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Il colore del lutto? No del piacere, il NERO!


di TroiaeTrav
25.05.2015    |    31.995    |    19 9.6
"Dopo qualche giorno tornai al parcheggio e incontrai lo stallone senegalese che mi saluto e mi chiese di ripetere la serata con la possibilità di estendere..."
Per lavoro frequento spesso una zona, dove vi è un parcheggio “gestito” da persone di colore, quasi tutti senegalesi. Di solito parcheggio in quel posto e inevitabilmente mi trovo a relazionare con loro, uno di questi, incontrato per la prima volta in una giornata fredda d’ inverno, si è mostrato da subito cortese e dotato di una gentilezza che non t’ aspetti.
Giorno dopo giorno, parcheggio dopo parcheggio e perché nasconderlo pensieri hot su pensieri hot arrivano le giornate calde.
In una di queste calde giornate, arrivo nel parcheggio per lasciare la mia auto e mi si avvicina lui, t-shirt e pantaloncino alle ginocchia leggermente fasciante, indossato sicuramente senza mutande.
Il tipo era probabilmente eccitato, fatto sta che gli si notava il pacco, qualcosa di enorme, aveva la cappella quasi a metà coscia. Con quella visione fui pervaso da un' eccitazione notevole, comunque facendo finta di niente salutai, lasciai qualche spicciolo e andai verso i miei impegni.
Passai due ore o poco più svolgendo i miei impegni, ma, con un pensiero fisso a quel coso enorme.
Terminate le cose che avevo da fare, mi apprestai a tornare verso il parcheggio, quasi nei pressi dello stesso c’ è un bar e ne approfittai per una pausa caffè. Mentre gustavo il mio caffè, mi venne il pensiero di portare qualcosa da bere al parcheggiatore mandingo, cosi decisi di prendere una bottiglia d’acqua ed un caffè freddo, vista la temperatura.
Arrivato al parcheggio il tipo, mi si avvicino con uno strano sorriso, forse non avevo ben nascosto lo stupore per quel cazzone enorme, comunque facendo finta di niente gli porsi ciò che avevo preso per lui dicendogli che avevo pensato che potesse aver sete visto il caldo. Lui accettò ben volentieri e mi disse più volte grazie.
Finì li, andai via salutandolo e pensando che poteva ringraziarmi in altri modi.
Passarono giorni e più volte mi recai al parcheggio, a volte anche senza che ne avessi bisogno e quasi ogni volta tornavo alla macchina con un presente per il tipo ma senza mai avere il coraggio di andare oltre.
Una sera, passeggiando con il mio cane, feci un incontro inaspettato, lui. Ci salutammo e dopo qualche parola scoprii che andava nella mia stessa direzione. Camminando e chiacchierando arrivammo sotto casa mia e gli dissi che io ero arrivato, lo salutai augurandogli una buona serata e trovai il coraggio di dirgli “ora sai dove abito, magari qualche sera t'invito a cena” e lui rispose soltanto con un “ciao, volentieri”.
La mattina seguente nemmeno a dirlo andai al parcheggio, lasciai la macchina e andai via. Al ritorno vedo il tipo, lo saluto e gli butto li l’invito a cena, lui mi risponde che verrebbe volentieri ma che vive con il fratello ventenne e non gli andava di lasciarlo solo, io ovviamente estesi l’ invito anche lui, il tipo accettò all’ istante e ci accordammo per il sabato sera alle 20, era di martedì.
Passai la settimana a pensare a come organizzare la serata, m’interessava più il dopocena che la cena in verità. Il sabato sera arrivò e qualche minuto prima delle venti arrivarono i due, lui lo conoscevo, ma la sorpresa fu il fratello, 190 cm di muscoli.
Ci accomodammo in sala e gli offrii qualcosa da bere, qualche chiacchiera un bicchiere di prosecco e poi ci dedicammo alla cena e a un buon vino che diede i suoi frutti in termini di disinibizione.
Terminata la cena, ci trasferimmo in sala, seduti sul divano e accompagnati da una bottiglia di rum, accesi la tv e sintonizzai uno di quei canali che trasmettono video musicali, dopo qualche chiacchiera e qualche bicchiere decisi che bisognava giocare le mie carte.
