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Annarella (IV parte - in tre)


di cicciosv
10.12.2014    |    9.774    |    2 9.7
"Ebbi un brivido, ma era piacevole..."
Anna si racconta:
Fabio, il mio ragazzo di allora mi aveva lasciato e io ero nella più completa disperazione! Ragionando tra me e me mi chiedevo cosa fosse successo tra noi e cosa l'avesse spinto a lasciarmi. Lui che si era preso tutta la mia mente, il mio corpo, i miei sogni e le mie speranze adesso si era stufato di me! La verità era che eravamo in crisi ormai da mesi, anche se non volevo ammetterlo a me stessa. Non eravamo pronti per una vita insieme e a lui interessava solo fare sesso e non voleva legami.
Per alcuni mesi, prevalentemente facevo solo casa e università e i fine settimana uscivo con i pochi amici che mi erano rimasti.
Poi dopo tanta disperazione avevo cominciato a reagire. Per dimenticarlo adottai la tecnica del chiodo schiaccia chiodo, abbandonandomi così saltuariamente ai piaceri del sesso e il risultato non fu per nulla negativo.
Avevo 21 anni e voglia di divertirmi malgrado tutto!
Mario mi telefonò quella sera, era un mio collega di facoltà, fuori sede che mi invitava a prendere qualcosa da bere in città. Accettai ed andammo in uno chalet panoramico dove preparavano dei cocktail favolosi e c'era la possibilità di ballare. Incontrammo lì anche altri nostri amici tra cui Gianni, il suo coinquilino, molto simpatico, anche lui nativo della provincia di Savona e iscritto alla stessa facoltà.
Ballammo e bevemmo un bel po' e io, presa dall'allegria mi trovai spesso abbracciata a Mario. Anche se avevo tanto bevuto, volevo sentirmi libera e senza freni inibitori e quando Mario mi propose di andare nel suo piccolo appartamento che condivideva con il suo collega, io accettai.
Salimmo sul scooter e andammo. Già per la strada cominciai a stuzzicarlo stringendomi a lui e ad accarezzarlo. Poi a casa, non ci volle molto e mi ritrovai tra le sue braccia, la mia bocca contro la sua, le sue mani che cominciavano ad esplorarmi e le mie che esploravano lui. Sentivo il gonfiore dentro i suoi pantaloni premermi contro il ventre e infilai la mano per saggiarne la consistenza, mentre le sue mani si inoltravano sotto la mia gonna, scostandomi le mutandine e stappandomi un sussulto di piacere.
Ero eccitatissima mi inginocchiai davanti a lui, gli tirai fuori il cazzo e lo accolsi con piacere fino in gola. Mentre lavoravo così, lui mi tolse la maglietta, carezzandomi i seni nudi e la testa, accompagnando il ritmo della mia bocca sul suo cazzo.
Ormai avevo voglia di prendermelo nella figa, mi sollevai e gli dissi:
"Ora mettimelo dentro voglio godere con te, sbattimi fammi sentire il tuo cazzo che mi spacca!".
Lui ubbidì, mi stese sul divano mi sfilò le mutandine, mi aprì le cosce e dopo una breve leccata mi entrò in figa già bagnatissima, facendomi urlare dal piacere.
"Godi porcona! Senti come ti trapano! Ne avevi voglia vero?" mi diceva.
"Si, fottimi , continua così che mi fai impazzire, entra tutto".
" Sei proprio una baldracca, scommetto che ne vorresti anche un'altro di cazzo per farti godere"
" Si amore, dai che vengoooo!" gli dissi mentre avevo un orgasmo.
Mario allora si tolse dalla mia fica e mi mise in bocca il cazzo impregnato dei miei umori.
Era piacevolissimo assaporare le mie secrezioni che impregnavano il suo cazzo, ciucciavo e godevo in attesa che la sborra di Mario mi riempisse la bocca.
Fu in quel momento che bussarono alla porta e con mio grande disappunto, Mario si infilò velocemente i suoi slip e andò ad aprire. Era Gianni, il suo coinquilino savonese.
Anche se un po' brilla capii subito che la cosa non era casuale. I due si erano messi certamente d'accordo mentre ballavamo.
"Che bastardi! " dissi tra me e me "Ora capisco! Ok siamo in gioco? E allora giochiamo!"
Mario lo condusse vicino a me e lo invitò a mettersi comodo vicino a noi, Gianni sembrava dubbioso non conoscendo ancora la mia reazione. Mario quindi mi distese sul divano scoprendo il lenzuolo con il quale avevo cercato di coprirmi, si sfilò gli slip e cominciò ad accarezzarmi per farmi rilassare, dicendomi:
