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Lavori di ristrutturazione – Prima Parte


di PattyeFranco
09.03.2015    |    14.570    |    3 9.4
"A questo punto credendo che anche lui stesse venendo sfilò il suo arnese, ma invece di venire, si sdraiò facendomi salire sopra di lui, sul suo arnese..."
Rieccomi con un nuovo mio racconto, una bella avventura dei bei tempi almeno per me, come sempre avvenuta tra Liguria di Ponente e Inizio Costa Azzurra. Molti si chiederanno e mi hanno chiesto: “ma sempre lì le tue avventure?”, la mia risposta purtroppo è scontata; primo, lontano da casa perché come ben si sa, nel proprio paese e dintorni meglio evitare per ovvi motivi; secondo, la zona turistica offre più occasioni; terzo, la ho degli amici che posso ritenere tali. Le persone con cui ho avuto delle esperienze sono rimasti ottimi amici, pur non essendoci più stati rapporti di questo genere.
Eravamo nel periodo di metà giugno, le giornate particolarmente calde e la casa di Mentone era in fase di ristrutturazione nei muri esterni, rifacimento muratura e tinteggiatura. Decisi di andarci per una settimana, ci arrivai il sabato mattina, c’era già tutta l’impalcatura esterna per i lavori ma essendo nel fine settimana non c’erano operai. In casa mi muovevo tranquillamente, al mattino con una semplice vestaglia, pomeriggio in spiaggia, poi rientro, una bella doccia e poi la cena e a fine serata, passeggiata sul lungomare, trovando vari amici e amiche della zona. Tutto tranquillo Sabato e Domenica,
Lunedi mattino mi sveglio con un gran trambusto, erano gli operai che cominciavano i lavori. Me ne restai ancora un po’ a letto, ma visto il casino, decisi di alzarmi e andare a farmi una passeggiata, e poi la spesa per la settimana. Andandomene vidi due operai in alto sull’impalcatura, ma non riuscii a vederli bene. Me ne tornai verso mezzogiorno, mi feci una doccia, mi infilai un accappatoio per asciugarmi e mi preparai il pranzo, gli operai se ne erano già andati anche loro per pranzo. Dopo aver pranzato, mi guardai un po’ di televisione, poi un bel caffè comoda sul divano a bermelo tranquillamente. Ero sul divano con solo l’accappatoio addosso a bermi il mio adorato caffè, quando mi accorgo che uno degli operai è proprio fuori della mia finestra a fare dei lavori, noto anche che ogni tanto gli scappa lo sguardo dentro casa, in poche parole mi guardava, era un gran bel ragazzotto. La mia prima reazione fu comunque quella di coprirmi meglio le gambe e chiudere bene l’accappatoio. Il ragazzo, ogni qualvolta che passava, mi guardava attraverso la finestra, decisi allora di alzarmi e andare alla finestra fingendo di guardare come proseguivano i lavori, osservando fuori vidi bene il ragazzo, era a torso nudo, un fisico da paura e anche un bel viso, non si accorse subito che ero alla finestra, ma quando fece per passare di nuovo, mi vide e rimase sorpreso, ma gentilmente mi salutò. Mamma mia che gnocco che era, aveva pure uno sguardo inebriante, restai un po’ alla finestra ad osservarlo, finchè presa da qualche strana sensazione, gli chiesi se gli andava un caffè, lui molto gentilmente accettò, quindi andai in cucina a prepararglielo, ma nel tempo di preparare il caffe i miei pensieri cominciarono a farsi molto strani ed eccitati. Quando tornai di là per dargli il caffè, mi aspettavo di trovarlo in casa, invece era ancora fuori, gli dissi che poteva entrare per bersi comodamente il caffè, per un attimo rifiutò, ma dopo un po’ di insistenze si convinse ad entrare, lo feci entrare dalla portafinestra e accomodare, io mi sedetti di fronte a lui, mi stavo eccitando esageratamente a guardare quel fisico esageratamente bello, nell’accavallare le gambe l’accappatoio mi scoprii le gambe, ma stranamente non me le ricoprii, non mi stavo più rendendo conto che sotto l’accappatoio non avevo niente. Parlammo anche un po’, mi disse che si chiamava Nicola e che era di Bordighera e lavorava spesso a Menton, e che proprio oggi nel pomeriggio era rimasto solo perché il suo collega aveva altri impegni, e che per qualche altro giorno sarebbe rimasto solo lui a lavorare.
