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Confessione di una troiona allo specchio


di culettosodo
15.05.2013    |    16.239    |    6 9.1
"CONFESSIONE DI UNA TROIONA ALLO SPECCHIO (da Simona – culettosodo) Ciao, mi presento: sono Simona, una vecchia (si fa per dire) frequentatrice di locali..."
CONFESSIONE DI UNA TROIONA ALLO SPECCHIO
(da Simona – culettosodo)

Ciao, mi presento: sono Simona, una vecchia (si fa per dire) frequentatrice di locali e club privè piuttosto ambigui e promiscui, alta e pure alquanto slanciata nonostante i suoi 90 chili, con desideri intensi ed improvvisi che si alternano a periodi di stanca routine, interrotta soltanto da occasionali sguardi nei siti hard per leggere qualche messaggio consolante.
Ecco, in uno di quei momenti di profonda e vissuta libidine di cui Vi parlavo, ho conosciuto Aurora, una trav come me eppure così diversa da me; una sorellina fatta così a suo modo che mi ci sono affezionata, anzi forse qualcosa di più, direi che le voglio bene (e voglio bene al suo bel cazzo). Aurora è decisa eppure serena, molto vogliosa fino ad essere insaziabile eppure è soddisfatta di sé e della sua vita, insomma mi piace proprio.
Quando l’ho incontrata per la prima volta, con le sue unghie laccate, i pizzi curati fin nei particolari e la sigaretta frequente alla bocca, mi è sembrata una professionista del sesso rotta da mille esperienze e sempre pronta per il cliente più debosciato di passaggio; invece è solo una fanciulla innamorata del sesso e delle sue preziose giocosità, giovane anche nell’animo e giustamente fiera del suo cazzo dominante e ricercato.
Con Aurora non posso illudermi di essere io la sola femmina della sua vita, di essere l’unica troiona che può incrociare la sua grossa lingua vogliosa e che può inarcare il culo nudo in attesa di solenni e meritate sculacciate. So che lei è potente e padrona, anche se è decisamente più piccola di me, anzi proprio per questo mi fa sentire una troiona devota e desiderosa del suo dominio fisico e mentale. Mi piace guardarla dall’alto in basso, farmi cingere i fianchi da lei mentre mormoro qualcosa di indefinibile, lamentosa e vogliosa.
Ha scoperto che mi piace essere leccata sul collo con la punta della lingua e ne approfitta, provocando in me un meraviglioso desiderio di abbandono, facendomi sentire una femmina da harem, di quelle che vivono in attesa di qualcuno che le voglia possedere.
Aurora dice che sono brava a succhiarle il cazzo, che ho molta forza abbinata ad una certa dolcezza, e la cosa mi rende felice. Ma quello che più mi piace è quando mi ordina mi mettermi sul letto, davanti al grande specchio che ne ha viste tante, di torture sado-maso, urla e di schizzi caldi, da quando è stato fissato alla parete; allora Aurora mi maltratta e mi sculaccia le chiappe vogliose con tanta forza e vigore nelle sue mani, che dopo un bel po’ di “aaaaahh!” gustosi e soddisfatti mi scappa pure qualche “ahia!”, con mia grande risata interrotta dal suo giusto rimprovero. Mi prende e mi strapazza le chiappe arrossate con le mani, passa la mano nel mezzo come per appropriarsi di tutta quella carne vogliosa e profumata e dire “questo culo è mio e ne faccio ciò che voglio!”.
Seduta sul letto le succhio il cazzo a lungo e con devozione, leccando con colpetti la cappella che si indurisce e diventa sempre più turgida e violacea, come un dolce caldo all’amarena imbevuto di vino liquoroso e profumato. Poi alzo lo sguardo verso di lei e le sorrido come a dire: “mi dai un bel voto o vuoi interrogarmi ancora?”; lei sorride per qualche secondo e poi torna a farsi severa, torva e quasi scandalizzata, sapendo che vuole e deve trattare la puttanella che ha di fronte come una vera vacca da monta, da mostrare incatenata agli amici e magari da far battere per la strada per il suo ed il mio diletto.
Aurora a questo punto, con modi decisi e spicci sale con le sue ginocchia piccole e forti su i miei polpacci e, senza curarsi dei miei lamenti e delle mie richieste sciocche da ragazzina vogliosa e sempre più infoiata e porca, posiziona la cappella ancora dura sul mio buchino, depilato e roseo, e lentamente spinge guardando di sottecchi l’espressione del mio viso nello specchio.….(continua alla prossima puntata)
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