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La stanza buia


di Tralessia
31.07.2014    |    6.677    |    4 7.1
"Il tempo dentro quella stanzetta sembra essersi fermato..."
La stanza è buia. Io aspetto,ma il gioco è che non potro' vedere nulla, potro' solo sentire.

Sentire odori,sapori. So che non potro' gemere, ne' gridare, non potro' toccare. So che non vedro' nulla,so chi entrerà a poco da quella porta ,ma non lo vedro' come lui non vedrà me.

Lui potrà solo sentirmi,mi potrà cavalcare quanto vorrà, ma non una parola altrimenti il patto decadrà.

Queste le regole che noi due ci siamo dettati. La maniglia si apre,io in piedi contro il muro,la stanza è piccola,ci si rigira a mala pena,non c’è spazio,bisogna stare in piedi ,al massimo in ginocchio ma nulla di più. Lui entra, il mio profumo inebria la stanzetta piccola .Un rifugio segreto per noi due.

Nessuno deve sapere, altrimenti il patto si romperà. Quello è il luogo dove si può tutto al di fuori di quello il nulla.

Sento il cuore correre in gola,sento il perizoma bagnarsi, sento un forte calore dietro la schiena, i miei seni prorompenti vorrebbero essere presi.

Lui entra. Chiude la porta dietro di se. Allunga le mani senza vedere dove allungarle ma evidentemente il sesto senso lo guida bene. Due capezzoli che fanno capolino dal reggiseno,sono grossi e turgidi,si sporgono sempre di più,lui li accarezza, li tira ,li fa diventare più grandi. Io devo stare ferma, non posso toccare Lui, devo stare con le braccia distese e farmi fare tutto,altrimenti il patto sarà rotto, e così aspetto che Lui mi prenda e ne faccia quello che vuole. A me questo piace.

Lui si abbassa e appoggia le sue labbra sui miei capezzoli enormi. Li succhia forte .Io gemo,lui si ferma ,aspetta che mi ricomponga e poi riparte. Non sono ammessi Gemiti. Lui inizia a mordicchiare i miei capezzoli,poi una mano di lui si infila prepotentemente nel mio perizoma.

La mano di Lui si muove a cercare il mio frutto proibito. La tana calda lo accoglie. Io per aiutarlo allargo le gambe ancora di più. Lui spinge più in dentro la mano. Entra tutta dentro,e con il dito a massaggiar le pareti interne. Ioi mi mordo le labbra. Lui entra ed esce con la mano. Lui si china mi sfila il perizoma ormai bagnato e gocciolante e con la lingua lecca il buchino. Lecca e lecca,io fremo e non riesco più a contenermi,allargo le gambe ancora di più per far entrare meglio quella lingua calda. Lui si rialza. Concede al suo membro di uscire dai pantaloni. Enorme e turgido lo accompagno nella mia bocca ,la quale chinata accolgo nella bocca umida e calda la grossa cappella che mi riempie tutta .Lui mi prende dai capelli e mi penetra forte in bocca,mi sento penetrare tutta, Gode ,gode. La stanza è buia. non entra neanche uno spiraglio di luce. Io succhio e lecco,lui pompa. Lui leva il suo duro cazzo dalla mia bocca, mi gira con forza, il viso contro il muro della stanza, mi alza il vestito e mi penetra con forza. Mi tiene per i fianchi pieni. Finalmente posso sentire la possenza delle sue spinte. Lui mi pompa tutta,va avanti per parecchio tempo.

Il tempo dentro quella stanzetta sembra essersi fermato .Quanto tempo sarà passato? Vorrei che non finisse mai. Lui mi tiene forte dai fianchi, mi accarezza le chiappe. Per possedermi meglio si alza sulle gambe,io mi ritraggo. Lui mi blocca. Con il dito inizia a massaggiare il buchino e poi a farlo entrare. Prima uno e poi due e poi tre e quattro dita,poi la mano entra .Io mi tappo la bocca perché so che se gridero',il tutto finirà. Lui leva la sua mano,e la sostituisce con il suo membro duro e enorme. Mi prende li. Prima piano piano per farmi abituare,poi più forte,fino a quando mi pompa a dovere.Mi esorta a muovermi come un troia, mi dice che vuole far entrare anche le palle e che vuole rompermi, sto stragodendo.

Lui accelera ancora di più la spinta fino a quando sento dentro di me un forte getto caldo che mi riempie tutta. Lui pulsa forte. Ancora spinge. Pompa ancora.

Siamo sfiniti. Io sono esausta. Lui si rimette a posto. Apre la porta esce e se ne và. Io a tentoni per il buio cerco il suo perizoma,ecco trovato,lo reinfilo ,apro la porta della stanza ed esco. Solo emozioni pure,solo sensazioni,senza ne parole ne suoni. Tutto questo per non influenzare il vero godere dell’atto. Apro la porta magica ed esco nel mondo reale,e aspettero' domani per poter avere un altro incontro fortissimo e pieno di godimento.
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