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la vicina maiala


di Ricciocapriccio
09.07.2015    |    37.026    |    8 9.3
"“se ti va di parlarne magari domattina ci possiamo prendere un caffè così ci conosciamo visto che siamo vicini, magari per le 9” “ok, buona..."

Ero seduto nella mia veranda, erano le 23 più o meno, stavo leggendo un libro, sento i vicini che parlano, sono una coppia di rumeni, lei una bella ragazza alta poco più di 1 e 70 con un gran bel culo e una quarta di seno, lui alto ben messo la faccia da bravo ragazzo un po' cicciottello, poi il silenzio.
Riprendo la lettura, ma spero davvero che non litighino come è successo negli ultimi giorni, sono stufo di sentirli urlare. Intanto sale la sete,il caldo si fa sentire, rientro in casa per prendere una birra, torno in veranda mi siedo, e sento dei cigolii e quello che mi sembrano gemiti di una donna, e vai finalmente fanno sesso almeno non dovrò sentirli urlare, riprendo la lettura ma mi riesce difficile con quel sottofondo la curiosità mi dice che devo guardare.
Abitano nell’appartamento di fianco, la mia veranda e la loro finestra, aperta, sono divise da un muro alto 2 metri ma salendo su una sedia posso chiaramente vedere la loro camera da letto ma loro non possono vedermi a meno che non siano affacciati alla finestra, perché la prospettiva gli è sfavorevole.
La scena che mi si para davanti e straordinaria, lei sotto a gambe aperte lui sopra che la monta come un toro, lei geme urla e si strapazza le tette, ha due capezzoli enormi la vacca, lui continua a pompare e a dirgli frasi che non capisco lei geme e urla, sono senza remora. Eccitato mi tiro fuori il cazzo e comincio a segarmi ce l’ho di marmo.
Poi si fermano e cambiano posizione lui tira fuori il cazzo e scoppio a ridere mi metto una mano davanti alla bocca per non farmi sentire, ha un pisello si e no di 10/12 cm, li ho capito subito che lei stava fingendo tutto.
Lei si mette sopra dandogli la schiena, posso chiaramente vederla mentre salta, con le tette che rimbalzano sembrano due palloni, mi sta esplodendo il cazzo, intanto nella mia mente il tarlo di volermi scopare quella ragazza si è insinuato e comincio già a pensare la strategia da usare, intanto mi godo la scena.
Si fermano lei si mette a pecora e lui inizia a leccargli buco del culo, poi prende un dildo e glie lo infila nella figa comincia a gemere di nuovo solo che questa volta mi sembra più convinta, gode la troia e anche parecchio. Lui le infila il medio nel culo, dopo due minuti di questo lavoretto lui gli mette il cazzetto in culo e la scopa ma dopo pochissimo tempo viene, le sbuffa gli dice qualcosa che io non comprendo, lui le risponde in malo modo, e lei gli molla uno schiaffone, scende dal letto e sparisce.
Rimango esterrefatto, la ragazza ne vuole ancora di cazzo. Io invece dopo la scena di sesso vado in bagno e mi faccio una sega ma il pensiero è sempre lo stesso voglio scoparmi quella ragazza. Torno in veranda e riprendo a leggere ma il pensiero è rivolto a quella splendida maiala, sento borbottare, viene ancora dai vicini, così mi affaccio di nuovo e vedo lei affacciata alla finestra con la testa rivolta verso il basso che borbotta qualcosa lui è steso sul letto forse sta già dormendo. Devo rischiare, la voglio, la desidero, mi arrapa, la saluto:
“ciao” (lei alza la testa mi guarda spaventata, non se lo aspettava era chiaramente immersa nei suoi pensieri) “ciao” (la sua risposta, poi mi guarda e mi sorride)“tutto ok?”( Le chiedo) “diciamo che va tutto bene (in un italiano non proprio perfetto), parliamo piano mio ragazzo dorme” “ok, cosa c’è che non va? Lavoro? Amore?”
“lavoro va bene, il resto non funziona bene”
Da quella sera quasi tutte le sere parlavamo lei affacciata alla finestra io dalla mia veranda, il fidanzato che dormiva la confidenza cresceva e anche l’intesa. Si chiama Ada, mi aveva accennato che con il fidanzato le cose a letto non andavano tanto bene, avevo notato che si vestiva con maglie un po troppo scollate per parlare alla finestra, la visione di quelle tette mi mandava al manicomio. Le battute erano sempre più spinte fino a quando non le raccontai che tutte le volte che scopavano io li guardavo,e che lei era una bomba sexy, non fece una piega si fece una risatina e mi ringraziò cosi decisi di invitarla per un incontro.
“se ti va di parlarne magari domattina ci possiamo prendere un caffè così ci conosciamo visto che siamo vicini, magari per le 9” “ok, buona notte”
L’indomani sveglia alle 8 doccia e scendo al bar sotto casa lei arriva qualche minuto dopo le 9, short di jeans, canotta bianca appena scollata, capelli lisci neri lunghi fin sulle spalle un velo di trucco, che figa la prima cosa che penso.