Una situazione veramente top, mi colsero addirittura dei brividi a certi pensieri, ma no non potevo, l’accappatoio si smollava sempre di più, ma decisi di trattenermi, anche se dentro di me avrei voluto lasciarmi andare veramente. A questo punto il ragazzo si alzò e ringraziandomi per il caffè, mi disse che doveva tornare al lavoro, ma notai in lui un certo turbamento, ma se ne uscì e tornò ai suoi lavori.
Quanto ero eccitata, i miei pensieri navigavano oltre, io dentro casa tutta eccitata e lui fuori sicuramente non da meno, tra le gambe scoperte e il seno che si intravedeva, non poteva non esserlo . Lui continuava i suoi lavori, ma ogni volta che passava lanciava dentro un’occhiata, la finestra era ovviamente aperta, quindi sentivo bene quando stava per passare e quindi pronta scoprirmi sempre di più le gambe ad ogni passaggio, ero quasi sempre più scoperta, sul divano ad un certo punto chiusi gli occhi, forse un po’ di stanchezza, forse la tanta emozione, mi addormentai letteralmente in pensieri altamente erotici. Mi svegliai dopo poco a causa di un forte rumore, l’accappatoio si era letteralmente aperto, quindi ero sul divano decisamente con tutto in bella vista, chiusi subito l’accappatoio e andai alla finestra per vedere la causa del casino, all’operaio gli era caduta la cassetta degli attrezzi, e vedendomi alla finestra mi disse: “Mi scusi se l’ho svegliata, ma mi è scivolata dalle mani la cassetta degli attrezzi”, era visibilmente turbato, ma questa sua affermazione mi fece capire che aveva visto che dormivo e di conseguenza aveva visto anche altro; gli risposi: “non c’è problema, fa niente, tanto dovevo alzarmi per forza”, ma al pensiero che mi aveva vista con l’accappatoio aperto, mi venne ancora di più quella certa voglia, ma ormai per lui si era già fatta l’ora per tornare a casa, infatti dopo aver raccolto i suoi attrezzi, mi salutò e si allontanò, comunque molto eccitato, si vedeva bene quel gonfiore all’altezza di un certo coso. Rimasi con cattivi pensieri quasi tutto il tardi pomeriggio e la sera, quando poi mi chiamò mio marito al telefono, volevo raccontargli il tutto, ma fu lui a farmi subito una sorpresa, dicendomi che sarebbe arrivato il giorno dopo nel tardo pomeriggio, perché si era preso un giorno di ferie per mercoledì.
Lo lasciai parlare un po’, poi gli raccontai dell’avventura nel pomeriggio e dei miei cattivi pensieri, a questo mio racconto, lui come sempre e con voce tranquilla mi disse: “Scusa ma perché non ne hai approfittato? Sai come la penso!”, a questo io gli risposi: “Si ma preferivo dirtelo prima che succedesse qualcosa, sai che non mi piace fare cose a tua insaputa, ma sappi che se domani mi dovesse tornare quella voglia di oggi, non so se riesco a trattenermi, oggi è stata una grande sofferenza”, mio marito si fece una risata rispondendomi: “mi raccomando non usare tutta la voglia solo per lui, lasciane un poco anche per me, un bacio e divertiti”, e riagganciò senza darmi tempo di dire di più che un: “Ok ciao….”. Fu una notte piena di pensieri, bei pensieri. Mi addormentai che era già tarda notte.
Il mattino seguente, mi risvegliai di nuovo con i soliti rumori di Nicola che lavorava, quindi mi alzai, mi feci una doccia e poi di nuovo in accappatoio a preparare la colazione, passò dalla finestra Nicola che mi salutò con entusiasmo, io andai subito alla finestra dandogli il buongiorno, e gli chiesi se aveva fatto già colazione, lui ringraziandomi mi rispose che era apposto, continuando a lavorare con molto impegno.
