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Nel parco nebbioso una bella cavalla diventa vacca..


di culettosodo
07.09.2015    |    16.074    |    20 9.0
"Io vorrei mandarlo al diavolo, dirgli che non sono la sua schiava e che il mio culo non se lo merita più; ed invece gli dico con tono sottomesso “Sì,..."
Da tempo chiedevo a Mauro, il mio amante estivo 2015, se poteva organizzare un sexy incontro con uno o due suoi amici; gli avevo spiegato cosa raccontare loro di me, del mio culetto profumato e liscio e delle mie voglie di gang. Lui aveva finto interesse per un po’ e poi mi aveva detto :”ti porterei al parcheggio dell’autostrada, una troiona come te se la vogliono fare in tanti, ma ora è pieno di zanzare e sarebbe una tortura. E’ meglio andare al parco qui a Milano, fidati di me. Ci troviamo sabato sera alle 23.30 alla piazzola rotonda dentro il parco; ma ti avverto, fammi fare bella figura perché mi conoscono e sanno che gli porto solo troie di prima qualità.. “
Allora sabato sera arrivo al parco in auto, tutta bella profumata, bolero in pizzo ed impertinente guinzaglio con catenella”, mi sento una sexy principessa che vuole incontrare i suoi sudditi più rozzi per sentirsi donna. Alla luce dei lampioni intravedo Mauro chiacchierare tra i suoi amici e mi aspetto che mi saluti, che sia contento di vedermi. Invece fa un solo passo in direzione della mia auto e mi apostrofa, in modo che tutti lo sentano “vai là in fondo alla strada, troia! Vai là ed aspettami, capito?” e si volta nuovamente verso gli amici, come se io fossi la sua schiava.
Arrivo fin dove finisce la strada, mi fermo e scendo dalla macchina alquanto timorosa: mi guardo intorno e vedo solo alcuni tipi strani che mi fissano da lontano e non si muovono; sono alta due metri con i tacchi, ho frequentato in questi anni decine tra marciapiedi e parcheggi e non dovrei aver paura, non dovrei proprio, ma mi sento così sola..; “Ma guarda quello stronzo – mi dico – mi ha mandata qui in mezzo ai maniaci e non si fa vivo, vuol farmi venire un colpo! Quando mai ho accettato di venire in questo posto umido e nebbioso.”
Finalmente Mauro si avvicina a piedi nella penombra; io lo guardo con aria di rimprovero, eppure devo essere proprio eccitante, perché lui raggiuntami mi sorride, vede il guinzaglio che porto al collo e dice “ah, ma allora vuoi proprio fare la puttanella, eh?”. Io vorrei mandarlo al diavolo, dirgli che non sono la sua schiava e che il mio culo non se lo merita più; ed invece gli dico con tono sottomesso “Sì,..ma fai presto, ho tanta voglia.”
Mauro mi tira dolcemente per il guinzaglio per circa una trentina di metri lungo la pista ciclabile, fino ad una panchina, i tacchi a spillo fanno sull’asfalto un rumore inconfondibile, speriamo almeno che attiri gente vogliosa…
Mi ordina di sedere sulla panchina di legno, io lascio cadere la minigonna e sento le assi di legno umide e dure strofinarsi lungo le mie chiappe nude; mmmhh..mi sento troia e voglio esserlo davvero, senza limiti! Dove siete, porci e guardoni? Dove siete, vi sto aspettando…
Mauro mi ordina di succhiargli il cazzo, io tiro fuori il suo cannone da 22 centimetri e comincio a succhiare lentamente, mugolando per fargli capire che”..mi piace, oh sì, se mi piace…”. Succhio più velocemente e ruoto un po’la testa, sono una buongustaia. Dopo dieci minuti di dedizione e succhiamento, mi volto sperando di trovarmi al cospetto di altri cazzi, usciti dalla penombra per soddisfarmi…ed invece non vedo nessuno, solo un’auto della vigilanza, che delusione..!!
Mauro non si scompone e mi ordina di mettermi a pecora sulla panchina aggiungendo “adesso salteranno fuori, vedrai..”. Un filo di crema lubrificante ed ecco che il suo cazzo imponente mi punta e dopo un paio di tentativi mi perfora tra le chiappe vogliose e comincia inesorabilmente a stantuffarmi. Sento la sua pelle scontrarsi ritmicamente con il mio culo ed è una bellissima sensazione, che ho provata tante volte ma che è sempre nuova, diversa dalle precedenti.