"Tesoro, il mio amico ti ha desiderato da quando ti ha visto la prima volta, è un bel figo non pensi? Credo che anche lui ti piacerà".
Io balbettai qualcosa misto a un no e una tacita approvazione. poi alle sue carezza e alla sua insistenza feci un segno di approvazione.
Guardando il nuovo arrivato, mi accorsi che era un bel ragazzo e quando anche lui si spogliò scoprii che era dotato di un bell'attrezzo almeno un tre quattro centimetri più lungo di quello di Mario.
Sentii la sua mano un po' freddina toccarmi delicatamente i seni. Ebbi un brivido, ma era piacevole. Avvertivo una sensazione nuova, quattro mani mi esploravano e due bocche mi baciavano.
Si erano distesi uno a fianco all'altro ed io mi inginocchiai afferrando i due attrezzi tra le mani. Leccai la verga di Mario, poi assaggiai quella di Gianni. Non era male. Con le mani presi i loro cazzi, li avvicinai al viso e cominciai a leccarli contemporaneamente mentre li masturbavo. I due cazzi si strusciavano cappella con cappella e io li leccavo cercando di mettermeli entrambi in bocca.
"Mmmmm, che buono sentire due sapori diversi!", dissi in preda ad una crescente eccitazione..
Cambiammo posizione. Mi ero messa a pecora mentre Mario da dietro mi prendeva in figa e Gianni mi riempiva la bocca con il suo bastone.
Si scambiarono di posto e mi chiesero se volevo provare una doppia.
"Lo voglio, fottetemi insieme!" gli dissi quasi implorandoli e piena dio desiderio.
Anche se non ero vergine e aperta si davanti che da dietro, la doppia penetrazione non l'avevo mai provata e l'idea di sentirmi piena dei loro cazzi in contemporanea mi faceva esplodere la testa.
Gianni allora di distese sul divano mentre io di fronte a lui lo cavalcai impalandomi la sua verga.
Mario invece prese una bottiglietta di olio Johnson e cominciò a massaggiarmi il buchetto con un dito, mi penetrò con il medio e lentamente mi lubrificava, dopo infilò anche l'anulare e con movimenti circolari faceva abituare il mio buchetto preparandomi alla sua penetrazione.
Mi chinai strusciando i seni sul petto di Gianni e sentii la cappella di Mario che premeva delicatamente sul mio buchetto.
Avvertii lo sfintere aprirsi.
"Sii... Sfondami il culo! Lo voglio" lo supplicai, mentre con le mani mi aprii le chiappe e lui lentamente mi penetrò. Adesso avevo la sua cappella dentro, il mio buchetto pulsava e avvertii un poco di dolore. Mario immediatamente si fermò, per fare abituare il mio ano al suo attrezzo e poi cominciò a stantuffarmi spingendo sempre più fino a prenderlo tutto dentro.
Mi sentivo al settimo cielo del piacere, i miei sensi impazzivano mentre loro mi scopavano sul divano, uno sopra e uno sotto.
I due cazzi separati da pochi millimetri di pelle si sincronizzarono nei movimenti dandomi una sensazione di pieno mai provata, ero tutta aperta e ben lubrificata, godevo come non mai. Mi sentivo troia. Felicemente troia!
Qualche minuto dopo quel piacevole supplizio, venni ripetutamente e rilassandomi lasciai che anche loro sfogassero il loro orgasmo.
Li sentii venire abbondantemente dentro riempiendomi di sborra, prima Mario e poi Gianni quindi si distesero di fianco a me solo quando le loro verghe si erano afflosciate.
Eravamo disfatti e dovevamo prenderci una breve pausa. Sentivo le loro mani accarezzarmi e le mie intimità completamente aperte e fradice di umori.
Dopo un breve riposo cominciai a segarli facendogli indurire il cazzo mentre uno mi giocava le zinne e l'altro mi giocava sui peli della figa titillandomi il clitoride, poi vollero scambiarsi i ruoli.
Io non chiedevo altro!
La seconda cavalcata fu più lunga e selvaggia della prima, anche se forse meno intensa: Gianni alternava baci sul mio collo a insulti e grugniti, mentre mi inculava. Mario invece si limitava a tenere il ritmo facendo attenzione a non farselo uscire dalla figa.
Di nuovo mi esplosero dentro. Mi gustai il piacere di sentire la loro sborra che uscendo dalla figa e dal culo mi colava tra le cosce e mi addormentai con loro sul divano, esausta e soddisfatta.
Era il 12 giugno di 31 anni fa...

cicciosv

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