Racconti Erotici > trans > ai tempi della scuola...
trans

ai tempi della scuola...


di Membro VIP di Annunci69.it lara_diva
22.02.2015    |    11.681    |    5 8.6
"- annuii, e preso il bicchiere ne bevvi un sorso, ci sedemmo su una panchina che ci nascondeva alla vista e qui mi prese tra le braccia e mi strinse a lui…..."


Ai tempi della scuola…
Chi non è mai stata innamorata di un compagno di scuola? Il periodo che va dalla fine delle medie al diploma è certamente quello più intrigante e coinvolgente…certo nel mio caso anche il più difficile, perché non potendo esprimere la mia femminilità di ragazzina non potevo godere di quel magico periodo se non con uomini maturi sognando di essere tra le braccia del mio amore…
L’oggetto delle mie attenzioni nascoste era un tipo davvero carino, quando io facevo terza era arrivato da Milano e frequentava l’ultimo anno. Molto alto, bruno, occhi scuri e sorriso bellissimo mi attraeva in modo bestiale, quando ero a casa, la sera, mi penetravo con qualsiasi cosa mi venisse sottomano immaginando che lui fosse su di me…abbracciavo il cuscino, mi sussurravo le frasi che volevo mi dicesse lui e intanto mi muovevo per sentire, dentro di me, il dildo entrare sempre di più… fino a quando non raggiungevo l’orgasmo...ormai ero abituata ad essere vestita da ragazza, forse ero un po’ troppo rispetto alle mie coetanee, che sapevo a letto con pigiami da bambina etc., sotto le mie camice da notte di raso, regalatemi dalla signora e dal professore, indossavo i reggicalze e, naturalmente le calze strusciando contro le coperte mi davano un senso di eccitazione incredibile, avrei voluto sentire le sue mani, le sue labbra esplorarmi e, più di una volta, mentre facevo l’amore con il prof. Sognai lui.
Ma le cose belle non durano, l’anno passò in fretta e lui, maturato, scomparve.
Lentamente uscì anche dai miei pensieri, lasciando quella magia dei sogni mai realizzati, idealizzati, e questo mio principe azzurro rimase quindi in quella nuvola.
Passarono ben quattro anni quando, una sera di inizio estate, ci recammo, invitati da non meglio identificati amici, ad una festa nella casa di campagna, una villa incredibile con un parco vasto come un paese, curato divinamente e ornato da alberi immensi che facevano sognare, lo rividi… mi sentii cedere le gambe… e se mi avesse riconosciuta? Sussurrai alla signora che quel ragazzo veniva a scuola con me e che ero tremendamente imbarazzata, anzi terrorizzata, ma la signora mi accompagnò in una stanza e mi spiegò che in quella serata erano tutti amici molto particolari ed a conoscenza del mio segreto, per cui non dovevo avere nulla da temere… uscite mi indicò delle ragazze e delle signore che vivevano il mio stesso essere donna in un corpo ingiusto e che conoscendole avrei certamente apprezzato per la loro personalità.
Tra queste, colmo della beffa, la “madre” del mio amore di fanciulla… io naturalmente venni presentata come loro figlia e, dopo i convenevoli di rito gli adulti presero a parlare tra loro lasciandoci soli. Ero al settimo cielo, mi sentivo bellissima, il completo di pizzo composto da reggiseno, sapientemente imbottito, mutandine e reggicalze grigio terminava in un paio di calze velatissime nere, che mettevano in risalto le mie gambe esili ma soprattutto le mie scarpine nere di camoscio con un tacco altissimo a spillo che mi produceva una eccitazione drammatica.
La camicia con il collo aperto sulla giacca di taglio essenziale e la gonna a tubo, sopra al ginocchio,
di colore grigio gessato, mi facevano sentire una donna desiderabile e la conferma l’ebbi poco dopo dal mio giovane amico… dopo le solite chiacchiere sulla scuola, gli dissi che lo ricordavo quando venne a frequentare l’ultimo anno e aspettai da lui una reazione di stupore che però non venne, ci avvicinammo al buffet ma non toccai quasi nulla, il mio basso ventre si contorceva dal desiderio di dare un seguito alle sere passate sotto alle coperte con le mie fantasie di adolescente, e quando, presi due bicchieri, mi propose di seguirlo nel parco mi sentii impazzire di felicità…per fortuna i sentieri erano lastricati e mi permisero di non sfigurare sui tacchi, la conversazione si fece più intima e qui mi rivelò che si ricordava di me…avrei voluto morire, mi spiegò che provava una sensazione strana, quasi di disagio quando mi incontrava nei corridoi, gli sembravo strana e adesso capiva perché.
