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UNO STRANO INCONTRO


di motosex6769
01.09.2015    |    12.511    |    9 9.6
"Allora si alzò e si lasciò guidare da Svetlana nell'altra sala, sempre rigorosamente bendata, dopo poco che entrarono nella stanza e la fece accomodare su..."
Silvia è una donna di mezza età, che vive sola nel suo monolocale in periferia, ha un lavoro che la soddisfa abbastanza ma da tempo si sente sola, è da tempo che non ha un uomo, un po’ perché gli impegni di lavoro non le lasciano il tempo per gli svaghi ed i divertimenti un po’ perché gli uomini l’hanno profondamente delusa.

Ultimamente però le capita sempre più spesso di fare sogni erotici un po’ particolari, i suoi desideri inconfessabili si materializzano quando cade tra le braccia di Morfeo.
Sogna spesso di fare sesso con donne e soprattutto con trans che sono donne in tutto e per tutto ma hanno in più il vantaggio di essere uomini nei punti che contano.
Lei si vergogna un po’ di questi suoi sogni o desideri reconditi, tanto che al risveglio cerca di nasconderli anche a lei stessa.
Un giorno mentre era in giro a mangiare qualcosa nell’ora di pranzo, girovagando per le stradine strette del centro storico della sua città si scontra con una signora di gran classe, rovesciandole addosso al tailleur di Chanel che indossava, tutto il gelato che si stava gustando.
Chiedendo scusa e cercando di rimediare in qualche maniera al danno che aveva fatto, si offre di far lavare in tintoria a spese sue il costoso capo.
La signora le dice che non è il caso che sono cose che possono succedere e si presenta “ Comunque, piacere di conoscerti Io mi chiamo Annabel e tu come ti chiami” “ Io mi chiamo Silvia ed ho un ufficio di pubbliche relazioni proprio qua vicino se vuoi possiamo andare un attimo su ed almeno con l’acqua posso vedere se riesco a rimediare parzialmente al danno che ho combinato e se ti va ti posso offrire un caffè ”.
Le due si incamminarono all'ufficio di Silvia, che era poco distante chiaccierando del più e del meno entrarono nel portone e salirono al terzo piano dove aveva sede l'azienda di pubbliche relazioni di Silvia, entrarono e si sedettero nell'ufficio di Silvia.
Mentre Silvia, preparava due caffè disse ad Annabel di togliersi la giacca e mettersi comoda che avrebbe provato a smacchiargliela, presero il caffè e poi Silvia si mise in bagno a cercare di pulire la giacca di Annabel ottenendo un risultato non eccellente ma almenno il grosso della macchia riuscì a toglierlo.
Si sedettero a chiaccherare e venne fuori che Annabel era proprietaria di una catena di ristoranti di lusso e che stava ultimando i lavori nell'ultimo che aveva acquistato e che le sarebbe piaciuto dare una festa per l'inaugurazione e così dicendo chiese a Silvia se aveva piacere di orgnazzare il party.
Anche se il tempo che aveva a disposizione era poco, e non aveva mai organizzato feste per l'elitè di Genova, la sfida la appassionò ed accettò di buon grado.
Il ristorante si trovava al piano atticco del palazzo delle cupole tra via venti settembre e piazza de ferrari il posto era magnifico, quando Silvia andò a fare il sopraluogo per capire cosa sarebbe servito fare rimase a bocca aperta per come avevano restaurato il posto sia all'interno delle quattro cupole che componovano la parte chiusa del ristorante sia come avevano organizzato la terrazza per lo spazio all'aperto per l'estate.
Si rese conto che sarebbero servite cose di classe dal catering agli addobbi floreali, alle tovaglie ed alla posateria (naturalmente in argento) ed i calici e bicchieri in cristallo di boemia.
Il servizio di camerieri e somelier doveva essere di qualità superiore tutto personale proveniente da alberghieri dipolomati con il massimo dei voti, per non parlare poi dei tipi di vini e champagne che sarebbero occorsi per un così grande evento.
