Racconti Erotici > trans > Il collega di colore.
trans

Il collega di colore.


di Alexia8
06.07.2016    |    19.974    |    9 9.7
"Presi le buste dell'immondizia e mi incamminai nel vicolo sul retro per andare a buttarle, appena le poggiai mi sentii una grossa mano sulla spalla ke mi..."
Era un periodo di lavoro e noia totale, mi ero trasferita da poco a Dublino ed era difficile ambientarsi con gli orari di lavoro proibitivi.
Alexia era gia da qualche mese chiusa dentro una valigia.
Il nuovo lavoro era un ambiente abbastanza sano e rilassante e i colleghi socievoli, anche se la confidenza era relativa. Tra questi c'era un giovane cameriere, Andrew, un ragazzo di colore nato e cresciuto a Londra trasferitosi per fare nuove esperienze come me.
il tempo passava a rallentatore ed ebbi modo di legare amicizia con più di qualche membro dello staff.
notavo da tempo che le confidenze del giovane erano particolarmente accentuate, quasi da sembrare premuroso. Nonostante fosse qualche anno più piccolo appariva un uomo, forse per la sua altezza e il suo fisico scolpito e abbastanza muscoloso.
Non sono mai stata patita degli uomini di colore, ma col tempo iniziava a starmi simpatico e ad avvicinarsi sempre di più fino ad apparire quasi provocante, strusciandosi dietro nel passare o fissando con quel sorriso affascinante e pieno di promesse. Iniziai a convincermi che avesse qualche tendenza particolare, e iniziai a fare il suo gioco per capire dove si poteva arrivare.
Un giorno decisi per scherzo di provare a spiazzarlo e indossai un perizoma di pizzo sotto la divisa da lavoro.
A fine serata quando mi accorsi che gli altri erano indaffarati nelle pulizie e lui era vicino a me con il suo sguardo insistente, mi abbassai fingendo di raccogliere qualcosa ed il bordino di pizzo uscì dal pantalone catturando subito la sua attenzione, rimase incredulo e visibilmente felice da quel mio gesto provocatorio e gli si stampò un sorriso che non riusciva a trattenere.
Presi le buste dell'immondizia e mi incamminai nel vicolo sul retro per andare a buttarle, appena le poggiai mi sentii una grossa mano sulla spalla ke mi voltò nel buio e all'improvviso delle labbra sulle mie mentre mi tratteneva la testa con la mano, ci misi un po a realizzare quella situazione imbarazzante ed improvvisa, ma quando fissai quegli occhi scuri, mi lasciai andare a quel bacio che si mostrava così dolce e pieno di voglia allo stesso tempo.
Quando ci staccammo non dicemmo nemmeno una parola, lo guardai un po imbarazzata e corsi dentro a sbrigare le ultime cose.
Il suo umore era calato , perso in mille pensieri dato che non proferivo parola e neppure lo guardavo, credeva di aver combinato un guaio in quell'attimo di pazzia.
Chiudemmo il locale e ci salutammo tutti andando ognuno per la sua via, mentre ci incamminammo mi accostai ad Andrew e gli sfiorai la mano stringendogli le dita per fargli capire di seguirmi senza dire nulla, camminava dietro di me ed io ero imbarazzata e con il cuore a mille. Arrivammo a casa, lo feci salire e accomodare, accesi la tv e gli dissi di attendere, era nervoso e non sapeva cosa stessi facendo.
Mi chiusi in camera e mi preparai come forse mai prima, indossai solo intimo di pizzo rosso, calze, tacchi altissimi e un trucco che se pur di fretta era impeccabile.
Tornai da lui, lo guardai con occhi diversi, come Alexia avevo io ora il controllo.
Era sbalordito e non parlava più, mi fissava nel totale silenzio della stanza.
Gli andai incontro e con fare delicato mi misi sopra di lui poggiando delicatamente le mie mani sulle sue spalle, era tremante dall'emozione della situazione, si avvicinò e mi baciò di nuovo, prima in modo dolce, poi prendendomi la testa mi spinse verso le sue labbra infilandomi la lingua in bocca. Mentre mi sbavava il rossetto con i suoi baci selvaggi sentivo sotto di me qualcosa di grande che si agitava nei suoi pantaloni.
Sfilai una mano tra le sue gambe per accarezzarlo e iniziai a sbottonargli la cintura e i pantaloni, scivolai dalle sue gambe inginocchiandomi davanti a lui e con delicatezza tirai fuori quell'enorme cazzo che sentivo premere sul mio sedere. Era davvero sbalordita, mai avevo visto niente di simile, era nero e davvero enorme, lo strinsi con una mano ma non riuscivo a prenderlo tutto. Un po impaurita presi a leccarlo dalla base alla punta lentamente guardando le sue espressioni, iniziai a massaggiarlo e lo misi in bocca per quanto fosse possibile arrivare. Gli feci un pompino lungo e lento, ogni tanto sentivo sulla lingua in suo sapore dolce il suo odore forte di maschio.
Mi sentivo eccitata da morire dopo tanti mesi di astinenza, mi rialzai e misi un po di olio, gli tornai sopra massaggiando quell'enorme palo nero e un po intimorita iniziai a sedermici sopra lentamente.
Il dolore era terribile e sembrava non voler entrare in nessun modo, non volevo deluderlo e un po per volta sforzandomi riuscii a far entrare la punta, facendo strada a tutto il resto.
Furono minuti di sofferenza ma in fine sentii la sua corta peluria poggiare sul mio culo liscio e capii che era entrato tutto, iniziai a muovermi da prima lentamente, poi più forte a mano a mano che spariva il dolore. Iniziai a cavalcarlo in modo selvaggio graffiandogli il petto tra mille gridolini di piacere, mi sentivo piena e sapevo di potermi sbattere liberamente su quell'enorme palo che non aveva nessuna intenzione di uscire dal mio culo.
Lui mi guardava con la faccia di chi poche volte aveva goduto tanto e mi accompagnava nei movimenti tenendomi le mani strette ai fianchi.
A un certo punto si alzò tenendomi in braccio con tutta la sua forza e mi poggiò sul divano senza mai tirarlo fuori e iniziò a scoparmi dettando lui il ritmo, lo sentivo fremere tra le mie cosce, entrava ed usciva con una forza mai provata prima.
Mi scopò ancora qualche minuto tra mugolii e baci, poi uscì mostrandomi chiaramente le sue intenzioni avvicinandosi alla mia bocca, lo assecondai restando sdraiata, lo presi con la mano e iniziai una sega veloce mentre lo leccavo.
Quando sentii i suoi gemiti farsi più intensi aprii la mia bocca e in un attimo mi coprì di schizzi che sembrava non finisserò più, sentivo il suo sapore in bocca e il viso completamente sporco del suo seme, lo rimisi tra le labbra per pulirlo e ingoiai cosa che non è mia abitudine, ma quell'esperienza sapeva di selvaggio e volevo goderla fino in fondo... mi alzai soddisfatta e sudata, lui era in ginocchio con il fiatone, gli dissi che poteva dormire sul divano per quella notte e me ne andai a letto...
Continua
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il collega di colore.:

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni