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Le misure contano cap.6


di spp
20.07.2011    |    25.018    |    0 8.8
"Il plug che teneva nel culo, oramai non le dava alcun fastidio, io mi ero dato da fare leccandola e masturbandola alla grande, lei non aveva che attenzioni..."
Quando fu il momento mi ritrovai a chiedergli
“padrone posso prenderla per prepararvela?"; certo, mi rispose con un ché di magnanimità.
Il plug che teneva nel culo, oramai non le dava alcun fastidio, io mi ero dato da fare leccandola e masturbandola alla grande, lei non aveva che attenzioni per il suo cazzo, tolsi il plug, mi cosparsi il cazzo di gel e cominciai ad incularla mentre lei lo segava e lo succhiava, il lavoro svolto aveva dato i suoi frutti e lei mi accolse con sufficiente tranquillità, riuscì anche a godere ed io mi svuotai nel suo intestino.

Ora toccava a lui. Giada si posizionò alla pecorina, io ero davanti a lei e lui alle sue spalle, vidi mia moglie stingere i denti, i suoi occhi si riempirono di lacrime che cominciarono a scendere lungo le gote, le leccai e la baciai, le sue labbra erano gelide; le chiesi se voleva che lo facessi smettere, fece segno di no con la testa. Lui, con molta calma, iniziò ad incularla con un ritmo lento e costante, io a quel punto mi sdraiai sotto di lei e cominciai a leccare il clitoride per darle sollievo; avevo il suo potente cazzo a pochi centimetri, per quasi metà era dentro il culetto del mio amore, aveva già dentro molto di più di quello a cui era abituata, per non parlare della grossezza.

Ad un certo punto, non so se per la mia lingua o solo per il suo cazzo, mia moglie cominciò a fremere e venne scossa da un poderoso orgasmo. Passarono solo pochi minuti e sentii la mia Giada che cominciava ad incitarlo di fare più forte, era completamente partita, urlava che era bellissimo e che era un troia, la sua troia e godeva, godeva come avevo tante volte sognato di sentirla. oramai Marco era tutto dentro di lei, non mi capacitavo di come potesse essere accaduto tanto in fretta, lo vedevo entrare ed uscire a pochi centimetri dai miei occhi, le sue grosse palle battevano sul mio naso e sulla mia bocca.

La fece godere un numero infinito di volte, io leccavo la fica che letteralmente colava di umori, infine assistetti in diretta, come in un primo piano, alla sua sborrata vidi chiaramente le contrazioni che si susseguivano riempiendo il culetto di mia moglie, quando al fine uscì un sostanzioso rivolo le colava dall’ano.

Un sonno ristoratore ci sorprese sino all’indomani, dormimmo tutti e tre nel nostro grosso letto con Giada in mezzo a noi. La mattina dopo il tempo a disposizione era poco, ci attendeva il volo perso il giorno prima che era di buon’ora, mia moglie prima di congedarci volle comunque essere presa nuovamente, dopo aver goduto alcune volte, il primo orgasmo avveniva non appena lui arrivava ad introdurglielo tutto sino alle palle, il secondo a breve distanza quando iniziava a martellarla con ritmo costante, quindi partiva la serie a seconda di come Marco si muoveva, gli disse che non l’avrebbe fatto uscire di casa se non la faceva bere.

Giada si sedette sul bordo del letto, lui era in piedi davanti a lei, per riuscire a farlo godere in fretta gli fece una velocissima sega, muoveva la mano come un’indemoniata, per effettuare questo rapidissimo movimento il suo seno sobbalzava ritmicamente catturando la mia attenzione, lei guardava il suo bastone enorme con lussuria: - mamma mia che cazzo!! che spettacolo, dai tesoro vieni, inondami come sai fare tu, fammi bere tanta cremina, sazia la tua puttanella… -; dopo poco Marco urlò: - dai troia che sto arrivando… - mia moglie si mise la cappella in bocca, pompava e nello stesso tempo la sua mano continuava energicamente a segarlo.

Eccolo finalmente, Marco come al solito si irrigidì, le contrazioni e poi i grugniti, stava schizzandole in bocca, questa volta non se ne fece sfuggire neppure una goccia, alla fine guardandolo gli chiese: sono stata brava?
Io, nel frattempo, mi ero segato sborrandole addosso, quando finì con lui fece una cosa che mi sorprese e mi eccitò moltissimo, si alzò e mentre si spalmava il mio seme tra collo e seno mi baciò, nella sua bocca era forte il sapore dello sperma di Marco.

Ci preparammo, una rapida colazione e poi via, mia moglie, senza alcuna sollecitazione da parte sua, restò per tutto il tempo completamente nuda, quando ci accompagnò alla porta ci salutò entrambi con un bacio e ci raccomandò di fare i bravi, prima di allontanarmi la guardai e le mi inviò un ultimo bacio dicendomi: ”ti amo”.
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