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Due vecchi fottitori (una storia cuck)


di Honeymark
18.07.2016    |    29.694    |    6 9.6
"Sentii il lavoro del cazzo di Mauro nella vagina di lei e decisi di incularla..."
Due vecchi fottitori.



Io e il mio amico Mauro, entrambi pensionati di rango, ci rechiamo ogni anno alle terme di un nota cittadina delle Alpi Orientali per rimetterci in sesto. Scegliamo il mese di giugno perché, non avendo impegni di lavoro, preferiamo andarci quando c’è poca gente.
Pensionati per modo di dire, perché io sono uno scrittore e sceneggiatore e lui un regista cinematografico. In altre parole, è un lavoro che possiamo continuare fino a che la mente ci sostiene, magari con più calma di un tempo. Insomma, io scrivo quando ho l’ispirazione e lui produce quando ne vale la pena.
Quest’anno alle terme eravamo noi due, alcuni anziani dipendenti da altrettante badanti o infermiere e una coppia giovanile. Sia io che Mauro eravamo attirati dal culo della giovane signora, perché decisamente superbo. Lo guardavamo con discrezione, senza farci notare.
Il nostro peraltro era un interesse professionale, sia ben chiaro, perché siamo sempre alla ricerca di persone che abbiamo qualcosa al di sopra della media che stimoli la nostra fantasia.
- Che te ne pare Mauro? – Gli chiesi mentre fingevamo di giocare a carte.
- È un culo che suscita decisamente il mio interesse.
Alla nostra età non ci ricordiamo più perché ci piacciono le donne, ma a vederle così belle e così da vicino, ci torna in mente quasi tutto.
- Pensi che ci stia? – Domandò.
- A fare l’attrice? – Risposi.
- Eh certo, che altro sennò.
- Non ne ho idea, ma col culo che ha forse varrebbe la pena fare un provino…
Inaspettatamente, però, mentre stavamo parlando della donna, il marito venne da noi come se avesse ascoltato i nostri discorsi.
- Chiedo scusa se disturbo, – disse il signore. – Posso parlare con voi per qualche minuto?
- Qualche minuto non lo si nega a nessuno, – Risposi.
- È vero che siete Mauro Moretti e Marco Mattei, rispettivamente regista e sceneggiatore cinematografici?
- Sì, – rispose annoiato Mauro.
Io annuii. Eravamo abituati a quella domanda e ormai sapevamo come rispondere, con l’atteggiamento di diffidenza. Funzionava sempre.
- Io e mia moglie… Cioè più a mia moglie che a me… Insomma, le piacerebbe fare l’attrice cinematografica.
- Mavà? – Dissi guardandolo. – In quale teatro recita?
- Veramente… – Tentò di rispondere. – Non ha mai recitato, ma…
- Lo sa quanti ci chiedono una parte pur non sapendo nulla? – Disse il mio amico.
- Lo capisco, – rispose, – ma poche hanno…
- Un culo come quello di sua moglie voleva dire? – Aggiunse Mauro.
- Ehm… sì…
- Beh, la maggior parte di chi si rivolge a noi ha un culo così, se non più bello.
- A dir la verità, – intervenni io, dando un colpetto col ginocchio al mio amico, – non l’ho visto. E neanche il mio amico.
- Vero. – Confermò Mauro.
- Le faccio una proposta, – intervenni, dando mostra della mia creatività. – Domani alle 10 e 30 entreremo come sempre nella vasta termale per adulti. Quella con la scalinata.
- Ho capito, – disse il marito, indicandomi con un dito. – La faccio entrare in acqua?
- Aspetti che siamo seduti comodamente nelle panchine sommerse. – Aggiunse Mauro. – Poi la faccia entrare in acqua con tutta tranquillità scendendo dalla scalinata di sinistra, per poi farla uscire dalla scalinata di fronte a noi.
- Esatto, – Continuai. – Una delle cure termali consiste nel camminare in acqua, uscire ed entrare.
- Ragazzi, – disse rivolgendosi a due vecchi pomicioni, – affare fatto! Domani alle 10.30.
Se ne andò soddisfatto come un gatto che si era mangiato un topo.
- Sei un bastardo, – disse Mauro al solito.
- E perché?
- Perché le cure termali in cui si cammina in acqua si fanno nelle piscine lunghe, non in quella per adulti. E solo ad Abano, per quel che ne so.
- D’ora in poi, anche nella vasca per adulti.