Venne finalmente la sera dell'inaugurazione e Silvia era molto nervosa ed agitata che le cose andassero tutte per il verso giusto.
Annabel, che le aveva lasciato carta bianca per tutta l'organizzazione arrivo per prima e rimase entusiasta del lavoro che aveva svolto Silvia, era tutto perfetto nei minimi dettagli.
Intorno alle ore 21 iniziarono ad arrivare tutti gli invitati, si trattava di tutta gente della Genova "Bene" Famiglie famose Costa, Grimaldi, Garrone, calciatori sia di Genoa che di Sampdoria, imprenditori, avvocati, Medici professori di vari ospedali.
Mentre Silvia, si aggirava attraverso i vari Gazebo che distribuivano cibi e bevande per assicurarsi che il servizio fosse perfetto, venne avvicinata da Annabel che le disse " Adesso basta agitarti e tutto perfetto vieni con me che ti voglio presentare qualcuno, potrebbe essere utile per il tuo lavoro conoscere alcune di queste persone, potrebbero chiamarti per organnizzare qualche serata anche per loro".
Silvia allora un po' riluttante lascio che le cose filassero senza la sua supervisione e seguì Annabel in mezzo a quelle persone lasciando che quella donna con un charme pazzesco la presentasse a tutti tessendo le sue lodi lavorative, raccontando quale colpo di fortuna era stato incontrarla grazie ad un incidente.
Ad un certo punto Annabel si diresse verso una bellissima donna che stava un po' in disparte parlando al cellullare anche un po' animatamente; Silvia rimase quasi senza fiato quando questa donna si girò era di una bellezza sfolgorante due gambe lunghe e nervose fasciate in paio di calze nere sottilissime, quel tipo di calze che se non hai delle gambe più che perfette si arricciano tutte nella zona caviglia, portava un abito a tubino nero con le spalle scoperte, il collo era contornato da un giro collo di pelle, i capelli di un nero corvino, raccolti in uno chignon, bloccato da una spilla molletta a forma di farfalla anch'essa di perle, una donna di gran classe.
Quando arrivarono presso di lei, Annabel la salutò con grande entusiasmo e calore si vedeva che si conoscevano da tempo, poi si girò verso Silvia e disse " Cara Svetlana ti presento l'artista che ha organnizzato questa magnifica serata, Silvia" Silvia allungò la mano e la porse a Svetlana che la strinse con vigore, Silvia rimase folgorata da quella stretta dal calore delle sue mani e da quegli occhi neri e profondi che la guardavano in maniera maliziosa, provò un brivido che la percorse in tutto il corpo, poi Annabel rivolgendosi a Silvia disse, " Cara ti lascio in compagnia di Svetlana, lei è una persona molto influente che conosce tante persone influenti, io sono reclamata dai miei ospiti, chiaccherate e divertiteVi".
Silvia e Svetlana si sedettero in un tavolo un po' isolato sulla magnifica terrazza vicino ad un vaso di iris blu che emanavano un profumo inebriante come era inebriante la crema per il corpo di Svetlana che arrivvava alle narici di Silvia come una brezza mattutina intrisa di rugiada, Silvia si sentiva attratta fisicamente da questa donna, che le parlava con molta complicità ed amicizia dell'eventualità di organizzare una serata un po' particolare nella sua villa sulle alture di Sant'ilario per alcuni personaggi che lei conosceva bene ma doveva essere tutto rigorosamente privato nessuna pubblicità come aveva fatto per Annabel. Silvia quasi non sentiva quello che Svetlana le diceva tanto era persa nel suo sguardo e nel suono della sua voce un poco mascolina ma molto molto sexy.
Finita la festa, andarano via tutti e Silvia rimase per organizzare lo smantellamento di tutta l'attrezzatura e per saldare tutti i fornitori visto che Annabel le aveva lasciato il libretto di assegni firmati per pagare tutti, quella donna aveva grande fiducia in lei e pensò a come era stata fortunata ad incontrarla, finalmente non avrebbe più dovuto organizzare squallide feste per i locali di quart'ordine, ma finalmente era entrata nel giro che conta.
