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Tre avventure in sauna


di angietrav
13.01.2016    |    23.250    |    10 9.7
"Poi lui è uscito a farsi una passeggiatina e ad adescare qualche maschio interessato ad una sorpresa che lui diceva di tenere nella propia stanza..."
Perché una trav come me va in una sauna gay? Il rischio di passare inosservata è alto. Infatti nella sauna non posso esprimere al meglio la mia femminilità. Non posso andare truccata e sculettante sui miei tacchi da 10 cm. Però mi sento comunque femmina dentro e mi piacciono gli uomini. Quindi non ho saputo resistere alla tentazione e qualche volta in sauna ci vado, evidenziando nel possibile la mia femminilità: unghie dei piedi smaltate di rosso, un poco di rimmel (idrorepellente) sulle ciglia, ben depilata, pulita dentro e fuori, e cremosa dappertutto. Infine evito le odiose ciabattacce che danno in dotazione nelle saune ma uso le mie zeppe rosse, aperte in punta e di sughero (10 cm di tacco).
1) Nella Dark room.
Non ho saputo resistere e, curiosa, sono entrata. Dentro un silenzio denso di respiri sommessi. Cammino nuda, con l’asciugamano poggiato sulle spalle. Le mie mani carezzano, passando, corpi di uomini: alcuni lasciano fare, altri mi respingono. Finalmente sento che qualcuno mi segue, poggia la mano sulla mia nuca, mi ferma. Comincia a baciarmi le spalle, scende giú, è sui miei glutei, lecca benissimo. Comincio ad ansimare per l'emozione, allargo le gambe e istintivamente tiro in fuori il culo. La lingua si insinua nella mia figa anale, la penetra, la succhia: gemo in silenzio. Adesso scende sotto, tra le mie gambe, lecca e succhia il mio scroto, i miei testicoli, poi finalmente arriva al "clitoride" che è giá grosso e duro. Succhia avidamente, vengo quasi subito. L’amico sconosciuto si beve tutto e se ne va. Anch'io esco, confusa e imbarazzata. Il mio sguardo si incrocia con quello di un uomo anziano, un sorriso di gratitudine da parte mia.

2) Dando spettacolo in un corridoio.
Salgo le scale sculettando sulle mie zeppe da 10 cm. Ho incrociato lo sguardo complice con un bel maschio e vedo che mi viene dietro. Vado di sopra dove ci sono le stanze per il relax. Cammino nel corridoio, sono circa 10 m, a destra ci sono le stanzette ed in fondo a sinistra c’è uno spazio aperto (circa 3 m per 4 di profondità) con una colonna nel mezzo, in fondo una seduta tappezzata di piastrelle di ceramica. Sento che lui mi segue ed è sempre piú vicino, cammino nuda con l’asciugamano sulle spalle. Il mio corpo è liscio per la crema ed unto per il caldo umido della sauna. Mi fermo nello spazio in fondo al corridoio, mettendomi tra la colonna e la parete: mi viene naturale di poggiare le mani alla parete ed alla colonna, divaricare le gambe ed spingere in fuori il culo voglioso. Il maschio, senza dire niente, mi prende deciso da dietro e me lo sbatte dentro. Entra benissimo, la mia figa-anale è aperta, lubrificata ed umida per l’eccitazione. I miei gemiti richiamano di altri maschi, mentre, ansimante, lascio che il maschio goda di me. Per resistere alla irruenza del cazzo che mi sbatte, mi sostengo con le mani poggiate alla colonna ed alla parete, le ginocchia leggermente piegate ed il maschio dietro che veloce e violento mi penetra ansimando silenziosso: ha un cazzo piacevole (5 per 12 cm) e lo usa benissimo. La mia lingua rotea tra le labbra socchiuse desiderosa di succhiare qualcosa. Eccomi accontentata, quasi non mi accorgo, ho gli occhi socchiusi e sento un cazzo che mi riempie la bocca, succhio avida. Ma smette quasi subito ed il maschio davanti comincia a baciarmi inondandomi la bocca con la sua lingua, mai bacio fu cosí benvenuto. Avida lo bacio e succhio la saliva e la lingua, mentre l’altro dietro è instancabile nel suo stantuffare. Adesso nello spiazo si è riunito un capannello di guardoni (5 o 6) che si godono lo spettacolo masturbandosi. Io eccitatissima per la situazione. Il tempo passa ma, in estasi come sono, non mi rendo conto, finché il maschio dietro geme, un grido sommesso, e mi riempie di sperma. D’un tratto l’incantesimo finisce, il lungo bacio termina, il maschio che si è svuotato le palle se ne va. In silenzio, mi lasciano lí, spossata, ansimante, con gli altri maschi che osservano, morbosamente curiosi. Mi guardo intorno intontita, vado a rilassarmi sedendomi sulla seduta di piastrelle al fondo della stanza. Macché, non c’è pace, i guardoni mi sono intorno, sempre più vicini, continuano a masturbarsi davanti a me. Uno me lo mette in bocca, non so dire di no, mi viene in bocca e gli altri uno a uno mi schizzano addosso, sul viso, sul petto, dappertutto. Sfogatisi, se ne vanno. Resto sola. Mi alzo, mi pulisco assaporando lo sperma e vado a docciarmi e rassettarmi.