“Prendi, troia –mi dice –prendilo tutto in questo bel culo!. Adesso arriveranno gli altri...”. Ed ecco infatti nella goduria di quella posizione socchiudo gli occhi e vedo che due tizi, spuntati come dal nulla, si sono piazzati davanti alla panchina, sbottonandosi i pantaloni davanti al mio naso e tirando fuori due cazzi, che si menano poi furiosamente. L’uomo di sinistra è sulla sessantina, ma ha un cazzo già di marmo e lungo almeno 18 cm, lo voglioooo..mi dico e tuffo il viso nella sua patta per leccargli le palle rigonfie e profumate di cazzo..Lui mi ripaga di tanta foga spingendo il suo cazzo marmoreo dentro la bocca, senza curarsi se la sua profondità può accoglierlo tutto...
Dopo due minuti anche l’altro vuole che gli succhi il cazzo sguainato: è meno imponente, ma si farà – penso tra me e me…” e comincio a succhiare devotamente anche questo.
Mi accorgo che nel frattempo Mauro si è fatto come da parte, arretrando di due metri dalla panchina, per lasciare il campo libero a chi vuole farmi la festa. Non faccio a tempo a rendermene conto che dalla sinistra due mani decise mi prendono la testa e mi chiedono di succhiare anche una terza nerchia, nodosa e già gonfia di sperma; ma da dove spunta questo? Chi è? Sta già per venire? Mauro gli dice da due metri di distanza “sborrale in faccia, è quello che che vuole” e lui esegue prima che io possa dire qualsiasi cosa: lo sperma caldo è schizzato sulla guancia sinistra, sul sopracciglio, sull’orecchio e persino un po’ sul caschetto, l’adorata parrucca fucsia che sfoggio stasera.
A questo punto il secondo uomo si è stancato di aspettare la mia bocca, mi gira intorno velocemente e si piazza dietro al mio culo, abbassandosi i pantaloni; io faccio finta di non essermene accorta e continuo a succhiare il cazzo di marmo del primo uomo, che ha capito quanto mi piacciono gli insulti e me ne rifila di continuo, peraltro quasi sottovoce, in modo che mi arrivino tutti interi, senza dispersione nell’aria “sììì, troia, succhia per bene che poi ti faccio bere..aahh sììì”..
Ecco che sento la punta di quel cazzo irrompere tra le chiappe morbide e velocemente penetrarmi con decisione mentre io mugolando non mollo la presa delle labbra sul primo cazzo. Ed ecco che mi arriva una sculacciata, poi un’altra. Sto sognando, devono aver letto il mio profilo e sanno esattamente cosa mi piace, perché vanno avanti alcuni minuti così, un cazzo duro in gola ed un altro a pomparmi il culo, sempre più arrossato dalle sberle che ricevo.
Giro leggermente lo sguardo e vedo che ora c’è un quarto ospite, in piedi vicino a Mauro e che si sta segando di brutto ad un metro da me; penso tra me e me “adesso mi arriva un’altra doccia calda e densa sul viso..”. Ma mentre rifletto così, il bacino del primo uomo si irrigidisce e biascica “aaahhhh, sììììì…..ooohhh che troia sei…aahhh bevi, bevi tutto!! Io bevo un po’, ma il suo cazzo è così grosso che buona parte della crema finisce fuori, per terra, tra la panchina e la strada, che spreco….
Il secondo uomo mi sbatte da dietro con forza e sento quel suono divino di pelle contro pelle, palle ed inguine contro culo (il mio) Mi piace ed andrei avanti per ore, mi giro verso gli altri uomini, in piedi a lato della panchina e sorrido. Come dire “avete visto quanto so essere troia? Ditelo ai vostri amici, se alla fine avrete le ginocchia per camminare fino alla macchina..”.
Ed ecco che un nuovo ospite, il quinto oltre a Mauro, si fa avanti e mi sguaina il cazzo davanti al naso. E’ un nord-africano? Ma., non saprei dire senza occhiali , sembra un asiatico della steppa, di quelli che pascolano i cavalli e li cavalcano senza sella, a pelo..mmmhh sììì, sono la tua cavalla , dai!! E di nuovo succhio con forza, mettendoci tutta la birra rimasta e qualche goccia di sudore dalla fronte.
Alla fine, quando sta quasi albeggiando, i cinque ospiti se ne vanno, svuotati e barcollanti sulle gambe un po’ malferme, dicendomi con un tono quasi di dolcezza :”Torna qui sabato prossimo, non sparire!”
Mauro rimane in piedi a contemplare le mie chiappe stanche ed il mio viso dal trucco sfatto ma molto contento: ora è rimasto lui, il mio amante vero e cazzuto, che vuole prendersi tutto, godere dentro tutti i miei buchi e finire la mia resistenza fisica, che ha tenuto egregiamente agli assalti di altri cinque cazzi. Vincerà lui, io sono stanca ma pronta all’ultima cavalcata…FINE
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