L’indomani alle 10 e 30 eravamo seduti nella vasca per adulti, chiamata così perché si deve entrare nudi, con l’acqua che arriva alle spalle.
Puntuale come un intercity, la signora arrivò a bordo vasca. Si girò di schiena, sfilò l’accappatoio mostrandosi nuda a noi, poi si girò e, come se noi non ci fossimo stati, scese piano in acqua.
Era di una bellezza scultorea. Di solito gli estetisti e i truccatori del cinema devono lavorare di giorno e di notte per rendere presentabili le attrici quando devono recitare ignude. Lei pareva uscita da una selezione di Miss Italia, anche se aveva più di 30 anni.
La guardammo in silenzio mentre faceva le mosse più naturali del mondo, per mostrare a noi il suo superbo culo. Lungo, con il solco profondo, alto, con le fossette e le piegoline alla base. Insomma, io l’avrei inculata seduta stante, anche lì in acqua.
- Che te ne pare? – Domandai al mio amico quando, dopo quattro o cinque iscite la signora se ne andò.
- Inculabilissima, – rispose asciutto. – Come procediamo?
In passato ci eravamo inculati un sacco di attrici,ma sempre dando loro quello che volevano, cioè una parte in un film.
- Non abbiamo un film in cui farla lavorare… – Aggiunse.
- Come no? – Risposi. – Questo.
- Quale?
- Quello che scriverò sull’avventura che stiamo per avere alla nostra età con il culo più bello del mondo.
- Grande idea! – Rispose, perdendo la sua compostezza. – Studia la sceneggiatura in modo che la montiamo in due, io e te.
- La donna o la storia?
- Tutte due le cose.
- L’uccello ti funziona? – Domandai allora.
- Poco fa ha guardato verso la superficie dell’acqua come non gli capitava da anni. Il tuo?
- Mi sta tirando per la giacca incitandomi a incularla.

Io e Mauro abbiamo scopato insieme una grande quantità di occasioni. Il più delle volte con una donna sola, altre con due donne. Qualche volta alla presenza del marito. Insieme ci caricavamo e riuscivamo a convincere le ragazze a venire a letto con noi. Ma facevamo man bassa soprattutto con le attrici. Pur di arrivare erano disposte a tutto e noi le aiutavamo.
«L’uomo non separi ciò che è stato unito dall’amore e dall’interesse.» – Dicevamo.
Le donne si trovavano bene con noi. Ci chiamavano «I due fottitori». Il più delle volte le svegliavamo dal loro torpore dettato dall’educazione e dal pudore naturale dell’essere femminile. E dopo non sono diventate vacche, ma solo delle donne consapevoli e determinate.
Abbiamo sempre mantenuto le promesse. Alcune sono diventate grandi attrici, altre hanno avuto una parte e poi si sono fermate.
Certo però con noi si divertivano. Due maschi riescono a far divertire davvero una donna. Le più, avevo scoperto, sognavano di essere montate da uno mentre lo prendevano in bocca dall’altro. Ma il capolavoro era il sandwich. Di solito era Mauro a stare sotto, la donna si metteva sopra e se lo infilava, io la inculavo. Chi incula, nel sandwich, dirige il gioco. In pratica facevo tutto io. Li chiavavo insieme. Loro dovevano solo venire, in tutta serenità.
Ma quelle erano cose dei tempi andati. Adesso io e Mauro eravamo in pensione. Non pensavamo più né ai sandwich, né agli hotdog.
Però quella donna si era mossa in modo flessuoso e naturale che aveva risvegliato i nostri antichi ricordi.

Dopo il pranzo andammo a riposare, dopo il riposo ci fecero i massaggi, prima di cena prendemmo un cocktail.
Mentre ci facevamo uno spritz, dato che avevamo ridotto la quantità di alcol, si avvicinò il marito della moglie che si era mostrata a noi.
- Signori, – disse. – Posso unirmi a voi?
- Certo, – risposi. – Non ci siamo neanche presentati. Io mi chiamo Marco, lui Matteo.
- Piacere, – disse stringendoci la mano. – Io mi chiamo Paolo, mia moglie Elena.
Bevemmo un sorso.
- Allora, come è andata? – Chiese con una certa apprensione.
- Notevole, – disse Mauro. – Davvero
- Confermo. – Aggiunsi io.
- Pensate che possa avere un futuro? – Chiese poi.
- Abbiamo pensato a qualcosa, – risposi.
- Sì, – confermò il mio amico. – Stallo a sentire.
- Pensavamo di girare un film su questa stessa avventura. – Spiegai. – Due vecchi personaggi del cinema come noi trovano una bella donna disponibile ad andare a letto con loro pur di fare un film.
Lui era rimasto a bocca aperta ad ascoltare.
- I due invitano la donna a mostrarsi nuda in vasca termale, – continuò il mio amico, – se ne innamorano e decidono di offrirle la parte in un film.
- Dove i due vecchi personaggi – andai avanti io, – la portano a letto. Per vedere se funziona, se sa recitare. Insomma le propongono di fare un provino a letto come ai vecchi tempi, quando erano giovani e venivano chiamati «I due fottitori».
- I due vecchi fottitori la scopano in due e la rivoltano come un calzino. – Aggiunse Mauro.
- Il marito, se vuole, – continuai io, – può assistere felice.
- Anzi, la sua presenza carica tutti tre, – precisò Mauro.
- Poi il film va avanti – dissi, – ma la scena principale accade in una settimana alle terme, dove i due ritornano giovani chiavando una donna che vuole fare l’attrice.
- Questo è quando, – concluse Mauro. – Se a tavola vuoi parlarne con tua moglie, e lei accetta, stasera ce la porti a letto che facciamo il primo provino.
Non disse altro. Cenò con sua moglie, poi venne da noi mentre prendevamo un caffè. Ci girammo verso di lui.
- Accettiamo, – Disse.
Come ai vecchi tempi.

Senza fare una piega ci accordammo che saremmo arrivati nella loro suite alle 22.30, cioè un’ora dopo.
In realtà avevamo bisogno di alcune operazioni preliminari.
Chiamammo il medico di servizio alle terme, che arrivò dopo un quarto d’ora.
- Signori, – ci disse un po’ scazzato per essere stato interrotto a quell’ora. – Di quale emergenza si tratta?
- Abbiamo bisogno di un viagra a testa.
- Cosa? – Esclamò. – Mi avete fatto chiamare per questo? Ma vi rendete conto dell’età che avete?
- È per questo che l’abbiamo fatta chiamare.
- Sentite, io non ho nulla contro gli omosessuali, ma chiedermi un viagra per consentirvi improvvisamente di fare sesso stanotte, mi sembra davvero intempestivo!
- Fermo dottore! – Gli dissi. – Non siamo omosessuali, il rapporto che stiamo per avere è con una bellissima donna sui 35 anni.
Rimase senza parole.
- Alla vostra età – disse poi – fate ancora di queste cose?
- Senta, – disse il mio amico, – vorremmo essere visitati per vedere se possiamo prendere il viagra.
- Ossignore…
Ci prese la pressione, lesse i medicinali che prendevamo tutti i giorni, ci chiese se avevamo bevuto superalcolici. No.
- Posso darvi un suggerimento? – Ci disse.
- Prego.
- Invece che il Viagra prendete il Cialis. Fa effetto prima e non ha conseguenze collaterali.
- Non ce l’abbiamo.
- Ve lo do io.
Tirò fuori il Cialis e ci diede una compressa a testa.
- Fa effetto tra poco e durerà 24 ore, – aggiunse poi. – Ma è anche curativo. Se va bene potreste funzionare in maniera apprezzabile per una settimana.
- Grazie dottore.
- Ancora una cosa. – Concluse il medico. – Tenete questo bigliettino. Se vi sentite male è bene che in pronto soccorso sappiano che avete preso il Cialis.

Bussammo alla suite 156, vestiti con il solo accappatoio. Era normale all’Hotel Terme girare così e poi a quell’ora non c’era nessuno in giro.
Ci aprì il marito che, emozionato, ci fece entrare. Ci indicò la moglie, anche lei in accappatoio in piedi al bordo del letto.
Mi accorsi che non avevamo scambiato neppure una parola con la signora e pertanto decidemmo un approccio elegante. Visto che l’avremmo profanata, era doveroso un saluto da gentlemen.
Ci avvicinammo lasciando aprire l’accappatoio, in modo da ostentare l’uccello che brandeggiava come se fossimo stati dei ragazzini. Potenza del Viagra; del Cialis, scusate. Lei ci guardava i cazzi cercando di piacerci, ma nascondendo un certo inevitabile imbarazzo.
Io le baciai la mano e poi mi portai dietro di lei. Anche il mio amico le baciò la mano con un sorriso elegante e attese che si rilassasse un po’. Poi le slacciò con delicatezza l’accappatoio e lo aprì. Le baciò nuovamente la mano mentre scopriva la parte anteriore.
Io, da dietro, abbassai l’accappatoio dalle spalle in modo da denudarla per Mauro. Quando scese alla vita, lo lasciai cadere a terra. Lei ebbe un piccolo fremito, ma ormai aveva capito di essere in buone mani e si lasciò andare. La presi per le tette e la misi in posa in modo che il mio amico le potesse prendere la figa con la mano. Lei fremette di nuovo e allora le portai la mia mano alla fessura del culo, alla ricerca del buco. Sentire le sue natiche attorno alle mie dita aumentò l’erezione. Il Cialis funzionava. Sperai che reggesse anche il sistema cardiocircolatorio.
La feci sedere sul letto e la lasciai sdraiare di schiena in tutta comodità. Le guardai la figa, alla quale aveva lasciato una lodevole riga di pelo curato, una sorta di guida per il pene. Sdraiata pancia in su, sembrava pronta per il sacrificio. Io le presi la caviglia sinistra, Mauro la destra. Poi, come facevamo sempre, le allargammo le gambe e iniziammo a baciarle la pelle risalendo su su, sino al ventre.
Giunto all’inguine, le feci raccogliere le ginocchia. Il mio amico amava la figa almeno quanto io amavo il culo. Quindi gli lasciai la precedenza.
Mauro si avvicinò col viso alla figa guardando Elena muovendo solo gli occhi. Lei aveva capito cosa le avrebbe fatto ed era eccitatissima. Il mio amico si avvicinò e le baciò la passera con la stessa eleganza con cui le aveva baciato la mano. E ogni tanto alzava gli occhi per vedere se la stava soddisfacendo.
A quel punto mi portai a lei e le baciai le tette. Lei mi accarezzò il viso e continuai il mio gioco di impasto con il seno, mentre lei seguiva la lingua del mio compare.
Mi portai dietro di lei e la feci appoggiare al mio corpo, in modo che sentisse il mio petto e il mio pene. Ma lei, pur godendo della mia presenza, attendeva il balzo di Mauro. Il quale infatti si portò presto su di lei e iniziò a penetrarla. Eravamo nella fase preliminare come un tempo e cercai di far godere la signora accarezzandole le tette con le mani e la schiena con il pene.
Mauro la penetrò dolcemente e io la sentii arretrare mentre la penetrava. Lui la sbatté a lungo, poi venne a più riprese. Anche lei stava sobbalzando di piacere, forse di orgasmo.
A quel punto toccava a me. La girai di schiena, la misi alla pecorina e attesi che Mauro si mettesse davanti a lei. Quando lei gli prese in bocca il pene per riportarlo alla forma di un cazzo, io la montai alla pecorina. In pochi scatti la sbattei, apprezzando che il cazzo sembrasse quello di una volta.
In quel momento il suo culo mi sembrava il più bel culo del mondo e quando poggiava al mio basso ventre mi veniva voglia di incularla. Antiche abitudini…
Però me la godetti a lungo scivolando dentro e fuori il suo morbido alloggiamento. E quando la sentii prendere il mio ritmo, accelerai fino a venire copiosamente. Era da tempo che non lo facevo, ma la riempii di sperma. Infine, spossato, mi gettai di fianco sul letto.
Lei continuò a sbocconcellare il pene di Mauro, che però preferiva riposare.
Allora, pian piano, ci alzammo per andare via.
Infilammo gli accappatoi, coprimmo il corpo esausto di Elena con il suo e ci avviammo alla porta, dove c’era il marito Paolo.
- Sublime! – Disse. – Sublime. Non dimenticherò mai una scena del genere.
Continuò a farci i complimenti ammirato finché non ce ne andammo dalla stanza.

