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La patente - 2


di bird2012
02.02.2016    |    18.655    |    10 6.1
"“Ragazzi, fate i bravi: l’acconto già ve l’ho dato e, come d’accordo, sabato sera provvederò a saldare il nostro accordo… quindi?” Luciano mi accarezzò..."
La patente

Cap.2


La sera dopo Luciano passò a prendermi.
Indossavo un abbigliamento molto provocante: gonna a mezza coscia e camicetta abbondantemente aperta per mostrare generosamente il seno.
Luciano mi mangiava con gli occhi e la cosa mi inebriava e mi faceva eccitare.
Appena partiti mise una mano sulla mia coscia e iniziò ad accarezzarla.

"Già me lo hai fatto addrizzare: non vedo l'ora di rimanere solo con te!"

Il pensiero di giocare ancora con la sua verga cominciò a farmi bagnare.
Gli afferrai il polso e gli tirai la mano tra le mie cosce, sopra la fica: ero andata all'appuntamento senza mutandine... appena sentì la carne umida trasalì.

"Dio santo quanto sei porca! Sei venuta preparata!"

"Si, sono preparata a tutto: spero la cosa non ti dispiaccia!"

"Dispiacermi? Non vedo l'ora di mettertelo dentro e farti godere come ieri sera!"

"Bene, il programma è allettante... così mi piaci!"

Quando arrivammo al posto convenuto Franco era già arrivato.
Era un posto isolato dove andavano solo coppie per scopare: proprio il posticino adatto per la serata.
C'erano un paio di macchine.
In una la signora stava facendo un pompino al suo uomo: il movimento della testa, su e giù, mentre pompava l’uccello mi infiammò ancora di più i sensi!
Nell'altra una ragazza stava a cavallo del maschio e si stava chiavando a spegni candela.
Mentre si fotteva aveva il viso rivolto verso il finestrino: forse per mostrare la sua espressione di forte godimento.

Fatte le presentazioni di rito ci accomodammo tutti e tre nei sedili posteriori dell'auto di Franco: era molto più grande di quella dell'auto scuola e saremmo stati più comodi.
Anche Franco non era niente male: ero stata molto fortunata con entrambi, specialmente con Luciano!
Ovviamente mi misi in mezzo a loro e mi girai verso Franco.

"Luciano l'ho già soddisfatto ieri sera e il tuo amico ha gradito molto la sega che gli ho fatto: me ne sono accorta dalla grande quantità di sperma che ha spruzzato, non finiva mai di sborrare!
Adesso tocca a te! Io sono di parola: dai, tiralo fuori!"

Non si fece certo pregare: anche lui niente male!
Più fino di quello di Luciano, ma più lungo!
Lo racchiusi tra le mie mani egli tirai giù la pelle per scoprire completamente la cappella: la strinsi tra il pollice e l'indice e la sentii già bella dura... molto bene!

"Franco, anche il tuo cazzo è molto appetitoso! Ragazzi, devo farvi i miei complimenti: due belle verghe! Vi completate a vicenda: Luciano ha un uccello esageratamente grosso, proprio adatto a riempirmi la fica! Il tuo, invece, è più lungo e più fino, il classico cazzo da prendere nel culo!
Uhmmm! Non vedo l'ora di farmi una bella doppia... Luciano in fica e tu nel culo!

Dalle richieste che mi hai fatto credo tu abbia una predilezione per il secondo canale e sarò felice di accontentarti, anche perché mi piace molto il rapporto anale: da quando mi hanno rotto il culetto a 17 anni è senza dubbio il rapporto che mi fa più godere! Mio marito lo sa bene e quando facciamo sesso non mi fa mai mancare la razione di uccello nel culo!"

Per tutto il tempo avevo iniziato a segarlo con una mano, mentre con l'altra gli accarezzavo le palle: lo sentivo ansimare, ma volevo eccitarlo di più.
Gli scappellai il cazzo, avvicinai la bocca e gli sputai sonoramente sulla cappella: l'osceno suono dello sputo risuonò dentro la macchina!
Spalmai la saliva lungo tutto l'uccello e ripresi a segarlo.

"Mi piace menare il cazzo viscido di saliva, è molto più eccitante!" sussurrai.