Tornai al tavolo e continuai la mia colazione, Nicola ogni qualvolta passava, gli scappava l’occhio verso di me. Poi andai in camera per cambiarmi, ed essendo la casa circondata dall’impalcatura, dalla porta finestra vidi Nicola fuori che passava, non si era accorto che ero li, perché non guardò dentro, appena tolsi l’accappatoio per vestirmi, cominciarono di nuovo a passarmi certe idee: “E se passa adesso? Sono mezza nuda, si fermerà a spiarmi, tenterà di entrare? Ci proverà? Sarebbe una situazione elettrizzante” in poche parole quasi ci speravo, mi ero troppo eccitata, quindi dopo essermi infilata gli slip mi dilungai proprio a vestirmi, in attesa di vedere l’evolversi della situazione, ma niente, non passò più di lì forse prima era passato per caso, quindi una volta vestita e un poco delusa, me ne uscii e andai a farmi un giro per la città. I miei pensieri comunque erano sempre rivolti a lui, tornai per pranzo, lui era già andato.
Quando tornò io ero già pronta per il caffè, quindi nuovamente lo invitai dentro a berlo, e nonostante fossi vestita, anche se con una minigonna e camicetta scollata, i suoi occhi mi guardavano insistentemente con turbamento. Parlammo un po’ di cose varie, gli rivelai anche che mio marito era rimasto a casa per lavoro e che sarebbe tornato il giorno seguente (mentendo), restammo una bella ora a parlare, ormai si era creato un ottimo feeling, ma io ero sempre più eccitata, sempre dei strani pensieri per la testa, ma lui dovette tornare al lavoro, approfittai di guardare dove era a fare i lavori e vidi che si stava sempre più avvicinando nella parte della camera, restai un po’ in sala guardando ancora la TV sempre più eccitata e sempre più con cattivi ma buoni pensieri. Alla fine non seppi resistere, sapendo che ormai era a lavorare vicino alla camera, decisi di andare in camera e vedendolo in effetti passare sempre più spesso di li, viste anche le giornate calde, finsi di andare a farmi un’altra doccia, quindi mi spogliai, lasciando vestiti, slip e reggiseno sul letto, infilandomi l’accappatoio. Mi resi conto che lui in quel momento mi stava osservando da dietro a quel poco di tenda che avevo lasciato socchiusa. Me ne andai il tempo della doccia, poi me ne tornai in camera, e vidi che la portafinestra era leggermente più aperta e che gli slip non erano più come li avevo lasciati. MI presero dei brividi al pensiero che era entrato, quindi fingendo di niente, accesi la TV in camera e mi sdraiai sul letto, vedevo che lui mi osservava e anche parecchio, quindi a questo punto finsi di addormentarmi, lasciando lentamente aprire l’accappatoio, ora ero nuda di fronte a lui, sentivo che si era fermato con i lavori, non sentivo più rumori di sorta, ma riuscii in qualche modo vedere che lui era fuori che mi guardava molto eccitato, ero sempre più trepidante, aspettavo con ansietà una sua mossa, ma immagino il suo timore. Dopo poco notai che la portafinestra si stava aprendo lentamente, il cuore cominciava ad andare a mille sentivo che si stava avvicinando, io continuavo a fingere di dormire, finchè lo sentii sedersi sul letto, mamma che batticuore avevo, ero tentata ad un gesto inconsulto, ma preferivo che facesse lui. Cominciò furtivamente ad accarezzarmi dolcemente sul fianco, per poi arrivare al seno, ma senza soffermarsi ma in modo veramente leggero, io continuavo a fingere di dormire, ma il cuore mi stava battendo esageratamente, l’eccitazione era al massimo livello, lui continuava con quelle dolci carezze sul seno, sulle gambe, ovunque, tranne che nei pressi della passera, a questo punto cominciai a muovermi per il piacere, ma sempre fingendo di dormire, oltre le mani che mi accarezzavano, cominciò anche a baciarmi ovunque, per poi soffermarsi sul seno, baciandolo con dolcezza, non riuscii più a resistere, quindi allungai una mano sulla sua schiena nuda e cominciai ad accarezzarlo pure io, ma non aprii gli occhi. A questo mio movimento si fermò un attimo per poi continuare, forse per controllare se ero sveglia o dormivo ancora, i sui baci dal seno, leggermente cominciarono a salire al collo fino ad arrivare a baciarmi dolcemente le labbra, a questo punto totalmente eccitata socchiusi la