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Diventare cuckold ... 5


di spp
12.02.2011    |    27.406    |    0 8.3
"Nicola si gustava il servizio, ogni tanto mi guardava: - cazzo che bocca… è meravigliosa, tua moglie è una puttana fantastica, scommetto che non ce la fai..."
Anna era senza forze per la scopata con Nicola pertanto decise di non venire al mare e di restarsene a casa a riposare, mi chiese di fare un po’ di spesa e di prendere della coca cola per lui. Verso l’una tornai a casa e l’aiutai a preparare il pranzo, come aveva promesso intorno alle due arrivò dal mare, non appena lo vide Anna si spogliò immediatamente restando completamente nuda, lui sorridendo le disse brava, le palpò le tette ed il culo poi andò in bagno.

Mettemmo in tavola, lui tornò vestito solo della maglietta si era tolto il costume ed il suo enorme bestione penzolava libero, in condizione di riposo era più grosso del mio in piena erezione, si sedette dicendo che era affamato perché la ginnastica mattutina e le nuotate mettono un gran appetito, vedere Anna aggirarsi nuda per casa mi faceva uno strano effetto.

Terminato il pranzo Nicola mi chiese di preparare il caffè e rivolgendosi a mia moglie disse: - dai bella vieni sotto il tavolo e fammi un bel lavoretto -; io mi alzai ed andai ai fornelli ogni tanto cercavo di sbirciare ma la visuale mi era in buona parte coperta in compenso sentivo distintamente i rumori ed il mio cazzo era diventato ancora una volta durissimo.

Portai il caffè in tavola, Anna era intenta ancora a pomparlo, come era già successo la mattina vidi e sentii lei raggiungere l’orgasmo pompandolo senza che lui muovesse un dito.

Spinto dalla curiosità mi piegai per vederla meglio, lei faceva scivolare la bocca lungo tutta l’asta e poi lo infilava dentro sino a dove riusciva ad arrivare nel frattempo con le mani gli accarezzava i grossi testicoli, ogni tanto gli dava diversi colpi con la mano facendogli una vera e propria sega mentre lo faceva lo guardava e si leccava voluttuosamente le labbra, non mi capacitavo di come lui facesse a resistere. Nicola si gustava il servizio, ogni tanto mi guardava: - cazzo che bocca… è meravigliosa, tua moglie è una puttana fantastica, scommetto che non ce la fai più, vuoi sborrare vero? - E mi strizzò l’occhio; io feci un segno di assenso, lui allora mi invitò a spogliarmi dicendomi: - quando stai per arrivare voglio che lo fai nella tazzina del caffè -.

Bevine un po’ e poi correggila di sperma, in un attimo ero nudo, ero davvero al limite, bastarono pochi colpi e mi svuotai, feci un mezzo casino rovesciando parte del caffè ma comunque riuscendo ad eiaculare dove lui voleva, a quel punto Nicola mi chiese di bere, lo feci!

Ci spostammo sul divano, lui mi invitò a leccare mia moglie, lei era fradicia il suo succo era abbandonate e molto gustoso, mi ritornò duro. Anna grazie alla mia opera ed a quel che stava facendo era scossa da continui orgasmi, continuava a pomparlo e segarlo anche se un paio di volte l’aveva pregato di sbatterla, Nicola le aveva risposto che lo avrebbe fatto quando voleva lui, lei allora gli chiese almeno di incularla ma lui fu irremovibile, io mi gustavo mia moglie ubbidiente tra le gambe di quel ragazzino incapace di fare alcunché che non fosse soddisfarlo.

Vidi Nicola chiudere gli occhi, capii che stava arrivando allora istintivamente abbassai lo sguardo su Anna mentre lui le diceva: bevi! Ma lasciane un po’ per il cornuto, vidi il suo cazzo pulsare e mia moglie cominciare ad ingoiare e deglutire, una, due, tre volte intensamente e poi più lentamente, poi si staccò da lui e venne a baciarmi, aveva la bocca piena di sperma nonostante la maggior parte l’avesse mandata giù.

Anna sembrava in calore aveva una voglia incredibile, si gettò nuovamente sopra il suo cazzo riprendo a pomparlo e segarlo, dopo poco era di nuovo in erezione, beata gioventù, quando fu in piena forma lei lo guardò e lo supplicò di scoparla, allora Nicola la fece mettere alla pecorina, si posizionò dietro di lei ed affondò tutto il suo palo nella sua fichetta, lei fu scossa subito da un orgasmo poi come un’indemoniata iniziò a dire che era ora, finalmente piena, quindi cominciò ad incitarlo di fare più forte, di sbatterla, di spaccarla; quindi rivolta a me continuava a ripetere che era bellissimo - godo... continuo a godere, vorrei non finisse mai -.