Mentre lavoravo il cazzo di Franco volgevo le spalle a Luciano, seduto dietro di me: sentii la sua mano insinuarsi sotto la gonna e cercare di raggiungere il buchetto del culo.
Sollevai piano le natiche per non farmi accorgere da Franco: sentii un dito cercare la rosellina ed entrarci dentro!
È sempre stato un grande piacere sentirmi penetrare un dito nel buchetto: spinsi il culo contro il dito per farlo entrare tutto ed emisi un lungo gemito di piacere, che Franco pensò fosse dovuto al piacere di avere il suo membro in mano.
Sentii aumentare il suo respiro affannato, cominciò ad agitare il bacino, sentivo il suo membro gonfiarsi.

“Dai, porca… dai, segami forte che sto per sborrare!”

“Prendi un fazzoletto per venirci dentro: se mi macchi la camicetta credo sia difficile poi convincere mio marito che ho fatto scuola guida!”

Prese un fazzoletto e me lo porse.

“Tieni, pensaci tu a raccogliere la mia sborrata!”

Aprii il fazzoletto e lo misi davanti alla cappella.
Intanto il dito di Luciano seguitava a scandagliarmi dolcemente il buchetto del culo!
Non ce la facevo a nascondere il mio piacere: mi stava facendo un delizioso ditalino anale!

“Uhmmm!! Mi piace! Mi piace!!” gemevo, ovviamente riferendomi al dito nel culo, mentre Franco seguitava a pensare fosse lui a farmi godere con il suo uccello in mano.

“Sei una puttana, lo so che ti piace segare il cazzo! Dai… che ci sono!”

Aumentai il ritmo della masturbazione e gli strinsi forte i coglioni: cominciò a sborrare come un maiale ed io raccolsi tutto dentro il fazzoletto, che poi ripiegai con cura e glielo restituii.

“Bella sborrata! Sta tutta qui dentro! Portala a casa, come ricordo! Avrei voluto fartela leccare, ma non so se avresti gradito: non so se sei così porco!”

Mi guardò incredulo.

“Non ho mai conosciuto una troia come te!” rispose.

“Grazie: lo prendo come un complimento! Ma adesso devo andare che si è fatto tardi: mio marito mi aspetta per cena! Luciano, ti prego, mi riaccompagni?”

Lui aveva nel frattempo provveduto a sfilare il dito, ma già mi ripromettevo di farci entrare qualcosa di più sostanzioso.
Salutammo Franco e tornammo nella nostra auto: appena vedemmo Franco allontanarsi ci gettammo uno nelle braccia dell’altro e cominciammo a baciarci e accarezzarci come due invasati.

“Tesoro, non vedevo l’ora che Franco godesse per stare sola con te! Sei un adorabile porco: con quel dito nel culo mi hai fatto bagnare come una zoccola!” gli sussurrai.

“Gina, da ieri non riesco a toglierti dalla mente: credi nei colpi di fulmine? Ti desidero come nessun’altra in vita mia! Dio santo… mi fai scoppiare il cazzo!”

“Angelo mio, ma tu non devi togliermi dalla mente: voglio sapere che mi pensi, che mi desideri, che vuoi chiavarmi! Mi fa impazzire l’idea che tu possa masturbarti e sborrare come un maiale pensando a me, ai miei baci, alla mia fica! Dai, andiamo dietro che non ce la faccio più! Tesoro mio… ti voglio dentro!”

Andammo nei sedili dietro, spostammo in avanti i sedili anteriori per stare più comodi e ci togliemmo subito gli indumenti superflui… cioè tutto!
Io avevo solo gonna e camicetta, lui calzoni e camicia: rimanemmo completamente nudi, desiderosi di sentire il calore dei nostri corpi eccitati!

Nel frattempo erano arrivate altre auto con coppie vogliose di scambiarsi reciproco piacere.
Ancora non era completamente buio e riuscii a intravvedere che anche molte altre si erano completamente denudate e stavano beatamente scopando incuranti della nostra presenza: eravamo proprio in ottima compagnia e chissà quanti tradimenti si stavano perpetrando dentro quelle auto!
Vedere nella semioscurità quei corpi nudi allacciati e i loro frenetici movimenti aumentò ancora di più la mia eccitazione!
Immaginai le femminucce sdraiate sui sedili a cosce spalancate mentre i maschi affondavano i cazzi dentro le loro fameliche fiche!

Mi gettai subito sul cazzo di Luciano: cominciai a sbaciucchiarlo, leccarlo e imboccarlo per quanto era possibile!
Era meraviglioso sentirmelo in bocca, ma non avevo tanto tempo e avevo altri perversi desideri.
Gli montai a cavallo.

“Dai, mettimelo dentro! Fottimi, tesoro… fottimi! Dai, fammi godere!”

Appena sentii l’enorme cappella entrami nella vagina andai fuori di testa!

“Luciano mio, come sei grosso, che meraviglia di cazzo! Mi squarci la fica, me la stai slabbrando! Madonna santa, cosa dirò a mio marito quando la sentirà così dilatata! Mi fai sbrodolare come una puttana… la tua puttana!”

Dopo la sera precedente la fica si era un poco abituata a quelle eccelse dimensioni e si fece infilare con più facilità: quando me lo sentii tutto dentro mi avvinghiai a Luciano con le braccia intorno al suo collo, lo attirai a me nel più appassionato degli abbracci e cominciai ad agitare convulsamente il bacino!
Sentivo il ventre pieno, le pareti vaginali completamente dilatate! Me la stava rompendo di nuovo, ma mi piaceva da morire!

Dio santo che godimento farmi fottere da quel cazzone e mi resi conto che più mi chiavavo più godevo come una puttana!
Cominciai a galopparlo lentamente per gustarmi centimetro dopo centimetro quella meravigliosa verga.

"Dio quanto mi piace chiavare con te: il tuo cazzo mi manda ai pazzi!" gli sussurravo mentre lo stringevo forte a me.

"Anche la tua fica mi fa impazzire: non posso pensare che tutto finisca dopo gli esami! Gina, amore… non voglio perderti!"

"Zitto, non dire così, non ci pensare neanche lontanamente: credi rinuncerò tanto facilmente al tuo cazzo? Non ne ho proprio alcuna intenzione! Tu vuoi me e io voglio te: queste sono le giuste basi per diventare amanti… devo solo organizzarmi!" replicai.

“Diventare amanti? Ma tu non hai detto che non vuoi tradire tuo marito?”

"Si, l'ho detto e lo confermo! Ma ho una idea un pò perversa, ci sto lavorando!"

Lo baciai con passione, mentre seguitavo l'entusiasmante su e giù sopra il suo uccello, poi incollai le labbra contro il suo orecchio e mentre strizzavo con forza la vagina intorno alla sua verga gli sussurrai.

"Ma tu mi scoperesti davanti a mio marito?"

Lo sentii irrigidirsi.

“Come davanti a tuo marito!”

“Devi sapere che il porco spesso, mentre mi scopa, mi dice che gli piacerebbe vedermi scopare con un altro: sai, le fantasie che hanno molti mariti!
Io, sinceramente, sono stata spesso tentata di acconsentire alle sue richieste perché il cazzo mi piace molto, ma fino ad ora ho sempre preso tempo, in quanto volevo essere sicura di non rovinare il matrimonio per una semplice scopata!
Io mio marito lo amo e sinceramente ha anche un cazzo di tutto rispetto, anche se non al tuo livello, e mi fa godere molto, per cui sto pensando seriamente di farmi chiavare da tutti e due!

Potrei fare in modo di riprendere il discorso, fingere di accettare di farmi scopare da un altro solo per farlo contento, ma in realtà farei contenti anche noi due… io e te! Luciano, ci pensi, se la cosa va in porto potremo scopare alla luce del sole, potrai avermi quando vuoi, senza tradimenti né sotterfugi: che ne dici? Sarebbe l’unica soluzione per scopare liberamente senza tradirlo e sentirmi in colpa! E poi non voglio essere una ipocrita: mi intriga molto l’idea di godermi due cazzi, il tuo e quello di mio marito!”

Ebbi la sensazione di sentirlo vibrare dentro il mio ventre! Forse l’idea di fottermi davanti a mio marito lo stuzzicava un bel pò e cominciai a pensare cha anche a me non sarebbe dispiaciuto affatto!
Cominciò a riempirmi di baci, mentre aveva preso a strizzarmi con forza i capezzoli: era un dolce dolore che dal seno trasferiva il piacere nella fica!
Mi fece la domanda che forse mi aspettavo.

“Dimmi sinceramente: anche a te ecciterebbe farti chiavare da me mentre tuo marito ci guarda… per poi invitarlo a partecipare alla festa per farti possedere da tutti e due, davanti e di dietro! Senza rendertene conto l’esame di guida è stato solo un pretesto per farti fottere da due cazzi, con l’involontario consenso di tuo marito!”

Questi discorsi, uniti all’uccello che mi vangava la fica, mi stavano eccitando oltre modo.

“Non lo so: so solo che voglio godermi il tuo cazzo senza sconvolgere la mia vita matrimoniale! Se si unirà anche quello di mio marito… beh! Tanto di guadagnato, sia per lui che per noi! Se gli faremo provare piacere senza escluderlo dai nostri giochi, sarà lui stesso che favorirà il nostro rapporto!
Devo solo verificare che abbia veramente desiderio che le sue fantasie diventino realtà: sai, un conto fantasticare quando si è eccitati, un conto vedere realmente un altro membro che entra nella fica di tua moglie, la fa godere e le viene dentro! Credo ci sia una bella differenza!”

La chiavata ci stava portando all’orgasmo: i nostri respiri affannati preannunciavano la nostra imminente sborrata!

“Gina, tesoro, ti confesso che l’idea di vederti penetrata da due cazzi mi sta mandando ai pazzi! Già immagino i tuoi gemiti, i tuoi incitamenti a sfondarti davanti e dietro, le tue urla di godimento quando io e tuo marito ti faremo sborrare con le nostre verghe dentro il tuo corpo e ti riempiremo di sperma!”

“Eccita anche me, tesoro! Vedere la sua espressione quando mi inculerai con questo cazzone! Pensa che volevo farmi inculare da te questa sera, ma ho cambiato idea: voglio che me lo sfondi davanti a lui! Voglio vederlo impazzire mentre sentirà le mie urla di dolore e godimento! Quando ti vedrà che mi sborri nel culo… e quando rimarrò a pecora, per fargli ammirare la sborra che mi colerà fuori dal buchetto!!! Uhmmm! Luciano, dolce amante mio, sto godendooo!! Me ne vengooo!!! Il tuo cazzooooo… mi fa venireee… venireeee!”

Lui mi venne subito a ruota.

“Anche io, amore! Anche io… ti vengo ancora dentrooo!!!”

Ormai ogni chiavata con Luciano mi mandava in Paradiso!
Rimanemmo abbracciati.

“Gina, non voglio perderti: pensi riuscirai con tuo marito?” mi sussurrò dolcemente.

“Ce la metterò tutta: anche io non voglio perderti!”

Mi resi conto che la situazione mi stava sfuggendo di mano: avevo iniziato per superare l'esame e vendicarmi di mio marito, ma adesso il cazzo di Luciano, oltre che nella fica, mi era entrato nel cervello e non avevo alcuna intenzione di perderlo.
D'altra parte non volevo tradire mio marito... cazzo! Dovevo trovare una soluzione, dovevo assolutamente risolvere il problema: non potevo deludere le pressanti richieste della mia dolce e vogliosa fica!

L’esame fu un successone: sia l’esaminatore, Franco, che l’istruttore, Luciano, si congratularono con me davanti a tutti gli altri esaminandi che mi guardavano invidiosi per tanta bravura.

Ero al settimo cielo, anche se sapevo benissimo che non dipendeva certo dalle mie qualità di pilota da Formula Uno.
Era stata la forza della fica, di quella meravigliosa fessura che il Signore così magnanimamente aveva deciso di donare a noi femminucce.
Era proprio vero: se la donna sa gestire bene la sua dolce passera può ottenere tutto… anche una patente di guida!

Ero euforica, mi avevano fatto fare proprio una bella figura davanti a tutti, erano stati molto più bravi di quanto mi fossi aspettata: le mie prestazioni sessuali se le erano guadagnate proprio tutte.
Stavo per tornare a casa, quando mi chiesero di rimanere ancora, finché non se ne fossero andati tutti: avremmo potuto completare le pratiche della patente con più calma!

Li guardai con un sorrisetto sulle labbra: avevo capito come fosse solo una scusa per rimanere soli con me!
Ricambiarono il sorriso: avevano capito che avevo capito!

