Racconti Erotici > trans > Porcate in casa del Travesta
trans

Porcate in casa del Travesta


di clazozzo
24.04.2010    |    21.189    |    4 6.4
"Quando stetti per venire lo sfilai dal culo e con un gesto veloce tolsi il preservativo e lo misi in bocca a Marisa, dopo alcuni colpi di lingua, svuotai le..."
Incontrai Marisa per la prima volta nei bagni di una stazione ferroviaria, allora non era proprio Marisa, ma un guardone dei bagni pubblici che mi guardava il cazzo mentre pisciavo. Come ho raccontato in un’altra storia, quell’incontro finì con il mio cazzo nella sua bocca nei parcheggi della stazione.
Dopo quel pompino ci accordammo per un incontro in cui lui sarebbe diventato Marisa, una troia affamata di cazzo e di sborra. Mi convinse dicendomi che non l’avrei riconosciuta vestita e truccata e che mi avrebbe fatto godere come si deve con il suo culo voglioso. In quel periodo ero in rotta con la mia ragazza e avendo già avuto esperienze con i trans, decisi che era giunto il momento di incularmi un travestito.
Ci mettemmo d’accordo per un sabato pomeriggio nella sua casa per le vacanze estive a Cerenova, litorale romano. Era inizio primavera e in giro non c'era nessuno, arrivai all’indirizzo che mi aveva dato e citofonai. All’inizio pensai che mi avesse dato buca visto che sulle prime non arrivava nessuno ma vedendo la sua macchina nel cancello decisi di aspettare e infatti subito dopo arrivò Marisa.
Aveva ragione non lo riconobbi: tacchi alti, minigonna, reggiseno imbottito e parruccone nero da vera troia. Marisa ha circa 45-50 anni, è di statura media, un po’ paffutella ma non troppo, il giusto per avere un bel culone da sfondare. Si scusò per il ritardo e mi aprì dicendomi che ci aveva messo un po’ a sistemare casa e a sistemarsi. Mi fece accomodare nel salone e mi offrì da bere. Versò del wiskey per tutti e due, si sedette sulla poltrona davanti a me e disse: “allora come ti sembro? Vado bene per i tuoi gusti?”. Io dissi che andava benissimo e la feci venire verso di me, lei si alzò e quando mi fu davanti la feci girare così che avevo il suo culo bello tondo davanti al mio viso. Le alzai la gonna e ammirai il suo finissimo perizoma e le sue grandi chiappe depilate, con le mani le allargai e quando feci per infilarci il dito mi fermò dicendomi di aspettare un attimo che sarebbe andata in bagno. Io mi ero già arrapato e le dissi: “ok vai in bagno ma lascia la porta aperta, finisco il mio drink e vengo lì”. Lei non disse niente e si diresse al bagno sculettando alla grande, io nel frattempo finii velocemente la sigaretta e il wiskey e mi apprestai a seguirla, non vedevo l’ora di fottere. Vidi la porta del bagno socchiusa, la aprii e vidi Marisa seduta sul cesso con le mutandine tirate giù e la gonna su, guardandomi mi disse: “aspettami un attimo in salone, non restare qui che non ti conviene….non sto facendo solo pipì!”. Capii che doveva liberarsi l’intestino, ma io come se non avessi sentito entrai nel bagno, senza dire niente mi sfilai i pantaloni e le mutande e rimasi in maglietta e col cazzo duro di fuori, mi misi davanti a lei. Dopo un paio di spompinate si fermò e disse:
“dai anch’io lo voglio ma aspettami un attimo fuori, faccio in un attimo!” io la guardai e dissi: “allora falla qui! Davanti a me svuota il tuo culo che poi te lo riempo io!”. Lei ci pensò su un attimo, poi dicendomi che sono un porco iniziò a defecare: piegata in avanti sul mio cazzo e con le mani sulle mie cosce fece uscire due tocchi di merda uno più grande dell’altro.
Rossa in volto mi disse: ”guarda che mi fai fare porco!” io, indifferente alle varie puzze le passai la carta igienica e le dissi: ”siediti sul bidet che ci penso io”. Le insaponai per bene il culo e la lavai ancora meglio infilando di tanto in tanto il dito nel suo buco di culo ormai svuotato. Vidi che il servizio le piaceva tanto che il suo cazzetto divenne duro e storto da una parte, mentre il mio veniva lavorato quasi senza sosta dalla sua bocca.
A quel punto ci recammo in salone, la piegai a novanta con le mani poggiate sullo schienale del divano e iniziai a leccargli il buchino. All’inizio sapeva ancora un po’ di sapone poi sentivo solo la puzza del suo culo, a quel punto avevo troppa voglia e dopo averci infilato prima uno e poi due dita decisi che era il momento di scopare. Presi dal comodino il preservativo, me lo misi e dopo aver sputato nel suo buco allargato ci infilai il mio cazzo e iniziai a stantuffare senza sosta e con una certa violenza. Marisa gemeva e mi invitava a continuare, quando la spostai mi accorsi di quanto stava godendo: il suo cazzo bagnato aveva sgocciolato, con una consistenza tipo il miele, sullo schienale del divano e continuava a rimanere turgido come il marmo.
Vederla arrapata faceva arrapare anche me, cosi mi sdraia sul divano e la feci salire sul mio cazzo. La troia iniziò a saltare come una invasata tanto che il suo cazzetto bagnato mi stava colando e schizzando sull’addome e sul petto, notai che Marisa non se lo troccava mai e neanche se lo scappellava, decisi che l’avrei fatto io, quindi allungai la mano e iniziai a segarglielo! Non avevo mai toccato il cazzo di un altro, ma quella volta fu un gesto quasi spontaneo! Dopo due minuti iniziò a venire copiosamente sul mio petto contraendo il culo sul mio cazzo! Sentivo un forte odore di cazzo e di sborra quasi nauseante ma allo stesso tempo eccitante, Marisa era in estasi visto le parole d’amore che mi diceva, di colpo la tolsi dal mio cazzo e la misi sdraiata sulla schiena, le tirai su le gambe e iniziai a incularla da davanti. Quando stetti per venire lo sfilai dal culo e con un gesto veloce tolsi il preservativo e lo misi in bocca a Marisa, dopo alcuni colpi di lingua, svuotai le mie palle nella sua gola vogliosa che non ne perse nemmeno una goccia.
Quando finimmo si sentiva un forte odore di sborra, quella di Marisa si era seccata sul mio petto e io mi sentivo un po’ a disagio e un po’ schifoso per quello che avevo fatto. Senza dire niente mi andai a fare la doccia sfilandomi dalle coccole di Marisa.
Dopo essermi lavato e rivestito mi sentii meglio, si era fatto tardi e dovevo andare, Marisa che continuava a girare nuda per casa mi salutò e mi ringraziò dandomi completa disponibilità per un altro incontro; io feci altrettanto e mi avviai verso casa pronto ad una nuova litigata senza sesso con la mia ragazza.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 6.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Porcate in casa del Travesta:

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni