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Isabella, cuginetta di campagna ep.004 - sul campo di tennis


di forrestsherman
18.02.2015    |    13.177    |    0 9.4
"Mi aveva davvero svuotato ! Poi si girò mi diede un bacio e disse “ vedo che ti piaciuto “ te la..."
Ma non me l'aveva ancora data... Ma domani sarebbe stato un altro giorno.. infatti, in un pomeriggio molto caldo, venne lei nella mia camera, mia mamma era fuori, le dissi, ciao, cosa vorresti...fare... lei non disse niente, la baciai e contemporaneamente le slacciai la camicietta.Aveva un minigonna di jeans, Ora era la mia cuginetta a condurre il gioco. Si distaccò da me di qualche centimetro, mi mise una mano sul petto e delicatamente, ma decisa, mi spinse sul letto. Sdraiato ed a cazzo dritto, la vidi raggiungermi come un equilibrista, rimase in piedi sopra di me a gambe allargate per quanto la gonna di jean stretta glielo consentiss, io la osservavo dal basso verso l'alto, cosí sembra piú alta quanto non fosse sotto vedevo che non avava slip e il mio sguardo si concentrava sulla sua fica ed ansioso di mettere il mio cazzo lá dentro, la mia cuginetta iniziò a giocare con il mio pisello. Poggiò la pianta del suo piede sulle mie palle ed iniziò a schiacciarle, a muoverle, a "stirarle" verso il basso. Sentivo il mio cazzo gonfiarsi sempre di piú e sentivo di avere il liquido seminale che cercava una via d'uscita, ma Isabella continuava a masturbarmi con i suoi piedi, fino a quando, facendo scivolare il suo pollice lungo tutta l'asta, vide le prime gocce di sperma uscire dalla punta della mia cappella. Allora smise, era una tortura...poi fece per abbassarsi, mentre avvicinava la sua fica al mio cazzo, io allungai le mie mani verso le sue tette. Lentamente si inginocchiò,era vicina al mio pisello. Era il momento tanto atteso, il premio...ci siamo. Isabella si sedette sul mio uccello. Se lo infilò tutto dentro, fino all'ultimo centimetro. Mollai la presa dei suoi seni e posizionai le mie mani lungo il suo fondo schiena. Spinsi fino in fondo il mio cazzo. Lei appoggio le mani sul letto, poco dietro le mie spalle e spinse anche lei il bacino contro il mio uccello. Si muoveva sopra di me senza fermarsi. Sentivo di stare per venire, percepivo a rallentatore gli spasmi della sborra che iniziava a salire. Isabella ansimava, gridava, mi precedette con un primo orgasmo. La sua fica pulsava attorno al mio cazzo. La tirai verso di me, spingevo sempre piú, lo sperma saliva .. ecco... arrivò la prima sborrata...poi .. vengo di nuovo... schizzo ancora e ancora dentro la fica della mia cuginetta .. lei continuavava ad ansimare... urlava, gridava “ pierino..che cazzo che hai...mi piace...godo godo..ahhhhh ahhhh sborrami dentro....prendo la pillola...non uscire....sbrodo anch'io..” e sentii che faceva uscire anche del liquido caldo e....menomale che non c'era nessuno in casa ma mentre io continuavo a schizzare senza limiti... a sborrare non só quante volte... godoetti tanto che me lo ricordo!
Finalmente mi svuotai. Isabella rimase ancora qualche secondo con il mio cazzo dentro di lei, poi sfilò la sua fica ed afferrò il mio pisello con una mano. Lo strinse con forza, lo strizzò con vigore e tirando su la pelle del mio cazzo, un'ultima schizzata riesce a rubarmela. Adesso avevo avuto il premio, ma ...mi aveva davvero svuotato !
Poi si girò mi diede un bacio e disse “ vedo che ti piaciuto “ te la..te lo darò ancora un premio...aiutami ancora ..con Dario, Pierino mio..!

Con quell'incentivo non attesi e predisposi il nuovo programma...il Tennis!

Prenotai per il giorno dopo il campo un po' malandato del paese che era sempre deserto lo dissi a Dario, che peraltro non sapeva giocare a tennis, ma gli diedi i mie pantaloni e una maglietta bianca . All'ora prevista con Isabella , con un vestitino vero da tennista, gonnellino e slip bianchi, iniziai a giocare nel campo, i genitori erano tranquilli, il campo era dietro le scuole, annesso ad una palestra e tra il campo e la palestra c'erano gli spogliatoi e il magazzino coni materassini e l'occorrente. Quando arrivò Dario lo salutai, gli passai la racchetta e lui iniziò a far finta di giocare correva per il campo a vanvera ..
mi sedetti sulla panchina , lei iniziò una sceneggiata, iniziò a dire "che caldo!" si tolse le mutandine.. le tenne in mano, si vedeva il pelo nero mentre la gonnellina svolazzava ai suoi saltelli e si avvicinava alla rete , disse a Dario vieni che ti faccio vedere come tenerla..a prenderla in mano... la racchetta lui andò a rete , mi guardò, io dissi ciao, e finsi di andarmene ma mi misi nello spogliatoio a guardare. Erano in mezzo alla rete, sotto il sole delle 11,30, tutti sudati, erano soli, non doveva entrare nessuno almeno fino allo scadere della nostra ora prenotata. Lei gli posò le mani sul petto, poi gli scostò la maglietta carezzandogli il petto e, senza aver bisogno di abbassarsi molto, prese un capezzolo tra i denti e lo stuzzicò con la lingua.  Lui la afferrò per la nuca e la obbligò a ad alzare lo sguardo. Lei lo guardò divertita e soddisfatta.  non fece nulla per contrastarla, le sue mani gli slacciarono i pantaloncini, che caddero a terra. Gli si inginocchiò davanti e, sempre fissandolo negli occhi, attenta a che la guardasse, gli fece scendere i boxer lungo le cosce e fino ai piedi carezzandolo con delicatezzaPoi fece passare il cazzo nelle magie della rete, aprìa bocca per infilarci la cappella rosea di Dario, che poi ritirò fuori brillante di saliva per farvi scorrere la lingua da sotto in su. Poi prese in bocca tutto il maschio e stavolta lo ingoiò quasi tutto, per poi ripetere un paio di volte l’operazione. 
Io vedevo il cazzo di Dario sparire tra le sue labbra, riempirle la bocca, guardavo il suo viso assorto nel dargli piacere.  Vidi che la verga, succhiata e carezzata con quella lentezza, prese a pulsare in una misura visibile, ma lei non accennò ad aumentare il ritmo . Lui era intrappolato con cazzo gonfio nella rete e così obbligato e passivo pensai che stesse per scoppiare come l’acqua di un bacino che passa per la prima crepa della sua diga. E venne infatti in modo buffo spingendo la rete come se stesse scopandola con il cazzo imprigionato in una maglia e lei lo teneva delicatamente da sotto e lo guardava , poi gli disse " schii, amore, dai, la mia boca ti aspetta...e sempre accucciata e con l'altra mano nella figa si attaccè al cazzo che sporgeva come un vitello alla tetta della mamma attraverso la rete e la sentii ingoiare tutto con un gemito soffocato, Lui era molto eccitato e le parevano non finire. Quando ebbe finito, lei si rizzò,lo guardò negli occhi per godersi la sua espressione… li vidi venire verso lo spogliatoio e mi nascosi in un armadietto, loro entrarono nella doccia che era separata da una transenna di legno, mi misi a spiare ...lei con la bocca non smetteva va su e giù su e giù su e giù..mi divenne duro!  Quando lui entrò vidi che era già senza pantaloni, Isabella si accucciò glielo e glielo prese in bocca poi si alzò, e con la saliva alla bocca e si tolse la camicetta, aprì l'acqua e lui iniziò a baciarla, e mentre le loro lingue si mescolavano, con l'acqua che colava, lei lo spompinò ancora fino a farlo diventare di nuovo duro e poi gli si mise davanti mettendo una gamba sul seggiolino della doccia, mostrandogli da dietro la figa aperta e colante di acqua esterna ed interna. Dario glielo infilò direttamente al posto giusto piano dentro. Lei mugolava stringeva i muscoli del perineo e poi singhiozzando disse “ scopami….Sbattimi … lo voglio dentro..voglio sentirlo..” Poi con un colpo forte la penetrò del tutto .. e aprendo il varco del piacere ..lei gridava “ sisssiiii continua..dammelo dammelooo…inondami..”, lui la slinguò per farla tacere..i suoi vagiti si spensero in un mmmmmmhhhh…” Nella penombra c’era un raggio di luce che illuminava di sbieco lo specchietto della doccia ........dentro lo specchietto vedevo il suo viso stravolto da smorfie di piacere............io non resistetti più..stavo pulsando...ma non volevo venire a vuoto mi ritrassi, li lasciai fare e andai a casa,
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