Appena fummo soli mi si avvicinarono e cominciarono ad accarezzarmi lascivamente: inutile dire che le loro mani sopra il mio corpo cominciarono a svegliare tutti i miei istinti da troia.
Li guardai sorridendo.

“Ragazzi, che volete?”

Luciano fece da portavoce.

“Ci piacerebbe festeggiare la patente!” e alle parole fece seguire un dolce bacio con tanto di lingua dentro la bocca.

“Ragazzi, fate i bravi: l’acconto già ve l’ho dato e, come d’accordo, sabato sera provvederò a saldare il nostro accordo… quindi?”

Luciano mi accarezzò dolcemente sopra il viso: mi sentii fremere!

“No, Gina, non stiamo pretendendo niente: tu hai mantenuto fede a tutti i tuoi impegni! Questo è un nostro desiderio al di fuori del nostro accordo: niente scuola guida, niente esame, niente patente!
Solo due maschi che desiderano ardentemente una donna!”

Cazzo! Mi sentivo desiderata come femmina, senza alcun accordo contrattuale, e la cosa mi fece ribollire il sangue… e sentii il piacere di essere ancora più carina con loro!

Li abbracciai tutti e due.

“Siete due gran figli di puttana! Ma mi piacete e mi eccitate tutti e due! OK, ci sto, però solo un piccolo antipasto: desidero che il meglio avvenga sabato, davanti mio marito!”

I due porcellini non aspettavano altro!
In un attimo tirarono fuori le loro verghe dai pantaloni, già meravigliosamente in tiro, ed io non persi tempo a prenderle in mano: una con la destra e una con la sinistra, cominciai a stringerle dolcemente e più le stringevo, più si indurivano e più me le sentivo vibrare in mano!

Erano eccitatissimi, mi guardavano con una voglia incontenibile ed io iniziai a segarli lentamente per non farli venire subito!
L’espressione del mio viso non riusciva a nascondere la mia eccitazione!
I due maiali se ne accorsero e, giustamente, ne approfittarono subito… con mia grande gioia!
Mi infilarono le mani sotto la gonna, uno davanti e uno di dietro, e li sentii raggiungere subito i loro obiettivi!
Scansarmi le mutandine e infilarmi un dito nel culo e due nella fica è stata questione di un attimo!

Non ci vidi più e cominciai a segarli simultaneamente con più vigore, mentre le loro dita nel culo e nella fica mi procurarono immediatamente un orgasmo a cui, poco dopo, ne seguì subito un altro!
Ero eccitata al massimo: era la prima volta che avevo due cazzi in mano e la cosa mi piaceva da morire.

Cominciai ad agitare il bacino come una indemoniata per sentirmi bene le loro dita dentro il mio corpo: stavo godendo come una maiala e quando mi chiesero di farli sborrare sul viso acconsentii con estrema goduria.
Anche mio marito mi sborra spesso sopra il viso e la cosa mi piace da morire!

Mi inginocchiai davanti a loro come la classica troia, impugnai i loro uccelli e puntai le cappelle verso il mio viso: erano carichi da morire e bastarono altre poche smanicate per farmeli esplodere addosso!
Fu una sborrata eccitantissima: mentre schizzavano dirigevo gli spruzzi sapientemente sopra ogni parte del viso.
Sulle gote, sulle labbra, sopra la fronte, mi ricoprii completamente di sperma: un godimento eccezionale!
Dopo averli svuotati per bene sopra il mio viso diedi loro appuntamento per il sabato successivo.

Tornai a casa.
Mio marito mi stava aspettando.
Avevo assunto una espressione seria, dispiaciuta, timorosa.
Lo guardai e dissi poche parole.

“Scusa amore, mi dispiace!”

Mi guardò con un sorriso di compatimento, quasi volesse dirmi: ma te lo avevo detto che non sai fare un cazzo e che ti avrebbero bocciata!
Poi finse comprensione e mi abbracciò.

"Non fa niente dai: ti voglio bene anche se ti hanno bocciata."

Mi staccai dall'abbraccio e lo fulminai con lo sguardo.

“Credo tu non abbia capito un cazzo, tesoro: mi hanno promossa, con il bacio accademico!
Mi dispiace perché ora dovrai assistere a quanto possa essere troia tua moglie!
Dici che sono brava a letto? Credo dovrai ricrederti: perché sarò molto, ma molto, ma molto più troia di quanto tu possa pensare!
Sabato sera non prendere impegni: avremo gente a cena e il dopocena sarà molto movimentato!"