L’indomani, dopo le 10.30, Elena venne nella vasca per adulti, dove io e Mauro stavamo seduti a goderci la tiepida acqua termale fino al collo.
Si denudò, scese in acqua davanti a noi, poi risalì la scalinata mettendo in mostra il suo bellissimo culo. Ripeté l’operazione alcune volte, finché non arrivò suo marito, e allora si sedettero anche loro per scambiare due parole con noi.
- Pensate che potrebbe avere una particina in un film? – Chiese Paolo, il marito.
Lei ci guardò sorridendo perché sapeva di esserci piaciuta.
- Nel pomeriggio inizierò a scrivere la sceneggiatura su misura per noi, – risposi. – Noi quattro.
- Però continuiamo la performance, – precisò Mauro.
- Mi sembra giusto, – rispose il marito felice del nostro interesse.
La moglie sorrideva.
- Siete stati delicati, – aggiunse poi Paolo. – Dei veri gentiluomini d’altri tempi
- Siamo d’altri tempi. – Commentò Mauro. – Però domani sera saremo più invasivi.
- Questo pomeriggio riposiamo, – spiegai. – Al massimo all’ora del massaggio passiamo da Elena per tenerla in caldo.
- Grande idea! – Disse la moglie.
Il marito la guardò fiero perché era la prima volta che parlava con noi. E io notai finalmente quanto fosse bella anche in viso.
- Anche i nostri massaggi sono superlativi, – aggiunsi guardandola soddisfatto. – Ma andiamo con calma, un passo alla volta. Alla fine vedrai cosa verrà fuori.

Nel pomeriggio riposammo e alle 18, dopo il nostro massaggio, andammo a massaggiare Elena. La sua massaggiatrice aveva finito e le chiedemmo di lasciarci soli. La donna chiese conferma a Elena, la quale annuì sorridendo. Allora ci lasciò. Paolo entrò poco dopo.
Elena era sul lettino da massaggi con una sottile copertina bianca di cotone che le copriva la parte più bella. Ci avvicinammo, sapendo cosa fare. Era un’altra delle cose che amavamo fare in due.
Ci portammo ai piedi di Elena e cominciammo a massaggiare la pianta dei piedi. Lei cominciò subito a sentire gli effetti e si rilassò ulteriormente. Sfilammo la copertina che la copriva e risalimmo i polpacci e le cosce con le mani. Mauro le allargò un po’ le gambe e io mi dedicai al culo. Massaggiare i suoi glutei fu un toccasana per il mio metabolismo, era come se mi stessero somministrando una medicina portentosa. Passandole le mani sulle natiche, il solco si allargava mettendo in mostra il buco del culo e, sotto, la figa. Passai più volte le dita nella fessura, per poi lasciare a Mauro il suo massaggio preferito, la figa. Il mio amico sapeva come farlo. Prima passa sugli inguini, poi sempre più vicino al sesso e infine il sesso preso a mano piena.
Io presi il guanto di castoro che mi ero portato dalla camera e iniziai ad accarezzarle la schiena con quella morbida pelliccia. Conoscevo gli effetti di questo doppio massaggio. La donna non capiva più niente e la mano del mio amico diventava sempre più indiscreta, fino a dominare completamente la situazione.
D’un tratto Elena ebbe un primo sobbalzo, seguito da un altro e un altro ancora. Stava venendo sbattendo il bacino come uno stantuffo. E non credo che le fosse mai capitato prima di allora un orgasmo così coinvolgente stando passiva. E senza l’aiuto della lingua.
Proseguimmo allentando progressivamente l’azione. Mauro prese la copertina di cotone, si asciugò la mano che l’aveva accarezzata e le coprì il culo.
Ce ne andammo, lasciando attonito il marito, colpito da tanta classe.