Mi saluta, mi sorride e mi porge la mano: “piacere Ada” “piacere mio, Antonio, sei un schianto, sei stupenda, una bomba sexy” “grazie, facciamo colazione”.
Facemmo colazione, chiacchierammo di lavoro, e cavolate varie, gli feci duemila complimenti era diventata tutta rossa in viso poi gli chiesi se aveva voglia di parlarmi dei problemi che aveva a casa, mi spiego che era molto innamorata del ragazzo con cui stava ma non la soddisfaceva a letto, anzi, era pessimo e tutte le volte doveva fingere e finire da sola, ma non voleva lasciarlo. Mi chiese di raccontargli che cosa avevo visto dalla veranda, allora presi il coraggio a due mani e gli raccontai che la sera quando facevano sesso mi appostavo sulla veranda e mi gustavo la scena, di lei che era una tigre a letto e che solo al pensiero me lo faceva venire duro come il marmo. “guarda come è duro”. (Lei mi guardò pensavo mi volesse prendere a pugni, poi guardo il mio cazzo che sotto ai pantaloni di lino manifestava tutta la sua erezione, si guardò in giro e mi strinse il cazzo con la mano). E meno male che lo ama il suo ragazzo.
“wow, (mentre segava) così ieri facevi il guardone, cavolo è il doppio di quello di adrian”.
“lo vuoi provare?” Saliamo a casa”.
“andiamo a casa mia, sul mio letto”.
Salimmo a casa sua, neanche il tempo di entrare che già eravamo nudi, mi prese per il cazzo e mi porto nella camera da letto, mi diede una spinta, mi fece cadere sul letto e in un baleno se lo infilo in bocca, succhiava come la più navigata delle troie. Mi leccava le palle e mi guardava con uno sguardo da porca:
“questo si che è un cazzo ti prego scopami”
La tirai su, si mise sopra di me, e iniziò a cavalcarmi, dopo pochi minuti arrivo il suo primo orgasmo, si accasciò su di me, intanto continuavo a pompare la sua figa era un lago, cambiamo posizione lei sotto io sopra, gemeva e godeva la troia
“siiiiiii scopami maiale, siiiiii lo faccio cornuto quel coglione così impara a scopare, haAaaaaaa vengoooooo”
“sei una troia, sei una zoccola, Ada la vacca, da oggi ti scopo finché non mi consumo siiiii”
“si si si ancora ancora più forte dai dai aaaaaaaaaa siiii”
Mentre la scopavo le sue enormi tette ballavano la salsa era uno spettacolo, la presi alla pecorina la scopavo come un dannato gli umori colavano dalla figa come un fiume, sputai un po di saliva sull’ano e lentamente le infilai prima un dito nel culo, e poi due. La sua eccitazione continuava a salire, urlava di piacere la troia, ma anche io ero al culmine, tirai fuori il cazzo mi misi in piedi fuori dal letto la feci sedere
“fammi una spagnola voglio venire sulle tutte”
“si porco siiiiii vieniiiii”
Sborrai anche l’anima il primo schizzo le arrivò sotto il mento e poi il resto sulle tette, mi stesi sul letto e lei di fianco a me che raccoglieva lo sperma con le dita e se lo beveva. Scoppio a ridere, rido di piacere, nei suoi occhi l’eccitazione era chiaramente leggibile
“puliscimi il cazzo”
“mmmmmmm”. Riprese il cazzo in bocca mi stava facendo un bidè con la lingua la troia
Poi si mise a ridere e mi disse:
“voglio che mi scopi il culo”
“te lo faccio subito il culo, continua a succhiare”. Iniziammo un 69 bollente le laccavo figa e culo gli infilavo le dita dappertutto, sentivo la sua lingua leccarmi l’ano e un dito che lentamente si faceva spazio, continuammo così per pochi minuti volevo quel culo la misi di nuovo a pecora e infilai il cazzo nel culo le faceva male, si contorceva, la testa poggiata sul letto le mani che stringevano le lenzuola:
“adesso te lo apro per bene”
“aiiiiii mi fa un po male”
“resisti troia fra un po ti passa e godrai come una puttana”
I primi minuti la scopai piano per far abituare l’ano al cazzo poi iniziai a martellare e al dolore subentrò il piacere
“siiiiiii aaaaaaaancora più forte più forte spaccami siiiiii porco siiiii”
“si troia siiii te lo spacco il culo”
Cambiammo posizione lei si mise sopra comincio a cavalcarmi piano, poi sempre più velocemente, le sue tette ballavano, gliele torturavo in tutti i modi possibili, strizzate, schiaffi, morsi, raggiunse l’orgasmo si accasciò sopra di me respirava forte e gemeva mai visto una ragazza godere così. Anche io ero prossimo all’orgasmo:
“voglio scoparti la bocca e sborrarti in gola”
“si fammi tutto quello che vuoi”
“mettiti in ginocchio e apri la bocca”
Presi la sua testa fra le mani e le filai il cazzo in bocca fino a soffocarla
“così mi soffochi”
“stai tranquilla e apri la bocca d’ora in poi dovrai farlo sempre comincia ad abituarti”.
Glielo infilavo fino in gola poi le sborrai in bocca mi pulii il cazzo e ci stendemmo sul letto la abbracciai e le dissi: “sei una cavalla da monta se una troia incredibile”
“grazie ma quando ho visto il tuo cazzo al bar e dopo che mi avevi raccontato di esserti visto tutta la scopata di ieri mi sono eccitata così tanto che non ho capito più niente”.
“io adesso devo andare il turno di pomeriggio mi aspetta ci vediamo domani” ci scambiammo i numeri di cellulare e ci salutammo
Mentre ero al lavoro mi arriva un messaggio lo apro si era fatta un selfie nuda in bagno poi il testo
Ho raccontato tutto al mio ragazzo si è messo a piangere gli ho detto che lo amo ma che voglio scopare con chi mi soddisfa, il cornuto ha detto che gli sta bene purché non lo lascio, non vedo l’ora di prendere il tuo cazzo mmmmmm
La mia risposta: sei una troia non vedo l’ora di metterti a pecora.

Questa relazione durò per 1 anno più o meno poi si trasferirono a Milano ogni tanto quando viene a trovare le amiche passa sempre da casa.
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