Mentre la montava come un animale mi disse di andare a prendere il gel, tornai ed oramai conscio del mio ruolo mi prodigai a spalmarle il buchino mentre Nicola le dava dei potenti colpi, infilai due dita dentro per mettere il gel anche lì, percepivo chiaramente lui dall’altra parte, poi lui uscì da lei, spalmai con cura anche il suo cazzone, quindi lo appoggiò al suo ano e lentamente entrò, il lavoro del mattino aveva fatto il suo effetto perché in pochissimo tempo lui era completamente dentro sino alle palle che battevano con vigore sulla sua vulva.

L’inculava e le strizzava le tette, Anna continuava a godere soddisfatta e si sperticava in complimenti per il suo stallone, incominciò ad incitarlo di batterla ancora più forte e di inondarla: - cazzo sei un toro da monta… dai fottimi, sono la tua puttana, faccio tutto quello che vuoi ma adesso riempimi ti prego - e rivolta a me - amore mi sta spaccando, è bellissimo non resisto, godo ancora -; questa volta però neppure lui riuscì a controllarsi e quasi urlando iniziò a sborrare.

Quando lo tirò fuori mia moglie schizzò come un centometrista in bagno, mentre lui, finalmente stanco, si sdraiò sul divano, quando Anna tornò ci disse: - non son bastati i due clisteri che mi sono fatta stamattina, per evitare di sporcartelo, mi mancava il terzo che mi hai fatto adesso di sperma -ed aggiunse- ma quanta ne fai? -. Tutti e tre ci mettemmo a ridere. Mentre lui si lavava in bagno, Anna si riposava sul divano ed io pensavo che avevamo fatto più sesso negli ultimi due giorni che nei tre mesi precedenti.

Quando Nicola tornò si era vestito, ci informò che aveva alcune cose da fare e che non sarebbe stato a cena con noi però avremmo potuto vederci verso le ventidue e trenta in piazza perché ci sarebbe stato un concerto, c’erano Elio e le storie tese, aggiunse mi raccomando metti solo il prendisole, niente intimo.

Passammo un tranquillo pomeriggio riuscendo persino ad andare al mare, la sera ci facemmo una doccia e dopo un parca cena ci avviammo in piazza, lei era rigorosamente vestita, come da sua richiesta, solo con il prendisole, anche se continuava a metterlo a posto, una volta verso il basso per paura di avere il culo scoperto, poi verso l’alto per non fare uscire le sue prosperose tette era chiaramente in grande imbarazzo ma neppure per un attimo aveva pensato di disobbedirgli.

Incontrammo Nicola che era con alcuni suoi amici, ci salutò cordialmente chiedendoci se anche noi andassimo a vedere il concerto, così tutti insieme ci incamminammo, la piazza era strapiena in ogni ordine di posto, le sedie erano già tutte occupate quindi restammo in piedi nelle file immediatamente dietro, eravamo ammassati uno sull’altro ero quasi tentato di andarmene, lo dissi ad Anna ma lei mi fece cenno di no e poi mi strinse la mano.

Lì per lì non capii, poi vidi che lei chiudeva gli occhi e si mordeva le labbra, mi girai, Nicola era dietro di lei, la stava scopando in mezzo a tutta quella gente senza che nessuno se ne accorgesse, era incredibile, non capivo più niente ancora una volta mi eccitai tantissimo. Restammo al concerto ancora un’oretta poi lei mi chiese di tornare a casa, salutammo velocemente ed andammo.

Una volta arrivati si spogliò aveva le cosce e il sesso completamente impiastrato, mi precipitai a leccarla per ripulirla perbene mentre lei mi raccontava, dopo poco che avevamo preso posizione lei aveva sentito due mani che si intrufolavano sotto il prendisole e la palpavano, accortasi che era lui si era rilassata. Dopo averla palpata e masturbata Nicola era riuscito anche a penetrarla, agevolato dal fatto che lei fosse bagnatissima, la scomodità della posizione non gli consentiva però di affondare tanto i colpi quindi spesso usciva e lo strofinava tra le cosce, infine lui si era masturbato riempiendola di sperma e lei si era sentita usata e tanto puttana riuscendo ad arrivare anch’essa all’orgasmo.

La leccai con dovizia portandola all’orgasmo, le chiesi per favore di darmi il culetto, lei allora si mise alla pecorina, entrai senza alcuna difficoltà, non riuscivo a non pensare che lui l’aveva allargata perbene e rivedevo le immagini della sua cavalcata non resistetti oltre ed anche se ero oramai quasi svuotato venni con poche gocce. Andammo a dormire esausti ma appagati.
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