Quella sera cenarono con noi, così ci raccontarono un po’ della loro vita. Lui era un imprenditore edile, lei una ex Miss nazionale che non aveva imboccato la carriera per sposarsi con lui. Adesso entrambi volevano che lei sfondasse nel cinema.
Ed entrambi erano rimasti folgorati dalla nostra performance. Eravamo andati ben oltre le loro aspettative.
- Sei un uomo sopra la media,Paolo. – Gli dissi per contro, sinceramente ammirato. – Mai essere gelosi se la donna ti ama davvero e ti appartiene.
- Veramente… – aggiunse dopo una pausa, – confesso che il tutto mi sta eccitando da morire. Sta eccitando entrambi.
La moglie gli prese la mano.
- Anche lei sta trovando tutto intrigante, una cosa inimmaginabile fino a ieri. – Continuò. – È stato inebriante vedere mia moglie tra le braccia di due vecchi come voi…
- Paolo! – Lei gli schiaffeggiò la mano.
- Scusate, non volevo dire «vecchi». – Disse lui costernato.
- Però lo siamo, – ammise Mauro. – Ma avete visto quale esperienza siamo riusciti a riversare sulla signora?
- Un tempo ci chiamavano «I due fottitori», perché amavamo scopare insieme la stessa o le stesse donne. – Aggiunsi. – Ma credevamo di avere chiuso e invece grazie a voi siamo tornai i… «Due vecchi fottitori d’un tempo».
Facemmo delle risate.
- Come proseguiamo? – Domandò Paolo.
- Io sto scrivendo la sceneggiatura, – Dissi.
- Io ho telefonato al produttore che si è dichiarato disponibilissimo a girare il film.
- Fantastico! – Esclamò Paolo, mentre la moglie gli stringeva la mano.
- Due cose, – aggiunse Mauro.
- Ditemi.
- Vorrei che tua moglie girasse senza mutandine quando si veste con la gonna, in modo che possiamo infilarle le mani per accarezzarle io la figa e il mio amico il culo. Sai, alla nostra età serve molto per darci l'ispirazione.
- Ci piaceva anche quando eravamo due giovani fottitori… – Aggiunsi.
- E l’altra?
- Domani montiamo tua moglie come ai vecchi tempi.
- Evviva!
La moglie si alzò e, verificato che non c‘era gente che ci guardava, si avvicinò.
- Me le sono sfilate. – Disse.
Io infilai la mano fino a sentire il fresco delle sue bellissime natiche, Mauro risalì fino ad accarezzarle la figa.
Stavamo toccando nuovamente il cielo con un dito, come ai vecchi tempi.

La sera dopo ci presentammo nella loro suite in accappatoio. Anche loro erano in accappatoio.
Senza troppi convenevoli ci siamo portati da Elena, che stava in piedi davanti al letto. Agimmo come se avessimo avuto un copione, quello di sempre, di quando eravamo giovani. Ci slacciammo gli accappatoi per lasciare che i cazzi brandeggiassero liberi nell’aria. Mi portai alle spalle di lei, Mauro invece davanti. Lui aprì l’accappatoio di lei e io glielo abbassai dalle spalle fino a farglielo cadere a terra. A quel punto la abbracciammo. Mauro da davanti e io da dietro. Sapevamo cosa doveva provare a sentire due cazzi che la premevano così e iniziammo a muoverci per farla godere. Lei alzò il viso al soffitto e gemette, ma poi volle prendere lei in mano la situazione.
Piano si sfilò e si inginocchiò ai nostri piedi in modo che i due cazzi le si poggiassero sul viso. Ci mise le dita fra le natiche e ci toccò il buco del culo. Sapeva cosa piace agli uomini. Poi si diede da fare per prenderci in bocca i due cazzi contemporaneamente.
Non ci era capitato spesso e lei fu molto brava a farlo. Le donne desiderano molto andare a letto con due maschi, ma il più delle volte accade l’opposto, che si trovano a essere due donne a letto con lo stesso uomo. Questo perché i maschi hanno più difficoltà ad affiatarsi nelle pratiche erotiche. E per questo io e Mauro eravamo una coppia molto contesa fra le nostre amiche. Eravamo complementari e non eravamo possessivi. Sapevamo come divertirci l’un l’altro. E far divertire le donne.
Come la volta precedente sdraiammo Elena sul letto, le baciammo le gambe partendo dalle caviglie fino ad arrivare all’inguine. Anche a me piace baciare la figa, ma sapendo quanto piaccia di più a Mauro, gli lasciai il diritto di precedenza. E difatti i due cominciarono a entrare in sintonia.
L’uomo non separi ciò che è stato unito dalla lingua e dal sesso.
Però mi portai al petto di lei e giocai con le sue tette. Quindi le baciai, e qui interagì con me. Poi però Mauro decise di salire sul letto. Si sdraiò pancia in su e fece sì che Elena si sedesse su di lui infilandosi il cazzo. Quando cominciarono nuovamente a muoversi in sintonia, mi portai dietro di lei. Le palpai bene il culo, godendomi la vista del cazzo di Mauro che faceva il suo lavoro.
A quel punto chiamai Paolo, il marito.
- Dammi dell’olio lubrificante. – Gli sussurrrai.
Lui corse in bagno a prenderlo e me lo portò. Unsi bene il dito medio, lo portai al buco del culo di lei, feci una piccola pressione e, quando capii che si era rilassata, lo spinsi dentro del tutto per lubrificarla bene. Sentii il lavoro del cazzo di Mauro nella vagina di lei e decisi di incularla.
Ma l’uccello non era su come volevo. Chiamai Paolo, che corse da me.
- Prendimelo in bocca, – gli ordinai sottovoce. – Devi rimettermelo in forza.
Lui si inginocchiò, io allargai un po’ le gambe, lui mi accarezzò i coglioni e poco dopo me lo prese in bocca. Lavorò bene, come solo i maschi sanno fare. Poco dopo ero nuovamente pronto. Scostai Paolo e mi girai verso i due che scopavano.
Salii sul letto, mi portai in ginocchio al culo di lei con le gambe ai lati di quelle di Paolo e portai la punta del pene al buco del culo di lei.
Sperando che l’uccello tenesse la pressione, lo spinsi dentro.
Andò tutto benone. Scivolò dentro in tre scatti, come un tempo. I due si accorsero del mio cazzo e mi lasciarono guidare la monta. Chi incula, in questi casi dirige il gioco. E la inculai in modo che tutti tre potessimo godere in pieno.
Dopo qualche minuto sentii che stavamo per venire e lasciai il cazzo libero di venire come voleva. Tutti tre riuscimmo ad avere l’orgasmo quasi simultaneo.
Immaginai che non sarebbe mai successo di nuovo e me lo godetti in piena libertà.
Esausti, ci buttammo ai lati a prendere fiato.
Dopo un po’, io e Mauro ci mettemmo l’accappatoio, coprimmo anche Elena e tornammo alle nostre stanze.

