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Diventare cuckold...cap.2


di spp
27.01.2011    |    37.606    |    0 8.1
"Amore, disse, non ho la più pallida idea di quanti orgasmi ho avuto, mi sembra impossibile ma non riuscivo a smettere di godere, da un certo momento in poi..."
Anna aveva espresso anche l’idea di smetterla di scherzare con il fuoco, si sentiva completamente soggiogata da quel ragazzo e, era inutile negarlo, il suo cazzo esercitava su lei un’attrazione fatale. Dal mio canto questa novità mi aveva elettrizzato e obiettivamente avevamo fatto negli ultimi due giorni tanto sesso quanto non ne facevamo da mesi e con quale intensità e qualità. La mattina successiva le domandai cosa veramente provasse, lei con molta onestà mi raccontò che aveva una gran voglia di provare a fare sesso con lui, mi confessò inoltre che stranamente i suoi modi rudi la attraevano e si sentiva incapace di reagire anzi le piaceva compiacerlo, questa cosa mi fece davvero sballare avevo sempre riconosciuto in lei un carattere forte in una persona decisa e con idee ben chiare, non avevo mai neppure per un attimo immaginato mia moglie sottomessa a qualcuno, figuriamoci poi anche sessualmente e per giunta ad un ragazzino e la cosa mi stuzzicava parecchio.
Alla fine dei miei pensieri le ricordai che Nicola era certamente una bella terapia d’urto contro la nostra noia da routine, a lei piaceva, a me eccitava ed inoltre il sesso tra noi era migliorato, mi sembrava assolutamente stupido interrompere il tutto e per questo la invitai ad andare da lui e divertirsi senza preoccuparsi di nulla, l’importante era la complicità, volevo sapere sempre tutto e mi doveva raccontare tutto.
Dopo essersi preparata con molta cura si infilò il prendisole senza indossare il costume, come da lui richiesto, e si avviò verso la casa dei nostri vicini. La attesi con viva impazienza, ero talmente agitato che non sapevo bene cosa fare, mi sentivo terribilmente eccitato cercai anche di attaccarmi al muro per sentire se arrivava qualche rumore, purtroppo nulla, alla fine sopraffatto mi sedetti in poltrona rassegnandomi all’attesa. Lei tornò dopo quasi due ore, era sfinita volle recarsi immediatamente a letto, sentiva la necessità di riposarsi, mi disse solo che non avrebbe mai pensato di poter godere così tanto, ovviamente io ero eccitato da morire così le infilai le mani tra le gambe era un lago, completamente bagnata, avevo voglia di lei. Andando a letto si scusò con me ma mi disse che davvero non riusciva a muovere un muscolo, non aveva neppure la forza di pulirsi ed era ancora piena della sua sborra, che se volevo sfogarmi dovevo farlo da solo. La pregai almeno di spogliarsi e di lasciarmi fare, così mi ritrovai a leccare come un forsennato la sua fica che era piena della sborra di Nicola, il suo odore mescolato a quello di lui mi mandava in estasi, lei nonostante lo sfinimento vista la mia opera particolarmente attenta ebbe un orgasmo, ero davvero al limite così mi misi in ginocchio e mi feci una sega schizzandole sulle tette e dicendole che non appena si fosse ripresa doveva raccontarmi tutto.
Dopo un sonno ristoratore lei venne in cucina mentre io mi accingevo a mettere in tavola, avevo approfittato per preparare qualcosa da mettere sotto i denti, ci mettemmo a tavola morivo dalla curiosità di sapere tutto quello che era successo, la pregai di non lesinare anche con i particolari. Mi raccontò che era andata direttamente in camera sua e come da lui richiesto prima di entrare si era tolta il prendisole rimanendo completamente nuda, non appena entrata lui si scoprì dal lenzuolo che lo ricopriva, era nudo ed in piena erezione…. Brava puttanella vedo che sei ubbidiente, meriti un premio, vieni e succhiami il cazzo, così godi, mentre lei lo pompava lui con le dita le frugava la fica, così in un batter d’occhio lei ebbe un primo orgasmo, poi lui la fece mettere alla pecorina sul letto ed in piedi dietro di lei giocava a strofinarle il suo enorme pacco lungo le labbra della fica, lei stava impazzendo non vedeva l’ora che lui affondasse. Passava il tempo ma lui continuava a strofinarglielo così Anna lo incitò a fotterla perché non ce la faceva più, per tutta risposta lui le mollò una pacca sul culo dicendole che avrebbe fatto quello che voleva e lei doveva solo ubbidire. Allora le lo pregò di prenderla, lui con molta calma volle sapere prima di spaccarla cosa aveva fatto il giorno prima, se avevamo fatto l’amore, così Anna gli raccontò tutto, lui le chiese se il cornuto, cioè io, aveva capito cosa fosse successo ed il perché della sua eccitazione. Anna mi disse inoltre che non sa come, forse il suo tentennamento a rispondere, o non sa cosa portarono lui a capire tutto perché Nicola aggiunse - cavolo ho capito, il cornuto è contento sa che se qui per farti scopare da me - e si mise a ridere. Mia moglie gli urlò quasi che sì era così ma che ora o si decideva a scoparla o se ne sarebbe andata, lui continuava a sorridere e per tutta risposta le mollò un’altra sonora pacca sul culo, poi lentamente incominciò ad entrare in lei. Anna mi raccontò che era stato incredibile, mai avrebbe potuto immaginare fosse tanto piacevole, lui entrava lentamente e lei sembrava si aprisse, era enorme, fantastico e lei sentiva piena come non mai, era talmente grosso che non riusciva a capire nulla, le sembrava che lui fosse con tutto il corpo dentro di lei, quando sentì le palle sbatterle sulla fichetta capì che lui era entrato del tutto e fu scossa da un orgasmo devastante.