3) In sauna con Camillo
In sauna ho conosciuto Camillo, un gentile architetto, gay convinto. Parlando, gli ho spiegato i pregi e virtù della mia condizione di bisex e travestita in privato. Gli ho raccontato di come godo lasciandomi andare nelle mani dei maschi come una donna. Lui, da gay, non apprezza queste cose, gli piacciono i maschi, attivi o passivi, però sempre e solo maschi.
Camillo frequenta spesso la sauna, dove affitta una stanza per riposare e giocare con i suoi amichetti. Abbiamo fatto una scommessa, io lo avrei accompagnato nella stanza, mi sarei offerta ai suoi amici maschi ed avremmo visto il risultato, cioè se i maschietti gay apprezzano solo maschi o anche una trav femminile come me. ... ho avuto ragione io.
Siamo andati nella sauna verso le 10 di sera, abbiamo affittato assieme una stanza, ci siamo spogliati. Io sempre ben depilata, cremosa e lubrificata, con unghie dei piedi smaltate, rimmel sulle ciglia e le zeppe di sughero ai piedi, un asciugamano in vita. Siamo scesi ed abbiamo fatto un bagno assieme nella Jacuzzi, io e Camillo, carezzandoci -sensazione nuova sentirmi penetrare dal cazzetto di Camillo sott'acqua-; osserviamo come l’ambiente si va popolando di maschi di tutti i tipi: belli, brutti, esili, grassi, virili ed efebici.
Ci siamo guardati ed abbiamo deciso che era giunto il momento. Siamo saliti ed abbiamo fatto l’amore io e lui, almeno questo glielo dovevo, prima di perdermi come una puttana. Camillo non ha un gran attributo, però è gentile, mi ha presa con decisione e mi ha penetrata a lungo, il suo piccolo pene mi ha solo scaldato la “figa-anale”, aperta per gli anni di frequenti dilatazioni. Poi lui è uscito a farsi una passeggiatina e ad adescare qualche maschio interessato ad una sorpresa che lui diceva di tenere nella propia stanza. Io mi sono preparata, controllando il rimmel sugli occhi, mettendo rossetto rosa chiaro sulla bocca, lubrificando la figa anale con gel profumato alla fragola. Ho aggiunto solo una fascia elastica per definire la vita ed una fascia per tenere indietro i capelli, niente di più.
Mi sono guardata allo specchio ero già eccitata, il mio "clitoride" si è ritirato in buon ordine sapendo che nella notte la precedenza l'avrebbero avuta le cavità del mio corpo: bocca e "figa-anale”. Mi sono guardata e mi sono detta, adesso sei Angela, la femmina disponibile per i maschi della sauna, buona fortuna!
Ho aperto la porta ed ho cominciato a camminare avanti e indietro nella stanzetta, ancheggiando e guardando fuori. Il corridoio della sauna era affollato di uomini –nudi, asciugamano in vita e ciabattacce ai piedi- in attesa di avventure. Sorpresa e curiosità tra i maschi vogliosi. E' subito entrato uno, mi ha guardato e palpato, senza dire niente, indeciso, se ne è andato. Poi è arrivato Camillo con un “cliente”, bel cazzo, si è subito eccitato al vedermi, l’ho succhiato a lungo, poi gli ho messo il preservativo e mi ha penetrato, è venuto, un bacio e ciao. Quindi la voce si è sparsa e, per forse due ore, sono usciti ed entrati nella stanza 6 o 7 maschi, tre di loro con un cazzo veramente bello (almeno 5 cm di diametro come piacciono a me), che quando mi hanno scopata mi hanno fatto godere per la loro veemenza. Camillo assisteva compiaciuto e mi ha iniziato al popper, piacevolissima scoperta, che mi ha aiutato non poco ad accontentare tutti i maschi arrapati. Alcuni solo hanno voluto che li spompinassi, mentre un altro mi stava inculando. Camillo guardava, si divertiva e dava consigli: "prendila più forte, prendile i capelli, tu invece di star lí a guardare, mettiglielo in bocca". Io non parlavo, solo gemevo per un orgasmo dietro l’altro. Nelle brevi pause, ho lubrificato la mia “vagina” e le labbra, ritoccato il trucco. Camillo mi ha carezzato e sbaciucchiato, trattandomi come la sua "protetta", mi ha offerto sigarette, acqua e red bull da bere, oltre al popper; alla porta curiosi e “clienti” eccitati ci guardavano. Che sensazioni! mi sono lasciata andare e portare, fino alle tre di notte, dalla mia femminilità, come una puttana. Ho vinto la scommessa, anche i gay si eccitano a vedere la femminilità che può sprigionare da una trav.

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