Mio marito era sbiancato.
Provò a raddrizzare la situazione.

"Scusa amore forse sono stato troppo severo con le critiche! Non mi dirai che veramente vuoi..."

Lo gelai.

"Spero che, almeno, tu sia un uomo di parola: abbiamo fatto un patto e i patti vanno rispettati!
Preparati a vedere la tua mogliettina nel pieno esercizio delle sue funzioni da troia!
Voglio vederti sbavare mentre mi faccio sfondare il culo: solo che ancora non ho capito se sbaverai dalla gelosia nel vedermi fare il culo da un altro o dal piacere di vedermi fare la troia!
Lo verificherò sabato sera!

Ovviamente queste sere non chiedermi di scopare: voglio essere bella carica per sabato sera, voglio dare il meglio di me di fronte al mio dolce maritino!
Pure tu caricati bene, che ne puoi sapere: se fai il bravo con i miei amanti, li tratti bene, li metti a loro agio, li fai sentire a casa loro e non ci rompi il cazzo mentre scopiamo, se sarai a nostro completo servizio per soddisfare ogni nostro desiderio, beh! Forse qualcosa ci scappa pure per te!"

Mi guardò basito.

“Perché parli di "i miei amanti”?"

“Ricordati che avevamo pattuito che mi sarei fatta scopare da chi volevo! Ti farò una bella sorpresina!”

“Puoi dirmi chi sono? Li conosco?”

Pensai subito di dirgli un po’ di bugie, anche per aumentare la sua eccitazione!

“Certo che posso dirtelo: sono il titolare della scuola guida e l’esaminatore!
Devi sapere che dopo che sono andati via tutti gli altri esaminandi, siamo rimasti solo noi tre nella scuola guida.
Hanno cominciato a farmi un sacco di complimenti, che ero un donna molto bella, affascinante, molto sensuale e che certamente mi venivano dietro molti uomini.

La cosa, ovviamente, mi lusingava molto e ho cominciato a sentire un certo languorino tra le cosce!
Quei due mi stavano eccitando e ho ripensato alla nostra scommessa, era proprio l’occasione giusta: perché non farmi scopare da loro davanti a te?
Quando mi dissero che sarebbe stato bello festeggiare la mia patente tutti e tre insieme, risposi, senza pudore, che io conoscevo solo un modo di festeggiare un avvenimento e feci loro l’occhiolino per far capire la mia disponibilità.

A quel punto mi hanno chiesto se avessi mai tradito mio marito.
Amore, scusa, ma ho dovuto metterti in mezzo: ho risposto loro che non avevo alcun bisogno di tradirti in quanto noi siamo una coppia moderna e tu sei ben felice di vedermi giocare con altri uomini.
Pertanto li ho invitati sabato sera: vedrai, piaceranno anche a te, sono proprio due bei ragazzi e tra le gambe hanno proprio due stupende bestie!

Giorgio sbiancò!

“Ma perché, glieli hai visti?”

Gli sorrisi.

“Ma amore mio, ragiona un attimo! Secondo te decido per la prima volta in vita mia di farmi scopare davanti a mio marito e non mi accerto preventivamente della qualità della merce? Avrei dovuto prendere gli uccelli a scatola chiusa? Mi sono voluta assicurare almeno delle dimensioni, per quanto riguarda il funzionamento lo verificherò sabato sera: spesso l’uccello è bello, ma non balla… speriamo bene!

Amore, l’ho fatto anche per te: non ci saresti rimasto male se mi fossi fatta chiavare davanti ai tuoi occhi da due minuscoli cazzetti? Mi avresti visto con due uccellini che sciacquavano dentro la mia fica senza procurarmi alcun piacere e questo non è bello per un marito che ami la propria moglie!”

Giorgio era rosso in viso, con il respiro affannato: il racconto lo stava eccitando come non mai!
Lo abbracciai, gli misi una mano sul pacco e lo sentii durissimo.
Accostai le labbra al suo orecchio.

“Io invece so che mi ami e, anche se ti dispiace aver perso la scommessa, sono sicura che vuoi vedermi godere mentre mi scopano, vuoi vedere la mia fica penetrata da un cazzo grosso, che me la allarghi per bene, che mi faccia urlare mentre me ne vengo e che me la riempia bene di sborra! E’ vero che vuoi tutto questo perché mi ami?