Lui allora cominciò a sbatterla con metodo, alternava colpi lenti e profondi a serie veloci di affondi, mia moglie godeva in continuazione, le sembrava di essere in un mare di piacere ed un’onda si succedeva all’altra, e lei non poteva resistere l’onda montava ed al culmine lei veniva scossa dall’orgasmo, poi scemava e lentamente rimontava, si rendeva conto di incitarlo a spaccarla ancora di più e senza quasi volerlo, come un tantra continuava a ripetere: “mamma mia quant’è grosso, quant’è bello, non fermarti, ti prego”.
Amore, disse, non ho la più pallida idea di quanti orgasmi ho avuto, mi sembra impossibile ma non riuscivo a smettere di godere, da un certo momento in poi non vedevo l’ora di sentirlo venire, volevo che mi riempisse con il suo sperma. Lui invece aveva altri piani, uscì da me ed io mi sentii come svuotata, Nicola si distese sul letto e volle che io mi impalassi da sola, gli salii così a cavalcioni infilandomi tutto quel palo dentro mentre lui mi massaggiava le tette, la cosa era estremamente piacevole perché avevo i capezzoli talmente duri che mi sembrava scoppiassero, mi sentii sciogliere e durante l’orgasmo ebbi la netta sensazione di essermi pisciata addosso avevo fatto una colata caldissima era la prima volta che mi accadeva e non capivo neppure cosa mi stesse accadendo.
Nicola sorridendo mi disse che si stava chiedendo quando l’avrei fatto, che era abituato a cose simili, di solito le donne con le quali lo aveva fatto erano arrivate prima di me a quel punto, il suo grosso cazzo era fatto apposta per stimolare. Mi stavo abituando a quell’enorme presenza dentro di me, desideravo con tutte le mie forze di farlo venire ma lui continuava a resistere ed io non riuscivo a non godere mentre mi impalavo da sola, lui continuava a ripetere che se avessi fatto tutto quello che mi chiedeva mi avrebbe montata per tutta l’estate, poi volle che io gli raccontassi come avevo fatto sesso con te e quali erano le differenze con quello che stavo facendo. Anch’io ero desideroso di saperlo, Anna non si fece pregare e siccome vide che ero eccitato, sorridendo, mi fece segno di tornare a letto con lei, in un attimo fummo nudi e mentre mi segava lentamente continuò il racconto, mi confessò che disse a Nicola tutto, che con me era un gesto d’amore ma con lui aveva provato cose che non aveva neppure immaginato potesse provare, che era dubbiosa se il mio pisellino l’avrebbe più soddisfatta dopo aver provato il suo enorme cazzone, a quel punto non resistetti più e venni. Lei mi diede un bacio sulla punta del cazzo e poi continuò il racconto di quanto era accaduto.
Dopo essersi confessata Nicola le disse che i passi successivi del loro rapporto li avrebbe fatti con me presente, che voleva che vedessi come si scopava una troia e che non tollerava da parte sua alcun diniego, di nessun tipo altrimenti niente più paradiso, niente più cazzo.
Anna si rese conto che stavano facendo sesso da quasi due ore e lo pregò di riempirla perché era esausta e aveva bisogno di riposo, lui allora la fece sdraiare e si mise sopra di lei nella classica posizione del missionario, mentre la scopava le disse che tra poco l’avrebbe riempita e voleva che lei subito dopo, senza ripulirsi, si vestisse e venisse da me, non avrebbe dovuto concedermi nulla, voleva che io sentissi la sua abbondante sborrata e terminò dicendole, digli di arrangiarsi da solo e vedrai che si leccherà avidamente tutta la mia sborra dalla tua fica. Mentre le parlava aumentò il ritmo dei colpi, l’avvisò che la stava inondando, Anna mi disse che sentì distintamente il cazzo ingrossarsi ancor di più ed immediatamente le montò un orgasmo mentre lui cominciò a schizzarla, aggiunse che le sembrò le pisciasse dentro tanto era la quantità ed il calore, la cosa le procurò un ulteriore orgasmo. Quando Nicolà uscì da lei si sentì completamente svuotata, era appagata e non vedeva l’ora di raccontarmi tutte le sensazioni che aveva provato, si rimise il prendisole mentre buona parte del suo sperma le colava lungo le gambe, lui era sdraiato e lei si chinò per dargli un bacio, ringraziandolo, quando si voltò lui le diede una pacca sul culo, e prima che uscisse le disse di farsi preparare il culo da me, perché la prossima volta le avrebbe sfondato anche quello. Io ero raggiante, Anna non mi dava frequentemente il suo lato B, le dissi che allora quella sera le avrei preparato ben bene il culetto e poi me lo sarei preso per prepararlo a lui, poi volli finalmente scoparla per sentire se era cambiata, in effetti la sentivo meno stretta, nonostante la fica di Anna sia molto elastica, viste le numerose volte che avevamo giocato con dildi più o meno grossi senza particolari conseguenze, era evidente il passaggio di Nicola, le chiesi se mi sentiva bene, lei mi rincuorò dicendomi di non preoccuparmi che mi sentiva bene anche se Nicola era tutt’altra cosa, poi mi incitò dicendomi dai pisellino riempimi anche tu ed io non resistetti oltre.

Segue.

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