Mentre si recava a casa sulla sua autovettura, ascoltando un cd degli enigma quella musica sensuale la fece pensare intensamente a Svetlana, alla sue voce sensuale al suo profumo ed alla richiesta che le aveva fatto sull'organizzazione di quella strana festa che voleva dare nella sua villa a Sant' Ilario.
Le aveva richiesto un catering con tutti cibi esotici ed afrodosiaci adagiati su tovaglie nere di raso con tovaglioli rossi ( i colori richiesti erono principalmente il Nero ed il Rosso) , non dovevano esserci camerieri perchè i suoi ospiti si sarebbero serviti da soli e lei che era l'unica presente, per una questione prettamente organizzativa avrebbe dovuto essere bendata e vestita in maniera elegante ed anche sexy.
Tutto questo le metteva addosso un senso di ansia e paura ma Svetlana avrebbe pagato il tutto profumatamente e lei aveva detto di si, adesso a posteriori si chiedeva se aveva fatto la cosa giusta ad accettare ma ormai i giochi erano fatti non poteva più tirarsi indietro la festa sarebbe stata il Sabato sera successivo e doveva mettersi al lavoro.
Passo la settimana freneticamente tra i sopraluoghi alla villa e le telefonate ai vari fornitori di vasellame e posateria, ai fornitori di tovaglie drappi e tovaglioli ed ai fioristi per ordinare rose rosse ed orchiedee per riempire tutti i vasi di quella villa immensa e bellissima.
Arrivò finalmente la serata della festa e Silvia si recò alla villa nel tardo pomeriggio verso le 17.00 già vestita e truccata si era messa un vecchio tailleur nero con giacchino corto e gonna lunghette con un vertiginoso spacco,un sottogiacca bianco che le andava un poco stretto era tempo che non si vestiva così, nel suo armadio era la cosa più elegante che aveva, essendo una donna molto sportiva non aveva molti capi eleganti, indosso calze nere abbastanza sottili e scarpe nere con mezzo tacco, ereano le uniche che aveva.
Svetlana la accolse calorosamente e la fece accomodare, guardarono insieme se tutto era apposto e poi osservandola intensamente con quegli occhi che la penetravano fino infondo all'anima le disse: " Ma cara come ti sei vestita" a quel punto Silvia vergonagnandosi un po' disse ": scusami ma questo capo era l'unico che avevo nell'armadio di abbastanza elegante e sexy come mi avevi chiesto".
A quel punto Svetlana le disse " Cara vieni con me di sopra devo avere qualcosa nel mio armadio che sono sicura ti calzerà a pennello", salirono di sopra ed entrarono in una stanza che era tutta armadi a vista con appesi una miriade di abiti elengatissimi e molto sexy e scarpe di tutti i tipi con tacchi vertiginosi, Svetlanta le fece provare tre o quattro abiti fino a quando ne tirò fuori uno meraviglioso un abito di Valentino rosso fuoco di raso morbidissimo con una profonda scollatura nella schiena che arrivava quasi fino alle natiche ed una profonda scollatura anche davanti che arrivava quasi all'ombellico, tagliato di sbieco e quindi più corto su un lato e più lungo dall'altra, le diede anche mutandine di pizzo nero, calze velatissime con reggicalza di pizzo nero anch'esso ed un paio di chanel dal tacco vertiginoso rigorosamente rosse come l'abito.
Subito Silvia non voleva indossare tale abito per paura di sgualcirlo o macchiarlo sapendo bene di essere un poco maldestra ma Svetlana insistette dicendo " Cara non ti preoccupare non vedi quanti abiti ho?" allora Silvia si convinse ed indossò il tutto. Quello che vide nello specchio quando si guardò la lasciò senza fiato: una donna non più giovanissima ma ancora con un grande charme.
Poi Svetlana la struccò, la truccò in modo molto più sensuale e le acconciò i cappelli in maniera molto più consona alla serata lasciandole semi scoperto il collo.
