po’ e da vicino le chiede:
- avrei un ultima richiesta da farti, se posso.
Laura, presa alla sprovvista da quella mossa, perchè credeva che Antonio l’avrebbe baciata e in fondo lei non lo sa se avrebbe saputo resistere o no, risponde:
- dimmi pure, se posso volentieri.
- mi piacerebbe che questo completino lo indossassi venerdì, quando verrai a cena da me.
Laura, ci pensa un po’ su, rimane imbambolata da quella richiesta, che non si aspettava minimamente.
- mmm, vediamo dai…
Si infila velocemente in macchina e chiude lo sportello.

SI CERCA COLLABORATORE CHE SIA BRAVO A SCRIVERE PER IL PROSEGUIRE INSIEME LA STORIA.





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