Dovresti vederli amore, sono capitata proprio bene con tutti e due: quando glieli ho tirati fuori e li ho presi in mano mi è venuta l’acquolina in bocca… e non solo in bocca! Erano già meravigliosamente in tiro, duri da morire: avresti dovuto sentire come erano caldi e come pulsavano!
Spero non ti dispiaccia, amore, ma mi si è bagnata subito la passera!”

Mi strinse forte, sentii il cazzo pulsare di piacere, il respiro sempre più affannato, ma non rispose!
Ero certa fosse pervaso da un misto di gelosia ed eccitazione: quale delle due avrebbe prevalso sabato sera?
Volli essere ancora più porca, ignorando se aumentassi la sua gelosia o la sua eccitazione.

“Amore, voglio tu sia preparato per ogni evenienza: ti preannuncio che me lo farò mettere nel culo da tutti e due… ti dispiace?”

Non rispose, ma sentii il suo cazzo vibrare ulteriormente!
Seguitava a tenermi stretta a lui, poi mi fece una domanda che non mi aspettavo.

“Dimmi la verità: li hai fatti venire?”

Uhmmm! Cominciavamo ad andare sul pesante!
Pensai di dirgli solo un po’ di verità!

“Amore, ma sei proprio un curiosone! Ma sono domande da fare alla propria moglie? Ma mi hai preso per una zoccola?”

Gli strinsi ancora forte l’uccello: era sempre più duro da paura!
Gli morsi l’orecchio e gli sussurrai, con il tono più da troia possibile.

“Però, ad essere sincera, un servizietto glielo ho fatto!
Amore, mettiti nei miei panni: quei due bastardi hanno cominciato ad accarezzarmi, a palparmi tutta, sulla fica, sul culo, sul seno e hanno cominciato a riempirmi di baci, sul viso, sulle labbra, sul collo!
Lo sai amore che la carne è debole e la mia è debolissima: mi stavo eccitando come una cagnetta in calore, la fica colava lungo le cosce che era una delizia!

Ho guardato le loro espressioni: non desideravano altro che sborrare e come avrei potuto negare loro questo piacere?
Non credi che bisogna avere un pò di rispetto anche per i maschietti?
Dimmi la verità: se una donna te lo prende in mano, te lo accarezza, te lo fa indurire per bene e poi togliesse la mano lasciandoti, come si dice, a cazzo dritto non ci rimarresti male?

Amore, scusa, ma non me la sono sentita di deludere le loro aspettative e poi, sinceramente, anche io avevo una gran voglia di farli venire!
Tesoro, non ci ho visto più e mi sono lasciata andare: non ho avuto alcun senso di colpa nei tuoi confronti in quanto ormai la scommessa l’avevo vinta e quello era solo un acconto per chi mi doveva scopare davanti a te!

Amore, pensa, hanno gli stessi tuoi gusti, sono due porconi proprio come te: mi hanno chiesto di farli sborrare sul viso, come fai tu!
Tesoro, è stato meraviglioso!
Quando mi sborri tu sai quanto mi piaccia sentire i tuoi schizzi che mi colpiscono il viso, ma quando sono due i cazzi che ti colpiscono a raffica… beh! Amore, puoi ben immaginare cosa possa aver sentito!
I porcelloni mi hanno ricoperto tutto il viso di sperma, me lo hanno allagato di sborra: sono certa ti sarebbe piaciuto molto vedermi con il viso tutto imbrattato della sborra dei miei due occasionali amanti!”

Abbassò la testa mogio mogio… lo vidi depresso!
Da una parte mi dispiaceva vederlo soffrire, ma se l'era cercata!
Gli volevo bene, ma ero certa ci volesse una bella terapia d'urto per fargli avere un poco più di rispetto e stima per sua moglie!
Anche se non ero proprio certa avrebbe sofferto troppo nel vedermi impalata da due cazzi!
Comunque, cercai di rincuorarlo.

"Dai, lo sai che ti voglio bene! Tieni questo uccello bello carico e tieniti pronto: se fai il bravo ti faccio partecipare!
Come si dice: tre cazzi sono sempre meglio di due!”


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