L’indomani al bagno delle 10.30 vennero anche i nostri amici. Elena fece le sue entrate e uscite per rendere più piacevole la giornata facendoci godere del suo culo perfetto. Anche Paolo era felice, tanto meglio così. Io in certi casi non guardo in faccia nessuno: solo il culo.
- Il medico ci ha detto di darci pace. – Disse tristemente Mauro.
Aveva ragione. Nel corso della solita visita aveva notato che avevamo messo sotto sforzo un po’ tutto l’apparato cardiocircolatorio. Siamo sani da quel punto di vista, ma ci ha consigliato di smetterla.
Se proprio volevamo prendere un altro Cialis, ci aveva detto, potevamo farlo tra qualche mese. Ma poi era meglio smettere e basta. Dovevamo darci pace.
- Per cui – aggiunse Mauro, – fino a quando gireremo il film è meglio che ci teniamo in contatto fisico, ma solo per pratiche soft, anzi relax.
- Peccato! – Disse Paolo Avvilito. – Voi non ci crederete, ma vedere due vecchi come voi…
- Paolo! – Lo sgridò la moglie.
- Scusate – si corresse, – vedere due vecchi fottitori come voi che montano la mia giovane moglie mi eccita da morire!
- È vero, – confermò Elena. – Ha ripreso a scopare come un riccio… he he
- Beh,– aggiunsi io, – Qualcosa lo faremo tutti i giorni.

E per il resto della settimana ci siamo limitati a fare il massaggio erotico a Elena alle 18, più altre cosine. Per esempio, continuavamo a farla girare con la gonna senza le mutandine per consentirci di accarezzarla in ogni occasione. Ma il meglio veniva la sera dopo cena.
Andavamo in camera loro, ci denudavamo e ci mettevamo sdraiati pancia sotto con un cuscino sotto la pancia e le gambe allargate. Loro salivano sul letto e ci leccavano il buco del culo, alternandosi. Non mi spiaceva sentire le guance ruvide di lui sull’interno delle natiche quando mi leccava. La dominazione è trasversale.
Poi ci giravamo pancia in su e ci lasciavamo succhiare il cazzo, anche in questo caso alternando i ruoli. Ovviamente senza venire, il che si traduceva in vero e proprio relax, almeno per noi.
Ma erano una bellissima coppia, non la dimenticheremo mai.