Svetlana era un'artista su come valorizzare una donna e renderla sexy e desiderabile.
Arrivarono le 21.00 e Svetlana le disse: " Adesso cara dobbiamo scendere tra poco comincerranno ad arrivare i miei ospiti e purtroppo devo bendarti e farti sedere nella sala del Party in modo che se ci fosse qualcosa di cui ho bisogno so di averti vicino", Silvia un po' riluttante la seguì ed accetto quell'unica condizione strana che aveva posto.
Cominciarono ad arrivare gli invitati e Silvia sentiva solo le loro voci cercava di immaginarseli nei loro smoking tutti inamidati gli uomini ed abiti da sera sexy le donne, tutta quell'atmosfera molto strana nella sua situazione di visus impedito la eccitava in maniera incredibile e si ritrovò a stupirsi che pian piano le sue parti intime cominciavano ad innumidirsi di umori, cosa le stava accadendo? Si spaventò ma era era troppo eccitata a sentire tutti qui bisgbigli che le arrivavano.
Svetlana, ad un certo punto le si avvicinò e le allungò un bicchiere di champagne ed un piattino con dentro un paio di ostriche e di gamberoni di santa margherita da gustari come cruditè di mare e le disse " Cara vieni con me ci spostiamo in un'altra sala ed ho bisogno di averti vicino.
Allora si alzò e si lasciò guidare da Svetlana nell'altra sala, sempre rigorosamente bendata, dopo poco che entrarono nella stanza e la fece accomodare su una morbida poltrona, si gustò le lecornie che aveva nel piatto e si bevve il suo champagne.
L'aria si spanse di una musica molto sexy che lei ben conosceva erano gli enigma, si lasciò trascinare dalla musica e in sottofondo cominciò a sentire che i bisbiglii che aveva sentito prima si erano trasformati in sospiri e gemiti, non capiva cosa stava succedendo ma immaginava che intorno a lei la festa si stava trasformando in qualcos'altro, oddio pensò ma dove sono capitata le venne paura ma ciò che sentiva la bloccava su quella poltrona e la l'eccitazione di prima tornò a farsi sempre più invadente dentro di lei era tutta bagnata, arrivavano alle sue orecchie tutti quei gemiti tutti quei sospiri aveva una voglia incredibile di sbendarsi e di vedere ciò accadeva intorno ma sapeva che non poteva ed allora cercò allungando una gamba a capire se davanti a lei c'era qualcuno, ne sentiva arrivare l'odore , le sembrava il profumo di Svetlana appena provò ad allungare la gamba si sentì afferrare la caviglia in modo molto efficace e se la sentì spostare da un lato poi un'altra mano le afferrò l'altra caviglia e gliela spostarono dall'altra parte obbligandola ad allargare le gambe, una testa si insinuò tra le sue gambe, non sapeva chi era aveva paura ma era eccitata all'impossibile cercò di allungare una mano per capire se si trattava di donna o di uomo, ma le vennero fermate le le braccia, come le gambe, sia da una parte che dall' atra ma era una trattenuta non forte se avesse voluto avrebbe potuto alzarsi ed andarsene.
Silvia non pensava neanche ad andarsene era impaurita ma eccitata, senti insinuarsi sempre di più la testa tra le sue gambe e poi senti spostarsi le mutandine, e senti una lingua insinuarsi tra le sue labbra alla ricerca del critoride mentre un dito andava a cercare il suo sfintere e lei ormai presa da questo turbinio di emozioni e sentendo i suoi umori aumentare ed aumentare si spostò con i glutei in avanti per agevolare questa mano ad arrivare al suo culo voleva più di ogni altra cosa che questo dito la penetrasse mentre la lingua tittillava sul suo critoride che si gonfiava sempre di più in quel momento avrebbe voluto che fosse Svetlana quando sentì che il dito che cercava di penetrarla aveva un'unghia lunga capì che si trattava di una donna o così credeva e sperava che fosse proprio lei.