bocca e allungai la lingua, lui rispose subito con la sua e nell’intensa passione di quel bacio, socchiusi decisamente gli occhi. Fu per lui forse un liberazione, ora sapeva che non stavo più dormendo e che il mio dimenarmi alle sue carezza e ai suoi baci non erano solo frutto di un probabile mio sogno. La sua eccitazione a questo punto la sentii aumentare, mi baciava e accarezzava sempre più con frenesia e passione, e io eccitata al limite lo stringevo in un abbraccio, lasciandomi andare anche a tante carezze e baciarlo sempre più con intensità e passione. Dopo tutta questa intensità di baci, le sue mani cominciarono pure ad arrivare alla passera, prima accarezzandomi sul pelo per poi dirigersi direttamente sulle labbra della passera, ero troppo eccitata, e di conseguenza anche molto bagnata, non attesi molto per sentire pure le sue dita entrarmi dentro, cominciando così a dimenarmi sempre più, le nostre labbra e le nostre lingue non si staccavano quasi mai. Cosa dire mi si era presentata una nuova situazione altamente passionale, ora presa pure dal piacere di quelle dita, allungai una mano per riuscire a slacciargli i pantaloni, cosa che in piena eccitazione mi fu facile, pure lui riuscì a sfilarsi tutto, senza mai staccarci con le bocche. Non appena sfilati i pantaloni e slip, allungai la mano per sentire finalmente il suo armese, mia grande sorpresa, estremamente grosso e lungo. Non volli aspettare oltre, mi staccai dalla sua bocca e mi abbassai sul suo arnese duro ed eccitato, cominciai a baciarlo e leccarlo fino ad infilarmelo tutto in bocca, quasi tutto, me lo sentivo in gola e non era dentro tutto, lui invece totalmente preso dalla situazione, infilò di nuovo le dita e in un fantastico sessantanove, cominciò pure a stuzzicarmi il clitoride con la lingua, eravamo entrambi sui fianchi, io aprii ancora di più le gambe per sentire meglio le sue dita e la sua lingua sulla passera, mi teneva le labbra aperte e con la lingua, leccava e leccava dalle labbra al clitoride, e le altre due dita dentro che si muovevano dolcemente . Talmente ero eccitata succhiavo con decisione e determinazione il suo arnese, nello stesso tempo con la mano lo masturbavo allo stesso ritmo, lui gemeva di piacere, ma anche io ero già all’orgasmo, i miei gemiti erano sempre più forti, non riuscii a farne a meno nel pieno dell’orgasmo a lasciarmi scappare un mezzo urlo. Sentivo che anche lui era al limite, pregandomi di non farlo venire così subito, voleva che questa nuova esperienza durasse il più a lungo possibile, infatti dopo l’orgasmo, mi fermai dal succhiarlo e masturbarlo. Avevo goduto come una pazza, ma anch’io volevo che durasse il più a lungo possibile, infatti ricominciammo a baciarci con passione, accarezzandoci dolcemente. In questo momento di apparente calma, mi ricordai che da un momento all’altro, avrebbe potuto arrivare mio marito, non era certo un problema per me, ma per Nicola, sarebbe stato certo un colpo, ma volevo che la cosa proseguisse solo tra noi, volevo godermelo tutto da sola. Nicola intanto con i suoi baci, ricominciò a scendere sempre di più fino ad arrivare di nuovo alla mia passera. Con le dita mi teneva ben aperte le labbra e con la lingua, leccava per poi farmela sentire dentro, non era un pene, ma riusciva a farmi sentire penetrata, poi se ne tornava fuori leccandomi bene le labbra e poi di nuovo dentro con la lingua, che piacere intenso mi stava facendo provare. Con quel modo di fare, mi faceva provare sempre di più la voglia di sentirmi penetrata da ben altro, portandomi subito ad un altro orgasmo, ricominciai a godere come una pazza, mi contorcevo sempre di più per il piacere che stavo provando, ma al top dell’orgasmo, arrivai a pregarlo di penetrarmi, cosa che non si fece ripetere due volte, mi aprì ancora di più le gambe e alzandosi in ginocchio puntò il suo arnese sulla passera esageratamente bagnata e spinse dentro deciso, mi lasciai andare ad un urlo di esagerato piacere, mi sentii piacevolmente sfondata, e tenendomi le gambe alte e sempre più aperte, spingeva con decisione e continuava sempre di più, io ero in pieno e continuo godimento, gemevo e godevo, mi sembrava di impazzire di piacere. Era