Un mese dopo avevamo concretizzato la produzione. La sceneggiatura era pronta, lo staff pure. Convocammo Paolo ed Elena, che sottoscrissero il contratto da attori.
Dopo tre mesi avevamo iniziato a girare il film. I truccatori ebbero un gran lavoro da fare per me e Mauro, che avevamo voluto girare le nostre parti per intero. Impiegarono molto poco sia per Elena che per Paolo, al quale avevamo riservato la parte del felice cornuto. Se la meritava.
Poiché le scene venivano girate con tutti nudi, ma senza primi piani di sesso, non ci servì il Viagra, o il Cialis come diceva il medico. Ci avevano dato le pillole, ma francamente abbiamo preferito recitare con la testa e non con il cazzo. Devo dire tuttavia che il contatto con Elena faceva un grande effetto sia a me che a Mauro.

Sei mesi dopo il film era finito e lo presentammo ufficialmente a esperti e giornalisti. Tutti dichiararono che era un provocazione, a partire dal titolo «Due vecchi fottitori», perché prendeva chiaramente spunto dal nostro passato. Ma proprio per questo, secondo gli esperti, sarebbe andato alla grande.
Quella sera, dopo i brindisi ufficiali, io e Mauro abbiamo voluto festeggiare con Elena e Paolo. Stavolta abbiamo usato il Cialis e ci siamo buttati nella mischia.
- Perché non inculi Paolo? – Mi chiese Mauro provocatoriamente.
- Se tu mi lecchi le palle, perché no? – Risposi a tono.
- Posso leccartele io, – intervenne Elena.
- Cosa? – Dissi guardando i due coniugi.
- Non hai scampo, – rise Mauro. – Devi incularlo.
- Questa è una congiura! – Protestai.
- No, questa è un’orgia.
Decisi di procedere così. Misi Paolo nudo pancia in su. Mi spogliai e portai le sue gambe sulle mie spalle. Ordinai a Elena di spogliarsi e sdraiarsi su di lui in modo che la figa poggiasse sulla bocca di suo marito. Poi le ordinai di prendermelo in bocca per farmelo rizzare, cosa che fece immediatamente.
- Guidamelo nel culo di Paolo. – Le dissi.
Lei lo prese e portò il glande sull’ano di suo marito. Quando fu sicura che fosse appoggiato bene, mi diede un buffetto sulla natica.
- Vai! – Disse. – Inculalo!
Io spinsi con i reni e riuscii a incularlo in tre scatti, il mio vecchio sistema.
- Prendiglielo in bocca! – Ordinai a Elena.
Lei obbedì e cominciò a succhiare il cazzo del marito che io stavo inculando.
E mentre mi concentravo a far tutto bene, sentii da dietro venire Mauro, che cominciò a leccarmi i coglioni. La cosa mi piacque più di quello che potessi immaginare perché era la prima volta che avevamo un contatto così ravvicinato. Mi eccitò da morire, finché non salì sul letto anche lui, si portò dietro Elena, le sollevò il culo, si sedette sul viso del marito e cominciò a chiavarle la moglie così.
Nel giro di poco tempo io e Mauro venimmo urlando come gorilla.
Eravamo spossati ma vivi.

Il film ebbe un successo unico e divenne il caso dell’anno per la trasgressività del contenuto cuck e per il declarato diritto degli anziani a scopare anche da vecchi.
A due anni di distanza Paolo ed Elena vengono a trovarci regolarmente. Lei viene sempre con le gonne senza mutandine, così continuiamo a toccare il cielo con un dito anche alla nostra veneranda età.
Non ci ricordiamo più perché ci piacciono le donne, ma a toccare il culo di Elena, ci torna sempre tutto in mente.
Purtroppo il medico ci ha proibito di prendere altri Cialis. E allora Paolo ed Elena ci sottopongono alla loro pet terapie: ci leccano prima il buco del culo e poi ci succhiano l’uccello che sono riusciti faticosamente a caricare.
Niente polluzioni, che ci sono pure state vietate, ma in questa maniera ci rendono la vecchiaia più bella.

FINE
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