Spiegati meglio, gli chiesi, e per risposta ebbi un sorriso - …adesso so che eri nella tua parte sbagliata…- mi sentii avvampare penso che il mio rossore si vedesse anche sotto il trucco ma lui sempre sorridendo aggiunse: - … così sei perfetta, ti guardo da quando sei entrata… sei bellissima sei incredibile…- avrei voluto saltargli addosso e baciarlo, spogliarlo e portarlo al piacere più assoluto ma mi trattenni abbozzai un sorriso e risposi: - lo dici a tutte, ne sono sicura… comunque grazie, sei gentile…- la sua mano che si appoggiava sulla mia mi fece contrarre … ma lui presala tra le sue si avvicinò ancora di più, sentii distintamente il calore della sua pelle prima che il suo respiro e le sue labbra si posassero sulle mie…socchiusi la bocca e la sua lingua si fece spazio in me… mioddio, dopo tanto tempo lo stavo baciando! Fu un bacio breve, mi ritrassi spaventata e desiderosa di riprendere subito, ma ero sgomenta… come avrebbe reagito? Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, il desiderio mi produceva contrazioni dolorose lo volevo dentro di me ma come fare? Mi alzai e mi avviai lungo il sentiero verso la parte più silenziosa, e scura del parco, le voci e la musica si facevano sempre più deboli, come le luci, aspettavo il suo braccio intorno a me, lo desideravo mi fermò, mi porse il bicchiere e mi disse – brindiamo al nostro incontro?...- annuii, e preso il bicchiere ne bevvi un sorso, ci sedemmo su una panchina che ci nascondeva alla vista e qui mi prese tra le braccia e mi strinse a lui… il bacio fu lungo, questa volta, la sua lingua era invadente, quasi violenta il suo respiro si faceva breve, sentii la sua mano scendere lungo i miei fianchi, sulla gamba e infilarsi sotto la gonna… non opposi alcuna resistenza lasciai che la sollevasse oltre il bordo delle calze, sentii finalmente il calore della sua mano sulle mie cosce… poi prese la mia mano e la portò tra le sue…era eccitato, mi aiutò a slacciare la cintura, con le unghie finte mi risultava difficoltoso, e mi mise la mano sul suo membro… non era certo quello del professore ma lo desideravo talmente che mi finsi meravigliata e quasi impaurita… questo lo fece sentire, penso, molto bene… mi sollevò rudemente la gonna e spostate le mutandine mi girò cercando di penetrarmi… naturalmente mi mostrai reticente gli chiesi di fare piano, simulai dolore ma lui ormai non aveva più freni… era comunque tenero, il suo ardore, assecondato dai miei movimenti alla fine fu premiato… mi lasciai penetrare con un gridolino e un finto tentativo di fuga che ebbe il solo scopo di eccitarlo ancora di più… mi afferrò per i fianchi e cominciò a muoversi dentro di me… fu un attimo… e mi regalò una eiaculazione convulsa ma copiosa… mi sentii male, ma per amore pensai alla sua felicità… - sei stato dolce a volermi regalare subito il tuo seme… grazie…- ma lui si alzò senza una parola e, presami per la nuca, me lo mise in bocca… cominciò a scoparmi così, senza pensare che potessi non essere d’accordo, ma anche questo gesto di egoismo passò in secondo piano. Per fortuna a vent’anni le erezioni si ripetono con frequenza notevole e dopo pochi movimenti era di nuovo passabile… lo succhiai piano, lo leccai ed infine masturbandolo e succhiandolo lo portai di nuovo all’orgasmo… ero io a desiderare tutto il suo sperma, lo volevo da così tanto tempo che non mi accorsi che lui era tutto preso dal suo godere senza nemmeno chiedersi cosa stessi provando… probabilmente ero la sua prima esperienza cercai dentro di me scuse che mitigassero la strana sensazione di disagio che mi pervadeva… ero ancora lì, accosciata con la gonna ancora alzata e lo vidi richiudersi i calzoni senza un cenno di dolcezza o considerazione verso di me… mi rialzai aggiustai i vestiti e risistemato il trucco, ci avviammo verso la casa parlando di cose banali, avrei voluto ancora il suo braccio, una parola dolce… ma niente di tutto ciò avvenne.
Quando, rientrati tra gli altri, mi chiese il numero di telefono fui tentata di non darglielo, non capii perché ma quello strano senso di disagio mi tornò prepotente, comunque glielo diedi e quando lo vidi allontanarsi con i suoi, alla fine della serata, provai una sensazione strana, mi sentivo male, sporca, non so come descrivere quella sensazione… mentre mi avvicinavo al tavolo per prendere un bicchiere mi chinai leggermente ed avvertii un calore umido che scendeva lungo le gambe fino a bagnare il bordo delle calze… mi diressi in bagno e raccolto con le dita il seme del mio giovane amico me lo portai alle labbra, sperando di potere ancora gustare il piacere di quell’amplesso tanto a lungo desiderato ma la sensazione di qualcosa di strano ormai si era impadronita di me.
La serata finì, molto tardi in verità, ma trascorse piacevolmente, le ragazze indicatemi dalla signora erano veramente deliziose e del mio amico non avevano una gran considerazione… e questo suscitò in me sensazioni contrastanti che non mancai di riferire alla Vicky durante il ritorno a casa.
Lei fu incoraggiante e giunte a casa ci spogliammo insieme mentre le raccontavo l’accaduto, quando fummo in abbigliamento da camera mi mandò in bagno a ripulirmi per poi raggiungere lei ed il professore a letto…
Quando arrivai nella camera, vidi lui che stava accarezzando la signora scoprendole le gambe stupende ornate ancora dalle calze… il desiderio di essere lei mi colpì come una frustata… ero reduce da un rapporto appena consumato eppure volevo ancora sesso… pensai che forse ero una poco di buono e quando mi chiesero di avvicinarmi, obbedii ancheggiando come mai avrei pensato di fare, mi sedetti sul bordo del letto e fui trascinata al centro… a godere di un’alba meravigliosa e dolcissima… con chi sapeva amarmi davvero…

...Lara...
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per ai tempi della scuola...:

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni