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Una notte bellissima con una trav


di Paolas
07.01.2016    |    14.818    |    8 9.2
"Dopo ci siamo messi su un fianco, con le gambe intrecciate, con me ancora dentro e ci siamo tenuti abbracciati mentre ci baciavamo sulla bocca, con le..."
Bellissima serata. Io in camicia bianca aperta davanti e giacca nera. Lei con un abitino multicolore leggero sopra il ginocchio. Il viso è femminile e carino, con parrucca castano chiaro e capelli lunghi. E’ alta e longilinea, femminile e ben depilata, anche se qualche peletto rimaneva intorno al pene e al buchetto (ma anche questo contribuiva ad aumentare l’eccitazione).
Mi ha subito chiesto se ero rimasto deluso mentre apriva la bottiglia di spumante che avevo portato. Le ho risposto di no e anche lei ha espresso apprezzamento. Mi ha offerto il bicchiere e siamo andati subito sul soppalco. Ci siamo seduti sul letto e, accarezzandoci distrattamente reciprocamente ora sulla mano, ora sulla coscia, abbiamo iniziato a raccontare di noi.
Poi lei mi ha preso, ci siamo alzati in piedi e mi ha abbracciato –si sapeva già dall’inizio come stavano andando le cose e come sarebbero andate- e ci siamo baciati con bacini asciutti sulle labbra. Sentivo sotto il vestitino leggero i suoi glutei morbidi e i fili del perizoma. Ho infilato la mano sotto il vestito e le ho accarezzato il sedere. Poi sono passato davanti, mentre lei allungava la mano sul mio pacco, e ho sentito lo stretto perizoma che copriva a malapena il suo coso che indurendosi lo sollevava. Ho infilato le mani sotto e l’ho sentito, poi l’ho preso in mano, mentre lei tirava fuori il mio.
Mi ha slacciato la camicia e abbiamo finito di spogliarci ciascuno da solo, mettendoci nudi. Lei ha tenuto il reggiseno nero e le scarpe argento con tacco altissimo anche sul letto. Eravamo tutti e due in piedi, uno di fronte all’altra. Io le ho preso il pene in mano e l’ho accostato al mio e facevo andare la mano tenendoli insieme.
Sul letto ci siamo baciati sulla bocca con piccoli baci, mentre toccavamo il pisello l’uno dell’altro. Poi ce lo siamo succhiato. Il suo pene era curvo verso il basso e aveva una gocciolina di eccitazione sulla punta. Lei ha iniziato a menarselo da sola. Si menava il suo ed il mio insieme.
La sua parte migliore è il sedere, morbido e liscio, anche se le cosce grattavano con i peli che non erano stati depilati di recente. All’inizio ha tenuto le scarpe argento coi tacchi alti anche a letto. E ha sempre tenuto il reggiseno, anche se sollevato rispetto ai capezzoli che ho toccato e leccato, dandole piacere ogni volta che li stringevo.

Si è fatta inculare più volte e mi ha messo il dito nel culo più volte solo il tempo necessario per farmelo ridiventare duro: a quel punto mi prendeva il pene dritto e duro e se lo infilava di nuovo nel buco. Si è fatta inculare dal davanti con le gambe aperte e sollevate sopra le mie spalle. Si è messa più volte alla pecorina a testa bassa e culo in aria, offrendomi il suo buco ormai bello aperto. Io la prendevo e la sbattevo tenendo le mani sui suoi fianchi morbidi e lisci. Le ho anche dato qualche pacca sulle chiappe.
Dopo un bel po’ mi fermavo, mi piegavo in avanti aderendo alla pelle della sua schiena e stavamo così, con io che mi muovevo lentamente un po’ a destra e a sinistra o dentro e fuori, e le baciavo e mordicchiavo le spalle. Mi piaceva sentire il suo culo aderire al mio bacino, anche se raspava un po’ in certi punti (ma anche questo contribuiva ad eccitarmi e darmi piacere).
Dopo ci siamo messi su un fianco, con le gambe intrecciate, con me ancora dentro e ci siamo tenuti abbracciati mentre ci baciavamo sulla bocca, con le lingue che si intrecciavano e giocavano tra loro.
Quando il mio cazzo si è rilassato ed è uscito, ci siamo appoggiati ai cuscini con lei tra le mie braccia e abbiamo parlato. Io le ho raccontato della mia prima curiosità con un compagno delle medie, col quale non ho mai fatto niente. Me lo immaginavo travestito e truccato con gli abitini, la gonna e i trucchi di sua sorella più grande. Mentre mi masturbavo chiuso nel bagno di casa, mi immaginavo che fossimo io e lui soli a casa sua e ballavamo un lento abbracciati e stretti, e io gli accarezzavo il sedere, infilando la mano sotto la gonna. Glielo palpavo, stringendo i glutei tra le mani, infilando il dito lungo la fessura, arrivando a sfiorare con la punta del dito il buchino che mi attirava e mi eccitava da morire. E che avrei voluto baciare e leccare.
Anche lei mi ha parlato delle sue esperienze. Mi ha raccontato della sua prima volta, quando aveva sette anni con suo cuginetto di due anni più grande che l’ha fatta distendere sotto il tavolo e si è messo sopra di lei. Lei già sentiva la sua natura femminile (ad esempio le piaceva giocare con le bambole) e quella sensazione del peso di lui sopra di lei le è piaciuta e la ripensava con piacere quando è tornata a casa. Per cui quando sono ritornati dalla nonna, e lo facevano ogni lunedì pomeriggio, ha ripetuto volentieri l’esperienza con il cuginetto che più avanti l’ha fatta spogliare. E lo facevano nudi, rischiando di essere scoperti dalla nonna che li sapeva in sala a giocare.
Quando ha avuto undici anni era attratta da un altro cugino di sedici anni, e quindi molto più grande e maturo, che le piaceva. Non sapeva come dirglielo, ma in qualche modo lui l’ha capito perché un pomeriggio mentre erano soli l’ha presa e inculata, facendole male e facendole perdere sangue. Ci ha messo una settimana per riprendersi, ma le era piaciuto e il rapporto con il cugino è andato avanti per quattro anni. Allora non si travestiva ancora. A carnevale le è piaciuto un costume da torero perché il mantello le ricordava la gonna e perché aveva una parrucca con i boccoli che lei ha sciolto per renderli più femminili. Più avanti ha iniziato a truccarsi solo il viso quando era da sola. Oggi a volte esce anche vestita da donna, soprattutto la sera, quando va in discoteca.