una cosa impressionante il suo penetrarmi, quasi mi sentivo svenire dal tanto che stavo godendo, al massimo dell’orgasmo cominciai ad urlargli di non fermarsi assolutamente, non volevo proprio che si fermasse in quel momento, gli urlavo gemendo: “resisti ti prego, non fermarti, non fermarti, fammi godere”, finché mi lasciai andare in un gemito interminabile. A questo punto credendo che anche lui stesse venendo sfilò il suo arnese, ma invece di venire, si sdraiò facendomi salire sopra di lui, sul suo arnese sempre bello duro; non attesi di certo, mi misi sopra e decisamente mi sprofondai su quel pene in nuova attesa, entrò senza problemi tanto ero bagnata, me lo sentii arrivare fino quasi alla gola. Essendo tremendamente eccitata, mi misi a cavalcarlo con tanto di quell’entusiasmo che non ci misi molto a godere di nuovo, aumentando di conseguenza molto esageratamente il movimento, alla fine di questo nuovo orgasmo, sentendo che Nicola era quasi al limite, me lo sfilai decisa dalla passera e mi abbassai con la bocca, succhiandolo e masturbandolo decisamente, fino a sentire che stava per godere, infatti mi tirai indietro con la bocca, continuando a masturbarlo fino a vederlo godere, cominciò a uscire sperma come una fontana, fino a sentirmela poi colare sulla mano con cui lo stavo masturbando, sperma caldo e vischioso, glielo masturbai fino all’ultima goccia, per poi spalmarmi il suo sperma sul seno. Dopo un po’ di rilassamento, lui si accorse che si era già fatto tardi, mancava poco all’ora di cena, così scusandosi si alzò decisamente, si ripulì con un fazzoletto e rivestendosi mi disse: “Porca miseria è stata una cosa veramente inaspettata e piacevole, non ho mai provato un piacere tanto speciale, come quello avuto con te oggi….” si avvicinò baciandomi sulla bocca, poi continuò: “…spero di cuore che possa ricapitare, mi dispiacerebbe non riprovare lo stesso piacere, sei fantastica in tutti i sensi”. Non fui sorpresa di questa sua affermazione, quindi gli risposi: “senti è stata una cosa estremamente piacevole anche per me, quindi non vorrei che passasse troppo tempo per riprovare ancora questa forte emozione, quindi ….” questa volta lo ribaciai io e poi continuai: “…avrei piacere che tornassi questa sera dopo cena, ci beviamo qualcosa, e poi vediamo”. Con un sorriso, mi rispose: “Sarò felicissimo di tornare, il tempo di farmi una doccia e cenare, e sarò di nuovo qua, come potrei non venire”, quindi se ne uscì dalla porta da cui era entrato, raccolse velocemente i suoi attrezzi e se ne andò.
Non mi ero dimenticata che doveva arrivare mio marito, ma proprio questo era il mio desiderio, divertirmi con Nicola, ma anche con mio marito assieme, non potevo non volere questo, provare piacere con l’uomo che amavo e amo tanto e con il nuovo amico appena conosciuto. A questo punto decisa di farmi un doccia aspettando l’arrivo di mio marito, mi avviai verso il bagno, ma appena sulla porta della camera, sorpresa delle sorprese, chi mi ritrovo di fronte? mio marito, che con un sorriso strepitoso sulle labbra, senza darmi tempo di dire qualcosa, mi prende e mi bacia con una passione sconvolgente, poi si stacca e sorridendo mi dice: “e brava la mia mogliettina, non gli basta il piacere pomeridiano, vuole anche quello serale”, subito gli risposi: “certo che voglio il piacere serale, ma lo voglio anche assieme a te, ma dimmi, da quanto tempo è che sei arrivato? Quanto è che sei entrato?” ero curiosa di sapere quanto avesse visto. Restò un attimo silenzioso, poi mi rispose: “Bhè sono arrivato, molto probabilmente troppo tardi, lui era già sopra di te, che spingeva come un matto e tu che godevi molto piacevolmente, ma non ho voluto farmi vedere o sentire, lui si sarebbe preso sicuramente un colpo, e di conseguenza ti avrei rovinato tutto, ma adesso andiamo a mangiare qualcosa, mi è venuta un po’ di fame, poi deve tornare il tuo amico, e poi viene tardi.” mi baciò, poi io andai a lavarmi un po’, mio marito intanto apparecchiò la tavola e preparò da mangiare, fortuna avevo già qualcosa di pronto.
Finito di cenare…..
no adesso no, torno con il prossimo racconto… la seconda parte…
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