Chiedendo scusa dissi loro che dovevo usare alcuni minuti il pc per inviare una mail per lavoro, con l’intento chiaro di lasciarlo in vista e far partire lo screensaver dove avevo caricato delle mie foto da trav, mentre il pc si avviava gli chiesi se volevano guardare qualcosa in particolare alla tv e il tipo mi rispose in modo chiaro, netto e sorridente, “ si magari un film, un film porno” BINGOOOO pensai.
Senza indugi attaccai alla tv il mio hard disk portatile zeppo di porno e gli dissi di scegliere mentre io facevo una cosa al pc, ovviamente la cartella che aprii era piena di film a tema trav.
Feci finta di far qualcosa al pc e lui scelse il film, lasciai il pc aperto ed in bella vista sul tavolo basso davanti al divano ed ai loro occhi. Il film partì ed io mi misi a sedere in mezzo ai due.
Dopo dieci minuti d’inattività lo screensaver del pc parti e i due furono catturati dal cambio di schermo, le miei foto scorrevano sullo schermo e i due rimasero un po’ interdetti, poi quasi contemporaneamente mi chiesero chi fosse il soggetto in foto ed io gli rivelai che ero io.
Il fratello maggiore, il parcheggiatore mi mise una mano sulla coscia e mi chiese “perché non vai a indossare qualcosa come in quelle foto?”, io risposi certo con molto piacere.
Lasciai i due in compagnia del film e andai in camera eccitata al massimo per prepararmi da vera troia.
Avevo già preparato tutto ciò di cui avevo bisogno per non perdere tempo, cioè: calze nere velatissime, reggicalze, perizoma nero, una mini di jeans, camicetta bianca stivali al ginocchio e parrucca bionda.
Ero pronta, mi recai in sala, dove erano i due in attesa e li trovai nudi che si segavano, due cazzi neri enormi per me, eccitati e vogliosi.
Mi avvicinai e mi fermai in piedi, in mezzo ai due, incantata a guardare quei due cazzoni enormi lì pronti per me, mi misi a sedere in mezzo ai due e iniziai a segarli inumidendo le due mega cappelle con la saliva, loro iniziarono ad accarezzarmi le gambe guardavano il film.
Dopo pochi minuti il fratello maggiore mi fece alzare e facendomi posto mi fece inginocchiare sul divano portando la mia testa verso il suo cazzone che presi a succhiare lentamente, il fratello minore si ritrovò il mio culo liscio e perizomato in faccia, prese a baciarlo e con abilità dopo pochi secondi spostò il perizoma ed inizio a leccarmi il buchetto voglioso come nessuno mai aveva fatto prima.
Io presa sempre di più dall’eccitazione succhiavo sempre più avidamente quel cazzone enorme, dopo poco i due si invertirono i ruoli ed io mi ritrovai con un cazzone altrettanto bello in bocca ed una nuova lingua nel culo. Ad un tratto il leccatore smise di svolgere quel lavorino e prese il lubrificante dal tavolo, inizio a massaggiarmi il buchetto con le mani e quando lo ritenne pronto avvicino la grossa cappella, la sentii appoggiarsi e intrufolarsi dentro di me con garbo, mi dilatava pian piano ed affondava sempre di più fino ad entrare tutto e da li in poi iniziò ad aumentare la forza dei colpi, sentivo che mi apriva in due ma godevo alla grande e succhiavo avidamente il fratello, i due si cambiarono ruoli più volte ed io godevo sempre di più, mi scoparono culo e bocca per circa un’ ora per poi regalarmi una quantità assurda di sborra in faccia, mentre la mia cadeva copiosa sul pavimento, ripulii con la mia bocca le due enormi cappelle per ringraziarli della mega goduria.
Finita la splendida serata, ci salutammo e io restata sola sentii il bisogno di masturbarmi, lo feci due volte, con il pensiero a quei due stalloni ed ancora in bocca il sapore della loro sborra.
Dopo qualche giorno tornai al parcheggio e incontrai lo stallone senegalese che mi saluto e mi chiese di ripetere la serata con la possibilità di estendere l’invito, oltre che al fratello, anche a qualche suo amico.
Io ovviamente accettai e non vedevo l’ora di riaverli.
Vi racconterò poi com’è andata.
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