In un’altra pausa tra un assalto e l’altro mi ha raccontato del suo viaggio dell’estate scorsa in America e io le ho raccontato delle mie esperienze dopo la separazione, che ho un’amica fissa ed un’altra che ho conosciuto quest’estate e che vive a Firenze. Non le ho nascosto nulla e non ho mentito nascondendomi dietro una falsa descrizione. In un’altra pausa le ho raccontato le mie non-esperienze nel locale per scambisti o nella discoteca dei trans e lei mi ha raccontato di quelle due volte che ci è andata con un suo amico.

Dopo le pause lei iniziava a succhiarmelo con abbondante salivazione, dandomi la schiena che accarezzavo. Quando me lo vedeva di nuovo duro, mi metteva il preservativo, lo inumidiva con la saliva o con una crema, si sedeva sopra di me infilandoselo nel buco e iniziava ad andare su e giù, mentre io le toccavo e palpeggiavo il sedere. Dopo si metteva in ginocchio, facendo passare i polpacci sotto le mie cosce e questa posizione mi piaceva molto perché c’era un’ottima aderenza tra il mio bacino ed il suo sedere.
In più di un’occasione mi ha preso il piede sinistro, mentre con la destra si menava il suo pisello, e se l’è portato alla bocca leccandolo e succhiando l’alluce, mentre io le accarezzavo la pianta dei piedi che erano accanto a me. Dopo un po’ cambiava posizione e si metteva alla pecorina offrendomi il buchino da prendere e io la possedevo ancora.

In un paio di occasioni mi ha leccato il buco del sedere, sollevandomi la gamba e tuffandosi tra le mie chiappe. Sentivo la lingua frugare nel buchino e mi piaceva. Un’altra volta si è seduta su di me stando l’uno di fronte all’altro, sempre il mio pene dentro di lei e, mentre ci tenevamo abbracciati e ci baciavamo, si muoveva per sentire il mio pene dentro di lei.
Una volta mi ha fatto mettere seduto sul bordo del letto e lei si è seduta su di me di spalle. Se l’è infilato nel buco ed ha iniziato ad alzarsi e abbassarsi, muovendosi lentamente, facendoselo arrivare fino in fondo. Sentivo la punta del mio pene che le toccava il fondo dell’intestino e mi dava un piacere particolare. Anche questa posizione mi è piaciuta moltissimo. Non l’avevo mai provata prima e proverò a rifarla ancora in futuro.
Due volte mi ha anche inculato sollevandomi le gambe sopra le spalle. E’ entrata con delicatezza per cui, a parte l’inizio, mi è piaciuto sentirmelo dentro. Poi non le tirava più abbastanza. Una volta si è fatta mettere nel sedere un cazzone enorme veramente esagerato, ma se lo è tolto quasi subito.

Nel corso della serata mi ha messo 3 o 4 preservativi. Io sono venuto tre volte in quattro ore. Mai successo prima d’ora, forse neanche a diciott’anni. La prima volta ero dentro di lei da dietro, ma sul fianco con le gambe intrecciate. Ci baciavamo mentre lei se lo menava da sola. Siamo venuti esattamente nello stesso momento!
E’ seguita una pausa. Siamo andati in bagno a lavarci, ci siamo distesi sotto le coperte a parlare tenendoci abbracciati e bevendo lo spumante. Io credevo che non avremmo più fatto sesso per quella sera: normalmente quando vengo, poi non mi tira più, o addirittura per un po’ il mio pisello è troppo sensibile e mi dà fastidio se viene toccato. Invece lei dopo un po’ me lo prendeva in mano e iniziava a succhiarlo con abbondante salivazione e la storia ricominciava. La seconda volta sono venuto menandomelo da solo, con lei distesa di fianco e contro di me, il suo dito nel culo e mi baciava. Le ho schizzato sulla pancia e lei se l'è spalmata a lungo sulla pelle e si è portata le dita alle labbra, leccandola. La terza volta uguale, ma senza dito nel culo.
E’ stato bello, pulito e spontaneo. Era la una e mezza di notte quando sono andato via, dandole l’ultimo bacino.

L’ho rivista ancora una volta dopo quella sera. Poi ci siamo persi, come spesso accade in questo mondo. Però il ricordo di lei e di quella notte rimane tra le mie esperienze piacevoli.
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