Questo lungo dito affusolato che entrò dentro di lei e quella lingua che si muoveva in maniera sfrenata la facevano godere in maniera indecente urlando e miagolando come una gatta in calore fino a quando un fiotto di umori che senti sgorgare dalla sue viscere le scivolarono dalla fica fino ad arrivare all'entrata del suo culo e sentì bere e leccare il tutto da quella donna che le aveva dato tanto piacere, tanto come nella vita non aveva mai provato.
Non si era ancora ripresa dall'orgasmo appena raggiunto che si sentì sollevata le strapparono i vestiti e la biancheria intima di dosso la girarono e la misero a gambe aperte sul bracciolo di questa poltrona di velluto morbido in modo che la sua fica aderisse perfettamente al bracciolo e le tirarono in dietro le natiche si senti afferrare dai fianchi e la fecero scivolare avanti e indietro su questo bracciolo in modo da far si che il critoride sfregasse sul bracciolo in maniera da farla urlare di piacere.
Ad un certo punto si bloccarono e le tirarono indetro il culo e qualcuno dalle due parti le allargò le natiche e cominciò a sentire che a turno le sputavano sul buco in modo da bagnarla in maniera indecente questo gesto di sfregio la fece godere in maniera tremenda ad un certo punto mentre gemeva senti che qualcuno aveva appoggiato un enorme cazzo al suo sfintere voleva protestare dire no ma la cosa la eccittò talmente tanto che invece di tirarsi indietro si mosse verso la cappella di questo cazzone per agevolarne l'entrata.
Sentì dire " Brava Troia dai spingi fallo entrare tutto" e lei a questa frase si eccitò sempre di più si muoveva in maniera frenetica mentre si sentiva tante mani che la toccavano la acarezzavano ed ad un certo punto senti davanti a se un altro enorme cazzone ed un altro che le diceva " Brava puttanona ed adesso succhia anche questo mentre lo prendi nel culo" e lei quasi in trans allargò la bocca più che poteva ed ingoio il grande membro che aveva di fronte.
Si susseguirono a turno altri cazzi, da succhiare ed altri cazzi nel culo fino a quando ad un certo punto senti stapparsi una bottiglia di champagne e tutto il liquido freddo che le colava addosso e cento bocche che bevevano in nettare dal suo corpo, la leccarono un'infinità di lingue nelle parti più intime provocandole orgasmi a ripetizione e la penetrarono cazzi di tutti i tipi grossi piccoli medi che a turno le sborrarono in bocca sulla schiena nel culo ed in faccia.
Dopo ore, sfinita da tutto questo sesso, e stremata dagli orgasmi multipli provati si era ritrovata adagiata su di un divano anch'esso di veluto e molto morbido sentì due mani che le accarezzavano il viso e due labbra carnose che le baciavano la fronte, poi queste stesse mani la sciolsero dalla benda e vide che era Svetlana, nuda ed adagiata accanto a lei le sorrise, e le disse " Brava Silvia, i miei ospiti sono rimasti entusiasti dalla tua organizzazione e dalla tua disponibilità, sei proprio una brava troietta, ci hai soddisfatti tutti" Silvia rimase interdetta e guardò Svetlana in tutto il suo splendore nuda accanto a lei e rimase sconvolta quando si accorse che Svetlana in realtà era un'uomo un " Trans" le spiegò che lei ed i suoi amici/che ogni tanto si divertivano ad andare con una donna, ma doveva essere una donna speciale e lei era una donna molto speciale perchè aveva dentro di se già una predisposizione naturale per affrontare un qualcosa di speciale.
A quel punto si aprì di colpo la porta ed entrò anche Annabel anche lei un " Trans che si avvicinò e le disse " Cara sei stata fantastica lo sapevo dal nostro primo incotro che eri la donna adatta a noi".
Silvia un pò frastornata da tutto questo non sapeva che pensare era senza parole ma dentro di se era felicissima il suo sogno erotico proibito si era avverato anche meglio di come l'aveva mille volte immaginato.

FINE


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